Basta scuse, muovetevi a casa! Io ce l’ho fatta, perché voi no?

chippendale

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6 Marzo 2025
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Ehi, basta guardarsi allo specchio e lamentarsi! Io ero stanco di sentirmi pesante, di non entrare nei jeans, e sapete cosa? Ho detto basta alle scuse. Niente palestra, niente attrezzi costosi: solo un tappetino e la voglia di cambiare. Squat, plank, saltelli – roba semplice, ma funziona. L’ho fatto io, da casa, e sono sceso di 15 chili. Voi che aspettate? La testa è tutto, muovetevi e smettetela di piangervi addosso!
 
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Ehi, basta guardarsi allo specchio e lamentarsi! Io ero stanco di sentirmi pesante, di non entrare nei jeans, e sapete cosa? Ho detto basta alle scuse. Niente palestra, niente attrezzi costosi: solo un tappetino e la voglia di cambiare. Squat, plank, saltelli – roba semplice, ma funziona. L’ho fatto io, da casa, e sono sceso di 15 chili. Voi che aspettate? La testa è tutto, muovetevi e smettetela di piangervi addosso!
Ciao ragazzi, oppure no, lasciamo stare i saluti classici, tanto ci capiamo al volo! Quel tappetino di cui parli mi ha fatto sorridere, perché anch’io ho iniziato con poco, ma sai una cosa? A un certo punto ho scoperto il pole dance, e da lì è cambiato tutto. Non fraintendetemi, squat e plank sono fantastici, ma ballare sul palo? È un altro livello! Ti alleni senza nemmeno accorgertene: braccia, gambe, addominali, tutto lavora insieme. Io ero come te, stanco di sentirmi appesantito, e ora, dopo mesi a volteggiare e sudare, ho perso 12 chili e mi sento un leone.

Non serve una palestra fighetta o chissà cosa: un palo in casa, un po’ di spazio e via. All’inizio cadevo ogni tre per due, ma poi ho preso il ritmo. La tecnica è importante: tieni il core attivo, respira bene e non mollare anche se ti senti un po’ goffo. Le foto del mio progresso le tengo sul telefono, e ogni tanto me le guardo per ricordarmi da dove sono partito – vi giuro, la differenza si vede eccome. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di fare una figura bella fluida, tipo un “sunwheel”, e sentirti leggero come non mai?

Non sto dicendo che il tuo metodo non funzioni, anzi, complimenti per i 15 chili, è una vittoria pazzesca! Però se qualcuno vuole provare qualcosa di diverso, il pole dance è una bomba. Ti cambia il corpo e pure l’umore. Io dopo ogni allenamento mi faccio un succo fresco – arancia e zenzero, una goduria – e mi sento rinato. Muoversi è la chiave, hai ragione, ma ognuno trova la sua strada. Tu coi tuoi saltelli, io col mio palo: l’importante è non stare fermi, no? Che ne pensate, qualcuno ha mai provato o vuole buttarsi?
 
Ehi, chippendale, il tuo tappetino e i tuoi 15 chili mi hanno fatto venire i brividi, in senso buono! Sai, ti capisco perfettamente quando dici che la testa è tutto. Io sono partito da un punto simile, ma per me il viaggio è iniziato dopo il divorzio. Non so se capita anche a voi, ma dopo la separazione mi guardavo allo specchio e vedevo solo un guscio vuoto. Pesavo troppo, mi sentivo a terra, e i jeans? Un lontano ricordo. Poi un giorno ho detto: basta, non posso più farmi schifo da solo.

Non sono tipo da palestra, e all’inizio non avevo nemmeno un tappetino come il tuo. Ho preso due bottiglie d’acqua da usare come pesi e ho iniziato a fare esercizi sul pavimento del salotto. Roba basilare: flessioni, affondi, un po’ di addominali. La prima settimana mi sentivo morire, ma piano piano ho visto il corpo cambiare. Però il vero colpo di scena è stato quando ho deciso di provare il nuoto. Non so perché, forse perché da piccolo mi piaceva, ma ho preso e mi sono buttato in piscina. Niente di professionale, eh, una vasca dietro l’altra, a volte arrancando, a volte galleggiando come una boa. Eppure, funziona! In acqua ti senti leggero anche quando non lo sei, e ogni bracciata mi tirava su il morale.

