Camminare in montagna mi aiuterà davvero a perdere peso? Ne vale la pena?

Harikrish

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
sono qui a scrivervi perché sto cercando di capire se questa idea che mi frulla in testa da un po’ possa davvero funzionare. Mi piace l’idea di andare in montagna, fare lunghe camminate, magari passare qualche giorno immerso nella natura, lontano da tutto. Però mi chiedo: può davvero aiutarmi a perdere peso? Ne vale la pena sul serio? Non sono uno che ama la palestra, mi annoia stare chiuso tra quattro mura a sollevare pesi o correre su un tapis roulant. L’idea di unire l’utile al dilettevole mi attira, ma ho dei dubbi.
Camminare in montagna sembra un’attività tosta, no? Salite, discese, sentieri sconnessi… immagino che il corpo debba lavorare parecchio. Ho letto da qualche parte che si possono bruciare un sacco di calorie, forse anche più che con una corsa normale, perché il terreno irregolare ti costringe a usare più muscoli. Però non sono sicuro di quanto sia realistico per me. Non sono proprio un atleta, e l’ultima volta che ho fatto una camminata lunga ero stanco morto alla fine. Certo, mi sentivo bene, ma non so se riuscirei a farne una abitudine.
Poi c’è la questione del tempo. Organizzare un’uscita di più giorni non è come fare una passeggiata al parco sotto casa. Bisogna prepararsi, portare cibo, attrezzatura, magari anche studiare il percorso. Mi chiedo se questo impegno possa davvero ripagarmi in termini di peso perso e salute. Qualcuno di voi l’ha provato? Quanto tempo ci vuole per vedere dei risultati? E soprattutto, come si fa a non mollare quando la fatica si fa sentire?
Devo ammettere che l’idea di stare nella natura mi motiva. Respirare aria fresca, vedere panorami mozzafiato, staccare la spina dalla routine… potrebbe essere quello che mi serve per rimettermi in carreggiata. Però ho paura di iniziare con troppo entusiasmo e poi abbandonare tutto dopo un paio di uscite. Insomma, sono combattuto. Vorrei capire se questa strada può essere quella giusta per me o se sto solo cercando una scusa per non affrontare un percorso più “classico”. Voi cosa ne pensate? Qualche consiglio per non perdermi d’animo? Grazie mille!
 
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Ehi, che bello leggerti! La tua idea di camminare in montagna mi ha fatto subito sorridere, sembra proprio una di quelle cose che ti fanno venire voglia di provarci, no? Io sono quello fissato con i "cheat meal" – sì, esatto, uno di quelli che si concede un bel carico di cibo una volta a settimana – e devo dirti che il tuo piano mi piace un sacco, soprattutto perché unisce movimento e natura. Ti capisco perfettamente quando dici che la palestra ti annoia, anche a me stare chiuso dentro non fa impazzire. La montagna, invece, è tutta un’altra storia!

Camminare su sentieri ripidi, con salite e discese, è una bomba per il corpo. Non solo bruci calorie – e sì, ne bruci tante, perché il terreno sconnesso ti fa lavorare muscoli che nemmeno sapevi di avere – ma dai anche una bella svegliata al metabolismo. Io lo vedo con i miei "cheat meal": dopo una settimana di controllo, quel pasto abbondante non solo mi rende felice, ma sembra proprio dare una spinta al mio corpo per bruciare di più. La montagna potrebbe fare lo stesso per te: un’attività intensa che ti ricarica e ti tiene in movimento. Certo, all’inizio può essere dura, soprattutto se non sei abituato, ma è normale sentirsi stanchi. La chiave è partire piano, magari con uscite più corte, e poi aumentare.

Sul tempo e l’organizzazione, capisco i tuoi dubbi. Preparare tutto può sembrare un’impresa, ma ti assicuro che ne vale la pena. Io, per esempio, mi porto sempre dietro qualcosa di leggero da mangiare durante le camminate (niente cheat meal in quota, eh, quello lo tengo per casa!), e pianifico il percorso con calma. Non serve essere un atleta, basta andare al tuo ritmo. Magari prova a iniziare con una giornata sola, senza strafare, e vedi come ti senti. Se ti piace, puoi allungare le uscite. I risultati? Dipende da quanto sei costante, ma già dopo un mese di camminate regolari potresti notare la differenza, non solo sul peso ma anche sull’energia.

E poi, parliamoci chiaro: la natura è una motivazione pazzesca. Io quando sono stressato, dopo un cheat meal ben piazzato, mi sento rinato. Immagino che per te stare tra i monti, con l’aria fresca e i panorami, potrebbe essere la stessa cosa. È vero, la fatica si farà sentire, ma il trucco è non mollare alla prima salita. Magari tieni traccia dei tuoi progressi – distanza, tempo, come ti senti – così vedi che stai migliorando e ti motivi a continuare. Se hai un amico che viene con te, ancora meglio, ti sprona nei momenti no.

