Caduto e Rialzato: La Mia Storia per Ritrovare il Ritmo della Motivazione

Irzyk22

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "rieccomi qua".
Sono uno di quelli che ce l’ha fatta, sapete? Ho perso 15 chili, mi sentivo leggero, pieno di energia, come se il mondo fosse finalmente dalla mia parte. Monitoravo tutto: passi, battiti, calorie. Il mio pulsometro era il mio migliore amico, mi diceva che stavo vincendo. Ma poi… poi la vita ha preso il sopravvento. Un giorno salti un allenamento, un altro ti concedi quel dolce che "tanto te lo meriti", e senza accorgertene i numeri sulla bilancia tornano a salire. Ora sono quasi al punto di partenza, e vi giuro, è dura guardarsi allo specchio e non sentirsi un fallito.
Ma scrivo qui perché non voglio che questa sia la fine della mia storia. L’ho già fatto una volta, no? So cosa significa sentirmi bene, so che posso farcela ancora. Però stavolta voglio farlo diversamente, con più calma, senza ossessionarmi coi numeri sul pulsometro o sulle app. Voglio ritrovare quella spinta che mi ha fatto iniziare, quella motivazione che non è solo un obiettivo scritto su un foglio, ma qualcosa che sento dentro.
Qualcuno di voi è passato da questo? Come avete trovato la forza di rialzarvi? Io ci sto provando, un passo alla volta, e magari condividere questo con voi mi darà un po’ di coraggio in più. Grazie a chi risponderà, davvero.
 
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Ehi, ben ritrovato tra i "caduti e rialzati"! Altro che pulsometro, qua serve un radar per schivare i dolci, vero? Io sono come te, sceso di peso e poi risalito tipo yo-yo. La vita ti frega, ma sai che c’è? Quel fuoco che avevi lo puoi riaccendere. Per me ha funzionato smettere di contare e iniziare a godermi i passi, uno dopo l’altro. Forza, che ce la fai ancora!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "rieccomi qua".
Sono uno di quelli che ce l’ha fatta, sapete? Ho perso 15 chili, mi sentivo leggero, pieno di energia, come se il mondo fosse finalmente dalla mia parte. Monitoravo tutto: passi, battiti, calorie. Il mio pulsometro era il mio migliore amico, mi diceva che stavo vincendo. Ma poi… poi la vita ha preso il sopravvento. Un giorno salti un allenamento, un altro ti concedi quel dolce che "tanto te lo meriti", e senza accorgertene i numeri sulla bilancia tornano a salire. Ora sono quasi al punto di partenza, e vi giuro, è dura guardarsi allo specchio e non sentirsi un fallito.
Ma scrivo qui perché non voglio che questa sia la fine della mia storia. L’ho già fatto una volta, no? So cosa significa sentirmi bene, so che posso farcela ancora. Però stavolta voglio farlo diversamente, con più calma, senza ossessionarmi coi numeri sul pulsometro o sulle app. Voglio ritrovare quella spinta che mi ha fatto iniziare, quella motivazione che non è solo un obiettivo scritto su un foglio, ma qualcosa che sento dentro.
Qualcuno di voi è passato da questo? Come avete trovato la forza di rialzarvi? Io ci sto provando, un passo alla volta, e magari condividere questo con voi mi darà un po’ di coraggio in più. Grazie a chi risponderà, davvero.
Ehi, rieccomi a scrivere in questo angolo di mondo virtuale. Leggendo il tuo post, mi sono rivisto in tanti momenti della mia vita, quei su e giù che sembrano un eterno giro sulle montagne russe. Capisco quel senso di "fallimento" che dici, quel peso nello specchio che non è solo chili, ma anche pensieri che si accumulano. Però sai una cosa? Sei qui, stai scrivendo, stai cercando di rialzarti. E questo, credimi, è già un passo enorme.

