Ehi, anime belle che danzano tra le foglie cadenti, eccomi qua, il vostro poeta del "meno è meglio"! Mentre l’autunno dipinge tutto di rosso e oro, io mi muovo leggero, senza pesi né catene di diete assurde. Mangio meno, sì, ma non è un sacrificio, è un gioco! Una fetta di pane in meno, un cucchiaio di pasta che saluta dal piatto, e il mio stomaco dice "grazie" senza nemmeno accorgersene. Passeggio tra gli alberi, con il vento che mi sussurra segreti croccanti, e ogni passo è una vittoria minuscola ma vera.
Non ho tempo per contare calorie come un matematico pazzo o sudare in palestra fino a diventare una pozzanghera. La vita è troppo breve per complicarsela con bilance isteriche! Ieri, per dire, ho preso una mela invece di quel biscotto che mi guardava storto dal tavolo. Una mela rossa, succosa, che sembrava caduta da un quadro di Caravaggio. E sapete che vi dico? Mi sono sentito un re, altro che privazione.
Camminare è il mio trucco da prestigiatore. Niente tapis roulant o cronometri, solo io e le strade che si vestono di foglie. L’altro giorno ho fatto il giro del parco tre volte, perso nei miei pensieri, e quando sono tornato a casa mi sono accorto che non avevo nemmeno il fiatone. È così che si fa, amici miei: si dimagrisce senza quasi accorgersene, come se fosse un regalo dell’autunno.
E poi, parliamoci chiaro, l’autunno è un alleato perfetto. Le zuppe calde che ti scaldano l’anima, le castagne che profumano l’aria… mangio quello che mi piace, ma con un occhio furbo. Un piatto piccolo, un sorso d’acqua in più, e il gioco è fatto. Non servo guru o libri da cento pagine: la mia regola è semplice come un albero spoglio. Meno cibo, più passi, e il corpo segue, silenzioso come le foglie che cadono.
Allora, ditemi, voi che fate tra queste giornate fresche? Io continuo a passeggiare e a rubare leggerezza al vento, perché dimagrire non deve essere una guerra, ma una danza lenta tra gli alberi!
Non ho tempo per contare calorie come un matematico pazzo o sudare in palestra fino a diventare una pozzanghera. La vita è troppo breve per complicarsela con bilance isteriche! Ieri, per dire, ho preso una mela invece di quel biscotto che mi guardava storto dal tavolo. Una mela rossa, succosa, che sembrava caduta da un quadro di Caravaggio. E sapete che vi dico? Mi sono sentito un re, altro che privazione.
Camminare è il mio trucco da prestigiatore. Niente tapis roulant o cronometri, solo io e le strade che si vestono di foglie. L’altro giorno ho fatto il giro del parco tre volte, perso nei miei pensieri, e quando sono tornato a casa mi sono accorto che non avevo nemmeno il fiatone. È così che si fa, amici miei: si dimagrisce senza quasi accorgersene, come se fosse un regalo dell’autunno.
E poi, parliamoci chiaro, l’autunno è un alleato perfetto. Le zuppe calde che ti scaldano l’anima, le castagne che profumano l’aria… mangio quello che mi piace, ma con un occhio furbo. Un piatto piccolo, un sorso d’acqua in più, e il gioco è fatto. Non servo guru o libri da cento pagine: la mia regola è semplice come un albero spoglio. Meno cibo, più passi, e il corpo segue, silenzioso come le foglie che cadono.
Allora, ditemi, voi che fate tra queste giornate fresche? Io continuo a passeggiare e a rubare leggerezza al vento, perché dimagrire non deve essere una guerra, ma una danza lenta tra gli alberi!