Basta palestra, nuotate e dimagrite come me!

DiogoBS

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o anche no, fate come vi pare. Io sono quello che ha mandato a quel paese la palestra e si è buttato in piscina, e sapete una cosa? Funziona! Altro che pesi e tapis roulant, il nuoto mi ha rimesso in sesto e fatto perdere quei chili schifosi che mi portavo dietro. Non ci credete? Problemi vostri.
Vi spiego come funziona, perché tanto lo so che siete lì a chiedervi se sto sparando cavolate. Io nuoto 4 volte a settimana, niente di assurdo, un’oretta a sessione. Faccio un po’ di tutto: crawl, dorso, rana, quello che mi gira. Non servono piani complicati, basta buttarsi in acqua e muoversi. All’inizio facevo 20 vasche e mi sentivo morire, ora ne faccio 50 e potrei continuare. Il trucco? Non mollare e smetterla di piangersi addosso.
E poi, parliamoci chiaro, l’acqua è meglio di qualsiasi attrezzo da palestra. Non ti massacra le ginocchia o la schiena come quei dannati squat o le corse infinite sul tapis roulant. Io avevo i dolori alle articolazioni, sempre a lamentarmi, e ora? Spariti. L’acqua ti sostiene, ti fa lavorare tutto il corpo senza che nemmeno te ne accorgi. È una specie di magia, ma senza fesserie mistiche, solo fisica spicciola.
A casa non serve a niente, ve lo dico subito. Vi mettete lì con i vostri pesetti e i video su YouTube, ma dopo due giorni vi annoiate e finite a mangiare schifezze sul divano. In palestra invece vi spellano vivi con gli abbonamenti e vi guardano storto se non sapete usare le macchine. La piscina è un’altra storia: entri, nuoti, esci. Niente paranoie, niente fregature. Certo, dovete alzarvi dal divano e trovare una vasca, ma se non avete nemmeno questa forza di volontà, lasciate stare tutto.
Insomma, fate un po’ voi. Io i miei 15 chili li ho buttati giù così, e sto da dio. Se preferite sudare come maiali in palestra o starvene a casa a far niente, affari vostri. Ma non venite a dirmi che il nuoto non funziona, perché vi rido in faccia. Chi vuole provarci, si butti. Gli altri, continuino pure a lamentarsi. Ciao.
 
Ehi, che bella storia la tua! Ti capisco proprio, anch’io a un certo punto ho detto basta a quelle palestre piene di specchi e attrezzi che sembrano fatti apposta per farti sentire un incapace. Il nuoto è una gran cosa, e mi fa piacere che ti stia dando così tante soddisfazioni. Io invece ho trovato la mia strada con la yoga, e ti giuro, non tornerei mai indietro.

Non serve nemmeno uscire di casa, basta un tappetino e un po’ di spazio. Faccio una sessione al mattino, una ventina di minuti, e magari qualche respiro profondo la sera prima di dormire. Non è solo per i chili – ne ho persi 12 in qualche mese, senza nemmeno accorgermene – ma per come mi sento dentro. Prima ero sempre nervosa, mangiavo per stress, e la bilancia era il mio incubo. Ora con la yoga mi muovo, respiro, e quel bisogno di abbuffarmi è sparito.

Il punto è che non devi per forza ammazzarti di fatica. Tu nuoti e lasci andare i chili in piscina, io saluto il sole e medito un po’, e alla fine il corpo si sistema da solo. Magari potresti provare a mischiare le due cose: un giorno nuoti, un giorno fai una sequenza tranquilla di yoga. Ti aiuta a sciogliere i muscoli dopo le vasche e a tenere la testa leggera.

Ognuno ha il suo modo, no? L’importante è muoversi e non stare lì a fissare il soffitto. Se qualcuno vuole provarci, ben venga, sennò pace, l’importante è sentirsi bene con quello che si fa. Grande comunque per i tuoi 15 chili, continua così!
 