Io sono uno di quelli che ha trovato nella yoga un modo per rimettere insieme i pezzi, non solo del corpo, ma anche della testa. Non fraintendermi, non sono il tipo che parla di "energie cosmiche" o roba del genere, sono ateo fino al midollo. Per me la yoga è stata una scoperta pratica, un modo per muovermi, respirare e, soprattutto, smettere di ossessionarmi con numeri e statistiche. Anche io, come te, avevo il mio periodo da "schiavo delle app". Contavo tutto: calorie, passi, minuti di allenamento. Ma poi ho capito che quelle app, per quanto utili, a volte mi toglievano la gioia di muovermi. Mi sentivo come un criceto su una ruota, sempre a correre dietro a un obiettivo che si spostava più in là.

Quando ho iniziato con la yoga, non è stato per dimagrire, te lo giuro. Volevo solo sentirmi meno incasinato dentro. Facevo sessioni semplici, magari 20 minuti al mattino, seguendo video su internet. Niente di complicato: qualche posizione, un po’ di stretching, e tanto focus sul respiro. Col tempo, ho notato che il mio corpo cambiava, sì, ma la vera rivoluzione era nella testa. Non ero più in guerra con me stesso. Se mangiavo un dolce, non mi sentivo in colpa, lo gustavo e basta. Se saltavo una sessione, non mi autoflagellavo, semplicemente ricominciavo il giorno dopo.

Perdere peso, per me, è stato un effetto collaterale di questa calma che ho trovato. Non so dirti quanti chili, perché ho smesso di pesarmi ossessivamente. Ma ti dico cosa facevo e faccio ancora: mi concentro su pratiche che mi fanno stare bene, non su obiettivi numerici. Per esempio, una cosa che mi ha aiutato tanto è stata la meditazione guidata, ma non quella spirituale, no, proprio roba pratica. Tipo sedermi per 5 minuti, chiudere gli occhi e concentrarmi solo sul respiro, o su cosa voglio davvero da quella giornata. Mi ha insegnato a non lasciare che un giorno "no" diventasse una settimana "no".

Il mio consiglio? Prova a fare qualcosa che ti piaccia davvero, che non sia solo un mezzo per un fine. Magari non è la yoga, magari è una passeggiata, ballare in salotto, qualsiasi cosa ti faccia sorridere mentre la fai. E poi, cerca di ascoltare il tuo corpo senza giudicarlo. Non sei un fallito, sei una persona che sta provando, che ha già fatto tanto e che può farcela ancora. Io ci sono passato, e ti assicuro che rialzarsi è possibile, anche se all’inizio sembra una montagna insormontabile. Un passo alla volta, come dici tu. E scrivici ancora, che condividere queste cose fa più bene di quanto immagini. Forza!
 
Ehi, Irzyk22, che bello leggerti, sai? Il tuo post mi ha fatto fare un tuffo nei ricordi, perché anche io ho avuto i miei momenti di “caduta e risalita”. Quella sensazione di guardarsi allo specchio e non riconoscersi, o di sentire che hai deluso te stesso, la conosco fin troppo bene. Ma la cosa che mi colpisce di più è che sei qui, a scrivere, a voler ripartire. Questo non è da tutti, e fidati, è già un segnale che hai una forza dentro che magari ora non vedi, ma c’è.

Io sono quello che vive per i marafori, uno che trova nel correre a lungo una specie di terapia, non solo per il corpo ma anche per la testa. Quando ho letto che vuoi prendertela con calma, senza ossessionarti coi numeri, ho pensato: “ecco, questo tizio ha capito tutto”. Perché, sai, anche io all’inizio correvo con l’app sempre aperta, controllando ogni chilometro, ogni caloria bruciata, come se fossi in gara con me stesso. Ma poi ho scoperto che il vero trucco non è contare tutto, è trovare un ritmo che ti fa stare bene.

