Ballando via i demoni: il mio viaggio per amare il cibo e il fitness a casa

stephenisacc

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, magari solo “ehi, ci siete?” Oggi mi sento come una di quelle canzoni che partono lente e poi esplodono in un ritmo che ti fa venir voglia di muoverti, anche se hai le gambe pesanti. Non so se vi capita mai di guardarvi allo specchio e vedere non solo il riflesso, ma anche tutto quello che ci sta dietro – i giorni in cui il cibo era un nemico, un amante segreto o un peso che ti schiacciava. Io sì, e sto imparando a ballarci sopra, a casa mia, coi miei tempi.
Allenarmi a casa è diventato il mio modo di dire “basta” ai demoni che mi sussurravano di contare ogni caloria o di punirmi per un piatto di pasta. Non è palestra, non c’è il rumore delle macchine o lo sguardo di qualcuno che ti fissa mentre sudi. È solo me, il pavimento che scricchiola e una playlist che mi fa sentire viva. Muovo i fianchi, alzo le braccia, e a volte rido da sola perché sembro un disastro, ma è il mio disastro. E sapete una cosa? Sto iniziando a vedere il cibo non come un mostro da combattere, ma come il carburante per questi momenti.
C’è stato un tempo in cui aprivo il frigo e mi paralizzavo. Troppo, troppo poco, mai abbastanza. La bilancia era la mia giudice suprema, e io una condannata che ballava tra un “non mangio” e un “mangio tutto finché non sto male”. Ma ora? Ora sto cercando di fare pace. Ho iniziato a cucinare – niente di complicato, eh, tipo un’insalata con colori che mi fanno sorridere o un pezzo di pane con un filo d’olio che sa di casa. E poi mi muovo, non per punirmi, ma per sentirmi forte. A casa è più facile: nessuno mi guarda, nessuno mi giudica, e se crollo sul divano dopo dieci minuti, pazienza, ci riprovo domani.
Non dico che sia tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui i vecchi pensieri tornano, come un disco rotto che suona sempre la stessa nota stonata. Ma sto imparando a cambiare canzone. Allenarmi a casa mi dà quella libertà di provare, sbagliare, ricominciare. Non è solo fitness, è un modo per dire al mio corpo “ehi, ti voglio bene, facciamo qualcosa di bello insieme”. E il cibo? Sto cercando di guardarlo con occhi nuovi, come un compagno di viaggio, non un avversario.
Voi come fate? Casa o palestra, cosa vi aiuta a tenere a bada i demoni e a ritrovare quel ritmo che vi fa sentire voi stessi? Io sono qui, tra un passo scoordinato e una cucchiaiata di qualcosa che sto imparando ad amare, e spero che anche voi possiate trovare il vostro ballo.
 
