Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del giorno 87"!
Sono qui, ancora in piedi, a raccontarvi com’è andata finora con questo “100 giorni senza zucchero”. Non vi mentirò: le prime settimane sono state un inferno. Una vera e propria crisi d’astinenza, come se il mio corpo urlasse per avere la sua dose di dolcezza. Mal di testa, irritabilità, una stanchezza che mi faceva sembrare ogni passo un’impresa titanica. Ma sapete una cosa? Ne è valsa la pena. Difendo questa scelta con le unghie e con i denti, perché sto scoprendo un benessere che non immaginavo possibile.
All’inizio pensavo fosse solo una questione di “resistere alla tentazione”, ma non è così semplice. Lo zucchero era ovunque nella mia vita, un’abitudine che mi teneva incatenato senza nemmeno accorgermene. Tagliarlo fuori mi ha costretto a guardarmi dentro, a fare i conti con le mie emozioni senza quel conforto immediato. E sì, la salute mentale c’entra eccome: mi sento più lucido, più presente. Quelle montagne russe di energia e umore che mi trascinavo dietro? Sparite. Ora mi sveglio e so che la giornata dipende da me, non da una barretta o un caffè zuccherato.
E poi c’è il cibo. Ragazzi, non avete idea di quanto sapore abbia il mondo senza quella patina dolce a coprire tutto! Ho riscoperto le mele – sì, le mele! – come se fossero un dessert gourmet. Il sapore della frutta fresca, delle verdure crude, persino un semplice pezzo di pane integrale: tutto esplode in bocca in un modo che non avevo mai notato. È come se avessi resettato il palato e ora ogni morso fosse un regalo.
Non dico che sia facile, intendiamoci. Ancora oggi, passando davanti a una pasticceria, sento quel richiamo. Ma sto imparando a dire di no, a scegliere me stesso. Questo percorso mi sta insegnando la pazienza, la forza, e soprattutto che il vero gusto della vita non ha bisogno di essere confezionato in un cucchiaino di zucchero. Forza, chi è con me? Ne vale la pena, ve lo giuro!
Sono qui, ancora in piedi, a raccontarvi com’è andata finora con questo “100 giorni senza zucchero”. Non vi mentirò: le prime settimane sono state un inferno. Una vera e propria crisi d’astinenza, come se il mio corpo urlasse per avere la sua dose di dolcezza. Mal di testa, irritabilità, una stanchezza che mi faceva sembrare ogni passo un’impresa titanica. Ma sapete una cosa? Ne è valsa la pena. Difendo questa scelta con le unghie e con i denti, perché sto scoprendo un benessere che non immaginavo possibile.
All’inizio pensavo fosse solo una questione di “resistere alla tentazione”, ma non è così semplice. Lo zucchero era ovunque nella mia vita, un’abitudine che mi teneva incatenato senza nemmeno accorgermene. Tagliarlo fuori mi ha costretto a guardarmi dentro, a fare i conti con le mie emozioni senza quel conforto immediato. E sì, la salute mentale c’entra eccome: mi sento più lucido, più presente. Quelle montagne russe di energia e umore che mi trascinavo dietro? Sparite. Ora mi sveglio e so che la giornata dipende da me, non da una barretta o un caffè zuccherato.
E poi c’è il cibo. Ragazzi, non avete idea di quanto sapore abbia il mondo senza quella patina dolce a coprire tutto! Ho riscoperto le mele – sì, le mele! – come se fossero un dessert gourmet. Il sapore della frutta fresca, delle verdure crude, persino un semplice pezzo di pane integrale: tutto esplode in bocca in un modo che non avevo mai notato. È come se avessi resettato il palato e ora ogni morso fosse un regalo.
Non dico che sia facile, intendiamoci. Ancora oggi, passando davanti a una pasticceria, sento quel richiamo. Ma sto imparando a dire di no, a scegliere me stesso. Questo percorso mi sta insegnando la pazienza, la forza, e soprattutto che il vero gusto della vita non ha bisogno di essere confezionato in un cucchiaino di zucchero. Forza, chi è con me? Ne vale la pena, ve lo giuro!