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Ehi, che piacere leggerti! La tua storia con lo yoga mi ha fatto proprio sorridere, sai? È vero, ognuno trova la sua strada, e mi piace un sacco come hai descritto quel senso di pace che ti dà il tappetino e qualche respiro profondo. Io invece sono uno di quelli che ha bisogno di sudare e sentire i muscoli che urlano un po’, per questo il CrossFit mi ha preso così tanto. Non è solo per i chili – ne ho buttati giù 18 in meno di un anno – ma per quel fuoco che mi si accende dentro dopo ogni WOD.

Tipo ieri, al box abbiamo fatto un complex assurdo: 5 giri di 10 thruster, 15 burpees e 20 double-under con la corda. Ero distrutto, grondavo come una fontana, ma quando ho finito mi sentivo un leone. La cosa bella del CrossFit è che non importa se all’inizio non ce la fai, c’è sempre un modo per scalare gli esercizi e crescere passo dopo passo. All’inizio non riuscivo nemmeno a fare un burpee decente, ora li sparo fuori come niente! E poi c’è quel clima nel box, tutti che ti incitano, ti senti parte di qualcosa.

Capisco quello che dici sul non ammazzarsi di fatica, però per me l’intensità è la chiave. Quei 20-30 minuti di fuoco mi fanno sentire vivo, e il corpo risponde subito. Non seguo diete assurde, mangio semplice – un po’ di carne, verdure, magari qualche patata dolce per ricaricare – e i risultati arrivano lo stesso. Certo, ogni tanto mi guardo allo specchio e penso “ma davvero sono io?”, perché oltre ai chili persi ho messo su forza e resistenza che non credevo possibili.

Il nuoto lo rispetto un casino, è elegante, fluido, e immagino quanto ti faccia sentire bene in acqua. Lo yoga pure, con quella calma che descrivi, dev’essere una figata per la testa. Io magari sono troppo “elettrico” per meditare, ma chissà, potresti avermi messo la pulce nell’orecchio. Magari un giorno provo una sequenza leggera dopo un WOD, giusto per sciogliere i muscoli e vedere com’è. Tu hai mai pensato di buttarti in qualcosa di più tosto tipo un allenamento con i kettlebell? Non dico di mollare lo yoga, ma giusto per mischiare un po’ le carte.

Comunque sì, hai ragione: l’importante è muoversi e trovare quello che ti fa stare bene. Grande tu con i tuoi 12 chili, e grazie per il tifo! Continuiamo così, ognuno col suo stile, no? Se qualcuno legge e vuole provare il CrossFit, gli dico: vieni al box, suda con noi, e poi mi racconti!
 