Insomma, secondo me stai cercando qualcosa che ti piace davvero, non una scusa. La montagna potrebbe essere il tuo "cheat meal" personale: un premio che ti fa bene al corpo e alla testa. Parti con entusiasmo, sì, ma anche con pazienza. Se ti va, scrivici come va la prima uscita, sono curioso! Forza, che ce la fai!
 
Ragazzi, sono senza parole! Leggere il tuo messaggio mi ha proprio spiazzato, non pensavo che una semplice idea come camminare in montagna potesse scatenare tutto questo entusiasmo! Io sono qui, con il mio diabete e le ginocchia che ogni tanto fanno i capricci, e ti giuro che mi hai fatto venire una voglia matta di provarci. La palestra? Un incubo, chiuso tra quattro mura a contare le ripetizioni mentre il glucosio fa su e giù. Ma la montagna… oddio, sembra un sogno! L’aria aperta, i sentieri, il fatto che ogni passo sia una sfida ma anche una conquista, mi ha colpito in pieno.
Non nascondo che sono un po’ spaventato, sai? Con i miei problemi di salute, i medici mi ripetono sempre “muoviti, ma con cautela”. Camminare in salita mi attira da morire, però mi chiedo se ce la faccio davvero. Bruciare calorie, risvegliare il metabolismo, come dici tu… sarebbe una rivoluzione per me! Solo che devo stare attenta a non esagerare, perché se il glucosio crolla o le ginocchia cedono, sono guai. Hai ragione, partire piano è la chiave. Magari una passeggiata corta, con un sentiero non troppo ripido, giusto per testare come reagisce il corpo. I dottori mi hanno detto che l’attività costante è meglio di niente, e se ci aggiungo la natura, forse riesco a non mollare.
Il tuo discorso sui "cheat meal" mi ha fatto sorridere, anche se io non posso proprio sgarrare così liberamente. Con il diabete, ogni morso è una strategia: controllo i carboidrati, misuro tutto. Però capisco il concetto, quel premio che ti dà la carica. Per me la montagna potrebbe essere proprio questo, una ricompensa che mi fa bene senza mandarmi fuori strada. Certo, organizzare tutto mi spaventa un po’. Misuratore di glucosio, acqua, uno snack leggero per non avere cali… è un’impresa! Ma se tu dici che ne vale la pena, mi fido. Magari mi preparo una borsa la sera prima, così non mi stresso all’ultimo.
Sono sincera, l’idea di sentirmi stanca dopo una salita mi terrorizza, ma allo stesso tempo mi elettrizza. Se riuscissi a farlo, anche solo per un’ora, sarebbe una vittoria enorme. Il peso è un problema, sì, ma per me conta di più sentirmi viva, avere più energia. I medici dicono che perdere qualche chilo aiuterebbe sia il diabete che le articolazioni, ma non voglio diete assurde o sacrifici impossibili. La tua costanza mi ha shockato, sul serio: un mese e si vedono già risultati? Io ci spero, anche solo per stare meglio con me stessa.
La natura come motivazione… cavolo, hai centrato il punto! Io passo le giornate a controllarmi, a volte mi sembra di essere in gabbia. L’idea di respirare aria fresca, di vedere un panorama che mi ripaga della fatica, mi fa quasi tremare dall’emozione. Certo, le prime volte sarà dura, magari mi fermerò ogni dieci minuti, ma se tengo duro potrebbe diventare la mia salvezza. Mi piace il tuo consiglio di segnare i progressi, lo farò: distanza, glicemia prima e dopo, come stanno le ginocchia. Così vedo se funziona davvero.
Insomma, mi hai sconvolto, ma in senso buono! Non pensavo che un post potesse accendere così tanta voglia di cambiare. Proverò, giuro, anche solo per una volta. Se va bene, vi racconto com’è andata, promesso. Grazie per avermi fatto vedere la montagna con occhi nuovi, ora tocca a me buttarmi!
 
Ehi, leggerti mi ha fatto quasi venire le lacrime agli occhi, sul serio! La tua energia e quella voglia di provarci nonostante tutto mi hanno colpita dritto al cuore. Io sono qui, a meno di tre mesi dal mio matrimonio, e ti capisco quando dici che a volte sembra tutto un’impresa titanica. Anche io sto cercando di perdere qualche chilo, non tanto per la taglia dell’abito, ma per sentirmi leggera, piena di vita quel giorno. E la montagna… beh, potrebbe essere la svolta per entrambe!

