Grazie al "mangio meno e cammino": la mia mente è più leggera!

Nikita.G

Membro
6 Marzo 2025
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Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto mi sento bene ultimamente. Leggendo il titolo del thread, immagino che molti di voi capiscano già di cosa parlo. Mangiare meno e camminare: sembra una sciocchezza, ma per me è stato un vero cambiamento, non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa.
Non sono mai stato uno da diete super complicate, conteggi di calorie o ore in palestra. Anzi, solo a pensarci mi veniva l’ansia, e credo che questo sia un punto importante. Quando provavo a seguire piani troppo rigidi, finivo per sentirmi in trappola, come se stessi fallendo ogni volta che sgarravo. Questo mi pesava tantissimo, mentalmente. Poi, un giorno, ho deciso di provare un approccio diverso, più semplice, quasi banale: ridurre un po’ le porzioni e muovermi di più. Non parlo di maratone o di smettere di mangiare tutto quello che mi piace, ma di scelte piccole, tipo prendere un piatto più piccolo a cena o fare una passeggiata invece di stare sul divano.
All’inizio non ci credevo troppo, pensavo fosse troppo facile per funzionare. Ma sapete una cosa? Dopo qualche settimana, non solo vedevo dei risultati sul corpo, ma mi sentivo proprio più leggero anche dentro. Camminare, per esempio, è diventato il mio momento per staccare. Metto un po’ di musica o un podcast, e quei 30-40 minuti diventano una specie di regalo che faccio a me stesso. Non è solo esercizio, è un modo per liberare la mente, per smettere di rimuginare su tutto quello che mi stressa.
Mangiare meno, invece, mi ha aiutato a tornare in contatto con il mio corpo. Prima mangiavo per abitudine, per noia, o perché c’era qualcosa di buono davanti a me. Ora cerco di ascoltare davvero la fame, e ho scoperto che spesso mi basta molto meno di quello che pensavo. Non sto dicendo che rinuncio a tutto, eh, un bel piatto di pasta o una pizza con gli amici me li godo eccome. Però ho imparato a non esagerare, a fermarmi quando sono soddisfatto e non quando sono strapieno.
Quello che mi ha sorpreso di più, però, è come questo approccio mi abbia aiutato a essere più gentile con me stesso. Non mi sento più in guerra con il mio corpo o con il cibo. Non mi punisco se un giorno mangio di più o se salto una passeggiata. È come se avessi trovato un equilibrio che non mi fa sentire sotto pressione, e questo mi dà una serenità che non avevo da un sacco di tempo.
Insomma, non voglio dire che sia la soluzione per tutti, ma per me questo “mangio meno e cammino” è stato una svolta. Non solo per dimagrire, ma per sentirmi davvero meglio, dentro e fuori. Se qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Magari avete altri trucchetti semplici da condividere!
 
