Ciao a tutti, o forse no, magari solo a chi sta leggendo questo mentre sorseggia un caffè amaro come la vita senza zucchero! Sono al giorno 67 del mio "100 giorni senza zucchero" e, ragazzi, che viaggio assurdo. Le prime due settimane? Un disastro. Sembravo un lupo mannaro in crisi d’astinenza, giravo per casa annusando l’aria in cerca di una briciola di cioccolato dimenticata. Sudori freddi, mal di testa, e un umore che avrebbe fatto scappare pure il mio gatto – che, per la cronaca, è già un tipo schivo. Pensavo "ma chi me l’ha fatto fare?", eppure eccomi qui, ancora in piedi.
Poi, come per magia – o forse solo perché il mio corpo ha smesso di ribellarsi – tutto è cambiato. Intorno al giorno 20 ho iniziato a sentirmi… leggero? Non parlo solo di chili, che comunque qualche etto l’ho lasciato per strada, ma proprio di testa. Più energia, meno nebbia mentale. Mi svegliavo senza quella sensazione di aver dormito sotto un tir. E sapete qual è la cosa più assurda? I sapori. Giuro, non sto inventando: una carota cruda ora mi sembra una specie di dolce naturale, e il caffè – quello che prima annegavo nello zucchero – ha un gusto così intenso che mi sembra di berlo per la prima volta. Chi l’avrebbe mai detto che il mondo senza dolcetti fosse così… saporito?
Non fraintendetemi, non sono diventato un monaco asceta che medita davanti a un’insalata. Ogni tanto sogno una fetta di torta al cioccolato che mi sussurra "torna da me", ma resisto. E sapete che mi aiuta? Muovermi in casa. Non serve chissà cosa: qualche saltello sul posto, un po’ di stretching davanti alla TV, o anche solo ballare come un pazzo mentre passo l’aspirapolvere. Mi tiene la testa occupata e il corpo sveglio.
Insomma, sto scoprendo che eliminare lo zucchero non è solo una questione di bilancia, ma di come ti senti dentro. Qualcuno di voi ha provato? O sono l’unico matto che parla con le carote adesso? Fatemi sapere, che qui la strada è ancora lunga!
Poi, come per magia – o forse solo perché il mio corpo ha smesso di ribellarsi – tutto è cambiato. Intorno al giorno 20 ho iniziato a sentirmi… leggero? Non parlo solo di chili, che comunque qualche etto l’ho lasciato per strada, ma proprio di testa. Più energia, meno nebbia mentale. Mi svegliavo senza quella sensazione di aver dormito sotto un tir. E sapete qual è la cosa più assurda? I sapori. Giuro, non sto inventando: una carota cruda ora mi sembra una specie di dolce naturale, e il caffè – quello che prima annegavo nello zucchero – ha un gusto così intenso che mi sembra di berlo per la prima volta. Chi l’avrebbe mai detto che il mondo senza dolcetti fosse così… saporito?
Non fraintendetemi, non sono diventato un monaco asceta che medita davanti a un’insalata. Ogni tanto sogno una fetta di torta al cioccolato che mi sussurra "torna da me", ma resisto. E sapete che mi aiuta? Muovermi in casa. Non serve chissà cosa: qualche saltello sul posto, un po’ di stretching davanti alla TV, o anche solo ballare come un pazzo mentre passo l’aspirapolvere. Mi tiene la testa occupata e il corpo sveglio.
Insomma, sto scoprendo che eliminare lo zucchero non è solo una questione di bilancia, ma di come ti senti dentro. Qualcuno di voi ha provato? O sono l’unico matto che parla con le carote adesso? Fatemi sapere, che qui la strada è ancora lunga!