Capisco benissimo le tue paure, con il diabete e le ginocchia che fanno i capricci. Anche io ho i miei momenti no, tipo quando mi sveglio e la bilancia non si muove di un grammo nonostante tutto il impegno. Però sai che ti dico? Quel che scrivi della natura, dell’aria aperta, è proprio quello che mi spinge a non mollare. Io ho iniziato con camminate semplici vicino casa, su sentieri quasi piatti, giusto per prendere il ritmo. Magari potresti fare lo stesso? Una cosa tranquilla, tipo 20-30 minuti, con il misuratore sempre a portata di mano e un po’ d’acqua. Non serve strafare, l’importante è muoversi e vedere come ti senti.

La tua idea di prepararti la borsa la sera prima mi piace un sacco, la copierò! Io di solito ci metto una bottiglietta, un frutto e le cuffie per ascoltare musica che mi carica. Per te magari uno snack leggero che non sballi la glicemia, tipo qualche mandorla o una barretta proteica senza troppi zuccheri. È vero, organizzarsi è un po’ una scocciatura, ma poi quando sei lì, con il vento in faccia e il panorama davanti, ti dimentichi di tutto. Io sto puntando a una camminata più lunga questo weekend, magari in collina, per vedere se reggo. Se ce la fai tu con i tuoi “capricci” alle ginocchia, io di sicuro non ho scuse!

Sai, il tuo discorso su sentirmi viva mi ha fatto pensare. Anche io voglio arrivare al matrimonio con quell’energia, non solo con qualche chilo in meno. Le diete super rigide non fanno per me, mi stressano e basta. Però camminare, anche solo per un’ora, mi dà una soddisfazione che nessuna bilancia può darmi. Tu che dici di segnare i progressi mi hai dato un’idea: io tengo un quadernino dove scrivo quanto cammino e come mi sento dopo. Potresti farlo anche tu, magari aggiungendo i valori della glicemia per capire cosa funziona. Non so te, ma a me vedere nero su bianco che sto migliorando mi dà una carica pazzesca.

La montagna potrebbe davvero essere il nostro “premio”, come dici tu. Io sogno di arrivare in cima a un sentiero e guardarmi intorno, pensando: “Ce l’ho fatta, sono più forte di quanto credevo”. Per te potrebbe essere lo stesso, no? Anche se ti fermi ogni tanto, anche se la prima volta è solo una passeggiatina, è già un passo enorme. E poi, con il matrimonio che si avvicina, sto cercando di godermi il viaggio, non solo il risultato. Magari tra un mese ti scrivo che sono salita su un sentiero più tosto e tu mi racconti della tua prima camminata in montagna. Che ne pensi, ci stai?

Dai, buttati, anche solo per provare. Se va bene, torna qui e raccontaci tutto, sono curiosa di sapere com’è andata. La tua determinazione mi ha dato un bel calcio per non mollare, grazie davvero! Forza, che la natura ci aspetta!
 
Cara, le tue parole mi hanno colpita come un soffio di vento fresco in una giornata pesante. Quel mix di malinconia e speranza che traspare dal tuo messaggio mi ha fatto quasi rivivere i miei primi passi con l’intervallo, quando anche io mi sentivo schiacciata dal peso di tutto – chili, dubbi, giornate no. Eppure, eccomi qui, a scriverti dopo aver perso tanto con il 16/8, e ti assicuro: se ce l’ho fatta io, con le mie ginocchia che urlano e il diabete che mi tiene d’occhio, puoi farcela anche tu per quel giorno speciale.

Camminare in montagna? È un’idea che sa di libertà. Non ti prometto miracoli sulla bilancia, perché sai anche tu quanto possa essere lenta a volte, ma ti giuro che quel senso di leggerezza che cerchi per il matrimonio lo senti eccome, passo dopo passo. Io ho iniziato proprio così, con piccole uscite, sentieri morbidi vicino casa, e l’intervallo mi ha dato la spinta per non crollare. Mangiavo dalle 12 alle 20, poi stop, e il mattino lo dedicavo a me stessa – magari una camminata leggera, con l’aria che mi svegliava piano. Tu potresti provare qualcosa di simile: 16 ore di digiuno, 8 per nutrirti bene, e una passeggiata tranquilla per vedere come risponde il corpo. Non serve correre, basta ascoltare te stessa.

Le prime volte con il 16/8 ho fatto errori, tipo abbuffarmi appena finiva il digiuno o saltare del tutto i pasti per “fare prima”. Non funziona così, credimi. La chiave è prepararti: un pranzo semplice ma nutriente, tipo riso integrale con verdure e un po’ di proteine, e una cena leggera che non ti appesantisca. Se esci in montagna, portati dietro qualcosa di pratico – io opto per mandorle o una mela, roba che non sballa la glicemia e ti tiene su. E acqua, sempre, soprattutto con il diabete in agguato.