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Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto mi sento bene ultimamente. Leggendo il titolo del thread, immagino che molti di voi capiscano già di cosa parlo. Mangiare meno e camminare: sembra una sciocchezza, ma per me è stato un vero cambiamento, non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa.
Non sono mai stato uno da diete super complicate, conteggi di calorie o ore in palestra. Anzi, solo a pensarci mi veniva l’ansia, e credo che questo sia un punto importante. Quando provavo a seguire piani troppo rigidi, finivo per sentirmi in trappola, come se stessi fallendo ogni volta che sgarravo. Questo mi pesava tantissimo, mentalmente. Poi, un giorno, ho deciso di provare un approccio diverso, più semplice, quasi banale: ridurre un po’ le porzioni e muovermi di più. Non parlo di maratone o di smettere di mangiare tutto quello che mi piace, ma di scelte piccole, tipo prendere un piatto più piccolo a cena o fare una passeggiata invece di stare sul divano.
All’inizio non ci credevo troppo, pensavo fosse troppo facile per funzionare. Ma sapete una cosa? Dopo qualche settimana, non solo vedevo dei risultati sul corpo, ma mi sentivo proprio più leggero anche dentro. Camminare, per esempio, è diventato il mio momento per staccare. Metto un po’ di musica o un podcast, e quei 30-40 minuti diventano una specie di regalo che faccio a me stesso. Non è solo esercizio, è un modo per liberare la mente, per smettere di rimuginare su tutto quello che mi stressa.
Mangiare meno, invece, mi ha aiutato a tornare in contatto con il mio corpo. Prima mangiavo per abitudine, per noia, o perché c’era qualcosa di buono davanti a me. Ora cerco di ascoltare davvero la fame, e ho scoperto che spesso mi basta molto meno di quello che pensavo. Non sto dicendo che rinuncio a tutto, eh, un bel piatto di pasta o una pizza con gli amici me li godo eccome. Però ho imparato a non esagerare, a fermarmi quando sono soddisfatto e non quando sono strapieno.
Quello che mi ha sorpreso di più, però, è come questo approccio mi abbia aiutato a essere più gentile con me stesso. Non mi sento più in guerra con il mio corpo o con il cibo. Non mi punisco se un giorno mangio di più o se salto una passeggiata. È come se avessi trovato un equilibrio che non mi fa sentire sotto pressione, e questo mi dà una serenità che non avevo da un sacco di tempo.
Insomma, non voglio dire che sia la soluzione per tutti, ma per me questo “mangio meno e cammino” è stato una svolta. Non solo per dimagrire, ma per sentirmi davvero meglio, dentro e fuori. Se qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Magari avete altri trucchetti semplici da condividere!
Ehi, leggere il tuo post mi ha fatto proprio venire voglia di scriverti! Sai, capisco benissimo quella sensazione di leggerezza che descrivi, e mi ci ritrovo un sacco, anche se il mio percorso è un po’ diverso. Anch’io sto cercando di perdere peso, ma per me la chiave è stata restare fedele alla mia scelta vegana, trovando però un modo per rendere tutto più semplice e sostenibile, senza stressarmi troppo. E ti dirò, il tuo “mangio meno e cammino” mi ha ispirato parecchio, perché alla fine è proprio di questo che si tratta: piccoli passi che fanno una grande differenza.

Per me, la cosa più importante è stata imparare a bilanciare i piatti in modo che fossero gustosi, nutrienti, ma anche leggeri. Non sono mai stato uno da conteggi ossessivi di calorie, un po’ come te, perché mi mandano in tilt. Però ho notato che quando scelgo ingredienti pieni di sapore, ma magari meno pesanti, mi sento soddisfatto senza bisogno di strafare. Tipo, ultimamente sono fissato con le bowl di verdure: metto una base di quinoa o riso integrale, ci butto sopra un mucchio di verdure arrostite, magari con un po’ di spezie come curcuma o paprika, e finisco con una crema di ceci o una salsa tahina fatta in casa. È super saziante, ma non mi lascia quella sensazione di “oddio, ho mangiato un mattone”. E poi, non so te, ma cucinare mi rilassa un casino, è come un momento tutto mio.

Sul discorso del “mangio meno”, sto cercando di fare come dici tu: ascoltare il corpo. Prima mi capitava di mangiare solo perché era l’ora di pranzo o perché avevo qualcosa di buono sotto il naso. Ora provo a chiedermi: “Ho davvero fame? O sto solo annoiato?”. Non sempre ci riesco, eh, ma quando lo faccio mi accorgo che spesso mi basta una porzione più piccola. E non rinuncio mai al gusto: un bel piatto di pasta integrale con pomodorini freschi e basilico, oppure una zuppa di lenticchie con un filo d’olio buono, sono cose che mi fanno felice senza appesantirmi.

Camminare, invece, è stata una scoperta recente. Non sono mai stato un grande sportivo, ma da quando ho iniziato a fare passeggiate serali, magari con un po’ di musica nelle cuffie, mi sembra di ricaricare le pile. Non è solo per bruciare calorie, ma proprio per staccare la spina. Vivo in una zona con un parco vicino, e camminare tra gli alberi mi dà una pace incredibile. A volte penso a quanto sia buffo: una cosa così semplice, che non costa niente, e ti cambia proprio l’umore.

Una cosa che sto cercando di tenere a mente, e che magari c’entra anche con quello che dici tu sul non punirti, è di non lasciarmi trascinare dai momenti no. Tipo, se un giorno mangio un po’ di più perché sono a cena con amici, oppure se sono troppo stanco per uscire a camminare, cerco di non farne un dramma. Prima mi sarei sentito in colpa, come se avessi rovinato tutto. Ora mi dico: “Ok, domani si riparte, nessun problema”. E credo che questo approccio più morbido mi stia aiutando a non mollare.