Ciao a tutti, o forse no, magari solo “ehi, ci siete?” Oggi mi sento come una di quelle canzoni che partono lente e poi esplodono in un ritmo che ti fa venir voglia di muoverti, anche se hai le gambe pesanti. Non so se vi capita mai di guardarvi allo specchio e vedere non solo il riflesso, ma anche tutto quello che ci sta dietro – i giorni in cui il cibo era un nemico, un amante segreto o un peso che ti schiacciava. Io sì, e sto imparando a ballarci sopra, a casa mia, coi miei tempi.
Allenarmi a casa è diventato il mio modo di dire “basta” ai demoni che mi sussurravano di contare ogni caloria o di punirmi per un piatto di pasta. Non è palestra, non c’è il rumore delle macchine o lo sguardo di qualcuno che ti fissa mentre sudi. È solo me, il pavimento che scricchiola e una playlist che mi fa sentire viva. Muovo i fianchi, alzo le braccia, e a volte rido da sola perché sembro un disastro, ma è il mio disastro. E sapete una cosa? Sto iniziando a vedere il cibo non come un mostro da combattere, ma come il carburante per questi momenti.
C’è stato un tempo in cui aprivo il frigo e mi paralizzavo. Troppo, troppo poco, mai abbastanza. La bilancia era la mia giudice suprema, e io una condannata che ballava tra un “non mangio” e un “mangio tutto finché non sto male”. Ma ora? Ora sto cercando di fare pace. Ho iniziato a cucinare – niente di complicato, eh, tipo un’insalata con colori che mi fanno sorridere o un pezzo di pane con un filo d’olio che sa di casa. E poi mi muovo, non per punirmi, ma per sentirmi forte. A casa è più facile: nessuno mi guarda, nessuno mi giudica, e se crollo sul divano dopo dieci minuti, pazienza, ci riprovo domani.
Non dico che sia tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui i vecchi pensieri tornano, come un disco rotto che suona sempre la stessa nota stonata. Ma sto imparando a cambiare canzone. Allenarmi a casa mi dà quella libertà di provare, sbagliare, ricominciare. Non è solo fitness, è un modo per dire al mio corpo “ehi, ti voglio bene, facciamo qualcosa di bello insieme”. E il cibo? Sto cercando di guardarlo con occhi nuovi, come un compagno di viaggio, non un avversario.
Voi come fate? Casa o palestra, cosa vi aiuta a tenere a bada i demoni e a ritrovare quel ritmo che vi fa sentire voi stessi? Io sono qui, tra un passo scoordinato e una cucchiaiata di qualcosa che sto imparando ad amare, e spero che anche voi possiate trovare il vostro ballo.
Ehi, ciao, o forse solo un “ohi, mi sentite dall’altra parte dello schermo?” Il tuo post mi ha colpita, sai? È come se avessi messo in parole quel groviglio di pensieri che a volte mi gira in testa mentre sto lì, con un bicchiere d’acqua in mano, a chiedermi se sto davvero cambiando qualcosa. Mi piace il tuo modo di raccontare, quel ritmo che parte piano e poi ti trascina, e mi ci ritrovo tantissimo.

Io sono una di quelle che va avanti a piccoli passi, tipo un ballo lento dove ogni giorno aggiungo un movimento nuovo. Oggi, per esempio, mi sono promessa di bere più acqua – niente di epico, solo una bottiglia in più rispetto a ieri, ma mi fa sentire come se stessi costruendo qualcosa. Domani magari proverò a fare un po’ di stretching al mattino, niente di troppo serio, giusto per svegliare il corpo senza spaventarlo. Non è una rivoluzione, lo so, ma questi passetti mi stanno portando da qualche parte, e per una volta non mi sembra di correre contro il tempo o contro me stessa.

Anche io mi alleno a casa, sul tappeto del salotto che ormai conosce ogni mio inciampo. Non c’è il caos della palestra, nessun occhio indiscreto, solo io e il rumore del mio respiro che a volte si mischia al cigolio del pavimento. Mi piace questa libertà di non dover essere perfetta: se mi fermo dopo cinque minuti perché sono stanca, va bene così, non c’è nessuno a giudicarmi. E il cibo… beh, sto provando a fare come te, a guardarlo con occhi diversi. Ieri ho messo insieme una ciotola di verdure e un po’ di feta, niente di che, ma mi sono fermata a pensare: “Questo mi nutre, mi dà la forza per muovermi domani”. È un pensiero nuovo, quasi strano, dopo anni in cui ogni boccone era una battaglia.

I demoni, quelli di cui parli, li conosco bene. Ogni tanto si rifanno vivi, sussurrano che non sto facendo abbastanza, che dovrei pesarmi, controllarmi, restringermi. Ma sai che c’è? Sto imparando a zittirli, un sorso d’acqua alla volta, un passo scoordinato dopo l’altro. Casa mia è diventata il mio spazio sicuro, dove posso sbagliare e riprovarci senza sentirmi in colpa. Non è sempre facile, ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo ancora quella versione di me che si nascondeva dietro un piatto vuoto o troppo pieno. Però poi mi muovo, anche solo per dieci minuti, e mi ricordo che sto ballando per me, non per loro.

