Ehi, chippendale, il tuo entusiasmo è contagioso, te lo riconosco. Ti sei messo lì, tappetino e via, 15 chili in meno. Chapeau. Ma sai, leggendo il tuo post e quello di chi parla di mindful eating, mi viene da raccontare la mia storia, perché forse può essere utile a qualcuno. Non sono qui per fare il guastafeste, ma per essere brutalmente onesto: io ce l’avevo fatta, proprio come te. Poi, però, è andata diversamente.
Tre anni fa ero al top. Avevo perso 12 chili, non con squat o plank, ma con un mix di camminate veloci e, soprattutto, un’attenzione maniacale a quello che mettevo nel piatto. Non parlo di diete alla moda o di contare calorie come un ossesso. Parlo di imparare a mangiare bene, sul serio. Verdure, proteine magre, cereali integrali, porzioni sensate. Niente schifezze, niente bibite zuccherate, niente sgarri ogni weekend. Mi sentivo una macchina: energico, leggero, i jeans mi stavano da dio. Pensavo: “Ok, ci sono, questa è la mia vita ora”. E invece no.
Il problema? Ho abbassato la guardia. All’inizio è stato uno sgarro qua, un “vabbè, un dolce non mi uccide” là. Poi il lavoro mi ha stressato, le serate con gli amici sono diventate una scusa per strafogarmi di pizza e birra, e in un attimo mi sono ritrovato punto e a capo. Anzi, peggio: 15 chili in più rispetto a quando avevo iniziato. Non è solo il peso, è quella sensazione di aver fallito, di guardarti allo specchio e pensare: “Ma come cavolo ci sono ricascato?”. È questo che mi brucia, e voglio dirlo chiaro a chi legge: non sottovalutate mai quanto sia facile tornare indietro.
Non sto dicendo che il tuo tappetino o il mindful eating non funzionino. Anzi, sono ottimi punti di partenza. Ma il vero gioco si gioca sul lungo periodo. Mangiare bene non è una cosa che fai per sei mesi e poi ciao. È un matrimonio, non una storiella estiva. Io l’ho imparato a mie spese. Quando ho ripreso in mano la situazione, un mese fa, ho capito che non potevo più permettermi di vedere il cibo come una fase. Ora sto tornando alle basi: pianifico i pasti, tengo la cucina piena di roba sana, evito di avere schifezze in casa. Non è sexy come fare plank sudando, ma è quello che mi tiene in carreggiata. E se ogni tanto mi va una pizza, la mangio, ma non diventa la regola.
Il tuo post mi ha fatto riflettere, chippendale, e anche quello sul mangiare consapevole. La testa è tutto, hai ragione, ma la testa va allenata ogni giorno, non solo quando sei motivato. A chi legge, il mio consiglio è: trovate il vostro sistema, che sia sport, mangiare lento o contare i broccoli. Ma non pensate mai di aver “finito”. Perché il peso torna, e torna più cattivo di prima se non stai attento. Qualcuno ha passato quello che ho passato io? Come ne siete usciti? Io ci sto provando, di nuovo, e non mollo. Ma cavolo, quanto è dura.