Sul tema del sentirsi più leggeri mentalmente, ti capisco al 100%. Per me, evitare certe abitudini che mi appesantivano, come bere qualcosa di troppo calorico o poco sano, ha fatto la differenza. Non che fossi uno che esagerava, ma ho notato che quando scelgo bevande semplici, tipo acqua con limone o tisane, mi sento più in sintonia con il mio corpo. È come se tutto lavorasse meglio, no? E poi, sto cercando di riempire il mio tempo con cose che mi fanno stare bene, come provare nuove ricette vegane o anche solo chiacchierare con amici, invece di lasciarmi tentare da snack inutili o abitudini che non mi portano da nessuna parte.

Insomma, il tuo post mi ha fatto riflettere su quanto sia importante trovare un equilibrio che funzioni per noi, senza complicarci la vita. Mi piace un sacco l’idea di condividere trucchetti semplici, quindi ti butto lì uno dei miei: prova a tenere in frigo una ciotola di verdure già tagliate, tipo carote, cetrioli o peperoni. Quando hai fame ma non vuoi sgarare, sono perfette da sgranocchiare con un po’ di hummus. F
 
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Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto mi sento bene ultimamente. Leggendo il titolo del thread, immagino che molti di voi capiscano già di cosa parlo. Mangiare meno e camminare: sembra una sciocchezza, ma per me è stato un vero cambiamento, non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa.
Non sono mai stato uno da diete super complicate, conteggi di calorie o ore in palestra. Anzi, solo a pensarci mi veniva l’ansia, e credo che questo sia un punto importante. Quando provavo a seguire piani troppo rigidi, finivo per sentirmi in trappola, come se stessi fallendo ogni volta che sgarravo. Questo mi pesava tantissimo, mentalmente. Poi, un giorno, ho deciso di provare un approccio diverso, più semplice, quasi banale: ridurre un po’ le porzioni e muovermi di più. Non parlo di maratone o di smettere di mangiare tutto quello che mi piace, ma di scelte piccole, tipo prendere un piatto più piccolo a cena o fare una passeggiata invece di stare sul divano.
All’inizio non ci credevo troppo, pensavo fosse troppo facile per funzionare. Ma sapete una cosa? Dopo qualche settimana, non solo vedevo dei risultati sul corpo, ma mi sentivo proprio più leggero anche dentro. Camminare, per esempio, è diventato il mio momento per staccare. Metto un po’ di musica o un podcast, e quei 30-40 minuti diventano una specie di regalo che faccio a me stesso. Non è solo esercizio, è un modo per liberare la mente, per smettere di rimuginare su tutto quello che mi stressa.
Mangiare meno, invece, mi ha aiutato a tornare in contatto con il mio corpo. Prima mangiavo per abitudine, per noia, o perché c’era qualcosa di buono davanti a me. Ora cerco di ascoltare davvero la fame, e ho scoperto che spesso mi basta molto meno di quello che pensavo. Non sto dicendo che rinuncio a tutto, eh, un bel piatto di pasta o una pizza con gli amici me li godo eccome. Però ho imparato a non esagerare, a fermarmi quando sono soddisfatto e non quando sono strapieno.
Quello che mi ha sorpreso di più, però, è come questo approccio mi abbia aiutato a essere più gentile con me stesso. Non mi sento più in guerra con il mio corpo o con il cibo. Non mi punisco se un giorno mangio di più o se salto una passeggiata. È come se avessi trovato un equilibrio che non mi fa sentire sotto pressione, e questo mi dà una serenità che non avevo da un sacco di tempo.
Insomma, non voglio dire che sia la soluzione per tutti, ma per me questo “mangio meno e cammino” è stato una svolta. Non solo per dimagrire, ma per sentirmi davvero meglio, dentro e fuori. Se qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Magari avete altri trucchetti semplici da condividere!
Ehi, che bel post, mi ci ritrovo un sacco! Anch’io sono uno che passa le giornate inchiodato alla scrivania, tra mail, riunioni e caffè che sembrano l’unica cosa a tenermi sveglio. Leggendo quello che hai scritto, mi è venuta voglia di raccontarti come sto provando a muovermi di più senza stravolgere la mia vita, perché, diciamocelo, chi ha tempo o voglia di passare ore in palestra? Non io, almeno.