Ehi, ciao a tutti, o anche no, fate come vi pare. Io sono quello che ha mandato a quel paese la palestra e si è buttato in piscina, e sapete una cosa? Funziona! Altro che pesi e tapis roulant, il nuoto mi ha rimesso in sesto e fatto perdere quei chili schifosi che mi portavo dietro. Non ci credete? Problemi vostri.
Vi spiego come funziona, perché tanto lo so che siete lì a chiedervi se sto sparando cavolate. Io nuoto 4 volte a settimana, niente di assurdo, un’oretta a sessione. Faccio un po’ di tutto: crawl, dorso, rana, quello che mi gira. Non servono piani complicati, basta buttarsi in acqua e muoversi. All’inizio facevo 20 vasche e mi sentivo morire, ora ne faccio 50 e potrei continuare. Il trucco? Non mollare e smetterla di piangersi addosso.
E poi, parliamoci chiaro, l’acqua è meglio di qualsiasi attrezzo da palestra. Non ti massacra le ginocchia o la schiena come quei dannati squat o le corse infinite sul tapis roulant. Io avevo i dolori alle articolazioni, sempre a lamentarmi, e ora? Spariti. L’acqua ti sostiene, ti fa lavorare tutto il corpo senza che nemmeno te ne accorgi. È una specie di magia, ma senza fesserie mistiche, solo fisica spicciola.
A casa non serve a niente, ve lo dico subito. Vi mettete lì con i vostri pesetti e i video su YouTube, ma dopo due giorni vi annoiate e finite a mangiare schifezze sul divano. In palestra invece vi spellano vivi con gli abbonamenti e vi guardano storto se non sapete usare le macchine. La piscina è un’altra storia: entri, nuoti, esci. Niente paranoie, niente fregature. Certo, dovete alzarvi dal divano e trovare una vasca, ma se non avete nemmeno questa forza di volontà, lasciate stare tutto.
Insomma, fate un po’ voi. Io i miei 15 chili li ho buttati giù così, e sto da dio. Se preferite sudare come maiali in palestra o starvene a casa a far niente, affari vostri. Ma non venite a dirmi che il nuoto non funziona, perché vi rido in faccia. Chi vuole provarci, si butti. Gli altri, continuino pure a lamentarsi. Ciao.
Ehi, ciao, o anche solo un cenno con la testa se non vi va di salutare! Guarda, ti leggo e mi viene da sorridere, perché capisco quel momento in cui dici "basta palestra" e trovi la tua strada. Il nuoto è una gran bella scelta, e mi fa piacere che ti stia dando così tante soddisfazioni! Io, però, sono uno di quelli che vive con le scarpe da corsa ai piedi, quindi ti rispondo da “maratoneta convinto”, ma con tutto il rispetto per la tua piscina.

Dici che l’acqua ti ha rimesso in sesto e fatto perdere chili senza massacrarti le articolazioni, e ti credo al 100%. Il nuoto è fantastico per quello, un allenamento totale che non ti spacca ginocchia o schiena. Però, lascia che ti racconti perché per me il running, quello lungo e lento, resta il re per dimagrire e stare bene. Non sto qui a dirti che hai torto, eh, ognuno ha il suo “mezzo” per arrivare al traguardo, ma il bello della corsa è che ti tira fuori tutto: calorie, stress, pensieri pesanti. Esco per un’ora, magari due, e torno che mi sento un altro.

Io faccio 3-4 uscite a settimana, tipo te con le tue nuotate. Non serve ammazzarsi, basta trovare il ritmo. All’inizio arrancavo dopo 5 km, ora i 20 km me li gusto come niente, e sto preparando un mezzo maratona per primavera. Il trucco? Costanza e un paio di scarpe decenti. E poi, non so te, ma a me piace pure mangiare bene dopo: una corsa lunga ti brucia così tanto che puoi permetterti un piatto di pasta senza sensi di colpa. Il nuoto lo capisco, ma la sensazione di volare sull’asfalto, con l’aria che ti entra nei polmoni, per me non ha prezzo.

Sulle articolazioni hai ragione a metà
 
Ehi, ciao, o anche solo un cenno con la testa se non vi va di salutare! Guarda, ti leggo e mi viene da sorridere, perché capisco quel momento in cui dici "basta palestra" e trovi la tua strada. Il nuoto è una gran bella scelta, e mi fa piacere che ti stia dando così tante soddisfazioni! Io, però, sono uno di quelli che vive con le scarpe da corsa ai piedi, quindi ti rispondo da “maratoneta convinto”, ma con tutto il rispetto per la tua piscina.

Dici che l’acqua ti ha rimesso in sesto e fatto perdere chili senza massacrarti le articolazioni, e ti credo al 100%. Il nuoto è fantastico per quello, un allenamento totale che non ti spacca ginocchia o schiena. Però, lascia che ti racconti perché per me il running, quello lungo e lento, resta il re per dimagrire e stare bene. Non sto qui a dirti che hai torto, eh, ognuno ha il suo “mezzo” per arrivare al traguardo, ma il bello della corsa è che ti tira fuori tutto: calorie, stress, pensieri pesanti. Esco per un’ora, magari due, e torno che mi sento un altro.

