Il mio coach online mi fa nuotare tra calorie e consigli – vi racconto com’è!

mcdomatt

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di bilancia”! Oggi vi racconto come sto affrontando questa avventura acquatica – o meglio, calorica – con il mio coach online. È un po’ come tuffarsi in piscina senza sapere se l’acqua è fredda, ma con qualcuno che ti urla dalla riva: “Nuota così, mangia cosà!”.
Devo dire, il formato online ha i suoi pro e contro. Partiamo dai lati belli: la comodità è pazzesca. Mi collego da casa, in pigiama, con una tazza di tisana in mano (che il mio dietologo approva, ovviamente), e via, si chiacchiera di obiettivi e strategie. Non devo nemmeno uscire sotto la pioggia per andare in palestra o in studio! Poi c’è la flessibilità: il coach mi manda il piano settimanale, io lo seguo quando posso, e ogni tanto ci sentiamo per aggiustare il tiro. L’ultima volta gli ho detto che mi sentivo un po’ appesantita, e lui, senza battere ciglio, mi ha tolto un po’ di carboidrati e aggiunto una passeggiata serale. Risultato? Mi sento più leggera, come se stessi galleggiando!
Ma non è tutto un mare calmo, eh. A volte mi manca un po’ il contatto umano diretto. Sai, quel momento in cui qualcuno ti guarda negli occhi e ti dice: “Ce la puoi fare!”. Online è più… come dire, asettico? Tipo un messaggio vocale che ti arriva mentre stai lavando i piatti. E poi c’è la disciplina: se non sei costante, il coach non può certo venirti a tirar giù dal divano! Io, per esempio, la settimana scorsa ho ceduto a un tiramisù che mi guardava dal frigo. L’ho confessato alla consulenza successiva, e il mio trainer mi ha fatto una ramanzina virtuale – giuro, ho sentito il suo sopracciglio alzarsi anche attraverso lo schermo.
Comunque, i report regolari mi tengono in riga. Ogni due settimane mando foto del cibo, peso aggiornato e un resoconto di come mi sento. L’ultima volta ho scritto che mi sembrava di avere più energia, e il dietologo mi ha risposto con un “Brava, stai imparando a nuotare tra le calorie!”. Mi ha fatto ridere, ma in fondo è vero: sto capendo cosa funziona per me. Tipo, ho scoperto che se mangio più proteine a colazione, non mi tuffo sui biscotti a metà mattina. E le consulenze mi motivano: sapere che c’è qualcuno che aspetta i miei progressi mi dà la spinta per non mollare.
Insomma, è un viaggio, con qualche onda alta e qualche bracciata incerta, ma sto tenendo il ritmo. Voi che ne pensate di questo approccio? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite il buon vecchio faccia a faccia? Fatemi sapere, che tra una nuotata e l’altra ho bisogno di ispirazione!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di bilancia”! Oggi vi racconto come sto affrontando questa avventura acquatica – o meglio, calorica – con il mio coach online. È un po’ come tuffarsi in piscina senza sapere se l’acqua è fredda, ma con qualcuno che ti urla dalla riva: “Nuota così, mangia cosà!”.
Devo dire, il formato online ha i suoi pro e contro. Partiamo dai lati belli: la comodità è pazzesca. Mi collego da casa, in pigiama, con una tazza di tisana in mano (che il mio dietologo approva, ovviamente), e via, si chiacchiera di obiettivi e strategie. Non devo nemmeno uscire sotto la pioggia per andare in palestra o in studio! Poi c’è la flessibilità: il coach mi manda il piano settimanale, io lo seguo quando posso, e ogni tanto ci sentiamo per aggiustare il tiro. L’ultima volta gli ho detto che mi sentivo un po’ appesantita, e lui, senza battere ciglio, mi ha tolto un po’ di carboidrati e aggiunto una passeggiata serale. Risultato? Mi sento più leggera, come se stessi galleggiando!
Ma non è tutto un mare calmo, eh. A volte mi manca un po’ il contatto umano diretto. Sai, quel momento in cui qualcuno ti guarda negli occhi e ti dice: “Ce la puoi fare!”. Online è più… come dire, asettico? Tipo un messaggio vocale che ti arriva mentre stai lavando i piatti. E poi c’è la disciplina: se non sei costante, il coach non può certo venirti a tirar giù dal divano! Io, per esempio, la settimana scorsa ho ceduto a un tiramisù che mi guardava dal frigo. L’ho confessato alla consulenza successiva, e il mio trainer mi ha fatto una ramanzina virtuale – giuro, ho sentito il suo sopracciglio alzarsi anche attraverso lo schermo.
Comunque, i report regolari mi tengono in riga. Ogni due settimane mando foto del cibo, peso aggiornato e un resoconto di come mi sento. L’ultima volta ho scritto che mi sembrava di avere più energia, e il dietologo mi ha risposto con un “Brava, stai imparando a nuotare tra le calorie!”. Mi ha fatto ridere, ma in fondo è vero: sto capendo cosa funziona per me. Tipo, ho scoperto che se mangio più proteine a colazione, non mi tuffo sui biscotti a metà mattina. E le consulenze mi motivano: sapere che c’è qualcuno che aspetta i miei progressi mi dà la spinta per non mollare.
Insomma, è un viaggio, con qualche onda alta e qualche bracciata incerta, ma sto tenendo il ritmo. Voi che ne pensate di questo approccio? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite il buon vecchio faccia a faccia? Fatemi sapere, che tra una nuotata e l’altra ho bisogno di ispirazione!
Ehi, salve a tutti, o magari “ciao a chi combatte con la bilancia come me”! La tua storia acquatica mi ha fatto proprio sorridere, sai? Quel tuffo tra calorie e consigli lo capisco benissimo, anche se il mio “coach” personale è più che altro il cielo stellato sopra di me mentre cammino la sera. Ti racconto un po’ com’è andata da queste parti, visto che mi hai messo voglia di condividere.