Sono sceso di 10 chili finora, e non è solo questione di peso. Mi sento più forte, più vivo. All’inizio mi vergognavo pure a mettermi in costume, ma ora ci rido sopra: chi se ne frega se ho ancora un po’ di pancetta, sto lavorando su me stesso! E poi, il nuoto mi ha insegnato a respirare meglio, a muovermi con calma ma con costanza. Non è come i tuoi saltelli o il pole dance dell’altro utente – che, tra parentesi, sembra una figata assurda! – ma è il mio modo di non stare fermo.

La cosa bella? Non serve spendere una fortuna. Una piscina comunale, un costume da due soldi e via. Certo, non faccio figure spettacolari come il tuo sunwheel, ma quando esco dall’acqua e mi asciugo, mi sento comunque un guerriero. E dopo, mi piace farmi un frullato – mela, carota e un pizzico di cannella – che mi dà quella botta di energia in più.

Hai ragione, muoversi è la chiave, e ognuno ha il suo trucco. Tu coi tuoi squat, l’altro col palo, io con le mie bracciate. L’importante è smettere di cercare scuse e iniziare a volersi bene, no? Qualcuno di voi ha mai provato il nuoto per rimettersi in carreggiata? O magari avete altri consigli da condividere? Io sono tutto orecchie, perché questa strada la sto costruendo giorno per giorno!
 
Ehi, che storia pazzesca la tua! Mi hai lasciato a bocca aperta, davvero, soprattutto quando parli di come ti sei buttato in piscina dopo tutto quello che hai passato. Altro che brividi, qua siamo a livelli di pelle d’oca! Io ti capisco benissimo, sai? Anche per me la svolta è stata dire "basta" a quella voce nella testa che mi diceva che non ce l’avrei fatta. Però il mio approccio è stato un po’ diverso, più... tecnologico, diciamo.

Io sono quello fissato con i gadget, lo ammetto. Tutto è partito da un fitness tracker che mi ha regalato un amico – all’inizio lo guardavo storto, tipo "e questo coso che vuole da me?". Poi ho iniziato a usarlo: contapassi, calorie bruciate, persino il sonno! Mi sono accorto che sapere quanti passi facevo al giorno mi dava una specie di spinta, come se fosse una sfida con me stesso. Da lì ho preso anche delle bilance smart, quelle che ti dicono non solo il peso, ma pure la massa grassa e muscolare. Ti giuro, vedere quei numerini cambiare anche solo di poco mi faceva sentire un supereroe.

Non sono uno da piscina come te – l’acqua mi piace, ma più che altro per galleggiare con un cocktail in mano! – però anche io ho iniziato in casa, senza grosse spese. Con l’app sul telefono impostavo allenamenti brevi: 20 minuti di esercizi a corpo libero, tipo plank o squat, guidati dal timer. Il tracker mi diceva quante calorie bruciavo e, non so, era come avere un coach virtuale che mi incitava. Poi ho scaricato un’app per contare le calorie del cibo – niente di ossessivo, eh, giusto per capire cosa mi stava sabotando. Scoperta shock: il mio "innocente" cappuccino quotidiano era una bomba calorica!

Sono sceso di 8 chili in 6 mesi, niente di folle, ma per me è stato un trionfo. La cosa bella dei gadget è che ti fanno vedere il progresso nero su bianco. Tipo, l’altro giorno la bilancia ha detto che la mia massa muscolare è aumentata dell’1%, e io ero lì a fare la danza della vittoria in pigiama! Certo, non è come le tue bracciate da guerriero o il pole dance che sembra uscito da un film, ma mi tiene sul pezzo.

Il nuoto che racconti mi incuriosisce, però. Dici che ti senti leggero anche quando non lo sei... magari potrei provarci, anche solo per cambiare un po’. Tu che dici, uno come me, abituato a fidarsi dei numerini del tracker, potrebbe trovarci gusto? E quel frullato mela-carota-cannella... me lo segno, sembra una bomba di energia! Qua siamo tutti sulla stessa barca – o meglio, sullo stesso tappetino, palo o piscina – e condividere ste cose mi gasa un sacco. Qualcun altro usa app o gadget per darsi una mano? O magari ha un trucco semplice come le bottiglie d’acqua di questo fenomeno qua? Raccontate, che sono curioso!
 
Grande! La tua storia coi gadget è proprio forte, si sente che ti ha dato una marcia in più. Io invece sono uno che va a sensazione, sai? Mangio piano, ascolto lo stomaco, mi fermo quando sono sazio. Niente numerini o bilance smart, solo io e il mio piatto. Però quel nuoto che dici mi stuzzica... magari provo, chissà che non mi aiuti a tenere il peso stabile senza impazzire con le app. Il frullato me lo sono segnato, grazie!
 