Sono un classico impiegato, sempre seduto, e fino a poco tempo fa pensavo che per dimagrire servisse per forza fare robe estreme: diete da fame, allenamenti da marines, roba che solo a pensarci mi passava la voglia. Il tuo approccio “mangio meno e cammino” mi ha fatto riflettere, perché anch’io sto cercando di fare piccoli cambiamenti, ma nel mio caso sto puntando su come infilare un po’ di movimento direttamente in ufficio. Non parlo di cose assurde, tipo correre tra le scrivanie, ma di trucchetti per non restare una statua tutto il giorno.

Per esempio, ho iniziato a fare qualche esercizio proprio mentre sono seduto. Tipo, contraggo i glutei o faccio piccoli movimenti con le gambe sotto la scrivania, come se stessi pedalando piano. Sembra una stupidaggine, ma se lo fai per 5-10 minuti ogni tanto, alla fine della giornata senti che i muscoli hanno lavorato un po’. Poi, quando devo parlare con un collega, invece di mandare una mail o chiamarlo, mi alzo e vado da lui. Sono due passi, ma meglio di niente. E se c’è un ascensore, lo snobbo e faccio le scale, anche se all’inizio mi lamentavo come un bambino.

La vera svolta, però, è stata l’ora di pranzo. Prima mangiavo al volo davanti al computer, magari continuando a lavorare. Ora, almeno 3-4 volte a settimana, mi obbligo a uscire. Non ho parchi vicino all’ufficio, purtroppo, ma faccio un giro dell’isolato, camminando a passo svelto. Sono 20-30 minuti, ma mi aiutano a staccare la testa e, come dici tu, a sentirmi più leggero mentalmente. A volte mi porto gli auricolari e ascolto qualcosa, altre volte semplicemente guardo la gente e mi distraggo. È strano, ma quei minuti fuori mi fanno tornare al lavoro con un’energia diversa.

Sul mangiare, sto provando a seguire un po’ il tuo esempio. Non conto calorie, perché mi manda al manicomio, ma cerco di fare porzioni più piccole e di evitare di piluccare schifezze mentre lavoro. Prima avevo sempre una ciotola di snack sulla scrivania, ora la tengo lontana, e se proprio ho fame mi prendo una mela o qualcosa che non mi fa sentire in colpa. Non sono un santo, eh, se c’è una torta in ufficio me la mangio, ma cerco di non strafare.

Quello che mi piace del tuo post è che parli di serenità, non solo di chili persi. Anch’io sto cercando di non essere troppo duro con me stesso. Se un giorno non riesco a camminare o mangio più del solito, pazienza, ci riprovo domani. Non voglio più sentirmi come se stessi sempre fallendo. Questi piccoli movimenti in ufficio e le passeggiate all’ora di pranzo mi stanno aiutando, non solo a muovermi di più, ma a sentirmi meno incastrato in questa vita sedentaria. Non dico che sono diventato un atleta, ma sto meglio, e per ora mi basta.

Se hai qualche altro consiglio per chi, come me, passa la vita seduto, fammi sapere! E magari qualcuno qui sul forum ha altre idee per infilare un po’ di attività in una giornata piena di lavoro. Dai, che ce la facciamo!
 
Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto mi sento bene ultimamente. Leggendo il titolo del thread, immagino che molti di voi capiscano già di cosa parlo. Mangiare meno e camminare: sembra una sciocchezza, ma per me è stato un vero cambiamento, non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa.
Non sono mai stato uno da diete super complicate, conteggi di calorie o ore in palestra. Anzi, solo a pensarci mi veniva l’ansia, e credo che questo sia un punto importante. Quando provavo a seguire piani troppo rigidi, finivo per sentirmi in trappola, come se stessi fallendo ogni volta che sgarravo. Questo mi pesava tantissimo, mentalmente. Poi, un giorno, ho deciso di provare un approccio diverso, più semplice, quasi banale: ridurre un po’ le porzioni e muovermi di più. Non parlo di maratone o di smettere di mangiare tutto quello che mi piace, ma di scelte piccole, tipo prendere un piatto più piccolo a cena o fare una passeggiata invece di stare sul divano.
All’inizio non ci credevo troppo, pensavo fosse troppo facile per funzionare. Ma sapete una cosa? Dopo qualche settimana, non solo vedevo dei risultati sul corpo, ma mi sentivo proprio più leggero anche dentro. Camminare, per esempio, è diventato il mio momento per staccare. Metto un po’ di musica o un podcast, e quei 30-40 minuti diventano una specie di regalo che faccio a me stesso. Non è solo esercizio, è un modo per liberare la mente, per smettere di rimuginare su tutto quello che mi stressa.
Mangiare meno, invece, mi ha aiutato a tornare in contatto con il mio corpo. Prima mangiavo per abitudine, per noia, o perché c’era qualcosa di buono davanti a me. Ora cerco di ascoltare davvero la fame, e ho scoperto che spesso mi basta molto meno di quello che pensavo. Non sto dicendo che rinuncio a tutto, eh, un bel piatto di pasta o una pizza con gli amici me li godo eccome. Però ho imparato a non esagerare, a fermarmi quando sono soddisfatto e non quando sono strapieno.
Quello che mi ha sorpreso di più, però, è come questo approccio mi abbia aiutato a essere più gentile con me stesso. Non mi sento più in guerra con il mio corpo o con il cibo. Non mi punisco se un giorno mangio di più o se salto una passeggiata. È come se avessi trovato un equilibrio che non mi fa sentire sotto pressione, e questo mi dà una serenità che non avevo da un sacco di tempo.
Insomma, non voglio dire che sia la soluzione per tutti, ma per me questo “mangio meno e cammino” è stato una svolta. Non solo per dimagrire, ma per sentirmi davvero meglio, dentro e fuori. Se qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Magari avete altri trucchetti semplici da condividere!
Ciao a tutti,