Io ho scelto le passeggiate serali come arma segreta contro i chili di troppo. Ogni giorno, dopo cena, mi metto le scarpe e via, esco a esplorare. Non importa se piove o tira vento, ormai è un rituale. Di solito punto a fare almeno 4-5 chilometri, ma a volte mi lascio trasportare e finisco per farne anche di più. L’altro ieri, per esempio, sono partita senza meta, ho seguito un sentiero vicino casa che costeggia il fiume, e tra il rumore dell’acqua e l’aria fresca mi sono sentita… non so, libera. È una sensazione che mi ripaga sempre, anche quando le gambe protestano un po’.

Il bello di queste camminate è che non servono attrezzature o abbonamenti. Solo io, la strada e un po’ di musica nelle cuffie. All’inizio pesavo ogni passo, quasi contavo i metri come se fosse una gara. Ora invece è diverso: mi godo il momento. E il peso? Scende, piano ma scende. In due mesi ho perso quasi 3 chili, niente di clamoroso, ma per me è un trionfo. Mi sento più leggera, non solo sul corpo ma anche nella testa. È come se ogni chilometro mi togliesse un pensiero pesante.

Certo, non è sempre una passeggiata – scusa il gioco di parole! A volte torno stanca morta, o magari mi perdo a guardare le vetrine dei negozi chiusi e mi viene voglia di un gelato che non dovrei mangiare. Però resisto, più o meno. Tipo ieri: c’era una luna bellissima, ho fatto un giro più lungo apposta per guardarla, e quella pace mi ha fatto dimenticare ogni tentazione. Il tuo coach che ti toglie carboidrati e aggiunge passeggiate mi piace, comunque! Magari è un segno che dovremmo unirci in un club di camminatori notturni.