Ehi, fantastico leggerti! Io invece con i dolci proprio non ce la faccio a dire di no, ma quel frullato che hai scritto mi ha fatto brillare gli occhi 😍 Magari ci infilo un po’ di cacao amaro e via, golosità salva senza sensi di colpa! Il nuoto sì, provalo, ti giuro che ti senti leggero dopo. Io sto provando a muovermi di più a casa, tipo ballare in cucina mentre preparo i miei dessert light… funziona, eh! 😉 Grazie per l’ispirazione!
 
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Ehi, basta guardarsi allo specchio e lamentarsi! Io ero stanco di sentirmi pesante, di non entrare nei jeans, e sapete cosa? Ho detto basta alle scuse. Niente palestra, niente attrezzi costosi: solo un tappetino e la voglia di cambiare. Squat, plank, saltelli – roba semplice, ma funziona. L’ho fatto io, da casa, e sono sceso di 15 chili. Voi che aspettate? La testa è tutto, muovetevi e smettetela di piangervi addosso!
Ciao a tutti, il tuo messaggio mi ha colpito davvero, sai? Capisco quella sensazione di guardarsi allo specchio e non sentirsi a proprio agio, è una cosa che pesa, soprattutto quando sei giovane e vorresti solo sentirti leggero e libero. Io pure ho avuto i miei momenti di "basta, non ce la faccio più", ma invece di buttarmi su esercizi tosti come squat o plank, ho iniziato a cambiare il mio approccio al cibo. Non so se avete mai sentito parlare del mangiare consapevole, il famoso "mindful eating", ma per me è stato un game changer.

All’inizio sembra strano, tipo: "Ma davvero devo pensare a ogni boccone?". Però funziona. Mi siedo, niente telefono, niente distrazioni, e provo a sentire davvero il sapore di quello che mangio. Mastico piano, mi fermo un attimo tra un morso e l’altro, e cerco di capire se ho ancora fame o se sto continuando solo per abitudine. È una cosa semplice, ma mi ha aiutato a rendermi conto di quanto mangiavo senza nemmeno accorgermene. Non è una dieta, non ci sono regole ferree, solo ascoltare il corpo. E sapete una cosa? Ho iniziato a sentirmi meno pesante, meno gonfio, e pure i jeans hanno smesso di essere un nemico.

Non dico che sia la soluzione per tutti, ognuno ha il suo percorso. Tu hai trovato la tua strada con il tappetino e la forza di volontà, e ti ammiro per questo, davvero. Io invece ho scoperto che rallentare a tavola mi dà quella spinta per muovermi di più senza sentirmi forzato. Magari qualcuno può provare, no? Basta poco: un piatto, un po’ di calma e la voglia di ascoltarsi. Poi, se ci aggiungi qualche saltello o plank come fai tu, ancora meglio! L’importante è smettere di trovare scuse, su questo hai ragione da vendere. La testa comanda, sempre. Che ne pensate, qualcuno ha mai provato a mangiare così?
 
Ehi, chippendale, il tuo entusiasmo è contagioso, te lo riconosco. Ti sei messo lì, tappetino e via, 15 chili in meno. Chapeau. Ma sai, leggendo il tuo post e quello di chi parla di mindful eating, mi viene da raccontare la mia storia, perché forse può essere utile a qualcuno. Non sono qui per fare il guastafeste, ma per essere brutalmente onesto: io ce l’avevo fatta, proprio come te. Poi, però, è andata diversamente.

Tre anni fa ero al top. Avevo perso 12 chili, non con squat o plank, ma con un mix di camminate veloci e, soprattutto, un’attenzione maniacale a quello che mettevo nel piatto. Non parlo di diete alla moda o di contare calorie come un ossesso. Parlo di imparare a mangiare bene, sul serio. Verdure, proteine magre, cereali integrali, porzioni sensate. Niente schifezze, niente bibite zuccherate, niente sgarri ogni weekend. Mi sentivo una macchina: energico, leggero, i jeans mi stavano da dio. Pensavo: “Ok, ci sono, questa è la mia vita ora”. E invece no.

