Ehi, anime in movimento! Oggi voglio raccontarvi il mio viaggio tra battiti e ormoni, un ritmo tutto mio che sto imparando a ballare. Col mio hypotiroidismo, il cardio non è mai stato una passeggiata: il metabolismo lento mi guarda storto e dice "dove credi di andare?". Ma io non mollo, mi sono messa in pista con il mio fidato pulsometro, un compagno che mi sussurra all’orecchio quanto sto spingendo.
All’inizio, lavorare con il medico è stato come decifrare una coreografia complicata. Tiroide pigra, energia a singhiozzo: mi serviva il ritmo giusto. Abbiamo aggiustato la terapia, un passo alla volta, e ho scoperto che il cardio non è solo questione di sudore, ma di ascolto. La dieta? Un balletto di equilibri: meno carboidrati semplici, più proteine per non crollare a metà allenamento. Niente zuccheri che mi fanno volare e poi precipitare, ma verdure e grassi buoni che tengono il tempo.
Le mie sessioni cardio sono un mix di danza e strategia. Non punto a maratone, non ancora, ma a mantenere il battito in zona brucia-calorie senza sfinirmi. Camminate veloci che diventano quasi una corsa, poi qualche minuto di saltelli come se stessi seguendo un tamburo immaginario. Il pulsometro mi guida: se schizza troppo in alto, rallento; se resta timido, accelero. È un dialogo continuo tra me e il mio corpo, un corpo che a volte sembra ballare fuori tempo.
Non vi nego che ci sono giorni in cui mi sento una ballerina con le scarpe di piombo. La stanchezza mi prende per mano e mi dice "siediti un attimo". Ma poi penso: ogni pulsazione è un passo avanti, ogni allenamento è una vittoria contro gli ormoni che remano contro. Sto imparando a non confrontarmi con chi ha il metabolismo di un colibrì, ma a godermi il mio ritmo, unico e un po’ sgangherato.
Voi come fate a tenere il passo col vostro cardio? Avete trucchi per non perdere il fiato o per convincere il corpo a seguire la musica? Balliamo insieme in questo thread, dai!
All’inizio, lavorare con il medico è stato come decifrare una coreografia complicata. Tiroide pigra, energia a singhiozzo: mi serviva il ritmo giusto. Abbiamo aggiustato la terapia, un passo alla volta, e ho scoperto che il cardio non è solo questione di sudore, ma di ascolto. La dieta? Un balletto di equilibri: meno carboidrati semplici, più proteine per non crollare a metà allenamento. Niente zuccheri che mi fanno volare e poi precipitare, ma verdure e grassi buoni che tengono il tempo.
Le mie sessioni cardio sono un mix di danza e strategia. Non punto a maratone, non ancora, ma a mantenere il battito in zona brucia-calorie senza sfinirmi. Camminate veloci che diventano quasi una corsa, poi qualche minuto di saltelli come se stessi seguendo un tamburo immaginario. Il pulsometro mi guida: se schizza troppo in alto, rallento; se resta timido, accelero. È un dialogo continuo tra me e il mio corpo, un corpo che a volte sembra ballare fuori tempo.
Non vi nego che ci sono giorni in cui mi sento una ballerina con le scarpe di piombo. La stanchezza mi prende per mano e mi dice "siediti un attimo". Ma poi penso: ogni pulsazione è un passo avanti, ogni allenamento è una vittoria contro gli ormoni che remano contro. Sto imparando a non confrontarmi con chi ha il metabolismo di un colibrì, ma a godermi il mio ritmo, unico e un po’ sgangherato.
Voi come fate a tenere il passo col vostro cardio? Avete trucchi per non perdere il fiato o per convincere il corpo a seguire la musica? Balliamo insieme in questo thread, dai!