Sul contatto umano che dici tu, ti capisco. Online è comodo, sì, ma manca quel qualcosa in più. Io non ho un coach vero e proprio, però mi confronto con un’amica che fa yoga, e quando ci vediamo di persona mi dà una carica che nessun messaggio può eguagliare. Però sai una cosa? Le passeggiate mi stanno insegnando a contare su di me, e questo forse vale quanto un incoraggiamento dal vivo. Tu che ne pensi? Il tuo sistema con il coach online sembra funzionare alla grande, e quel “nuotare tra le calorie” è geniale. Mi sa che io invece cammino tra i chili, ma l’importante è andare avanti, no?

Fammi sapere com’è la tua prossima “nuotata”, e se mai ti va di provare una passeggiata serale, scrivimi il tuo percorso! Magari ci ispiriamo a vicenda. Forza, che tra bracciate e passi stiamo vincendo noi!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di bilancia”! Oggi vi racconto come sto affrontando questa avventura acquatica – o meglio, calorica – con il mio coach online. È un po’ come tuffarsi in piscina senza sapere se l’acqua è fredda, ma con qualcuno che ti urla dalla riva: “Nuota così, mangia cosà!”.
Devo dire, il formato online ha i suoi pro e contro. Partiamo dai lati belli: la comodità è pazzesca. Mi collego da casa, in pigiama, con una tazza di tisana in mano (che il mio dietologo approva, ovviamente), e via, si chiacchiera di obiettivi e strategie. Non devo nemmeno uscire sotto la pioggia per andare in palestra o in studio! Poi c’è la flessibilità: il coach mi manda il piano settimanale, io lo seguo quando posso, e ogni tanto ci sentiamo per aggiustare il tiro. L’ultima volta gli ho detto che mi sentivo un po’ appesantita, e lui, senza battere ciglio, mi ha tolto un po’ di carboidrati e aggiunto una passeggiata serale. Risultato? Mi sento più leggera, come se stessi galleggiando!
Ma non è tutto un mare calmo, eh. A volte mi manca un po’ il contatto umano diretto. Sai, quel momento in cui qualcuno ti guarda negli occhi e ti dice: “Ce la puoi fare!”. Online è più… come dire, asettico? Tipo un messaggio vocale che ti arriva mentre stai lavando i piatti. E poi c’è la disciplina: se non sei costante, il coach non può certo venirti a tirar giù dal divano! Io, per esempio, la settimana scorsa ho ceduto a un tiramisù che mi guardava dal frigo. L’ho confessato alla consulenza successiva, e il mio trainer mi ha fatto una ramanzina virtuale – giuro, ho sentito il suo sopracciglio alzarsi anche attraverso lo schermo.
Comunque, i report regolari mi tengono in riga. Ogni due settimane mando foto del cibo, peso aggiornato e un resoconto di come mi sento. L’ultima volta ho scritto che mi sembrava di avere più energia, e il dietologo mi ha risposto con un “Brava, stai imparando a nuotare tra le calorie!”. Mi ha fatto ridere, ma in fondo è vero: sto capendo cosa funziona per me. Tipo, ho scoperto che se mangio più proteine a colazione, non mi tuffo sui biscotti a metà mattina. E le consulenze mi motivano: sapere che c’è qualcuno che aspetta i miei progressi mi dà la spinta per non mollare.
Insomma, è un viaggio, con qualche onda alta e qualche bracciata incerta, ma sto tenendo il ritmo. Voi che ne pensate di questo approccio? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite il buon vecchio faccia a faccia? Fatemi sapere, che tra una nuotata e l’altra ho bisogno di ispirazione!
Ehi, nuotatori di calorie, che dire? Il tuo racconto mi ha fatto quasi venir voglia di tuffarmi anch’io in questa piscina virtuale! Io sono il tipo che sperimenta di tutto: una volta mi sono buttato sul digiuno intermittente, poi sulle keto-passeggiate all’alba. Il coach online sembra una figata per la flessibilità, però hai ragione, manca quel “dai, forza!” dal vivo che ti scuote. Io, con un trainer in carne e ossa, una volta ho perso 2 chili in un mese, ma con un’app e un piano digitale mi sono arenato dopo una settimana – colpa di una carbonara assassina. Tu come tieni a bada le voglie? Magari mi dai uno spunto per la mia prossima “bracciata”!
 
