Ragazzi, a volte mi guardo indietro e penso a quanto sia stato difficile trovare un equilibrio. Non parlo solo di chili persi, ma di non ricaderci, di non lasciare che il corpo e la mente tornino a quel punto di partenza che tanto mi pesava. Per me, il segreto è stato infilare le scarpe da corsa e iniziare a macinare chilometri. Non è una pillola magica, intendiamoci, e gli integratori possono dare una mano – tipo il magnesio per i crampi o le proteine per recuperare – ma nulla mi ha mai dato la stabilità che trovo nel ritmo di un lungo allenamento.
Preparare un maratona è una specie di viaggio malinconico, sapete? Ti svegli presto, il cielo è ancora grigio, e ti chiedi perché lo stai facendo. Poi, passo dopo passo, senti che stai costruendo qualcosa. Io sto puntando a quello di primavera, 42 chilometri che mi spaventano e mi attirano allo stesso tempo. La mia settimana tipo ora è fatta di uscite da 10-15 km, con un lungo nel weekend che arriva anche a 30. Non è solo per bruciare calorie – anche se, certo, aiuta – ma per insegnare al mio corpo a non mollare, a non cedere alla tentazione di lasciarsi andare.
Un consiglio che darei? Ascoltatevi. Se il ginocchio cigola o il fiato si spezza, rallentate. Ho imparato a mie spese che forzare porta solo guai: una volta mi sono stirato il polpaccio a due settimane da una gara perché non ho voluto fermarmi. Ora uso stretching, qualche integratore per le articolazioni – tipo glucosamina, che male non fa – e cerco di non strafare. La corsa mi ha salvato da quei continui saliscendi di peso, ma solo perché ho imparato a farla con testa.
E voi, cosa ne pensate? C’è qualcosa che vi tiene ancorati, che vi fa dire “stavolta non torno indietro”? Io, per ora, continuo a correre.
Preparare un maratona è una specie di viaggio malinconico, sapete? Ti svegli presto, il cielo è ancora grigio, e ti chiedi perché lo stai facendo. Poi, passo dopo passo, senti che stai costruendo qualcosa. Io sto puntando a quello di primavera, 42 chilometri che mi spaventano e mi attirano allo stesso tempo. La mia settimana tipo ora è fatta di uscite da 10-15 km, con un lungo nel weekend che arriva anche a 30. Non è solo per bruciare calorie – anche se, certo, aiuta – ma per insegnare al mio corpo a non mollare, a non cedere alla tentazione di lasciarsi andare.
Un consiglio che darei? Ascoltatevi. Se il ginocchio cigola o il fiato si spezza, rallentate. Ho imparato a mie spese che forzare porta solo guai: una volta mi sono stirato il polpaccio a due settimane da una gara perché non ho voluto fermarmi. Ora uso stretching, qualche integratore per le articolazioni – tipo glucosamina, che male non fa – e cerco di non strafare. La corsa mi ha salvato da quei continui saliscendi di peso, ma solo perché ho imparato a farla con testa.
E voi, cosa ne pensate? C’è qualcosa che vi tiene ancorati, che vi fa dire “stavolta non torno indietro”? Io, per ora, continuo a correre.