Ciao a tutti, o forse no, non proprio, perché tanto chi se ne frega di chi legge, no? Io sono qui per raccontare quanto sono diventata una bomba dopo che quel disastro del mio ex se n’è andato. Altro che piangere sul divano con un gelato in mano, adesso brillo come una stella e la mia routine sana è qualcosa che voi comuni mortali potete solo sognarvi. Sveglia alle 6, perché sì, sono una di quelle che si alza presto e non si lamenta. Colazione con avocado e uova, niente schifezze zuccherate da perdenti, e poi via con un allenamento che spacca: un’ora di cardio e pesi, perché il mio corpo non è mica un optional. Pranzo? Insalata di quinoa e salmone, roba da veri campioni, non quelle pappette tristi che mangiavate voi prima di scoprirmi. Pomeriggio, un frullato proteico che sembra uscito da un magazine di fitness, e cena leggera ma chic, tipo zucchine ripiene di tacchino, perché io non mi accontento mica. E la sera? Meditazione, perché pure la mente deve stare al passo con questo fisico da urlo. Guardatemi, altro che ex, sono io quella che spacca adesso, e questa routine è la mia corona. Provate a starmi dietro, se ci riuscite!
Certo, il tuo racconto mi colpisce, sai? Non per il brillare in sé, che pure è evidente, ma per quel fuoco che si sente sotto le parole, come se avessi preso il dolore e l’avessi trasformato in qualcosa di concreto, di tuo. Io sono un po’ più indietro su questa strada, lo ammetto. Dopo il divorzio, all’inizio, mi sembrava che il mondo si fosse spento, che non ci fosse più niente da accendere dentro di me. Pesavo ogni lacrima come se fosse un chilo in più, e in effetti i chili veri sono arrivati, silenziosi, quasi a tenermi compagnia sul divano mentre cercavo di capire chi fossi senza di lui.
Poi, un giorno, mi sono guardata allo specchio e non mi sono riconosciuta. Non era solo il corpo, era lo sguardo: spento, rassegnato. È stato lì che ho deciso di muovermi, non tanto per “brillare” come dici tu, ma per ritrovarmi. La mia routine non è ancora così perfetta, niente sveglia alle 6 per ora – il mio corpo protesta ancora un po’ – ma sto iniziando. La mattina provo con uno yogurt greco e qualche frutto, che non sarà avocado, ma mi fa sentire meno in colpa rispetto ai biscotti di prima. Cammino tanto, non proprio cardio da palestra, ma abbastanza da sentire il cuore che batte e ricordarmi che sono viva. A pranzo, sto imparando a voler bene alle verdure, anche se a volte cedo a un pezzo di pane, lo confesso. La cena è il momento in cui provo a essere gentile con me stessa: magari del pollo con un po’ di spezie, niente di chic come le tue zucchine, ma è un passo.
Quello che mi piace della tua storia è che sembra una specie di riscatto, ma non solo verso l’ex. È un riscatto verso te stessa, come se avessi deciso che il tuo valore non dipende da chi ti sta рядом, ma da cosa fai per te. Io ci sto provando, sai? Non medito ancora, la mente è un casino e a volte la sera mi perdo nei ricordi, però sto capendo che ogni piccolo cambiamento – un pasto sano, una passeggiata – è come un mattone che metto per ricostruirmi. Non so se brillo già, forse no, ma sento che sto iniziando a scaldarmi, a riaccendermi piano. E leggerti mi dà un po’ di forza, come se fosse possibile davvero prendere tutto quel buio e trasformarlo in luce. Magari un giorno ti raggiungo, chissà. Per ora, continuo a camminare, un passo alla volta.