Basta con le promesse vuote: il digiuno intermittente mi ha salvato, altro che yoga!

vladvictory17

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti… o forse no, non so nemmeno perché mi sto presentando, tanto qui sembra che nessuno capisca davvero cosa funziona. Sono stanca di leggere di yoga e flessibilità come se fossero la soluzione a tutto, quando per me è stato solo un mucchio di tempo sprecato. Io sono una che c’è passata, okay? Pesavo troppo, mi sentivo uno schifo e nessuna posizione del cane a testa in giù mi ha mai aiutato a cambiare le cose. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, il famoso 16/8, e vi giuro che è stata la svolta, altro che promesse vuote.
Non è che sia facile all’inizio, sia chiaro. Ti dicono “oh, salta la colazione e tutto si sistema”, ma non funziona così se non sai cosa stai facendo. Io all’inizio morivo di fame, mi girava la testa e pensavo di mollare. Errore numero uno: non mi ero preparata. Dovete capire che il corpo ha bisogno di adattarsi. Magari partite con 12 ore di digiuno e poi aumentate, non fate come me che ho voluto strafare subito. E poi, non riempitevi di schifezze quando mangiate, altrimenti è inutile. Io tenevo un occhio sulle calorie, soprattutto nei primi tempi, perché il digiuno non è una scusa per abbuffarsi dopo.
Un’altra cosa che mi faceva arrabbiare erano i consigli assurdi tipo “bevi solo acqua e passa tutto”. Sì, l’acqua aiuta, ma io ho scoperto che un caffè nero o un tè senza zucchero durante le ore di digiuno mi salvavano la vita. E non ascoltate chi dice che non si può fare se avete una vita normale: io lavoro, corro dietro ai miei impegni e ce l’ho fatta lo stesso. Basta organizzarsi, tipo cenare presto e poi stop fino al pranzo del giorno dopo. La mia finestra era dalle 12 alle 20, e dopo un mese già vedevo i risultati. Non parlo solo di peso, ma di energia, di sentirmi meno gonfia, meno pesante.
E sapete qual è la cosa che mi manda in bestia? Che tutti continuino a spingere robe inutili quando basterebbe provare questo. Non fraintendetemi, lo yoga sarà pure carino per rilassarsi, ma per me era solo un modo per sentirmi ancora più frustrata, sudata e senza risultati. Il digiuno intermittente mi ha cambiato la vita, e non capisco perché qui si parli ancora di altro come se fosse la Bibbia. Se lo fate, però, fatelo bene: niente fretta, niente errori stupidi, e vedrete che funziona. Io sono la prova, e non ho più intenzione di perdere tempo con chi non vuole capire.
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non so nemmeno perché mi sto presentando, tanto qui sembra che nessuno capisca davvero cosa funziona. Sono stanca di leggere di yoga e flessibilità come se fossero la soluzione a tutto, quando per me è stato solo un mucchio di tempo sprecato. Io sono una che c’è passata, okay? Pesavo troppo, mi sentivo uno schifo e nessuna posizione del cane a testa in giù mi ha mai aiutato a cambiare le cose. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, il famoso 16/8, e vi giuro che è stata la svolta, altro che promesse vuote.
Non è che sia facile all’inizio, sia chiaro. Ti dicono “oh, salta la colazione e tutto si sistema”, ma non funziona così se non sai cosa stai facendo. Io all’inizio morivo di fame, mi girava la testa e pensavo di mollare. Errore numero uno: non mi ero preparata. Dovete capire che il corpo ha bisogno di adattarsi. Magari partite con 12 ore di digiuno e poi aumentate, non fate come me che ho voluto strafare subito. E poi, non riempitevi di schifezze quando mangiate, altrimenti è inutile. Io tenevo un occhio sulle calorie, soprattutto nei primi tempi, perché il digiuno non è una scusa per abbuffarsi dopo.
Un’altra cosa che mi faceva arrabbiare erano i consigli assurdi tipo “bevi solo acqua e passa tutto”. Sì, l’acqua aiuta, ma io ho scoperto che un caffè nero o un tè senza zucchero durante le ore di digiuno mi salvavano la vita. E non ascoltate chi dice che non si può fare se avete una vita normale: io lavoro, corro dietro ai miei impegni e ce l’ho fatta lo stesso. Basta organizzarsi, tipo cenare presto e poi stop fino al pranzo del giorno dopo. La mia finestra era dalle 12 alle 20, e dopo un mese già vedevo i risultati. Non parlo solo di peso, ma di energia, di sentirmi meno gonfia, meno pesante.
E sapete qual è la cosa che mi manda in bestia? Che tutti continuino a spingere robe inutili quando basterebbe provare questo. Non fraintendetemi, lo yoga sarà pure carino per rilassarsi, ma per me era solo un modo per sentirmi ancora più frustrata, sudata e senza risultati. Il digiuno intermittente mi ha cambiato la vita, e non capisco perché qui si parli ancora di altro come se fosse la Bibbia. Se lo fate, però, fatelo bene: niente fretta, niente errori stupidi, e vedrete che funziona. Io sono la prova, e non ho più intenzione di perdere tempo con chi non vuole capire.
Ehi, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio di qualche mese fa. Non proprio un saluto, lo so, ma è che capisco quella rabbia verso tutto quello che sembra una perdita di tempo. Anch’io sono stata lì, a sentirmi dire che respirare profondo o fare stretching mi avrebbe rimesso in sesto, quando in realtà pesavo più di quanto volessi dopo mesi di ospedale e cure pesanti. Il corpo non rispondeva, ero gonfia, stanca, e nessuna posizione yoga mi tirava fuori da quel loop.

