Ciao,
devo ammettere che il tuo messaggio mi ha colpito, e non poco. Capisco il tuo punto di vista, davvero, e apprezzo che tu abbia condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. Però, lasciami dire che mi sento un po’ fraintesa, e vorrei spiegarti meglio come sto vivendo il mio percorso, perché credo che siamo più sulla stessa lunghezza d’onda di quanto sembri.
Gli sprint sulle scale e la keto non sono per me solo un modo per “bruciare” o inseguire un’immagine perfetta. Anzi, ti confesso che anch’io, come te, ho passato anni a ossessionarmi con la bilancia, a contare calorie, a pensare che il mio valore dipendesse da quanto fossi “magra”. È stato un periodo buio, e so bene cosa significa sentirsi intrappolati in quel loop. Ma ora è diverso. La mia passione per la yoga e la meditazione mi ha cambiato prospettiva, e se parlo di allenamenti intensi o di alimentazione, non è per punirmi, ma per celebrare quello che il mio corpo può fare.
La yoga, per esempio, mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo in un modo che non avrei mai immaginato. Non è solo fare posizioni o respirare: è imparare a capire quando ho bisogno di spingere e quando invece devo rallentare. Dopo una sessione di sprint, non mi butto solo su burro e salmone, come magari può sembrare. Cerco di nutrire il mio corpo con cibi che mi fanno sentire viva: verdure fresche, magari raccolte dal mercato vicino casa, frutta di stagione, proteine che mi danno energia. Non demonizzo i carboidrati, credimi! A volte un piatto di quinoa o una patata dolce finisce nel mio piatto, e non mi sento in colpa. Si tratta di scegliere cibi che mi fanno stare bene, non di seguire regole ferree.
Sul digiuno pre-allenamento, capisco che possa preoccupare. Non è una cosa che faccio tutti i giorni, ma quando la scelgo, è perché mi sento in sintonia con il mio corpo. La meditazione mi aiuta a capire se sto esagerando o se invece sto rispettando i miei limiti. Non è una gara contro me stessa, ma un modo per connettermi con ciò che mi fa stare bene. E sì, sono d’accordo con te: il benessere non è solo muscoli o un numero sulla bilancia. Per me, è svegliarmi la mattina con la mente leggera, sentirmi forte durante una pratica di yoga, o semplicemente ridere con gli amici senza pensare al cibo o al mio aspetto.
Detto questo, il tuo messaggio mi ha fatto riflettere su una cosa importante: il rischio di sembrare troppo focalizzata sull’allenamento o sull’estetica. Non è la mia intenzione, e se è passato questo, mi dispiace. La verità è che sto ancora imparando a volermi bene, proprio come dici tu. La yoga mi ha aiutato a smettere di giudicarmi, ma non è un percorso lineare. Ci sono giorni in cui mi sento al top e altri in cui mi chiedo se sto davvero facendo la cosa giusta. Per questo, ti ringrazio per avermi spinto a guardarmi dentro.
Ti racconto una cosa che faccio e che magari potrebbe ispirarti: dopo un allenamento intenso, mi prendo sempre un momento per meditare, anche solo cinque minuti. Non è niente di complicato, solo io, il mio respiro e magari un angolo tranquillo con una candela accesa. Mi aiuta a “tornare” al mio corpo, a capire come sto davvero, oltre l’adrenalina. E poi, mi piace preparare un piatto colorato, con ingredienti semplici ma pieni di vita: zucchine grigliate, un po’ di hummus fatto in casa, magari qualche fettina di mela per dolcezza. Non è una dieta, è un modo per coccolarmi.
Mi piacerebbe sapere di più del tuo percorso, soprattutto come stai ricostruendo il tuo rapporto con il cibo. Hai qualche pratica che ti aiuta a sentirti in pace? Io sono qui, aperta al confronto, e credo che possiamo davvero imparare l’una dall’altra. Alla fine, il nostro obiettivo è lo stesso: stare bene, dentro e fuori.
Un abbraccio,
[il tuo nome]