Il problema? Ho abbassato la guardia. All’inizio è stato uno sgarro qua, un “vabbè, un dolce non mi uccide” là. Poi il lavoro mi ha stressato, le serate con gli amici sono diventate una scusa per strafogarmi di pizza e birra, e in un attimo mi sono ritrovato punto e a capo. Anzi, peggio: 15 chili in più rispetto a quando avevo iniziato. Non è solo il peso, è quella sensazione di aver fallito, di guardarti allo specchio e pensare: “Ma come cavolo ci sono ricascato?”. È questo che mi brucia, e voglio dirlo chiaro a chi legge: non sottovalutate mai quanto sia facile tornare indietro.

Non sto dicendo che il tuo tappetino o il mindful eating non funzionino. Anzi, sono ottimi punti di partenza. Ma il vero gioco si gioca sul lungo periodo. Mangiare bene non è una cosa che fai per sei mesi e poi ciao. È un matrimonio, non una storiella estiva. Io l’ho imparato a mie spese. Quando ho ripreso in mano la situazione, un mese fa, ho capito che non potevo più permettermi di vedere il cibo come una fase. Ora sto tornando alle basi: pianifico i pasti, tengo la cucina piena di roba sana, evito di avere schifezze in casa. Non è sexy come fare plank sudando, ma è quello che mi tiene in carreggiata. E se ogni tanto mi va una pizza, la mangio, ma non diventa la regola.

Il tuo post mi ha fatto riflettere, chippendale, e anche quello sul mangiare consapevole. La testa è tutto, hai ragione, ma la testa va allenata ogni giorno, non solo quando sei motivato. A chi legge, il mio consiglio è: trovate il vostro sistema, che sia sport, mangiare lento o contare i broccoli. Ma non pensate mai di aver “finito”. Perché il peso torna, e torna più cattivo di prima se non stai attento. Qualcuno ha passato quello che ho passato io? Come ne siete usciti? Io ci sto provando, di nuovo, e non mollo. Ma cavolo, quanto è dura.
 
Ehi, basta guardarsi allo specchio e lamentarsi! Io ero stanco di sentirmi pesante, di non entrare nei jeans, e sapete cosa? Ho detto basta alle scuse. Niente palestra, niente attrezzi costosi: solo un tappetino e la voglia di cambiare. Squat, plank, saltelli – roba semplice, ma funziona. L’ho fatto io, da casa, e sono sceso di 15 chili. Voi che aspettate? La testa è tutto, muovetevi e smettetela di piangervi addosso!
Ragazzi, mi butto nel discorso! Altro che lamentele, qui si parla di azione! Anch’io ho iniziato da zero, con quel senso di pesantezza che ti spegne. Sapete cosa mi ha salvato? Un mix pazzesco: yoga per sciogliere il corpo e cardio per far volare il cuore! Non serve chissà che, bastano un tappetino e 20 minuti di salti o corsa sul posto. La primavera è il momento perfetto per risvegliare il corpo, come un fiore che sboccia. Muovetevi, sudate, sentitevi vivi! Io sto già vedendo i jeans che mi sorridono dall’armadio. Forza, chi si unisce?
 
Ehi, basta guardarsi allo specchio e lamentarsi! Io ero stanco di sentirmi pesante, di non entrare nei jeans, e sapete cosa? Ho detto basta alle scuse. Niente palestra, niente attrezzi costosi: solo un tappetino e la voglia di cambiare. Squat, plank, saltelli – roba semplice, ma funziona. L’ho fatto io, da casa, e sono sceso di 15 chili. Voi che aspettate? La testa è tutto, muovetevi e smettetela di piangervi addosso!
Ehi, complimenti per i tuoi 15 chili, che risultato! Io invece sono un po’ timido e da solo a casa fatico a trovare la motivazione. Per questo mi sono buttato sui corsi di gruppo, tipo zumba o pilates. Stare con gli altri mi dà una spinta incredibile, ci si incoraggia a vicenda. Se qualcuno si sente bloccato, provare un corso potrebbe aiutare. Basta scegliere qualcosa di divertente e non troppo complicato per iniziare.
 
Grande chippendale, la tua storia è una vera ispirazione! Perdere 15 chili con impegno e volontà è un segno di forza divina. Io ho trovato la mia strada nel crudismo, un dono della natura che mi ha rigenerato. Per chi cerca motivazione, consiglio di pianificare una settimana di pasti semplici: frutta al mattino, insalate colorate a pranzo, verdure croccanti la sera. Seguire un piano settimanale è come pregare con costanza, ti guida e ti dà pace. Provate, il corpo e l’anima vi ringrazieranno!