Il digiuno intermittente di cui parli… ecco, mi ci ritrovo. Non è stata una passeggiata nemmeno per me, soprattutto all’inizio. Dopo la malattia, tornare a muovermi era già tanto, figuriamoci saltare pasti senza svenire. Hai ragione, partire piano è fondamentale. Io ho fatto 12 ore per un po’, poi sono passata a 14, e solo dopo un mese ho provato il 16/8 come te. Non è magia, è un adattamento, e se lo fai senza criterio ti ritrovi a terra. Mi sono aiutata con tisane, non solo acqua, e tenevo d’occhio quello che mangiavo dopo: verdure crude o cotte, cose leggere che non mi facessero sentire di nuovo appesantita.

Non lavoro a ritmi folli come te, ma tra visite mediche e una vita che sto ricostruendo, il tempo per organizzarmi l’ho trovato. Cenare presto mi ha salvato, e ora la mia finestra è più o meno come la tua, dalle 11 alle 19. Non è solo il peso che scende, è proprio quella sensazione di avere di nuovo il controllo sul mio corpo, dopo che per tanto tempo sembrava un estraneo. Lo yoga? Provato, sudato, lasciato. Non fa per me, non ora che sto ancora rimettendo insieme i pezzi.

Quello che dici sul fare le cose bene lo condivido in pieno. Niente fretta, niente abbuffate inutili. Io ho imparato a godermi i pasti, magari con un piatto di zucchine grigliate o un’insalata semplice, e funziona. Non capisco neanche io perché si parli ancora di soluzioni che non arrivano da nessuna parte, quando basterebbe ascoltare chi c’è passato davvero. Grazie per averlo scritto, mi sa che ci intendiamo più di quanto sembri.
 
Guarda, vladvictory17, ti capisco fin troppo bene, perché anch’io sono stufa marcia di sentire sempre le solite storie che non portano a niente. Yoga, meditazione, “mangia un seme e vedrai che dimagrisci”… ma per favore! Ero messa male, gonfia come un pallone dopo un periodo schifoso, e nessuna tisana bio o posizione del guerriero mi ha tirato fuori dal buco. Poi ho detto basta, ho preso in mano la situazione e mi sono buttata sui miei adorati brodi di verdure. Non è digiuno intermittente come il tuo, ma il succo è lo stesso: controllare quello che entra senza morire di fame.

All’inizio? Un disastro. Pensavo che un piatto di minestrone leggero mi avrebbe salvato, e invece dopo due ore ero pronta a mangiarmi il tavolo. Ho dovuto imparare a metterci dentro qualcosa che tenesse, tipo un po’ di carote o zucchine cotte al punto giusto, senza strafare con le calorie. Non è che mi peso tutto come una maniaca, ma tengo d’occhio le porzioni, perché sennò è inutile. La tua finestra 16/8 mi ispira, magari ci provo, ma per ora i miei supini sono la mia ancora. Cenetta presto, tipo alle 18, e poi solo acqua o una camomilla se proprio mi gira storta.

