Grazie allo yoga: i miei primi passi contro la pigrizia!

Abhify

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto lo yoga mi stia aiutando in questo percorso! Sono sempre stata quella che rimanda tutto, soprattutto quando si tratta di muovermi e prendermi cura di me stessa. "Domani inizio", "Oggi sono troppo stanca", "Magari dopo cena"… quante scuse mi sono raccontata! Però, ultimamente, qualcosa è cambiato, e voglio condividere con voi questi piccoli passi, perché mi sento proprio grata.
All’inizio è stato difficile. Mi immaginavo di dover fare chissà quali posizioni complicate o di passare ore a sudare, e questo mi bloccava ancora di più. Poi ho deciso di provare con qualcosa di semplice: una lezione di yoga online, 20 minuti, niente di troppo impegnativo. Sapete qual è stata la svolta? Mettere il tappetino lì, in bella vista, vicino al divano. Non potevo ignorarlo! Così un giorno, quasi per gioco, mi sono detta: "Va bene, proviamo". E da lì è iniziato tutto.
Non vi dico che ora sono una super atleta, assolutamente no. Però ho notato che dopo quelle prime volte mi sentivo più leggera, non solo nel corpo, ma anche nella testa. Le gambe, che prima mi sembravano sempre pesanti, hanno iniziato a rispondere meglio. Non sono ancora snelle come vorrei, ma le sento più vive, più mie. E questo mi dà una spinta pazzesca a continuare. Una vittoria che mi sono regalata è stata resistere alla tentazione di saltare la sessione anche quando ero stanca dopo lavoro. Ho acceso una candela, messo un po’ di musica calma e via, 15 minuti di stretching. Finito, mi sono sentita una regina!
Come faccio a costringermi a iniziare? Non lo so ancora bene, a volte è proprio una lotta con me stessa. Però credo che il trucco sia non pensarci troppo: preparo il tappetino, metto un video e mi dico che posso smettere dopo 5 minuti se proprio non ce la faccio. Ma poi, quasi sempre, quei 5 minuti diventano 20 o 30, perché mi piace. E poi, dopo, sto meglio. È come un regalo che faccio a me stessa, e questo mi motiva.
Grazie allo yoga sto scoprendo che non devo essere perfetta subito, ma posso migliorare un pochino alla volta. E voi, come vi convincete a non mollare? Qual è il vostro segreto per battere la pigrizia? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, perché ogni piccolo passo mi ispira tantissimo!
 
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Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto lo yoga mi stia aiutando in questo percorso! Sono sempre stata quella che rimanda tutto, soprattutto quando si tratta di muovermi e prendermi cura di me stessa. "Domani inizio", "Oggi sono troppo stanca", "Magari dopo cena"… quante scuse mi sono raccontata! Però, ultimamente, qualcosa è cambiato, e voglio condividere con voi questi piccoli passi, perché mi sento proprio grata.
All’inizio è stato difficile. Mi immaginavo di dover fare chissà quali posizioni complicate o di passare ore a sudare, e questo mi bloccava ancora di più. Poi ho deciso di provare con qualcosa di semplice: una lezione di yoga online, 20 minuti, niente di troppo impegnativo. Sapete qual è stata la svolta? Mettere il tappetino lì, in bella vista, vicino al divano. Non potevo ignorarlo! Così un giorno, quasi per gioco, mi sono detta: "Va bene, proviamo". E da lì è iniziato tutto.
Non vi dico che ora sono una super atleta, assolutamente no. Però ho notato che dopo quelle prime volte mi sentivo più leggera, non solo nel corpo, ma anche nella testa. Le gambe, che prima mi sembravano sempre pesanti, hanno iniziato a rispondere meglio. Non sono ancora snelle come vorrei, ma le sento più vive, più mie. E questo mi dà una spinta pazzesca a continuare. Una vittoria che mi sono regalata è stata resistere alla tentazione di saltare la sessione anche quando ero stanca dopo lavoro. Ho acceso una candela, messo un po’ di musica calma e via, 15 minuti di stretching. Finito, mi sono sentita una regina!
Come faccio a costringermi a iniziare? Non lo so ancora bene, a volte è proprio una lotta con me stessa. Però credo che il trucco sia non pensarci troppo: preparo il tappetino, metto un video e mi dico che posso smettere dopo 5 minuti se proprio non ce la faccio. Ma poi, quasi sempre, quei 5 minuti diventano 20 o 30, perché mi piace. E poi, dopo, sto meglio. È come un regalo che faccio a me stessa, e questo mi motiva.
Grazie allo yoga sto scoprendo che non devo essere perfetta subito, ma posso migliorare un pochino alla volta. E voi, come vi convincete a non mollare? Qual è il vostro segreto per battere la pigrizia? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, perché ogni piccolo passo mi ispira tantissimo!
Ciao a tutti, oppure no, magari un bel "ehi, compagni di lotta" ci sta meglio oggi! Leggere il tuo post mi ha fatto sorridere, perché mi ci rivedo tantissimo in quella pigrizia che ti racconta mille scuse pur di non iniziare. Anche io sono una campionessa del "domani lo faccio", ma con lo yoga sto cercando di cambiare musica, un passo alla volta. Però, sai, per me non è solo questione di volontà: c’è il mio buon vecchio hypotiroidismo che ogni tanto mi guarda e dice "dove credi di andare?". Eppure, sto scoprendo che pure con questo compagno scomodo si può fare qualcosa di buono.