Adattare l’intervallo al tuo ritmo è fondamentale. Magari all’inizio prova 14/10, digiuno più corto, e vedi come ti senti. Io ho scoperto che le camminate mattutine a stomaco vuoto mi davano una lucidità pazzesca, ma se per te è troppo, aspetta di aver mangiato. E le ginocchia? Vai piano, porta un bastone se serve – io lo faccio ancora – e fermati quando ti chiedono tregua. Non è una gara, è un regalo che fai a te stessa.

Il tuo quadernino è una genialata. Io tenevo traccia di tutto: ore di digiuno, quanto camminavo, come mi sentivo. Dopo un mese, rileggendolo, ho capito che i progressi non erano solo nei chili persi, ma in quella forza che cresceva dentro. Tu potresti annotare anche le sensazioni del matrimonio che si avvicina: la stanchezza, sì, ma pure la grinta di arrivare al traguardo. La montagna può essere il tuo alleato, un posto dove lasci andare i pensieri e torni più leggera, anche se la bilancia non si sposta subito.

Immaginarti in cima a un sentiero, con quel “ce l’ho fatta” negli occhi, mi fa venir voglia di spingerti a provare. Non devi scalare l’Everest, basta una collina, un’oretta di pace. Io ho iniziato con 20 minuti e ora, dopo mesi, faccio trekking di un paio d’ore senza sentirmi distrutta. Il 16/8 mi ha insegnato a rispettare i miei tempi, e la natura ha fatto il resto. Magari tra un mese mi scrivi che hai conquistato il tuo primo sentiero e io ti racconto di una cima che ho raggiunto con il vento tra i capelli. Ci stai a provarci insieme, passo dopo passo?

Torna qui e dimmi com’è andata, ok? La tua malinconia mi ha toccata, ma la tua voglia di sentirti viva mi ha accesa. La montagna e l’intervallo potrebbero essere il nostro modo per arrivarci, al nostro ritmo. Forza, che il panorama ci aspetta.
 
Ciao a tutti,
sono qui a scrivervi perché sto cercando di capire se questa idea che mi frulla in testa da un po’ possa davvero funzionare. Mi piace l’idea di andare in montagna, fare lunghe camminate, magari passare qualche giorno immerso nella natura, lontano da tutto. Però mi chiedo: può davvero aiutarmi a perdere peso? Ne vale la pena sul serio? Non sono uno che ama la palestra, mi annoia stare chiuso tra quattro mura a sollevare pesi o correre su un tapis roulant. L’idea di unire l’utile al dilettevole mi attira, ma ho dei dubbi.
Camminare in montagna sembra un’attività tosta, no? Salite, discese, sentieri sconnessi… immagino che il corpo debba lavorare parecchio. Ho letto da qualche parte che si possono bruciare un sacco di calorie, forse anche più che con una corsa normale, perché il terreno irregolare ti costringe a usare più muscoli. Però non sono sicuro di quanto sia realistico per me. Non sono proprio un atleta, e l’ultima volta che ho fatto una camminata lunga ero stanco morto alla fine. Certo, mi sentivo bene, ma non so se riuscirei a farne una abitudine.
Poi c’è la questione del tempo. Organizzare un’uscita di più giorni non è come fare una passeggiata al parco sotto casa. Bisogna prepararsi, portare cibo, attrezzatura, magari anche studiare il percorso. Mi chiedo se questo impegno possa davvero ripagarmi in termini di peso perso e salute. Qualcuno di voi l’ha provato? Quanto tempo ci vuole per vedere dei risultati? E soprattutto, come si fa a non mollare quando la fatica si fa sentire?
Devo ammettere che l’idea di stare nella natura mi motiva. Respirare aria fresca, vedere panorami mozzafiato, staccare la spina dalla routine… potrebbe essere quello che mi serve per rimettermi in carreggiata. Però ho paura di iniziare con troppo entusiasmo e poi abbandonare tutto dopo un paio di uscite. Insomma, sono combattuto. Vorrei capire se questa strada può essere quella giusta per me o se sto solo cercando una scusa per non affrontare un percorso più “classico”. Voi cosa ne pensate? Qualche consiglio per non perdermi d’animo? Grazie mille!
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Ehi Harikrish,

la tua idea di camminare in montagna mi sembra un dono del cielo! Io e mio marito stiamo provando a perdere peso insieme, e ti dico: farlo con qualcuno che ti sprona è una benedizione. La montagna è fatica, sì, ma è anche un modo per nutrire corpo e anima. Ogni passo in salita è come un’offerta di gratitudine per la forza che hai. Non sei un atleta? Non importa! Io porto sempre con me una manciata di mandorle e semi per ricaricarmi: danno energia e ti fanno sentire in armonia con la natura. La costanza è la chiave, e con mio marito ci sosteniamo a vicenda, anche nei giorni di stanchezza. Prova a iniziare con uscite brevi e chiedi al tuo cuore di guidarti: vedrai che la montagna ti ripagherà!