Ehi, compagni di bracciate caloriche! 😅 Devo ammetterlo, leggerti mi ha fatto sentire un po’ meno solo in questo mare di tentazioni e bilance che non mentono mai. Il tuo coach online sembra un faro in mezzo alla tempesta, ma io, sinceramente, sono un po’ a fondo in questo momento. Anche a me piace l’idea della flessibilità – starsene in pigiama con una tisana mentre qualcuno ti dice come non affogare tra i carboidrati è quasi un sogno! Ma, accidenti, pure io sento la mancanza di quel contatto umano. Tipo, qualcuno che mi afferri per le spalle e mi urli: “Smetti di fissare quel barattolo di Nutella!”.

Io ci ho provato, sai? Ho scaricato app, seguito piani digitali, mi sono pure buttato su quelle cose super intense che ti fanno sudare l’anima – sì, parlo di allenamenti tosti, altro che nuotate tranquille! All’inizio ero gasato: mi sentivo un guerriero, pronto a spaccare tutto. Poi è arrivata la realtà: un piatto di lasagne della mamma e una serata con gli amici davanti a una torta al cioccolato. 😩 Addio disciplina, addio progressi. Mi sono arenato come una nave su uno scoglio, e il mio “coach virtuale” – che poi era un’app con notifiche – non ha fatto altro che mandarmi promemoria inutili mentre io affondavo nei sensi di colpa.

Tu come fai con le voglie? Il tiramisù che ti guardava dal frigo mi ha fatto ridere, ma anche riflettere: io cedo SEMPRE. L’altro giorno ho provato a resistere a un cornetto alla crema, e indovina? Dopo 10 minuti ero lì a mangiarlo con gli occhi lucidi, pensando “tanto ormai il danno è fatto”. Magari hai qualche trucco per non crollare? Tipo una ricetta dolce ma leggera che mi salvi dall’abisso? Io sono disperato: amo i dessert più di ogni altra cosa al mondo, ma sto cercando di non lasciarmi travolgere dall’onda zuccherina. 😭

Il tuo “nuotare tra le calorie” mi ha strappato un sorriso, però. Forse è proprio questo il punto: trovare un ritmo, anche se ogni tanto si finisce sott’acqua. Fammi sapere come tieni duro tu, che qui c’è un amante dei dolci che sta cercando di non mollare la boa! 💪 E se hai qualche idea per un dolcetto furbo che non mi faccia deragliare, te ne sarei grato per sempre. Nuotiamo insieme? 😉
 
Ehi, compagno di lotta contro le onde di zucchero! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con qualche bracciata in più di esperienza alle spalle. Quel tuo “affondare nei sensi di colpa” lo conosco fin troppo bene – ci sono passato anch’io, con tanto di lasagne e torte a farmi da sirene tentatrici. Però, sai, c’è una cosa che mi ha tirato fuori dal vortice: l’intervallo, ma non quello delle pubblicità in tv. Parlo dell’intervallo nel mangiare, il famoso 16/8. Non è una bacchetta magica, ma per me è stato come imparare a nuotare con un salvagente: ti tiene a galla anche quando il mare è mosso.

All’inizio pure io ero scettico. Pensavo: “Ma come faccio a stare 16 ore senza toccare cibo? Io che apro il frigo ogni mezz’ora!”. Eppure, dopo un po’ di tentativi – e sì, qualche scivolone con la Nutella – ho trovato il mio ritmo. La chiave? Non è solo resistere, ma organizzare. Io mi sono messo a mangiare in una finestra di 8 ore, tipo dalle 12 alle 20, e il resto del tempo acqua, tisane, caffè nero. Niente di complicato, niente guru o app che ti stressano con notifiche. Solo io e il mio orologio. E ti dirò: le voglie ci sono ancora, ma è come se il cervello imparasse a dire “aspetta, non è ancora il momento”. Quel cornetto alla crema? Lo puoi mangiare, ma nella tua finestra. E magari non te lo finisci con gli occhi lucidi, ma con un sorriso.