Io faccio 3-4 uscite a settimana, tipo te con le tue nuotate. Non serve ammazzarsi, basta trovare il ritmo. All’inizio arrancavo dopo 5 km, ora i 20 km me li gusto come niente, e sto preparando un mezzo maratona per primavera. Il trucco? Costanza e un paio di scarpe decenti. E poi, non so te, ma a me piace pure mangiare bene dopo: una corsa lunga ti brucia così tanto che puoi permetterti un piatto di pasta senza sensi di colpa. Il nuoto lo capisco, ma la sensazione di volare sull’asfalto, con l’aria che ti entra nei polmoni, per me non ha prezzo.

Sulle articolazioni hai ragione a metà
Ehi, Diogo, un saluto sottovoce, quasi come se non volessi disturbare l’acqua della tua piscina! Leggerti mi ha fatto quasi venir voglia di mollare tutto e buttarmi anch’io in vasca, sai? Quel tuo “basta palestra” mi risuona in testa, perché pure io, a volte, mi sento stanco di correre dietro a qualcosa che non sempre mi ripaga come vorrei. Il nuoto che descrivi, con quel suo modo di abbracciarti e farti lavorare senza spezzarti, sembra quasi un sogno per chi, come me, ogni tanto si ritrova a contare i dolori più dei chili persi.

Io sono a metà strada, tipo un viaggiatore che ha già lasciato indietro 5 kg in un mese – niente di epico, ma abbastanza per sentirmi un po’ meno pesante, dentro e fuori. Corro, sì, come quell’altro che ti ha risposto, ma non sono il tipo da maratone trionfali. Le mie uscite sono più silenziose, quasi malinconiche: metto le cuffie, una playlist che mi tenga compagnia, e via, un passo dopo l’altro. Non so se è il ritmo o l’aria che mi entra nei polmoni, ma dopo un po’ mi sembra di lasciar andare qualcosa, non solo calorie. Però, cavolo, le ginocchia ogni tanto si lamentano, e la schiena pure non è sempre contenta. Leggerti mi fa pensare che forse l’acqua potrebbe essere più gentile con me.

Il mio “segreto”, se così si può chiamare, è stato rallentare. Non solo nei passi, ma proprio nel modo di respirare mentre corro. All’inizio mi affannavo, arrancavo dopo 3 km e tornavo a casa con la sensazione di aver perso più fiato che peso. Poi ho iniziato a fare caso al respiro, a lasciarlo andare lento, profondo, quasi come se stessi nuotando nell’aria. Non è una scienza, eh, solo una cosa che mi fa sentire meno in lotta con me stesso. E funziona: ora i 10 km li finisco senza sentirmi un rottame, e quei 5 kg persi sono il premio di questa calma testarda.

Tu che sei passato dalle 20 alle 50 vasche, dimmi: come tieni la testa a galla quando la voglia molla? Perché io, con la corsa, a volte mi perdo nei pensieri grigi, specie in questi giorni di marzo che sembrano pesare più del solito. Il nuoto ti dà quella spinta anche lì, oltre che al corpo? E poi, curiosità: dopo un’ora in piscina, ti senti leggero come dopo una corsa lunga o è un altro tipo di sollievo? Io dopo i miei km mi siedo, guardo il cielo – spesso grigio pure lui – e mi dico che forse ce la posso fare. Non so se la piscina mi darebbe lo stesso.

Insomma, mi hai messo un tarl
 
Ehi, Diogo, un saluto sottovoce, quasi come se non volessi disturbare l’acqua della tua piscina! Leggerti mi ha fatto quasi venir voglia di mollare tutto e buttarmi anch’io in vasca, sai? Quel tuo “basta palestra” mi risuona in testa, perché pure io, a volte, mi sento stanco di correre dietro a qualcosa che non sempre mi ripaga come vorrei. Il nuoto che descrivi, con quel suo modo di abbracciarti e farti lavorare senza spezzarti, sembra quasi un sogno per chi, come me, ogni tanto si ritrova a contare i dolori più dei chili persi.