Ti racconto un po’ come funziona per me. Prepararmi per un maratona non è solo mettere un piede davanti all’altro per 42 chilometri. È un viaggio che inizia mesi prima, con corse lente, giornate in cui ti senti un leone e altre in cui vorresti solo restare a letto. Perdere peso, per me, è stato un effetto collaterale di questo processo. Non ho mai puntato a un numero preciso sulla bilancia, ma correndo regolarmente il corpo si trasforma, diventa più leggero, più forte. Però il vero cambiamento è stato mentale: correre mi ha insegnato a non mollare, anche quando la testa dice “basta”. E questo, credo, è quello che serve anche a te ora: non un piano perfetto, ma la voglia di continuare, un passo alla volta.

Un consiglio pratico? Se ti piace l’idea di muoverti, prova a correre, ma senza pressione. Non devi fare un maratona domani, chiaro. Magari inizia con 20 minuti, alternando corsa leggera e camminata. L’importante è ascoltare il tuo corpo: se ti dice “ehi, oggi sono stanco”, rallenta, non c’è niente di male. Per evitare infortuni, io punto sempre su scarpe buone – non serve spendere un capitale, ma devono sostenere bene il piede – e faccio un po’ di stretching dopo ogni corsa. Niente di complicato, giusto qualche movimento per sciogliere le gambe e la schiena. E poi, la cosa che mi ha salvato tante volte: non pensare al peso come al tuo unico obiettivo. Pensa a come ti senti dopo una corsa, a quell’energia che ti fa dire “ok, ce la posso fare”.

Quando la vita mi ha fatto deragliare, come è successo a te, quello che mi ha rimesso in pista è stato ricordarmi perché ho iniziato. Non era solo per dimagrire, era per sentirmi vivo, per avere un momento tutto mio in cui il mondo sta zitto e ci sono solo io, i miei passi e il mio respiro. Tu hai già fatto un pezzo di strada, sai com’è sentirsi bene. Ora non devi fare altro che ritrovare quel ritmo, senza correre troppo veloce, senza giudicarti. Un allenamento saltato o un dolce mangiato non cancellano tutto, sono solo momenti, non la tua storia.

Scrivi ancora, mi raccomando. Condividere queste cose, anche solo qui sul forum, ti fa sentire meno solo. E se un giorno ti va di provare una corsetta, fammi un fischio, ti passo un paio di dritte da maratoneta. Forza, che sei più forte di quanto pensi.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "rieccomi qua".
Sono uno di quelli che ce l’ha fatta, sapete? Ho perso 15 chili, mi sentivo leggero, pieno di energia, come se il mondo fosse finalmente dalla mia parte. Monitoravo tutto: passi, battiti, calorie. Il mio pulsometro era il mio migliore amico, mi diceva che stavo vincendo. Ma poi… poi la vita ha preso il sopravvento. Un giorno salti un allenamento, un altro ti concedi quel dolce che "tanto te lo meriti", e senza accorgertene i numeri sulla bilancia tornano a salire. Ora sono quasi al punto di partenza, e vi giuro, è dura guardarsi allo specchio e non sentirsi un fallito.
Ma scrivo qui perché non voglio che questa sia la fine della mia storia. L’ho già fatto una volta, no? So cosa significa sentirmi bene, so che posso farcela ancora. Però stavolta voglio farlo diversamente, con più calma, senza ossessionarmi coi numeri sul pulsometro o sulle app. Voglio ritrovare quella spinta che mi ha fatto iniziare, quella motivazione che non è solo un obiettivo scritto su un foglio, ma qualcosa che sento dentro.
Qualcuno di voi è passato da questo? Come avete trovato la forza di rialzarvi? Io ci sto provando, un passo alla volta, e magari condividere questo con voi mi darà un po’ di coraggio in più. Grazie a chi risponderà, davvero.
Ehi, "rieccomi qua" pure io, in un certo senso. Capisco benissimo quel mix di frustrazione e voglia di ripartire che racconti, ci sono passato anch’io. La tua storia mi ha colpito, sai? Quel momento in cui ti senti quasi tradito da te stesso, ma allo stesso tempo sai che la scintilla per rimetterti in gioco è ancora lì.