Gli errori da evitare? Partire troppo rigido. Se ti dici “mai più dolci” o “solo insalata”, è la ricetta per il disastro. Io ho ceduto al tiramisù più volte, ma la differenza è che ora non mi sento in colpa: lo pianifico. Tipo, se so che la sera c’è una cena con amici, tengo la finestra un po’ più leggera prima, così il dessert ci sta senza farmi deragliare. E poi, non sottovalutare il potere di tenerti occupato: quando mi prende la voglia di spalmare cioccolato sul pane alle 10 di mattina, mi alzo, faccio due passi, respiro profondo – sì, lo so, sembra una stupidaggine, ma funziona. È come dire al cervello: “Calma, non stai morendo di fame”.

Per un dolcetto furbo, prova questa: yogurt greco nature, un cucchiaino di miele e qualche fettina di frutta – fragole, mele, quello che hai. È dolce, cremoso, e non ti manda a picco come un cornetto. Oppure, se vuoi osare, sciogli un quadratino di cioccolato fondente (minimo 85%) in un po’ di latte caldo: sa di coccola, ma non è una bomba calorica. Piccoli trucchi per non sentirti in guerra col frigo.

Tornando al tuo “nuotare tra le calorie”, hai ragione: è un ritmo da trovare. Io ho smesso di vedere il cibo come un nemico o un premio, e l’intervallo mi ha aiutato a mettere ordine nel caos. Non sono un santo, eh – la settimana scorsa ho fatto fuori mezzo pacco di biscotti in un colpo solo – ma il giorno dopo ho ripreso la mia finestra e via, senza drammi. Tu prova, magari parti con 14/10 per abituarti, e vedi come va. Se ti va, scrivimi come ti senti dopo una settimana: siamo in due a remare contro le lasagne della mamma, no? Forza, che la boa è più vicina di quanto sembri!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di bilancia”! Oggi vi racconto come sto affrontando questa avventura acquatica – o meglio, calorica – con il mio coach online. È un po’ come tuffarsi in piscina senza sapere se l’acqua è fredda, ma con qualcuno che ti urla dalla riva: “Nuota così, mangia cosà!”.
Devo dire, il formato online ha i suoi pro e contro. Partiamo dai lati belli: la comodità è pazzesca. Mi collego da casa, in pigiama, con una tazza di tisana in mano (che il mio dietologo approva, ovviamente), e via, si chiacchiera di obiettivi e strategie. Non devo nemmeno uscire sotto la pioggia per andare in palestra o in studio! Poi c’è la flessibilità: il coach mi manda il piano settimanale, io lo seguo quando posso, e ogni tanto ci sentiamo per aggiustare il tiro. L’ultima volta gli ho detto che mi sentivo un po’ appesantita, e lui, senza battere ciglio, mi ha tolto un po’ di carboidrati e aggiunto una passeggiata serale. Risultato? Mi sento più leggera, come se stessi galleggiando!
Ma non è tutto un mare calmo, eh. A volte mi manca un po’ il contatto umano diretto. Sai, quel momento in cui qualcuno ti guarda negli occhi e ti dice: “Ce la puoi fare!”. Online è più… come dire, asettico? Tipo un messaggio vocale che ti arriva mentre stai lavando i piatti. E poi c’è la disciplina: se non sei costante, il coach non può certo venirti a tirar giù dal divano! Io, per esempio, la settimana scorsa ho ceduto a un tiramisù che mi guardava dal frigo. L’ho confessato alla consulenza successiva, e il mio trainer mi ha fatto una ramanzina virtuale – giuro, ho sentito il suo sopracciglio alzarsi anche attraverso lo schermo.
Comunque, i report regolari mi tengono in riga. Ogni due settimane mando foto del cibo, peso aggiornato e un resoconto di come mi sento. L’ultima volta ho scritto che mi sembrava di avere più energia, e il dietologo mi ha risposto con un “Brava, stai imparando a nuotare tra le calorie!”. Mi ha fatto ridere, ma in fondo è vero: sto capendo cosa funziona per me. Tipo, ho scoperto che se mangio più proteine a colazione, non mi tuffo sui biscotti a metà mattina. E le consulenze mi motivano: sapere che c’è qualcuno che aspetta i miei progressi mi dà la spinta per non mollare.
Insomma, è un viaggio, con qualche onda alta e qualche bracciata incerta, ma sto tenendo il ritmo. Voi che ne pensate di questo approccio? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite il buon vecchio faccia a faccia? Fatemi sapere, che tra una nuotata e l’altra ho bisogno di ispirazione!
Ehi, compagni di viaggio calorico, oggi mi va di condividere un pezzo del mio percorso, anche se, devo ammetterlo, non è proprio una giornata di sole. Leggendo del tuo coach online e delle tue "nuotate" tra i consigli, mi sono sentita un po’ come se stessi galleggiando anch’io, ma in un mare un po’ più agitato.

