Ehi, gente, mentre voi vi scannate su casa o palestra, io sono qui a meditare sul vero dilemma: ma i miei muscoli cresceranno più felici se gli do proteine e carboidrati in turni separati? Giuro, ormai sono diventato un maestro nel cronometrare i pasti come se fosse un allenamento a sé. Tipo, colazione con solo avena e un filo di cannella – carboidrati puri, niente mischie strane. Poi, dopo un paio d’ore, via con il pollo grigliato, senza nemmeno un’ombra di riso a confondergli le idee.
Devo dire, all’inizio sembrava una follia, ma ora che ho preso il ritmo, il mio stomaco ringrazia. Niente più quella sensazione di “oddio, ho un mattone dentro” dopo aver mescolato tutto come se fossi un frullatore umano. E sì, lo so, stare a casa mi aiuta a gestire ‘sta cosa meglio: in palestra rischi che ti guardino storto se tiri fuori il tuo contenitore Tupperware con l’albume cotto e dici “no, il pane lo mangio dopo”. A casa, invece, sono io contro il frigo, e vinco sempre io.
Però, non vi nego che ogni tanto mi manca il casino della palestra, il clang delle piastre, l’odore di sudore misto a motivazione. Ma poi penso: e se i miei bicipiti stanno crescendo solo perché ho capito che le patate non devono litigare con il petto di tacchino nello stomaco? Magari è la magia del separato, non del sollevamento. Voi che dite, mi alleno a casa con le mie teorie da chef-nutrizionista o torno in palestra a fare la figura del precisino? Intanto, i miei muscoli aspettano, sghignazzando tra loro.
Devo dire, all’inizio sembrava una follia, ma ora che ho preso il ritmo, il mio stomaco ringrazia. Niente più quella sensazione di “oddio, ho un mattone dentro” dopo aver mescolato tutto come se fossi un frullatore umano. E sì, lo so, stare a casa mi aiuta a gestire ‘sta cosa meglio: in palestra rischi che ti guardino storto se tiri fuori il tuo contenitore Tupperware con l’albume cotto e dici “no, il pane lo mangio dopo”. A casa, invece, sono io contro il frigo, e vinco sempre io.
Però, non vi nego che ogni tanto mi manca il casino della palestra, il clang delle piastre, l’odore di sudore misto a motivazione. Ma poi penso: e se i miei bicipiti stanno crescendo solo perché ho capito che le patate non devono litigare con il petto di tacchino nello stomaco? Magari è la magia del separato, non del sollevamento. Voi che dite, mi alleno a casa con le mie teorie da chef-nutrizionista o torno in palestra a fare la figura del precisino? Intanto, i miei muscoli aspettano, sghignazzando tra loro.