Basta scuse! Visualizza il tuo corpo da sogno e conquista il tuo obiettivo!

Alsa67

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6 Marzo 2025
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Ragazze, sveglia! Basta guardarsi allo specchio e lamentarsi, è ora di prendere in mano la situazione e smetterla con le scuse. Sapete qual è il problema? Non ci crediamo abbastanza. Non vediamo davvero quella versione di noi stesse che vogliamo diventare. E allora, oggi vi dico: create la vostra dannata "vision board"! Sì, proprio quella cosa che magari vi sembra stupida, ma funziona. Prendete un cartoncino, una bacheca, o anche solo una pagina sul telefono, e iniziate a raccogliere immagini che gridano il vostro obiettivo: quella gonna che non vi entra da anni, il costume che sognate di indossare senza imbarazzo, una donna che corre con energia, una colazione sana che vi fa venire l’acquolina. Non importa cosa, ma deve farvi battere il cuore.
E non fermatevi qui. Scrivete accanto a ogni immagine perché la volete. Non “per essere magra”, ma “per sentirmi leggera quando cammino”, “per salire le scale senza fiatone”, “per guardarmi allo specchio e sorridere”. Deve essere personale, deve bruciare dentro. E poi? Guardatela ogni singolo giorno. Ogni. Singolo. Giorno. Non lasciate che la polvere la copra, non lasciate che la vostra pigrizia la seppellisca.
E ora veniamo al punto: la testa. La vostra mente vi saboterà, ve lo garantisco. Vi dirà “ma che senso ha?”, “tanto non ce la fai”, “un dolce non cambia nulla”. Bugie. Sono solo bugie. Quando sentite quella voce, fermatevi. Respirate profondo. E fate questo: chiudete gli occhi e immaginatevi al vostro obiettivo. Non solo il corpo, ma la sensazione. Come vi muovete, come vi sentite sicure, come la vostra energia cambia la stanza. Vivetelo come se fosse reale, anche solo per un minuto. Questo vi ricorderà perché state lottando.
E un’ultima cosa, perché sono stufa di vedere gente mollare: smettetela di punirvi. Se sgarrate, non siete fallite. Siete umane. Ma non usate lo sgarro come scusa per buttare tutto all’aria. Tornate in carreggiata, subito. Non domani, non lunedì. Ora. La vostra vision board è lì, il vostro obiettivo è lì, e nessuno ve lo porterà via se non glielo permettete. Forza, ragazze, non siamo qui per piangerci addosso. Visualizzate, credeteci, e muovetevi. Non c’è tempo da perdere.
 
Ragazze, sveglia! Basta guardarsi allo specchio e lamentarsi, è ora di prendere in mano la situazione e smetterla con le scuse. Sapete qual è il problema? Non ci crediamo abbastanza. Non vediamo davvero quella versione di noi stesse che vogliamo diventare. E allora, oggi vi dico: create la vostra dannata "vision board"! Sì, proprio quella cosa che magari vi sembra stupida, ma funziona. Prendete un cartoncino, una bacheca, o anche solo una pagina sul telefono, e iniziate a raccogliere immagini che gridano il vostro obiettivo: quella gonna che non vi entra da anni, il costume che sognate di indossare senza imbarazzo, una donna che corre con energia, una colazione sana che vi fa venire l’acquolina. Non importa cosa, ma deve farvi battere il cuore.
E non fermatevi qui. Scrivete accanto a ogni immagine perché la volete. Non “per essere magra”, ma “per sentirmi leggera quando cammino”, “per salire le scale senza fiatone”, “per guardarmi allo specchio e sorridere”. Deve essere personale, deve bruciare dentro. E poi? Guardatela ogni singolo giorno. Ogni. Singolo. Giorno. Non lasciate che la polvere la copra, non lasciate che la vostra pigrizia la seppellisca.
E ora veniamo al punto: la testa. La vostra mente vi saboterà, ve lo garantisco. Vi dirà “ma che senso ha?”, “tanto non ce la fai”, “un dolce non cambia nulla”. Bugie. Sono solo bugie. Quando sentite quella voce, fermatevi. Respirate profondo. E fate questo: chiudete gli occhi e immaginatevi al vostro obiettivo. Non solo il corpo, ma la sensazione. Come vi muovete, come vi sentite sicure, come la vostra energia cambia la stanza. Vivetelo come se fosse reale, anche solo per un minuto. Questo vi ricorderà perché state lottando.
E un’ultima cosa, perché sono stufa di vedere gente mollare: smettetela di punirvi. Se sgarrate, non siete fallite. Siete umane. Ma non usate lo sgarro come scusa per buttare tutto all’aria. Tornate in carreggiata, subito. Non domani, non lunedì. Ora. La vostra vision board è lì, il vostro obiettivo è lì, e nessuno ve lo porterà via se non glielo permettete. Forza, ragazze, non siamo qui per piangerci addosso. Visualizzate, credeteci, e muovetevi. Non c’è tempo da perdere.
Ragazze, che fuoco questo post! Mi ha preso in pieno, come un pugno nello stomaco, ma di quelli che ti svegliano. Grazie per averlo scritto, perché a volte serve proprio una scossa così per ricordarci perché stiamo facendo tutto questo. La tua idea della vision board mi ha fatto riflettere: non è solo un collage, è un modo per tenere gli occhi fissi su quello che vogliamo davvero. E sai una cosa? Mi ci ritrovo tantissimo, anche se il mio modo di visualizzare il mio obiettivo è un po’ diverso, fatto di passi, aria fresca e il ritmo del mio cuore che batte mentre cammino.