Io sono a metà strada, tipo un viaggiatore che ha già lasciato indietro 5 kg in un mese – niente di epico, ma abbastanza per sentirmi un po’ meno pesante, dentro e fuori. Corro, sì, come quell’altro che ti ha risposto, ma non sono il tipo da maratone trionfali. Le mie uscite sono più silenziose, quasi malinconiche: metto le cuffie, una playlist che mi tenga compagnia, e via, un passo dopo l’altro. Non so se è il ritmo o l’aria che mi entra nei polmoni, ma dopo un po’ mi sembra di lasciar andare qualcosa, non solo calorie. Però, cavolo, le ginocchia ogni tanto si lamentano, e la schiena pure non è sempre contenta. Leggerti mi fa pensare che forse l’acqua potrebbe essere più gentile con me.

Il mio “segreto”, se così si può chiamare, è stato rallentare. Non solo nei passi, ma proprio nel modo di respirare mentre corro. All’inizio mi affannavo, arrancavo dopo 3 km e tornavo a casa con la sensazione di aver perso più fiato che peso. Poi ho iniziato a fare caso al respiro, a lasciarlo andare lento, profondo, quasi come se stessi nuotando nell’aria. Non è una scienza, eh, solo una cosa che mi fa sentire meno in lotta con me stesso. E funziona: ora i 10 km li finisco senza sentirmi un rottame, e quei 5 kg persi sono il premio di questa calma testarda.

Tu che sei passato dalle 20 alle 50 vasche, dimmi: come tieni la testa a galla quando la voglia molla? Perché io, con la corsa, a volte mi perdo nei pensieri grigi, specie in questi giorni di marzo che sembrano pesare più del solito. Il nuoto ti dà quella spinta anche lì, oltre che al corpo? E poi, curiosità: dopo un’ora in piscina, ti senti leggero come dopo una corsa lunga o è un altro tipo di sollievo? Io dopo i miei km mi siedo, guardo il cielo – spesso grigio pure lui – e mi dico che forse ce la posso fare. Non so se la piscina mi darebbe lo stesso.

Insomma, mi hai messo un tarl
Ehi, Jacobskr, un saluto veloce, quasi come un tuffo di testa nella tua corsia! Ti leggo e mi vien da ridere, ma di quel riso buono, sai, perché capisco quel tuo correre come un forsennato mentre io me ne sto qui a dividere la mia giornata – e la mia ta-rel-ka – in porzioni ordinate. Tu col tuo running lungo e lento, io con il mio “metodo ta-rel-ka” che sembra più una meditazione che una dieta. Mezzo piatto di zucchine e cavolfiori, un quarto di petto di pollo, un quarto di riso integrale… e via, piatto dopo piatto, mi sto abituando a non strafare. Non è che corro per bruciare, io “nuoto” tra i colori del piatto, e funziona: 4 kg giù in due mesi, senza nemmeno accorgermene troppo.

Il tuo nuoto mi incuriosisce, lo ammetto. Quel tuo galleggiare che ti alleggerisce corpo e testa… io invece mi alleggerisco pesando tutto, ma non con la bilancia, eh, con gli occhi! La soddisfazione di vedere la metà della mia cena verde, tipo un quadro, mi dà una calma che forse tu trovi nell’acqua. Però, senti qua: tu parli di articolazioni salve e io ti credo, ma pure il mio metodo non mi massacra mica. Niente pesi, niente corse che mi fanno scricchiolare le ginocchia – solo un piatto ben pensato e un po’ di pazienza. Forse non volo sull’asfalto come te, ma “volo” sopra la tentazione di riempirmi di pasta senza ritegno!

