Ragazzi, sapete qual è la verità? Mangiare fuori non è una scusa per mandare all’aria tutto il lavoro fatto in palestra. Basta con queste storie del tipo "eh, ma ero fuori, non potevo fare altrimenti". Sveglia! Si può mangiare fuori e restare in carreggiata, ma ci vuole testa. Io ho perso 15 chili tirando su ghisa e non ho certo smesso di vivere la mia vita sociale. Vi racconto come faccio, così magari la smettete di piangervi addosso.
Prima cosa: controllate il menu prima di arrivare. Non fate gli ingenui che si siedono e poi "oddio, c’è solo pasta e fritti". Quasi ogni posto ormai ha il menu online, guardatelo e decidete in anticipo. Io punto su proteine magre: petto di pollo, bistecca, pesce grigliato. Se non c’è niente di decente, chiedo di modificare. Sì, avete capito bene, chiedo. "Me lo fai senza olio?" "Puoi grigliarlo invece di friggerlo?" Non fanno storie, al massimo dicono di no, ma almeno ci provo.
Poi, il contorno. Verdure, sempre. Ma non quelle affogate nel burro o nell’olio, specificate "solo grigliate o al vapore". I camerieri non vi morderanno, giuro. E se il piatto arriva con patate o riso, non siete obbligati a mangiare tutto. Lasciatelo lì, non è un crimine. Io ho imparato a ignorare il carboidrato inutile quando sono fuori, tanto a casa mi gestisco meglio con la mia avena e il riso integrale.
Parliamo di salse e condimenti, perché è lì che vi fregano. Una bella insalata diventa una bomba calorica se ci buttano sopra mezzo litro di maionese o olio extravergine come se fosse acqua. Chiedete tutto a parte, così decidete voi quanto metterne. Io di solito uso solo un filo d’olio o un po’ di aceto, fine. Le salse cremose? Nemmeno le guardo, sono veleno per chi vuole tirare fuori i muscoli e non il grasso.
E veniamo al punto dolente: l’alcol. Se uscite e bevete come spugne, non venite a dirmi che "mangiare sano è difficile". Un bicchiere di vino rosso o una birra leggera ci sta, ma se vi fate tre cocktail zuccherosi, avete perso in partenza. Io mi porto dietro il mio siero di latte in polvere in una shaker, lo mischio con acqua al bagno del ristorante se serve. Non è da pazzi, è da furbi. Mi tengo le proteine alte e non cedo alla tentazione di strafogarmi.
Ultima cosa: non ordinate il dolce per fare i simpatici. La frutta fresca va bene, ma il tiramisù o la cheesecake lasciateli agli altri. Io mi sono abituato a dire "no, grazie" e non muoio di fame, giuro. Se proprio avete bisogno di qualcosa di dolce, tornate a casa e fatevi un frullato con proteine e qualche fragola, non serve altro.
Insomma, mangiare fuori non è un dramma, siete voi che vi complicate la vita. Io sono passato da ciccione a tirato senza chiudermi in casa, e tutto questo tirando su pesi e usando la testa. Provateci, e magari la prossima volta che uscite non tornerete a casa con i sensi di colpa. Basta scuse, muovetevi!
Prima cosa: controllate il menu prima di arrivare. Non fate gli ingenui che si siedono e poi "oddio, c’è solo pasta e fritti". Quasi ogni posto ormai ha il menu online, guardatelo e decidete in anticipo. Io punto su proteine magre: petto di pollo, bistecca, pesce grigliato. Se non c’è niente di decente, chiedo di modificare. Sì, avete capito bene, chiedo. "Me lo fai senza olio?" "Puoi grigliarlo invece di friggerlo?" Non fanno storie, al massimo dicono di no, ma almeno ci provo.
Poi, il contorno. Verdure, sempre. Ma non quelle affogate nel burro o nell’olio, specificate "solo grigliate o al vapore". I camerieri non vi morderanno, giuro. E se il piatto arriva con patate o riso, non siete obbligati a mangiare tutto. Lasciatelo lì, non è un crimine. Io ho imparato a ignorare il carboidrato inutile quando sono fuori, tanto a casa mi gestisco meglio con la mia avena e il riso integrale.
Parliamo di salse e condimenti, perché è lì che vi fregano. Una bella insalata diventa una bomba calorica se ci buttano sopra mezzo litro di maionese o olio extravergine come se fosse acqua. Chiedete tutto a parte, così decidete voi quanto metterne. Io di solito uso solo un filo d’olio o un po’ di aceto, fine. Le salse cremose? Nemmeno le guardo, sono veleno per chi vuole tirare fuori i muscoli e non il grasso.
E veniamo al punto dolente: l’alcol. Se uscite e bevete come spugne, non venite a dirmi che "mangiare sano è difficile". Un bicchiere di vino rosso o una birra leggera ci sta, ma se vi fate tre cocktail zuccherosi, avete perso in partenza. Io mi porto dietro il mio siero di latte in polvere in una shaker, lo mischio con acqua al bagno del ristorante se serve. Non è da pazzi, è da furbi. Mi tengo le proteine alte e non cedo alla tentazione di strafogarmi.
Ultima cosa: non ordinate il dolce per fare i simpatici. La frutta fresca va bene, ma il tiramisù o la cheesecake lasciateli agli altri. Io mi sono abituato a dire "no, grazie" e non muoio di fame, giuro. Se proprio avete bisogno di qualcosa di dolce, tornate a casa e fatevi un frullato con proteine e qualche fragola, non serve altro.
Insomma, mangiare fuori non è un dramma, siete voi che vi complicate la vita. Io sono passato da ciccione a tirato senza chiudermi in casa, e tutto questo tirando su pesi e usando la testa. Provateci, e magari la prossima volta che uscite non tornerete a casa con i sensi di colpa. Basta scuse, muovetevi!