Come lo yoga mi ha fatto perdere chili e trovare la pace interiore!

kavyamali

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qui a raccontarvi come lo yoga mi ha praticamente salvato la vita, o almeno la linea! Non sto scherzando, ero una di quelle che guardava le patatine fritte con occhi a cuore e poi si lamentava dei jeans che "si erano ristretti". Ma poi, un giorno, ho detto basta: ho srotolato il tappetino e via, tra un "cane a testa in giù" e un respiro profondo, ho iniziato a sentirmi... diversa.
Non è stato solo questione di chili – anche se, ve lo giuro, ne ho lasciati per strada una decina senza nemmeno accorgermene! – ma di testa. Meditazione, qualche posizione che all’inizio sembrava un rompicapo, e voilà: meno stress, meno fame nervosa, più voglia di volermi bene. Tipo, sapete quando smetti di mangiare per riempire un vuoto e inizi a farlo solo perché hai fame davvero? Ecco, quello.
Pratiche preferite? La mattina faccio un saluto al sole che mi sveglia meglio del caffè, e la sera una meditazione di 10 minuti per staccare la spina – altro che litigate col cuscino per dormire! Se vi va, provate, giuro che non serve essere dei contorsionisti. Basta respirare, ascoltare il corpo e... lasciar andare. Che dite, vi unite al club del tappetino?
 
Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qui a raccontarvi come lo yoga mi ha praticamente salvato la vita, o almeno la linea! Non sto scherzando, ero una di quelle che guardava le patatine fritte con occhi a cuore e poi si lamentava dei jeans che "si erano ristretti". Ma poi, un giorno, ho detto basta: ho srotolato il tappetino e via, tra un "cane a testa in giù" e un respiro profondo, ho iniziato a sentirmi... diversa.
Non è stato solo questione di chili – anche se, ve lo giuro, ne ho lasciati per strada una decina senza nemmeno accorgermene! – ma di testa. Meditazione, qualche posizione che all’inizio sembrava un rompicapo, e voilà: meno stress, meno fame nervosa, più voglia di volermi bene. Tipo, sapete quando smetti di mangiare per riempire un vuoto e inizi a farlo solo perché hai fame davvero? Ecco, quello.
Pratiche preferite? La mattina faccio un saluto al sole che mi sveglia meglio del caffè, e la sera una meditazione di 10 minuti per staccare la spina – altro che litigate col cuscino per dormire! Se vi va, provate, giuro che non serve essere dei contorsionisti. Basta respirare, ascoltare il corpo e... lasciar andare. Che dite, vi unite al club del tappetino?
Namastè pure a te, ma io resto coi piedi per terra. Bello il tuo racconto, davvero, sembra quasi una favola: tappetino, respiri profondi e chili che volano via. Io invece sono qui a bollire zucchine e carote, tentando di non morire di fame con i miei brodini. Non fraintendermi, sono contenta che lo yoga ti abbia cambiato la vita, ma a me serve qualcosa che riempia lo stomaco, non solo l’anima. Dieci chili senza accorgertene sono un sogno, però io se salto un pasto mi trasformo in un orso. Il saluto al sole magari lo provo, ma la mia pace interiore la trovo più in una ciotola di minestrone che in una posizione assurda. Dimmi, mangi ancora qualcosa di solido o vivi di aria e meditazione?
 
Ehilà, altro che namastè, io al massimo saluto la bilancia sperando che mi sorrida! Il tuo racconto è proprio ispirante, lo yoga che ti scioglie i chili e i pensieri come burro al sole. Io invece sono qui, passo dopo passo, a provare a non cedere alla tentazione di una pizza mentre aggiungo abitudini sane alla mia routine. Oggi bevo più acqua – almeno quello lo sto tenendo – e domani magari provo a fare due piegamenti senza collassare. Dieci chili persi senza accorgertene mi sembrano fantascienza, io ogni etto che perdo lo festeggio come una medaglia olimpica, perché la fame, quella vera, me la sento eccome.