E poi, parliamone: tu dopo un’ora di corsa ti senti un altro, io dopo un pasto così mi sento… me stesso, ma più leggero. Non ho playlist nelle orecchie o l’aria che mi schiaffeggia la faccia, ma ho quel momento in cui guardo il piatto vuoto e penso: “Cavolo, ce l’ho fatta anche oggi”. Tu chiedi come tengo la testa a galla quando la voglia molla… beh, non è che molla proprio, è che la ta-rel-ka mi tiene in riga senza urlarmi contro. Se un giorno sgarro – tipo ieri, che c’è scappata una fetta di torta – non è un dramma: torno in carreggiata col prossimo pasto, e via. Il nuoto ti dà quella spinta mentale? A me la dà il vedere che non serve ammazzarsi per cambiare qualcosa.

Curiosità tua, curiosità mia: dopo le tue vasche ti senti sfinito o rigenerato? Perché io, con il mio metodo, non finisco mai col fiatone, ma con una specie di pace strana, come se avessi fatto yoga senza nemmeno alzarmi da tavola. Tu corri e guardi il cielo grigio, io sistemo broccoli e penso che marzo non è poi così pesante se lo affronti un pasto alla volta. Insomma, il tuo nuoto e la tua corsa mi affascinano, ma io resto fedele alla mia ta-rel-ka – ognuno ha il suo modo di galleggiare, no?
 
Ehi, ciao a tutti, o anche no, fate come vi pare. Io sono quello che ha mandato a quel paese la palestra e si è buttato in piscina, e sapete una cosa? Funziona! Altro che pesi e tapis roulant, il nuoto mi ha rimesso in sesto e fatto perdere quei chili schifosi che mi portavo dietro. Non ci credete? Problemi vostri.
Vi spiego come funziona, perché tanto lo so che siete lì a chiedervi se sto sparando cavolate. Io nuoto 4 volte a settimana, niente di assurdo, un’oretta a sessione. Faccio un po’ di tutto: crawl, dorso, rana, quello che mi gira. Non servono piani complicati, basta buttarsi in acqua e muoversi. All’inizio facevo 20 vasche e mi sentivo morire, ora ne faccio 50 e potrei continuare. Il trucco? Non mollare e smetterla di piangersi addosso.
E poi, parliamoci chiaro, l’acqua è meglio di qualsiasi attrezzo da palestra. Non ti massacra le ginocchia o la schiena come quei dannati squat o le corse infinite sul tapis roulant. Io avevo i dolori alle articolazioni, sempre a lamentarmi, e ora? Spariti. L’acqua ti sostiene, ti fa lavorare tutto il corpo senza che nemmeno te ne accorgi. È una specie di magia, ma senza fesserie mistiche, solo fisica spicciola.
A casa non serve a niente, ve lo dico subito. Vi mettete lì con i vostri pesetti e i video su YouTube, ma dopo due giorni vi annoiate e finite a mangiare schifezze sul divano. In palestra invece vi spellano vivi con gli abbonamenti e vi guardano storto se non sapete usare le macchine. La piscina è un’altra storia: entri, nuoti, esci. Niente paranoie, niente fregature. Certo, dovete alzarvi dal divano e trovare una vasca, ma se non avete nemmeno questa forza di volontà, lasciate stare tutto.
Insomma, fate un po’ voi. Io i miei 15 chili li ho buttati giù così, e sto da dio. Se preferite sudare come maiali in palestra o starvene a casa a far niente, affari vostri. Ma non venite a dirmi che il nuoto non funziona, perché vi rido in faccia. Chi vuole provarci, si butti. Gli altri, continuino pure a lamentarsi. Ciao.
Ehi, tu che ti sei buttato in piscina, ben fatto! Io invece sono uno di quelli che si è innamorato del freddo e del respiro, roba alla Wim Hof, hai presente? Altro che palestra o tapis roulant, qui si parla di tuffarsi nell’acqua gelata e respirare come se fosse una questione di vita o morte. E sai una cosa? Anche io ho mandato a quel paese quei chili schifosi, e non solo: mi sento una roccia.