il tuo post mi ha davvero colpito, sai? Quella sensazione di leggerezza che descrivi, non solo nel corpo ma anche nella testa, è qualcosa che capisco profondamente. Anche io, come te, ho sempre trovato le diete rigide o i piani super strutturati un po’ opprimenti. È come se ti mettessero in una scatola, e ogni volta che "sbagli" ti senti un fallimento. Però il tuo approccio semplice mi ha fatto riflettere su come, a volte, le cose più banali siano anche le più potenti, soprattutto se le fai con costanza.

Io sono uno che ha sempre amato la yoga, ma non quella super spirituale o statica. Parlo di una yoga dinamica, che ti fa sudare e che, se la combini con un po’ di cardio o qualche esercizio di forza, diventa una bomba per bruciare calorie. Non è solo una questione di fisico, però. Come dici tu, si tratta di ritrovare un equilibrio che ti fa stare bene dentro. Quando ho iniziato a integrare la yoga con camminate veloci o qualche sessione di pesi leggeri, ho notato che non solo il mio corpo cambiava, ma anche il mio modo di affrontare la giornata. È come se il movimento mi aiutasse a scaricare tutta l’energia negativa, quella che ti tiene incastrato nei pensieri pesanti.

All’inizio non è stato facile. La costanza è la parte più dura, no? Ci sono giorni in cui il divano sembra chiamarti a gran voce, o in cui ti dici “ma sì, un dolce in più che male fa?”. Però ho imparato che la chiave è non essere troppo severo con se stessi. Se un giorno salto la yoga o mangio una fetta di torta, non è la fine del mondo. L’importante è tornare in pista il giorno dopo, senza sensi di colpa. Questo, per me, è stato fondamentale per rendere il percorso sostenibile a lungo termine. Non è una corsa, ma un viaggio.

Un trucco che mi ha aiutato tanto è stato rendere il movimento una parte naturale della giornata. Per esempio, faccio yoga al mattino, anche solo 20 minuti, per svegliarmi con calma e sentirmi centrato. Poi, magari, la sera esco per una camminata veloce o faccio qualche esercizio con i pesi mentre guardo una serie. Non è niente di estremo, ma fatto regolarmente mi ha cambiato il corpo e, soprattutto, l’umore. Sul cibo, invece, sto cercando di fare come te: ascoltare di più il mio corpo. Non conto calorie, ma cerco di scegliere cibi che mi nutrono davvero, senza privarmi di un buon piatto di carbonara ogni tanto.

Quello che mi piace del tuo approccio, e che sento vicino al mio, è questa idea di fare pace con se stessi. Non si tratta solo di perdere peso, ma di costruirsi uno stile di vita che ti fa sentire vivo, senza ansia o pressione. La yoga, per me, è stata una scoperta anche in questo senso: mi ha insegnato a respirare, a essere paziente, a non pretendere tutto e subito. E quando la combini con un po’ di movimento più intenso, ti senti forte, non solo magro.

Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha provato a mixare yoga con altri tipi di allenamento. O magari, come te, ha trovato un modo semplice per muoversi di più e mangiare meglio senza sentirsi in gabbia. Condividete, che sono curioso!