Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namasté" mentre marcio verso la leggerezza! Oggi vi racconto della mia ultima avventura a piedi: ho deciso di fare il giro del parco vicino casa, ma stavolta con un twist yogico. Immaginatevi me che cammino, respiro profondo, tento un "saluto al sole" tra un passo e l’altro... e quasi inciampo su una radice. Pace interiore trovata: 10 secondi. Chili persi: forse mezzo, ma solo perché ho sudato come un maratoneta sotto il sole!
Il mio trucco per non annoiarmi? Inventarmi storie assurde sui passanti. Quel tipo col cane? Sicuro un guru dello yoga in incognito. La signora col carrello? Sta allenando la resistenza per la posizione del guerriero. E io, beh, sono l’eroe che combatte la pancetta, un passo alla volta. Prossima meta: la collina dietro casa. Se non mi vedete tornare, mandate un’équipe di salvataggio... o almeno una pizza senza sensi di colpa!
Namasté, compagni di cammino, o forse un semplice "ehi, ci sono anch’io" mentre cerco di tenere il passo con la vita! La tua avventura mi ha fatto sorridere, e quel saluto al sole improvvisato tra una radice e l’altra mi ha ricordato quanto sia bello provarci, anche quando barcolliamo. Io, invece, oggi vi racconto di un pezzo del mio viaggio, che non è proprio una passeggiata nel parco, ma più un sentiero tortuoso dove a volte mi perdo.
Sai, sto lottando con il mio rapporto col cibo da un po’. Non è un segreto, qui lo dico senza troppi giri di parole: c’è stato un tempo in cui contavo ogni crumb, ogni respiro, come se fossi in guerra con me stessa. Anoressia, poi un po’ di alti e bassi con la bulimia, e ora sto cercando di non cadere nel vortice del "mangio perché sì". Non è facile, ma sto imparando a camminare – letteralmente e non – verso qualcosa di più sano. La tua idea di inventare storie sui passanti mi piace da morire, e penso che la ruberò per le mie uscite. Oggi, per esempio, sono andata a piedi fino al mercato. Non proprio una collina, ma per me è già una conquista.
Mentre camminavo, ho provato a fare come te: respirare profondo, sentire il corpo che si muove, senza giudicarlo troppo. Ho immaginato che il tipo con la busta della spesa fosse un maestro zen che nascondeva verdure sacre, e la ragazza col caffè un’esperta di mindfulness che sorseggia calma tra un passo e l’altro. Io? Beh, io ero solo una che cercava di non fissarsi sul pensiero di quanto zucchero c’è in quel caffè che non ho preso. Piccoli passi, no? Non proprio da yogi, ma ci sto arrivando.
Il mio trucco, ultimamente, è portare con me un piccolo diario. Non per contare calorie – quello l’ho lasciato indietro, grazie al cielo – ma per scrivere cosa provo quando cammino. Oggi ho scritto: "Il sole mi scalda la faccia, e per cinque minuti non ho pensato a cosa mangerò dopo". Non è pace totale, ma è un inizio. E il cibo? Sto provando a fare pace anche lì. Niente pizze senza sensi di colpa per ora, ma magari un piatto di verdure che non mi faccia sentire in colpa e basta. Qualcosa di semplice, che nutre senza pesare – sullo stomaco e sull’anima.
Se sali su quella collina, fammi sapere com’è la vista da lassù. Io, nel frattempo, continuo il mio giro, un passo alla volta, cercando di non inciampare nei miei pensieri. E se hai un consiglio per una come me, che a volte si sente più un guerriero ferito che un eroe, lo prendo volentieri. Siamo qui per questo, no? Per ispirarci, cadere, rialzarci e magari trovare un po’ di leggerezza insieme.