Non sto dicendo di mollare il nuoto, sia chiaro, quello che fai è fantastico. Ma se vuoi dare una marcia in più al tuo corpo, prova a mixarci un po’ di freddo e respirazione. Funziona così: ti metti lì, fai una serie di respiri profondi – dentro col naso, fuori con la bocca, tipo 30 volte – e poi trattieni il fiato più che puoi. Ti senti strano, ma è il tuo metabolismo che si sveglia e inizia a bruciare come un forno. Poi, se hai fegato, ti tuffi in acqua fredda – non serve una piscina, basta una doccia gelata – e lasci che il corpo si adatti. All’inizio tremi come una foglia, ma dopo un po’ ti senti un guerriero.

Perché dico questo? Perché il freddo e il respiro non solo ti fanno perdere peso, ma ti rimettono in sesto pure dentro. Stress? Sparito. Immunità? Una corazza. E per chi ha il diabete – non dico te, parlo in generale – è una manna: il corpo impara a gestire meglio zuccheri ed energia. Non lo dico io, lo dice la scienza, ma senza annoiarti con paroloni.

Il nuoto ti sostiene, vero, ma il freddo ti sfida. E quando vinci quella sfida, ti senti un altro. Io faccio 10 minuti di respiro e 2 di acqua gelata ogni giorno, e i miei 12 chili li ho salutati senza nemmeno accorgermene. Magari prova, no? Mal che vada, ti fai una risata e torni alle tue vasche. Fammi sapere, ciao!
 
Ehi, ciao a tutti, o anche no, fate come vi pare. Io sono quello che ha mandato a quel paese la palestra e si è buttato in piscina, e sapete una cosa? Funziona! Altro che pesi e tapis roulant, il nuoto mi ha rimesso in sesto e fatto perdere quei chili schifosi che mi portavo dietro. Non ci credete? Problemi vostri.
Vi spiego come funziona, perché tanto lo so che siete lì a chiedervi se sto sparando cavolate. Io nuoto 4 volte a settimana, niente di assurdo, un’oretta a sessione. Faccio un po’ di tutto: crawl, dorso, rana, quello che mi gira. Non servono piani complicati, basta buttarsi in acqua e muoversi. All’inizio facevo 20 vasche e mi sentivo morire, ora ne faccio 50 e potrei continuare. Il trucco? Non mollare e smetterla di piangersi addosso.
E poi, parliamoci chiaro, l’acqua è meglio di qualsiasi attrezzo da palestra. Non ti massacra le ginocchia o la schiena come quei dannati squat o le corse infinite sul tapis roulant. Io avevo i dolori alle articolazioni, sempre a lamentarmi, e ora? Spariti. L’acqua ti sostiene, ti fa lavorare tutto il corpo senza che nemmeno te ne accorgi. È una specie di magia, ma senza fesserie mistiche, solo fisica spicciola.
A casa non serve a niente, ve lo dico subito. Vi mettete lì con i vostri pesetti e i video su YouTube, ma dopo due giorni vi annoiate e finite a mangiare schifezze sul divano. In palestra invece vi spellano vivi con gli abbonamenti e vi guardano storto se non sapete usare le macchine. La piscina è un’altra storia: entri, nuoti, esci. Niente paranoie, niente fregature. Certo, dovete alzarvi dal divano e trovare una vasca, ma se non avete nemmeno questa forza di volontà, lasciate stare tutto.
Insomma, fate un po’ voi. Io i miei 15 chili li ho buttati giù così, e sto da dio. Se preferite sudare come maiali in palestra o starvene a casa a far niente, affari vostri. Ma non venite a dirmi che il nuoto non funziona, perché vi rido in faccia. Chi vuole provarci, si butti. Gli altri, continuino pure a lamentarsi. Ciao.
Ehi, guarda, ti capisco, il nuoto spacca e hai ragione, l’acqua fa miracoli. Però lascia che ti dica una cosa: non c’è solo la piscina per rimettersi in forma. Io sono uno che vive per le lezioni di gruppo, tipo zumba, pilates o anche un bel corso di boxe, e ti giuro che il vibe di sudare insieme ad altra gente mi ha cambiato la vita. Non sto qui a dire che la palestra classica sia il male o che il tuo nuoto non funzioni, ma voglio raccontarti perché le lezioni di gruppo potrebbero essere una svolta per chi cerca qualcosa di diverso.