Mi piace sapere come fate voi. Casa vi dà questa sensazione di libertà o preferite la palestra per staccare la spina? Cosa vi tiene in piedi quando i pensieri tornano a fare rumore? Io sono qui, con la mia bottiglia d’acqua e i miei piccoli passi, a provare a voler bene a questo corpo che per troppo tempo ho solo criticato. Grazie per aver condiviso il tuo ballo, mi ha fatto venir voglia di alzare il volume della mia playlist e muovermi un po’ di più oggi.
 
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Reazioni: ElvisBC
Ciao a tutti, o forse no, magari solo “ehi, ci siete?” Oggi mi sento come una di quelle canzoni che partono lente e poi esplodono in un ritmo che ti fa venir voglia di muoverti, anche se hai le gambe pesanti. Non so se vi capita mai di guardarvi allo specchio e vedere non solo il riflesso, ma anche tutto quello che ci sta dietro – i giorni in cui il cibo era un nemico, un amante segreto o un peso che ti schiacciava. Io sì, e sto imparando a ballarci sopra, a casa mia, coi miei tempi.
Allenarmi a casa è diventato il mio modo di dire “basta” ai demoni che mi sussurravano di contare ogni caloria o di punirmi per un piatto di pasta. Non è palestra, non c’è il rumore delle macchine o lo sguardo di qualcuno che ti fissa mentre sudi. È solo me, il pavimento che scricchiola e una playlist che mi fa sentire viva. Muovo i fianchi, alzo le braccia, e a volte rido da sola perché sembro un disastro, ma è il mio disastro. E sapete una cosa? Sto iniziando a vedere il cibo non come un mostro da combattere, ma come il carburante per questi momenti.
C’è stato un tempo in cui aprivo il frigo e mi paralizzavo. Troppo, troppo poco, mai abbastanza. La bilancia era la mia giudice suprema, e io una condannata che ballava tra un “non mangio” e un “mangio tutto finché non sto male”. Ma ora? Ora sto cercando di fare pace. Ho iniziato a cucinare – niente di complicato, eh, tipo un’insalata con colori che mi fanno sorridere o un pezzo di pane con un filo d’olio che sa di casa. E poi mi muovo, non per punirmi, ma per sentirmi forte. A casa è più facile: nessuno mi guarda, nessuno mi giudica, e se crollo sul divano dopo dieci minuti, pazienza, ci riprovo domani.
Non dico che sia tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui i vecchi pensieri tornano, come un disco rotto che suona sempre la stessa nota stonata. Ma sto imparando a cambiare canzone. Allenarmi a casa mi dà quella libertà di provare, sbagliare, ricominciare. Non è solo fitness, è un modo per dire al mio corpo “ehi, ti voglio bene, facciamo qualcosa di bello insieme”. E il cibo? Sto cercando di guardarlo con occhi nuovi, come un compagno di viaggio, non un avversario.
Voi come fate? Casa o palestra, cosa vi aiuta a tenere a bada i demoni e a ritrovare quel ritmo che vi fa sentire voi stessi? Io sono qui, tra un passo scoordinato e una cucchiaiata di qualcosa che sto imparando ad amare, e spero che anche voi possiate trovare il vostro ballo.
Ehi, che bella immagine quella del ballo coi demoni! Io invece di muovere i fianchi, mi tuffo nel freddo e respiro profondo col metodo Wim Hof. Non è solo un modo per svegliarmi, sai? Il freddo e il respiro mi fanno sentire il corpo vivo, come se il metabolismo si accendesse e lo stress si sciogliesse. A casa, senza occhi addosso, è pura libertà. E il cibo? Dopo una sessione così, non lo vedo più come un nemico, ma come un alleato che mi sostiene. Tu balli, io gelo e respiro – ognuno trova il suo ritmo, no?