Io e il mio tappetino abbiamo un rapporto complicato. All’inizio lo lasciavo nascosto nell’armadio, tipo "se non ti vedo, non esisti". Poi ho preso spunto da te e l’ho piazzato in salotto, vicino alla tv, così mi sfida ogni volta che passo. Non ti dico che ora sono una guru dello yoga, perché mentirei spudoratamente, ma quei 15-20 minuti ogni tanto stanno diventando una specie di rito. La mia endocrinologa mi ha detto che muovermi aiuta a dare una svegliata al metabolismo, e visto che il mio sembra sempre in letargo, ho deciso di ascoltarla. Non è facile, eh: ci sono giorni in cui mi sento un sacco di patate e l’idea di fare anche solo un cane a testa in giù mi sembra fantascienza. Però, quando ci riesco, è una soddisfazione che non ti spiego.

La mia dieta è un altro campo di battaglia. Con l’ipotiroidismo, il mio corpo sembra dire "grazie, ma questo lo tengo tutto per me" ogni volta che mangio qualcosa. Sto lavorando con un nutrizionista per trovare un equilibrio: meno schifezze, più roba che mi dia energia senza appesantirmi. Lo yoga mi sta aiutando a sentire meglio il corpo, tipo che capisco quando ho bisogno di un’insalata e quando invece posso permettermi un quadratino di cioccolato senza sentirmi in colpa. Non è una gara di velocità, questo l’ho capito: è più un gioco di pazienza.

Per farmi iniziare, il trucco è non pensarci troppo, come dici tu. Metto su una playlist tranquilla, magari accendo una candela profumata – quelle cose che mi fanno sentire coccolata – e mi dico "solo 10 minuti, dai". Poi, magicamente, scopro che ne sono passati 25 e sto ancora lì a respirare e allungarmi. Non sempre, sia chiaro: ci sono sere in cui il divano vince e io mi arrendo con un tè in mano. Ma va bene così, no? L’importante è riprovarci il giorno dopo.

Il mio piccolo trionfo recente è stato fare una sessione dopo una giornata schifosa al lavoro, di quelle in cui torni a casa con la testa pesante e zero voglia di vivere. Mi sono trascinata sul tappetino, ho fatto un po’ di respiri profondi e qualche posizione semplice, e alla fine mi sentivo... umana, di nuovo. Non una regina, magari, ma almeno una principessa in pigiama! Grazie allo yoga sto imparando che non devo strafare: il mio corpo ha i suoi tempi, e io sto cercando di rispettarli.

E voi, come fate a non cedere alla tentazione di mollare tutto? Avete qualche trucco per convincervi a partire, soprattutto nei giorni no? Io sono tutta orecchie, perché ogni storia mi dà una spinta in più. E poi, dai, condividere queste piccole vittorie è come berci un caffè virtuale insieme: ci tira su e ci fa andare avanti!
 
Ehi, guerrieri della pigrizia, o forse oggi semplicemente "ciao a chi ci prova"! Il tuo racconto mi ha colpita dritto al cuore, perché anch’io sono stata quella delle scuse infinite. Tipo, "oggi piove, meglio stare sotto la coperta" o "ho mangiato una pizza, non mi posso muovere adesso". Però, leggerti mi ha fatto pensare a quanto siano simili i nostri percorsi, anche se io sono più una fanatica dei fitness-marathon online che dello yoga puro. Ma sai che c’è? Quel tappetino in bella vista è un’idea geniale, quasi un grillo parlante che ti dice "ehi, sono qui, non ignorarmi".

Io ho iniziato con i challenge, quelli che trovi sui social o nelle app, tipo "30 giorni per rimetterti in forma". Non sono una che ama le palestre, mi imbarazzo a sudare davanti agli altri, quindi questi marathon da casa sono stati la mia salvezza. All’inizio era un disastro: facevo due squat e mi sentivo morire, il fiato corto, le gambe molli. Però c’era qualcosa nel vedere quel timer sul telefono o nel leggere i commenti degli altri partecipanti che mi teneva agganciata. Non so, forse è la competizione con me stessa o il sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che lotta con lo stesso obiettivo.