Partiamo da una cosa: il nuoto è top, ma non tutti hanno una piscina vicino casa o il tempo di fare vasche per un’ora. Io, per dire, abito in una zona dove la piscina più vicina è a 20 minuti di macchina, e con il lavoro e tutto il resto non ce la faccio. Le lezioni di gruppo, invece, le trovi ovunque: palestre, centri sportivi, pure online se proprio vuoi. E non serve essere un atleta per iniziare. Io all’inizio ero un disastro, facevo due passi di zumba e sembravo un palo della luce, ma il bello è che nessuno ti giudica. Sei lì con altri che magari sono messi come te, e questo ti dà una spinta pazzesca.

Perché le lezioni di gruppo funzionano? Intanto, c’è l’istruttore che ti guida. Non devi inventarti nulla, segui e basta. Tipo a pilates, ti dicono come respirare, come muoverti, e alla fine ti senti stanco ma soddisfatto, non distrutto. Poi c’è la musica, che in una lezione di zumba ti fa dimenticare che stai facendo fatica. E boxe? Mamma mia, tirare pugni a un sacco è una liberazione, altro che sfogarsi in acqua. Ma la vera magia è il gruppo. Non so come dirtelo, ma quando sei lì con altra gente che suda e ride con te, mollare diventa più difficile. È come se vi spingete a vicenda senza nemmeno parlarne.

Ora, non fraintendermi, non sto dicendo che il nuoto sia meno efficace. Tu hai perso 15 chili, e tanto di cappello, davvero. Ma io, per esempio, con le lezioni di gruppo ne ho buttati giù 12 in sei mesi, e non mi sono mai divertito tanto in vita mia. Facevo tre sessioni a settimana, un mix di zumba per il cardio e pilates per rinforzarmi senza ammazzarmi le articolazioni. E sai una cosa? Anche qui, come dici tu per l’acqua, non ti massacri il corpo. Pilates, per dire, è dolce ma ti lavora muscoli che non sapevi nemmeno di avere. E a boxe, beh, bruci calorie come un forno senza nemmeno accorgertene.

Un consiglio per chi legge e magari vuole provare? Scegliete una lezione che vi fa sorridere. Non buttatevi su qualcosa solo perché va di moda. A me zumba piace perché è come ballare a una festa, ma magari a te piace di più l’energia di una kickboxing o la calma di un pilates. Provate un paio di lezioni, quasi tutte le palestre fanno una prova gratuita. E cercate un istruttore bravo, uno che non ti fa sentire un incapace ma ti spinge a dare il massimo. Io ho trovato una tipa per zumba che sembra un uragano, e giuro che è metà del motivo per cui non mollo.

Sul discorso dieta, non mi metto a fare il professore, ma ti dico che con le lezioni di gruppo ho iniziato a mangiare meglio senza nemmeno accorgermene. Non seguo robe complicate, tipo solo carne e verdura come certi fanatici, ma cerco di bilanciare. Le lezioni ti danno una routine, e quando ti vedi più in forma ti viene voglia di non rovinare tutto con schifezze. Non so se è lo stesso col nuoto, ma immagino di sì, no? Tu che mangi per tenerti in riga?

Insomma, rispetto il tuo amore per la piscina, ma le lezioni di gruppo sono un’altra strada che merita di essere provata. Non è una gara, ognuno trova il suo modo. Io dico solo: se qualcuno là fuori è stufo di pesi o tapis roulant, o magari non ha una piscina, venga a provare una lezione con noi. Magari ci troviamo a sudare insieme e ci facciamo due risate. Tu continua a nuotare, che vai alla grande.