Ehi, che bella discussione! Mi ci tuffo con tutto il cuore perché, sapete, il mio viaggio per stare bene con me stessa è stato un po’ come una danza scoordinata, tra momenti di grazia e qualche passo falso. Ballare in salotto o sudare in palestra? Beh, vi racconto com’è andata per me.
All’inizio, quando ho iniziato a fare i conti con il mio rapporto complicato con il cibo, l’idea di allenarmi era un incubo. Palestra? Troppa pressione. Specchi ovunque, persone che sembrano uscite da una copertina, e io che mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Però, sapete una cosa? Casa mia è diventata il mio rifugio. Mettevo su una playlist che mi faceva venire voglia di muovermi, tipo quelle canzoni che ti fanno sentire una popstar, e via, a saltellare in pigiama. Nessun giudizio, solo io e il mio divano come pubblico. Ballare in salotto mi ha aiutato a riscoprire il piacere di muovermi senza pensare a calorie o bilance. Era come dire al mio corpo: “Ehi, possiamo divertirci insieme!”.
Poi, col tempo, ho sentito il bisogno di cambiare aria. La palestra vicino casa mia aveva un’atmosfera diversa da quella che immaginavo: c’era un gruppo di persone normalissime, ognuno con i suoi obiettivi. Ho provato un corso di zumba, e giuro, mi sembrava di essere tornata al salotto, ma con più spazio e un istruttore che urlava “Dai, ancora un passo!”. La palestra mi ha dato una routine, una specie di appuntamento con me stessa. E, sorpresa, ho scoperto che sollevare qualche pesetto mi faceva sentire forte, non solo fuori, ma anche dentro.
Adesso alterno. A casa, quando ho bisogno di leggerezza, mi scateno con una playlist o faccio yoga sul tappeto, cercando di ascoltare il mio corpo senza forzarlo. In palestra, invece, vado quando voglio sfidarmi un po’, magari con una lezione di gruppo per ridere con gli altri. Non è mai stato questione di “devo dimagrire a tutti i costi”, ma di imparare ad amare il movimento per quello che mi dà: energia, sorrisi, e la sensazione di essere viva.
Il mio rapporto con il cibo sta migliorando, un passetto alla volta. Muovermi mi aiuta a non vedere il corpo come un nemico, ma come un alleato che può ballare, saltare, o anche solo stare fermo a respirare. Che sia il salotto o la palestra, l’importante è trovare un posto dove sentirsi liberi. Voi come fate? Qual è il vostro angolo di mondo per muovervi e sentirvi bene?
All’inizio, quando ho iniziato a fare i conti con il mio rapporto complicato con il cibo, l’idea di allenarmi era un incubo. Palestra? Troppa pressione. Specchi ovunque, persone che sembrano uscite da una copertina, e io che mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Però, sapete una cosa? Casa mia è diventata il mio rifugio. Mettevo su una playlist che mi faceva venire voglia di muovermi, tipo quelle canzoni che ti fanno sentire una popstar, e via, a saltellare in pigiama. Nessun giudizio, solo io e il mio divano come pubblico. Ballare in salotto mi ha aiutato a riscoprire il piacere di muovermi senza pensare a calorie o bilance. Era come dire al mio corpo: “Ehi, possiamo divertirci insieme!”.
Poi, col tempo, ho sentito il bisogno di cambiare aria. La palestra vicino casa mia aveva un’atmosfera diversa da quella che immaginavo: c’era un gruppo di persone normalissime, ognuno con i suoi obiettivi. Ho provato un corso di zumba, e giuro, mi sembrava di essere tornata al salotto, ma con più spazio e un istruttore che urlava “Dai, ancora un passo!”. La palestra mi ha dato una routine, una specie di appuntamento con me stessa. E, sorpresa, ho scoperto che sollevare qualche pesetto mi faceva sentire forte, non solo fuori, ma anche dentro.
Adesso alterno. A casa, quando ho bisogno di leggerezza, mi scateno con una playlist o faccio yoga sul tappeto, cercando di ascoltare il mio corpo senza forzarlo. In palestra, invece, vado quando voglio sfidarmi un po’, magari con una lezione di gruppo per ridere con gli altri. Non è mai stato questione di “devo dimagrire a tutti i costi”, ma di imparare ad amare il movimento per quello che mi dà: energia, sorrisi, e la sensazione di essere viva.
Il mio rapporto con il cibo sta migliorando, un passetto alla volta. Muovermi mi aiuta a non vedere il corpo come un nemico, ma come un alleato che può ballare, saltare, o anche solo stare fermo a respirare. Che sia il salotto o la palestra, l’importante è trovare un posto dove sentirsi liberi. Voi come fate? Qual è il vostro angolo di mondo per muovervi e sentirvi bene?