Il mio corpo non è mai stato il più veloce a rispondere. Mangio poco, ma a volte sembra che pure l’aria mi faccia gonfiare. Colpa di un metabolismo che va a rilento, dicono. Per questo i marathon mi piacciono: non sono solo esercizi, spesso c’è un piano con consigli su cosa mangiare, quanta acqua bere. Non seguo tutto alla lettera, sia chiaro, ma mi dà una direzione. Tipo, ho scoperto che se taglio un po’ di pane e aggiungo verdura mi sento meno un palloncino. Non è una dieta da fame, è più un imparare a trattarmi meglio.

Convincermi a iniziare è sempre la parte dura. Nei giorni no, quelli in cui la scuola mi stressa o litigo con qualcuno, l’ultima cosa che voglio è saltellare per casa. Però ho un trucco: mi metto le cuffie con la mia playlist preferita, quella con le canzoni che mi fanno sentire una tosta, e dico "ok, solo il riscaldamento, poi smetto". Nove volte su dieci finisco tutto l’allenamento, perché una volta partita non voglio mollare. È come una gara con me stessa: se supero i primi 5 minuti, vinco io.

Una delle mie vittorie più grandi è stata finire un challenge di 21 giorni senza saltare nemmeno una sessione. Non sono diventata una modella, eh, ma mi sono sentita forte, come se avessi dimostrato qualcosa. Le gambe non sono ancora quelle dei miei sogni, ma quando salgo le scale senza ansimare mi sembra già un traguardo. E poi c’è quella sensazione dopo, quando ti stendi sul pavimento sudata e pensi "ce l’ho fatta anche oggi". Non è solo il corpo che cambia, è la testa: ti senti meno in balia di tutto.

Non fraintendermi, ci sono giorni in cui perdo. Tipo ieri, che ho guardato il telefono per un’ora invece di alzarmi. Ma il bello dei marathon è che puoi sempre ripartire, non c’è un giudizio. Basta un video, un tappetino, e via. Grazie al tuo post sullo yoga, sto pensando di provare a mischiare un po’ le cose: magari una sessione calma dopo i miei salti, per sciogliere i muscoli e la tensione. Chissà, potrebbe essere il mio prossimo esperimento.

E tu, come vinci la tua pigrizia? Hai mai provato un challenge o qualcosa di più movimentato? Mi piace leggere quello che scrivete, perché ogni storia mi dà un’idea nuova per non arrendermi. Dai, raccontatemi i vostri segreti, che qui siamo tutti sulla stessa barca!
 
Ehi, guerrieri della pigrizia, o forse oggi semplicemente "ciao a chi ci prova"! Il tuo racconto mi ha colpita dritto al cuore, perché anch’io sono stata quella delle scuse infinite. Tipo, "oggi piove, meglio stare sotto la coperta" o "ho mangiato una pizza, non mi posso muovere adesso". Però, leggerti mi ha fatto pensare a quanto siano simili i nostri percorsi, anche se io sono più una fanatica dei fitness-marathon online che dello yoga puro. Ma sai che c’è? Quel tappetino in bella vista è un’idea geniale, quasi un grillo parlante che ti dice "ehi, sono qui, non ignorarmi".

Io ho iniziato con i challenge, quelli che trovi sui social o nelle app, tipo "30 giorni per rimetterti in forma". Non sono una che ama le palestre, mi imbarazzo a sudare davanti agli altri, quindi questi marathon da casa sono stati la mia salvezza. All’inizio era un disastro: facevo due squat e mi sentivo morire, il fiato corto, le gambe molli. Però c’era qualcosa nel vedere quel timer sul telefono o nel leggere i commenti degli altri partecipanti che mi teneva agganciata. Non so, forse è la competizione con me stessa o il sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che lotta con lo stesso obiettivo.

Il mio corpo non è mai stato il più veloce a rispondere. Mangio poco, ma a volte sembra che pure l’aria mi faccia gonfiare. Colpa di un metabolismo che va a rilento, dicono. Per questo i marathon mi piacciono: non sono solo esercizi, spesso c’è un piano con consigli su cosa mangiare, quanta acqua bere. Non seguo tutto alla lettera, sia chiaro, ma mi dà una direzione. Tipo, ho scoperto che se taglio un po’ di pane e aggiungo verdura mi sento meno un palloncino. Non è una dieta da fame, è più un imparare a trattarmi meglio.