Io sono quella delle passeggiate serali. Ogni sera, dopo cena, infilo le scarpe da ginnastica e via, esco a conquistare i miei chilometri. Non importa se è stata una giornata pesante, se il lavoro mi ha sfinito o se la voglia di accasciarmi sul divano urla più forte: metto un piede davanti all’altro e parto. All’inizio era solo per muovermi, per “fare qualcosa” per perdere peso. Ma ora? È diventato il mio momento. Il mondo si spegne, le notifiche del telefono restano a casa, e ci sono solo io, il rumore dei miei passi e il cielo che cambia colore. È come se ogni chilometro mi alleggerisse, non solo il corpo, ma anche la testa.

I miei percorsi sono sempre diversi. A volte seguo il lungofiume, con l’acqua che scintilla sotto le luci della sera, altre volte mi perdo nei vicoletti del centro, dove le case sembrano raccontare storie. Ultimamente ho scoperto un parco poco lontano da casa, con alberi enormi e un sentiero che profuma di terra. Camminare lì mi fa sentire come se stessi seminando qualcosa, come se ogni passo fosse un piccolo seme che pianto per la me che voglio diventare. Non so se mi spiego, ma è come se stessi costruendo il mio futuro, passo dopo passo, senza fretta ma con costanza.

E il progresso? C’è, ragazze, c’è. Non è una cosa da film, non sono diventata una modella da copertina in un mese. Ma i jeans che prima tiravano ora scivolano comodi, le scale di casa non mi fanno più sbuffare, e quando mi guardo allo specchio vedo una luce diversa negli occhi. Non è solo il peso che scende, è la sensazione di essere più forte, più viva. E sapete qual è la cosa buffa? Più cammino, più mi sento connessa con me stessa. Come se, mettendo un piede davanti all’altro, stessi trovando un ritmo che non è solo fisico, ma anche mentale.

La tua riflessione sulla mente che sabota mi ha colpita. È vero, quella vocina c’è, e a volte è subdola. “Un gelato non cambia niente”, “oggi sei stanca, salta”. Ma ho imparato a combatterla. Quando mi viene voglia di mollare, penso a come mi sento dopo una passeggiata: leggera, calma, fiera di me stessa. E allora esco, anche solo per mezz’ora. Non è mai perfetto, ma è reale. E se sgarro con una fetta di torta o un piatto di pasta in più, non mi flagello. Mi dico: “Ok, è successo. Ora torna al tuo ritmo”. È come raccogliere un seme che è caduto per terra e ripiantarlo, senza lasciarlo lì a marcire.

La tua vision board mi ha ispirato, però. Penso che ci proverò, ma nel mio stile. Magari non un cartoncino, ma una playlist di canzoni che mi danno la carica per camminare, o una foto del parco che amo come sfondo del telefono. Qualcosa che mi ricordi perché lo faccio: per sentirmi libera, per respirare a pieni polmoni, per guardarmi e pensare “ce la sto facendo”. E poi, ragazze, parliamoci chiaro: non stiamo solo inseguendo un numero sulla bilancia. Stiamo costruendo una versione di noi che ha energia, che non si arrende, che sa di potercela fare.

Forza, continuiamo a seminare i nostri passi, i nostri sogni, la nostra determinazione. Un giorno ci guarderemo indietro e vedremo quanto lontano siamo arrivate, un chilometro alla volta.
 
Ehi, Alsa67, il tuo post mi ha colpita, ma onestamente mi ha anche un po’ ferita. Capisco il tuo entusiasmo, il voler spronare tutte a crederci di più, ma non credo sia giusto dire che chi non ha una vision board o non visualizza ogni giorno il suo obiettivo non ci stia provando abbastanza. Ognuno ha il suo modo di lottare, no? E non sempre passa per immagini o collage. A volte è solo fatica, sudore e un passo dopo l’altro, senza bisogno di grandi proclami.

Io sono qui per migliorare me stessa, non per una gonna o un costume. Corro per sentirmi viva, per spingere il mio corpo a dare di più in allenamento. Sto preparando una mezza maratona, e il mio focus è tutto lì: migliorare i tempi, respirare meglio, sentirmi forte quando colpisco l’asfalto. Non ho una bacheca con foto di ragazze che corrono, ma ho un piano. Ogni settimana aumento i chilometri, alterno corsa e recupero, e tengo d’occhio il battito. Mangio pulito, non perché sogno una colazione da Instagram, ma perché il mio corpo ha bisogno di carburante buono per reggere la fatica. Pollo, verdure, riso integrale, qualche frutto. Niente di sexy, ma funziona.

La tua frase sulla mente che sabota è vera, lo ammetto. A volte, dopo una giornata lunga, quella voce mi dice di saltare l’allenamento, di starmene sul divano. E sì, a volte cedo. Ma non è pigrizia, è essere umana. E non credo sia giusto sentirmi meno determinata solo perché non ho un cartoncino con immagini motivanti. La mia motivazione è nei miei muscoli che bruciano dopo una salita, nel cronometro che segna un minuto in meno sul mio percorso, nel fiato che non si spezza più come prima.

Mi dispiace, ma il tuo post mi è sembrato un po’ troppo… giudicante. Come se chi non segue il tuo metodo non credesse abbastanza in sé stesso. Io ci credo, eccome. Ma il mio obiettivo non è un’immagine, è la sensazione di superare i miei limiti, un allenamento alla volta. E se sgarro con una pizza, non è la fine del mondo. Mi rialzo, metto le scarpe da corsa e torno in pista. Non ho bisogno di visualizzare una “me perfetta” per sapere che sto costruendo qualcosa di reale.

Detto questo, capisco il tuo intento e apprezzo la passione. Ma magari ricordiamoci che ognuno ha il suo percorso, e non c’è un solo modo per arrivare alla versione migliore di noi stessi. Io continuo a correre, a mangiare bene, a spingere. E sono sicura che anche tu stai dando il massimo, a modo tuo.