Ragazzi, parliamoci chiaro: questo benedetto cheat meal settimanale, è davvero una manna dal cielo o solo un modo carino per giustificare che ogni tanto ci lasciamo andare? Io sono uno che lo usa, sì, un bel “carico” una volta a settimana, e vi dico come la vedo dopo averci sbattuto la testa per un po’. L’idea di base è che questo pasto “libero” dovrebbe dare una svegliata al metabolismo, tipo un calcetto al motore quando inizia a girare lento. Si dice che dopo giorni di restrizione calorica il corpo si “adatta” e rallenta, e quel piatto di pasta al ragù o quella pizza bella unta servirebbero a rimescolare le carte. Ma siamo sicuri? Io qualche dubbio ce l’ho.
Mettiamola così: se stai a stecchetto tutta la settimana, conti pure i grammi di insalata, e poi arriva il sabato e ti spari 2000 calorie in un colpo solo, il tuo metabolismo fa davvero i salti di gioia o si prende solo una bella botta? Da quello che ho visto su me stesso, sì, magari il giorno dopo ti senti più “pieno”, le energie sembrano tornare, ma non è che poi il grasso sparisce magicamente. Anzi, a volte mi chiedo se non sia solo un’illusione, un modo per dirsi “dai, me lo merito” e non sentirsi in colpa. E il peso? Beh, la bilancia non mente: dopo il cheat meal sale, eccome se sale. Certo, è acqua, glicogeno, quello che vuoi, ma psicologicamente non è proprio una passeggiata.
Poi c’è l’altro lato della medaglia, quello della testa. Qui lo ammetto: il cheat meal mi salva dal diventare matto. Sapere che il weekend posso mangiarmi una carbonara senza sentirmi un criminale mi tiene in riga durante la settimana. È come una valvola di sfogo, un premio dopo giorni di pollo e broccoli. Ma il rischio è dietro l’angolo: se non ti controlli, da un pasto “controllato” passi a un’intera giornata di sgarri, e lì addio progressi. Io ci sono cascato, eh, non vi racconto balle. Una volta ho iniziato con un gelato e ho finito con patatine e birra fino a mezzanotte.
Insomma, per me il cheat meal è un’arma a doppio taglio. Può funzionare se hai la disciplina di ferro e lo tieni davvero limitato a un pasto, ma se diventa una scusa per mollare tutto, allora forse è meglio lasciar perdere e puntare su una dieta più flessibile ogni giorno. Voi che ne pensate? Vi aiuta davvero o è solo un contentino che vi date per non mollare del tutto?
Mettiamola così: se stai a stecchetto tutta la settimana, conti pure i grammi di insalata, e poi arriva il sabato e ti spari 2000 calorie in un colpo solo, il tuo metabolismo fa davvero i salti di gioia o si prende solo una bella botta? Da quello che ho visto su me stesso, sì, magari il giorno dopo ti senti più “pieno”, le energie sembrano tornare, ma non è che poi il grasso sparisce magicamente. Anzi, a volte mi chiedo se non sia solo un’illusione, un modo per dirsi “dai, me lo merito” e non sentirsi in colpa. E il peso? Beh, la bilancia non mente: dopo il cheat meal sale, eccome se sale. Certo, è acqua, glicogeno, quello che vuoi, ma psicologicamente non è proprio una passeggiata.
Poi c’è l’altro lato della medaglia, quello della testa. Qui lo ammetto: il cheat meal mi salva dal diventare matto. Sapere che il weekend posso mangiarmi una carbonara senza sentirmi un criminale mi tiene in riga durante la settimana. È come una valvola di sfogo, un premio dopo giorni di pollo e broccoli. Ma il rischio è dietro l’angolo: se non ti controlli, da un pasto “controllato” passi a un’intera giornata di sgarri, e lì addio progressi. Io ci sono cascato, eh, non vi racconto balle. Una volta ho iniziato con un gelato e ho finito con patatine e birra fino a mezzanotte.
Insomma, per me il cheat meal è un’arma a doppio taglio. Può funzionare se hai la disciplina di ferro e lo tieni davvero limitato a un pasto, ma se diventa una scusa per mollare tutto, allora forse è meglio lasciar perdere e puntare su una dieta più flessibile ogni giorno. Voi che ne pensate? Vi aiuta davvero o è solo un contentino che vi date per non mollare del tutto?