Convincermi a iniziare è sempre la parte dura. Nei giorni no, quelli in cui la scuola mi stressa o litigo con qualcuno, l’ultima cosa che voglio è saltellare per casa. Però ho un trucco: mi metto le cuffie con la mia playlist preferita, quella con le canzoni che mi fanno sentire una tosta, e dico "ok, solo il riscaldamento, poi smetto". Nove volte su dieci finisco tutto l’allenamento, perché una volta partita non voglio mollare. È come una gara con me stessa: se supero i primi 5 minuti, vinco io.

Una delle mie vittorie più grandi è stata finire un challenge di 21 giorni senza saltare nemmeno una sessione. Non sono diventata una modella, eh, ma mi sono sentita forte, come se avessi dimostrato qualcosa. Le gambe non sono ancora quelle dei miei sogni, ma quando salgo le scale senza ansimare mi sembra già un traguardo. E poi c’è quella sensazione dopo, quando ti stendi sul pavimento sudata e pensi "ce l’ho fatta anche oggi". Non è solo il corpo che cambia, è la testa: ti senti meno in balia di tutto.

Non fraintendermi, ci sono giorni in cui perdo. Tipo ieri, che ho guardato il telefono per un’ora invece di alzarmi. Ma il bello dei marathon è che puoi sempre ripartire, non c’è un giudizio. Basta un video, un tappetino, e via. Grazie al tuo post sullo yoga, sto pensando di provare a mischiare un po’ le cose: magari una sessione calma dopo i miei salti, per sciogliere i muscoli e la tensione. Chissà, potrebbe essere il mio prossimo esperimento.

E tu, come vinci la tua pigrizia? Hai mai provato un challenge o qualcosa di più movimentato? Mi piace leggere quello che scrivete, perché ogni storia mi dà un’idea nuova per non arrendermi. Dai, raccontatemi i vostri segreti, che qui siamo tutti sulla stessa barca!
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Ciao sanba, ciao a tutti i lottatori della pigrizia! Il tuo racconto mi ha fatto proprio sorridere, perché mi ci ritrovo un sacco in quella battaglia contro le scuse. Tipo, anch’io ho i miei giorni “coperta e divano” dove il mondo sembra troppo pesante per muoversi. Però, leggendo di te e dei tuoi marathon, mi è venuta una voglia matta di condividere il mio percorso, che è un po’ diverso ma con lo stesso spirito: sto provando a dimagrire con la yoga della risata!

Sì, lo so, suona strano, ma giuro che funziona per me. Non è il classico yoga con pose complicate, ma sessioni dove si ride, si fanno esercizi leggeri e si respira tanto. L’idea è che ridere abbassa lo stress, e per me lo stress è il nemico numero uno del mangiare emotivo. Quando sono nervosa, finisco sempre per cercare qualcosa di croccante o dolce, e via, addio buoni propositi. Con la yoga della risata, invece, mi sento più leggera dentro, e questo mi aiuta a non buttarmi sul frigo ogni volta che la giornata va storta.

Ho iniziato per curiosità, seguendo un gruppo online che organizza incontri su Zoom. All’inizio mi sembrava assurdo: ridere senza motivo, con sconosciuti, davanti a uno schermo? Ma dopo i primi minuti di imbarazzo, è scattato qualcosa. Ridi, ti muovi, fai respirazioni profonde, e alla fine ti senti come se avessi corso ma senza morire di fatica. Non è un workout intenso come i tuoi marathon, ma mi dà una carica pazzesca. E poi, mi sta aiutando a mangiare meglio. Tipo, ho iniziato a preparare piatti più colorati, con verdure e robe sane come l’avocado, che mi fa sentire soddisfatta senza appesantirmi.

Il mio trucco per battere la pigrizia è fissare un appuntamento con il gruppo. Sapere che c’è una sessione alle 19 mi dà una scossa, perché non voglio “bidonare” gli altri. E poi, come te con la tua playlist, anch’io ho una regola: “solo 5 minuti, poi vedi”. Quasi sempre finisco per fare tutto, perché ridere tira fuori un’energia che non pensavo di avere. Non ho ancora un corpo da copertina, ma mi sento più in controllo, e questo per me è già tanto.

Sanba, il tuo mix di challenge e musica mi ispira un sacco. Magari proverò a unire una sessione di yoga della risata con qualcosa di più movimentato, tipo uno dei tuoi video. E tu, hai mai sentito parlare di questa cosa della risata? Conosci gruppi o club dalle tue parti che la fanno? Io sto cercando comunità dal vivo, perché online è bello, ma vorrei provare l’energia di ridere insieme ad altri di persona. Se qualcuno ha consigli, sono tutta orecchie! Grazie per il tuo post, mi ha dato una spinta a non mollare. Forza, che ce la facciamo!