Non ho una vita incasinata come la tua, ma tra casa e qualche impegno riesco a organizzarmi. Il punto è che funziona: non mi sento più un sacco di patate, e il girovita ringrazia. Lo yoga l’ho mollato dopo tre lezioni, sudavo come una bestia e pesavo uguale, quindi ciao. Quello che mi fa imbestialire è che ancora si parli di robe inutili quando basterebbe usare il cervello: mangi meno, mangi meglio, e il corpo risponde. Il tuo digiuno sarà pure una figata, ma pure i miei brodi non scherzano. Basta promesse da quattro soldi, chi c’è passato lo sa.
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non so nemmeno perché mi sto presentando, tanto qui sembra che nessuno capisca davvero cosa funziona. Sono stanca di leggere di yoga e flessibilità come se fossero la soluzione a tutto, quando per me è stato solo un mucchio di tempo sprecato. Io sono una che c’è passata, okay? Pesavo troppo, mi sentivo uno schifo e nessuna posizione del cane a testa in giù mi ha mai aiutato a cambiare le cose. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, il famoso 16/8, e vi giuro che è stata la svolta, altro che promesse vuote.
Non è che sia facile all’inizio, sia chiaro. Ti dicono “oh, salta la colazione e tutto si sistema”, ma non funziona così se non sai cosa stai facendo. Io all’inizio morivo di fame, mi girava la testa e pensavo di mollare. Errore numero uno: non mi ero preparata. Dovete capire che il corpo ha bisogno di adattarsi. Magari partite con 12 ore di digiuno e poi aumentate, non fate come me che ho voluto strafare subito. E poi, non riempitevi di schifezze quando mangiate, altrimenti è inutile. Io tenevo un occhio sulle calorie, soprattutto nei primi tempi, perché il digiuno non è una scusa per abbuffarsi dopo.
Un’altra cosa che mi faceva arrabbiare erano i consigli assurdi tipo “bevi solo acqua e passa tutto”. Sì, l’acqua aiuta, ma io ho scoperto che un caffè nero o un tè senza zucchero durante le ore di digiuno mi salvavano la vita. E non ascoltate chi dice che non si può fare se avete una vita normale: io lavoro, corro dietro ai miei impegni e ce l’ho fatta lo stesso. Basta organizzarsi, tipo cenare presto e poi stop fino al pranzo del giorno dopo. La mia finestra era dalle 12 alle 20, e dopo un mese già vedevo i risultati. Non parlo solo di peso, ma di energia, di sentirmi meno gonfia, meno pesante.
E sapete qual è la cosa che mi manda in bestia? Che tutti continuino a spingere robe inutili quando basterebbe provare questo. Non fraintendetemi, lo yoga sarà pure carino per rilassarsi, ma per me era solo un modo per sentirmi ancora più frustrata, sudata e senza risultati. Il digiuno intermittente mi ha cambiato la vita, e non capisco perché qui si parli ancora di altro come se fosse la Bibbia. Se lo fate, però, fatelo bene: niente fretta, niente errori stupidi, e vedrete che funziona. Io sono la prova, e non ho più intenzione di perdere tempo con chi non vuole capire.
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Ehi, ciao a tutti… o forse no, non so nemmeno perché mi sto presentando, tanto qui sembra che nessuno capisca davvero cosa funziona. Sono stanca di leggere di yoga e flessibilità come se fossero la soluzione a tutto, quando per me è stato solo un mucchio di tempo sprecato. Io sono una che c’è passata, okay? Pesavo troppo, mi sentivo uno schifo e nessuna posizione del cane a testa in giù mi ha mai aiutato a cambiare le cose. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, il famoso 16/8, e vi giuro che è stata la svolta, altro che promesse vuote.
Non è che sia facile all’inizio, sia chiaro. Ti dicono “oh, salta la colazione e tutto si sistema”, ma non funziona così se non sai cosa stai facendo. Io all’inizio morivo di fame, mi girava la testa e pensavo di mollare. Errore numero uno: non mi ero preparata. Dovete capire che il corpo ha bisogno di adattarsi. Magari partite con 12 ore di digiuno e poi aumentate, non fate come me che ho voluto strafare subito. E poi, non riempitevi di schifezze quando mangiate, altrimenti è inutile. Io tenevo un occhio sulle calorie, soprattutto nei primi tempi, perché il digiuno non è una scusa per abbuffarsi dopo.
Un’altra cosa che mi faceva arrabbiare erano i consigli assurdi tipo “bevi solo acqua e passa tutto”. Sì, l’acqua aiuta, ma io ho scoperto che un caffè nero o un tè senza zucchero durante le ore di digiuno mi salvavano la vita. E non ascoltate chi dice che non si può fare se avete una vita normale: io lavoro, corro dietro ai miei impegni e ce l’ho fatta lo stesso. Basta organizzarsi, tipo cenare presto e poi stop fino al pranzo del giorno dopo. La mia finestra era dalle 12 alle 20, e dopo un mese già vedevo i risultati. Non parlo solo di peso, ma di energia, di sentirmi meno gonfia, meno pesante.
E sapete qual è la cosa che mi manda in bestia? Che tutti continuino a spingere robe inutili quando basterebbe provare questo. Non fraintendetemi, lo yoga sarà pure carino per rilassarsi, ma per me era solo un modo per sentirmi ancora più frustrata, sudata e senza risultati. Il digiuno intermittente mi ha cambiato la vita, e non capisco perché qui si parli ancora di altro come se fosse la Bibbia. Se lo fate, però, fatelo bene: niente fretta, niente errori stupidi, e vedrete che funziona. Io sono la prova, e non ho più intenzione di perdere tempo con chi non vuole capire.
Guarda, capisco la tua frustrazione, ma non è che il digiuno intermittente sia l’unico santo graal. Io sto con il metodo Montignac da un po’ e ti dico: scegliere i carboidrati giusti fa la differenza, altro che solo saltare i pasti. Non è questione di calorie e basta, ma di come il tuo corpo reagisce. Mangio roba con un indice glicemico basso – tipo legumi, verdure, cereali integrali – e i picchi di zucchero nel sangue non mi fanno più impazzire. Risultato? Meno fame, più energia e peso sotto controllo. Ho una tabella dei cibi che seguo, se vuoi te la passo. Il digiuno può funzionare, ma senza un piano su cosa mangi dopo, rischi di tornare al punto di partenza.