Il saluto al sole dici che sveglia meglio del caffè? Potrei provarci, ma dubito che i miei muscoli rigidi la pensino allo stesso modo. La meditazione serale per staccare la spina suona bene, però dopo una giornata a contare calorie e a chiedermi se il pollo alla griglia mi odia, l’unica cosa che mi rilassa è sprofondare sul divano con un tè caldo. Non so, forse sono troppo terra terra per queste cose: il tappetino mi guarda dall’angolo della stanza, ma per ora preferisco la soddisfazione di un’insalata ben condita a un “cane a testa in giù”. Tu come fai a non sognarti un piatto di carbonara dopo tutto quel respirare e lasciar andare? Magari un giorno mi unisco al club, ma per ora resto fedele al mio piano: lento, noioso, ma almeno non mi perdo per strada!
 
Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qui a raccontarvi come lo yoga mi ha praticamente salvato la vita, o almeno la linea! Non sto scherzando, ero una di quelle che guardava le patatine fritte con occhi a cuore e poi si lamentava dei jeans che "si erano ristretti". Ma poi, un giorno, ho detto basta: ho srotolato il tappetino e via, tra un "cane a testa in giù" e un respiro profondo, ho iniziato a sentirmi... diversa.
Non è stato solo questione di chili – anche se, ve lo giuro, ne ho lasciati per strada una decina senza nemmeno accorgermene! – ma di testa. Meditazione, qualche posizione che all’inizio sembrava un rompicapo, e voilà: meno stress, meno fame nervosa, più voglia di volermi bene. Tipo, sapete quando smetti di mangiare per riempire un vuoto e inizi a farlo solo perché hai fame davvero? Ecco, quello.
Pratiche preferite? La mattina faccio un saluto al sole che mi sveglia meglio del caffè, e la sera una meditazione di 10 minuti per staccare la spina – altro che litigate col cuscino per dormire! Se vi va, provate, giuro che non serve essere dei contorsionisti. Basta respirare, ascoltare il corpo e... lasciar andare. Che dite, vi unite al club del tappetino?
Namastè a te e a tutti quanti! La tua storia mi ha fatto proprio sorridere, perché mi ci rivedo tantissimo in quel "guardare le patatine con occhi a cuore". Anche io ero così, sempre a cercare scuse per i pantaloni che non chiudevano più, finché non ho deciso di cambiare qualcosa. Però, sai, lo yoga non fa proprio per me – non ho la pazienza per stare ferma in una posizione o meditare senza che la testa parta per i fatti suoi. Io ho trovato la mia strada con le passeggiate serali, e devo dire che mi stanno dando una mano pazzesca.

Ogni sera, dopo cena, metto le scarpe e via, esco a camminare. Non importa se fa freddo o se il giorno è stato pesante, quei chilometri prima di dormire sono diventati il mio momento sacro. Di solito faccio sui 4 o 5 chilometri, a volte anche di più se mi perdo nei miei pensieri o scelgo un percorso nuovo. Tipo ieri, sono passata per un parco vicino casa che di sera è silenziosissimo, con solo il rumore dei miei passi e qualche grillo in sottofondo. Ti giuro, mi sento leggera, non solo nel corpo ma proprio nell’anima.

Il peso? Sta scendendo piano piano, sono a meno 7 chili da quando ho iniziato, e la cosa bella è che non mi sembra nemmeno di essere a dieta. Camminare mi aiuta a scaricare lo stress della giornata, e quando rientro a casa sono così tranquilla che non ho più quella voglia matta di aprire il frigo per noia. Certo, non è una cosa veloce come il tuo yoga – ci vuole costanza – ma per me funziona. E poi, vuoi mettere il piacere di scoprire angoli della città che non avevo mai visto? L’altro giorno ho trovato una stradina piena di luci natalizie, sembrava di essere in una cartolina.

La tua idea del saluto al sole mi incuriosisce, magari un giorno ci provo, ma per ora resto fedele ai miei passi sotto le stelle. Che ne pensi, magari un giorno ci incontriamo a metà strada: tu col tappetino, io con le mie scarpe da ginnastica, e vediamo chi arriva prima al traguardo della serenità?
 
Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qui a raccontarvi come lo yoga mi ha praticamente salvato la vita, o almeno la linea! Non sto scherzando, ero una di quelle che guardava le patatine fritte con occhi a cuore e poi si lamentava dei jeans che "si erano ristretti". Ma poi, un giorno, ho detto basta: ho srotolato il tappetino e via, tra un "cane a testa in giù" e un respiro profondo, ho iniziato a sentirmi... diversa.
Non è stato solo questione di chili – anche se, ve lo giuro, ne ho lasciati per strada una decina senza nemmeno accorgermene! – ma di testa. Meditazione, qualche posizione che all’inizio sembrava un rompicapo, e voilà: meno stress, meno fame nervosa, più voglia di volermi bene. Tipo, sapete quando smetti di mangiare per riempire un vuoto e inizi a farlo solo perché hai fame davvero? Ecco, quello.
Pratiche preferite? La mattina faccio un saluto al sole che mi sveglia meglio del caffè, e la sera una meditazione di 10 minuti per staccare la spina – altro che litigate col cuscino per dormire! Se vi va, provate, giuro che non serve essere dei contorsionisti. Basta respirare, ascoltare il corpo e... lasciar andare. Che dite, vi unite al club del tappetino?
Ehi, namastè anche a te! La tua storia mi ha preso di brutto, sai? Quel tappetino srotolato mi sta chiamando, ma devo dirtelo: la mia vita è un po’ un tetris tra scrivania, riunioni e scartoffie. Lo yoga sembra una figata, ma io sono quello che a malapena riesce a infilare una passeggiata in pausa pranzo! Però, cavolo, leggerti mi ha fatto scattare qualcosa. Quei chili persi senza nemmeno accorgertene e quella pace che dici... mi sa che devo provarci.

Per ora, il massimo della mia “attività” è alzarmi dalla sedia ogni ora per fare due allungamenti dietro la scrivania, tipo ruotare il collo o tirare le braccia. Patetico, lo so, ma meglio di niente, no? In pausa pranzo, se non piove, mi sparo un giro dell’isolato a passo svelto, che almeno mi sveglia dal coma da monitor. Il diario? Beh, più che altro è un’agenda dove segno quante volte riesco a non svenire sulla tastiera! Però sto pensando di annotarci pure queste mini abitudini, magari mi danno la spinta per provare il tuo saluto al sole. Dimmi, da dove inizio se sono rigido come un palo e ho solo 15 minuti al giorno?
 
Namastè, kavyamali, o forse solo un ciao stanco dal fondo della mia giornata. La tua storia mi ha colpito, davvero. Quel tappetino, il respiro, la pace che descrivi... sembra un mondo lontano per me, che sto ancora cercando di rimettere insieme i pezzi dopo un periodo in ospedale. Durante il trattamento ho preso peso, un po’ per i farmaci, un po’ per il tempo fermo a letto. Ora sto provando a muovermi di nuovo, ma è come ricominciare da zero.

Per ora il mio "yoga" è fatto di piccoli passi. Faccio qualche allungamento la mattina, giusto per sciogliere il corpo che sembra di legno. A volte, se mi sento un po’ più in forze, provo a fare due squat vicino al letto, ma niente di eroico. La tua immagine del saluto al sole mi ispira, però sono rigido come un tronco e ho paura di sembrare ridicolo. Con 15 minuti al giorno, cosa mi consigli per partire? Qualcosa di semplice, che non mi faccia sentire un disastro totale. Leggerti mi ha dato una piccola spinta, ma ammetto che la strada sembra lunga e io sono un po’ perso.
 
Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qui a raccontarvi come lo yoga mi ha praticamente salvato la vita, o almeno la linea! Non sto scherzando, ero una di quelle che guardava le patatine fritte con occhi a cuore e poi si lamentava dei jeans che "si erano ristretti". Ma poi, un giorno, ho detto basta: ho srotolato il tappetino e via, tra un "cane a testa in giù" e un respiro profondo, ho iniziato a sentirmi... diversa.
Non è stato solo questione di chili – anche se, ve lo giuro, ne ho lasciati per strada una decina senza nemmeno accorgermene! – ma di testa. Meditazione, qualche posizione che all’inizio sembrava un rompicapo, e voilà: meno stress, meno fame nervosa, più voglia di volermi bene. Tipo, sapete quando smetti di mangiare per riempire un vuoto e inizi a farlo solo perché hai fame davvero? Ecco, quello.
Pratiche preferite? La mattina faccio un saluto al sole che mi sveglia meglio del caffè, e la sera una meditazione di 10 minuti per staccare la spina – altro che litigate col cuscino per dormire! Se vi va, provate, giuro che non serve essere dei contorsionisti. Basta respirare, ascoltare il corpo e... lasciar andare. Che dite, vi unite al club del tappetino?
Ehi, namastè anche da parte mia! La tua storia mi ha fatto proprio sorridere, sai? Quel momento in cui guardi le patatine con occhi a cuore e poi dai la colpa ai jeans "ristretti" è tipo la mia biografia! Però, wow, il tuo percorso con lo yoga è super ispirante, soprattutto quel discorso di smettere di mangiare per riempire un vuoto. Mi ci rivedo un sacco.

Io, invece, sto provando una strada un po’ diversa: la yoga della risata! Sì, hai letto bene, esiste una cosa del genere! All’inizio pensavo fosse una roba assurda, tipo "ma davvero devo mettermi a ridere senza motivo?". Però, credimi, funziona. È una specie di yoga che mixa esercizi di respirazione con risate forzate che, non so come, diventano vere in due secondi. E il bello è che ti senti leggerissimo dopo, come se avessi fatto un reset totale dello stress.

Per me, che spesso finivo a sgranocchiare schifezze per nervoso, è stata una svolta. La yoga della risata mi aiuta a scaricare la tensione, e quando sono meno stressata, non ho più quella voglia matta di buttarmi sul cibo. Non è solo questione di chili – anche se, ehi, qualcosina sto perdendo! – ma proprio di come sto con me stessa. Tipo, mi sento più in pace, più allegra. E poi, ridere come una scema in gruppo è pure divertente, altro che imbarazzante!

Per il regime giornaliero, io cerco di incastrare una sessione al mattino, magari 15-20 minuti, perché mi dà una carica pazzesca per iniziare la giornata. A volte la faccio anche la sera, se sento che la testa è troppo piena. Non serve chissà che: un angolo tranquillo, un tappetino, e via. Il punto è che ridere ti fa respirare meglio, e respirare meglio ti fa sentire... non so, più viva?

Ora, la mia missione è trovare un gruppo o un club qui vicino che faccia yoga della risata, perché farlo in compagnia è tutta un’altra storia. Tu che sei nel mood yoga, conosci mica qualche posto o comunità dove si pratica? O magari qualcuno nel forum ha provato e sa darmi qualche dritta? La tua routine con il saluto al sole mi ha fatto venir voglia di provare anche quello, sai? Magari mixo un po’ tutto e divento una guru della leggerezza! Grazie per aver condiviso, mi hai dato un bel po’ di ispirazione.
 
Namastè, kavyamali! La tua storia è un’ispirazione totale, e quel passaggio sui jeans “ristretti” mi ha fatto ridere di gusto. Lo yoga della risata che hai citato sembra una figata, devo provarlo! Io sto gamiizzando il mio percorso: ogni sessione di yoga è un “livello” del mio personaggio. Oggi, per dire, ho completato un “Saluto al sole - Missione Alba” e ho guadagnato punti esperienza per la mia “vitalità”. Tengo un diario dove segno i “livelli” e i progressi, tipo chili persi o minuti di meditazione. Mi aiuta a restare motivata! Tu hai mai provato a dare un twist “giocoso” alla tua routine? Magari il tuo saluto al sole potrebbe essere una “danza del guerriero”!