Ciao a tutti, o meglio, salve a chi sopravvive ancora tra pollo e broccoli come me! Sono nel pieno della mia drying per la gara, e vi giuro, sto iniziando a sognare i carboidrati che mi salutano da lontano mentre mi alleno. La domanda del secolo è: casa o palestra? Io sto provando a fare il guerriero casalingo, ma vi racconto com’è andata finora.
A casa ho il mio angolo "sacro": manubri, un tappetino che ormai ha preso la forma del mio sudore, e uno specchio che mi ricorda ogni giorno quanto devo ancora soffrire per vedere quegli addominali spuntare. Il vantaggio? Zero distrazioni, niente tipi che monopolizzano la panca in palestra per fare selfie. Preparo il mio riso basmati e il petto di pollo direttamente in cucina, cronometro alla mano, e via, si mangia subito dopo il workout. Però, ammettiamolo, dopo un mese chiuso tra quattro mura mi sento un po’ come un monaco in clausura… ma con più proteine!
In palestra invece è un altro mondo. L’atmosfera ti gasa, i pesi sono seri, e c’è quel tizio che ti guarda storto se non urli mentre spingi. Io arrivo con il mio Tupperware pieno di broccoli come un cavaliere con lo scudo, e mi alleno con la musica nelle cuffie che mi fa sentire un supereroe. Il problema? Perdo mezz’ora a salutare tutti, e poi c’è sempre quello che mi chiede "ma quando mangi un piatto di pasta?". Mai, amico, mai fino alla gara!
Per la drying sto tenendo un regime da pazzi: 5-6 pasti al giorno, pollo che ormai clucca nel mio stomaco, e allenamenti che alternano cardio assassino a serie di forza. A casa faccio più circuiti ad alta intensità con quello che ho, tipo squat con i manubri e flessioni fino a crollare. In palestra invece punto sulle macchine e i carichi pesanti, che mi aiutano a non perdere troppo volume mentre taglio calorie. Il mio coach (sì, quel sadico che mi cronometra pure i respiri) dice che sto andando bene, ma io mi sento un pollo lesso ambulante.
Voi che fate? Resistete a casa con la vostra forza di volontà d’acciaio o vi buttate in palestra per cambiare aria? Datemi qualche trucco per non impazzire, perché giuro che ieri ho quasi abbracciato una ciambella al bar! Forza, che la gara si avvicina e io devo arrivare tirato come un cavo d’acciaio!
A casa ho il mio angolo "sacro": manubri, un tappetino che ormai ha preso la forma del mio sudore, e uno specchio che mi ricorda ogni giorno quanto devo ancora soffrire per vedere quegli addominali spuntare. Il vantaggio? Zero distrazioni, niente tipi che monopolizzano la panca in palestra per fare selfie. Preparo il mio riso basmati e il petto di pollo direttamente in cucina, cronometro alla mano, e via, si mangia subito dopo il workout. Però, ammettiamolo, dopo un mese chiuso tra quattro mura mi sento un po’ come un monaco in clausura… ma con più proteine!
In palestra invece è un altro mondo. L’atmosfera ti gasa, i pesi sono seri, e c’è quel tizio che ti guarda storto se non urli mentre spingi. Io arrivo con il mio Tupperware pieno di broccoli come un cavaliere con lo scudo, e mi alleno con la musica nelle cuffie che mi fa sentire un supereroe. Il problema? Perdo mezz’ora a salutare tutti, e poi c’è sempre quello che mi chiede "ma quando mangi un piatto di pasta?". Mai, amico, mai fino alla gara!
Per la drying sto tenendo un regime da pazzi: 5-6 pasti al giorno, pollo che ormai clucca nel mio stomaco, e allenamenti che alternano cardio assassino a serie di forza. A casa faccio più circuiti ad alta intensità con quello che ho, tipo squat con i manubri e flessioni fino a crollare. In palestra invece punto sulle macchine e i carichi pesanti, che mi aiutano a non perdere troppo volume mentre taglio calorie. Il mio coach (sì, quel sadico che mi cronometra pure i respiri) dice che sto andando bene, ma io mi sento un pollo lesso ambulante.
Voi che fate? Resistete a casa con la vostra forza di volontà d’acciaio o vi buttate in palestra per cambiare aria? Datemi qualche trucco per non impazzire, perché giuro che ieri ho quasi abbracciato una ciambella al bar! Forza, che la gara si avvicina e io devo arrivare tirato come un cavo d’acciaio!