Io sto provando a ritrovare il ritmo con la yoga della risata. Sembra strano, lo so, ma ridere mi sta aiutando a scaricare lo stress, che per me è sempre stato il nemico numero uno del controllo sul cibo. Quando sono meno teso, non sento quel bisogno di buttarmi su uno snack per sentirmi meglio. È come se il ridere mi facesse respirare di nuovo. Sto cercando qualche gruppo o club qui vicino che organizzi sessioni di yoga della risata, magari anche online, per unirmi e condividere questa cosa. Tu hai mai provato qualcosa di diverso per ritrovare la motivazione? Magari un’attività che ti fa stare bene e basta, senza pensare troppo ai numeri.

Forza, un passo alla volta, come dici tu. Scrivere qui è già un bel coraggio, no?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "rieccomi qua".
Sono uno di quelli che ce l’ha fatta, sapete? Ho perso 15 chili, mi sentivo leggero, pieno di energia, come se il mondo fosse finalmente dalla mia parte. Monitoravo tutto: passi, battiti, calorie. Il mio pulsometro era il mio migliore amico, mi diceva che stavo vincendo. Ma poi… poi la vita ha preso il sopravvento. Un giorno salti un allenamento, un altro ti concedi quel dolce che "tanto te lo meriti", e senza accorgertene i numeri sulla bilancia tornano a salire. Ora sono quasi al punto di partenza, e vi giuro, è dura guardarsi allo specchio e non sentirsi un fallito.
Ma scrivo qui perché non voglio che questa sia la fine della mia storia. L’ho già fatto una volta, no? So cosa significa sentirmi bene, so che posso farcela ancora. Però stavolta voglio farlo diversamente, con più calma, senza ossessionarmi coi numeri sul pulsometro o sulle app. Voglio ritrovare quella spinta che mi ha fatto iniziare, quella motivazione che non è solo un obiettivo scritto su un foglio, ma qualcosa che sento dentro.
Qualcuno di voi è passato da questo? Come avete trovato la forza di rialzarvi? Io ci sto provando, un passo alla volta, e magari condividere questo con voi mi darà un po’ di coraggio in più. Grazie a chi risponderà, davvero.
Ehi, “rieccomi qua” pure io, caro! 😄 Capisco ogni singola parola del tuo post, quel misto di “ce l’ho fatta” e “ops, com’è successo?!”. La bilancia a volte sembra un’amica che ti tradisce dopo una serata di pizza e gelato, vero? 😉

Ti racconto la mia: anche io sono in lotta con i chili di troppo, ma ho trovato un’arma segreta che mi sta dando una mano… la yoga della risata! 😂 No, sul serio, non sto scherzando! All’inizio pensavo fosse una roba da matti, ma poi ho provato e… wow, funziona! Quando ridi come un bambino, lo stress vola via, e sai com’è, meno stress = meno voglia di aprire il frigo alle 2 di notte per un “piccolo” spuntino. 😅 Quei momenti in cui ti butteresti su un pacco di biscotti? Con la yoga della risata riesco a riderci sopra e lasciar perdere.

La cosa bella è che non è solo ridere a caso, ma un modo per sentirti leggero dentro, proprio come dici tu quando ti sentivi “il mondo dalla tua parte”. Io sto cercando un gruppo o un club qui vicino per praticarla con altri, perché ridere in compagnia è ancora meglio! Magari qualcuno di voi conosce qualche circolo di yoga della risata o ha provato? 😊

Per la tua ripartenza, ti dico: vai piano, goditi il viaggio e non farti ossessionare dai numeri. Magari prova a ridere un po’ di più, anche delle cadute, perché alla fine ogni passo, anche piccolo, è una vittoria. Forza, siamo sulla stessa strada! 💪😄