Sono vegana da qualche anno e sto cercando di perdere peso senza tradire i miei principi. Non è sempre facile, sai? A volte mi sembra di essere su una barchetta in mezzo a una tempesta: da una parte voglio sentirmi leggera e in forma, dall’altra voglio che il cibo resti un piacere, non un calcolo infinito. Il tuo racconto sul coach online mi ha fatto riflettere. Io non ho un trainer, ma mi sto affidando a un’app per tracciare calorie e a qualche gruppo di supporto vegano online. È utile, sì, ma come dici tu, manca quel contatto umano. Vorrei tanto avere qualcuno che mi dicesse “Vai così!” o anche solo che mi desse una pacca sulla spalla virtuale quando mi sento giù.

Ultimamente, per esempio, mi sento un po’ bloccata. Ho perso qualche chilo all’inizio, ma ora la bilancia sembra essersi incantata. Continuo a mangiare i miei piatti vegani preferiti: zuppe di lenticchie, insalate con hummus fatto in casa, curry di verdure con latte di cocco… ma forse sto esagerando con le porzioni o magari non sto bilanciando bene. La mattina parto con una ciotola di avena, latte di mandorla e frutta fresca, che mi dà una bella energia, ma poi verso sera mi prende quella voglia di “qualcosa di buono”. Non cedo ai dolci, perché cerco di evitarli, ma magari finisco per spizzicare un po’ di noci o del pane con avocado. E lì, puff, le calorie si accumulano senza che me ne accorga.

Leggerti mi ha fatto pensare che forse dovrei provare a essere più metodica, come fai tu con i tuoi report. Magari tenere un diario alimentare più dettagliato o condividere i miei progressi con qualcuno potrebbe aiutarmi a non perdermi. Mi piace l’idea di “imparare a nuotare tra le calorie”, come ha detto il tuo coach. Io, per ora, mi sento più come se stessi annaspando, ma non voglio mollare. Sai, essere vegana per me non è solo una dieta, è un modo di vivere che mi fa sentire in pace con il mondo. Però vorrei anche sentirmi in pace con me stessa, guardarmi allo specchio e sorridere un po’ di più.

Una cosa che sto provando per tirarmi su è sperimentare in cucina. L’altro giorno ho fatto un budino di semi di chia con latte di soia e cacao amaro: super semplice, poche calorie e mi ha dato quella soddisfazione di un dessert senza sensi di colpa. Oppure preparo delle polpette di ceci e zucchine al forno, che sono leggere ma saziano un sacco. Magari condividere queste idee con voi potrebbe darmi una spinta in più. Tu hai qualche trucco per non cedere alle tentazioni o per rendere i pasti più allegri senza sgarrare?

Insomma, il tuo post mi ha fatto venir voglia di non restare ferma a guardare le onde, ma di provare a nuotare un po’ più decisa. Anche se oggi mi sento un po’ malinconica, so che ogni piccolo passo conta. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha dato uno spunto per non arrendermi. E voi altri, come fate a tenere alta la motivazione quando il viaggio sembra tutto in salita?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve, compagni di bilancia”! Oggi vi racconto come sto affrontando questa avventura acquatica – o meglio, calorica – con il mio coach online. È un po’ come tuffarsi in piscina senza sapere se l’acqua è fredda, ma con qualcuno che ti urla dalla riva: “Nuota così, mangia cosà!”.
Devo dire, il formato online ha i suoi pro e contro. Partiamo dai lati belli: la comodità è pazzesca. Mi collego da casa, in pigiama, con una tazza di tisana in mano (che il mio dietologo approva, ovviamente), e via, si chiacchiera di obiettivi e strategie. Non devo nemmeno uscire sotto la pioggia per andare in palestra o in studio! Poi c’è la flessibilità: il coach mi manda il piano settimanale, io lo seguo quando posso, e ogni tanto ci sentiamo per aggiustare il tiro. L’ultima volta gli ho detto che mi sentivo un po’ appesantita, e lui, senza battere ciglio, mi ha tolto un po’ di carboidrati e aggiunto una passeggiata serale. Risultato? Mi sento più leggera, come se stessi galleggiando!
Ma non è tutto un mare calmo, eh. A volte mi manca un po’ il contatto umano diretto. Sai, quel momento in cui qualcuno ti guarda negli occhi e ti dice: “Ce la puoi fare!”. Online è più… come dire, asettico? Tipo un messaggio vocale che ti arriva mentre stai lavando i piatti. E poi c’è la disciplina: se non sei costante, il coach non può certo venirti a tirar giù dal divano! Io, per esempio, la settimana scorsa ho ceduto a un tiramisù che mi guardava dal frigo. L’ho confessato alla consulenza successiva, e il mio trainer mi ha fatto una ramanzina virtuale – giuro, ho sentito il suo sopracciglio alzarsi anche attraverso lo schermo.
Comunque, i report regolari mi tengono in riga. Ogni due settimane mando foto del cibo, peso aggiornato e un resoconto di come mi sento. L’ultima volta ho scritto che mi sembrava di avere più energia, e il dietologo mi ha risposto con un “Brava, stai imparando a nuotare tra le calorie!”. Mi ha fatto ridere, ma in fondo è vero: sto capendo cosa funziona per me. Tipo, ho scoperto che se mangio più proteine a colazione, non mi tuffo sui biscotti a metà mattina. E le consulenze mi motivano: sapere che c’è qualcuno che aspetta i miei progressi mi dà la spinta per non mollare.
Insomma, è un viaggio, con qualche onda alta e qualche bracciata incerta, ma sto tenendo il ritmo. Voi che ne pensate di questo approccio? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite il buon vecchio faccia a faccia? Fatemi sapere, che tra una nuotata e l’altra ho bisogno di ispirazione!
Ehi, compagni di viaggio calorico! La tua storia mi ha proprio preso, sembra di leggere un diario di bordo di un’avventura epica. Io sono agli inizi, tipo che ho appena deciso di buttarmi in questo mare del “mangiare meglio e muovermi di più”. Il tuo racconto del coach online mi ha fatto brillare gli occhi! La comodità di fare tutto da casa sembra un sogno, anche se ammetto che pure io sento già la mancanza di qualcuno che mi dia una pacca sulla spalla dal vivo. Per ora sto cercando di capirci qualcosa con l’indice di massa corporea, tipo capire dove sono e dove voglio arrivare. Tu come hai fatto a trovare il ritmo con il coach? E come gestisci quei momenti in cui il tiramisù ti chiama? Ho bisogno di qualche trucco per non cedere subito!