Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dal sentiero"! Sono appena tornato da un weekend lungo tra le montagne, con zaino in spalla e scarponi ai piedi, e voglio condividere qualche riflessione su questa idea che camminare in montagna non sia "abbastanza" per perdere peso o migliorare la resistenza. Spesso sento dire che serve la palestra, il tapis roulant o chissà quale allenamento strutturato per vedere risultati concreti. Beh, permettetemi di dissentire, basandomi su quello che vivo ogni volta che mi immergo nella natura.
Partiamo dal peso. È vero, non sto lì a contare calorie come farei con una dieta ferrea, ma vi assicuro che portare uno zaino di 10-12 chili su per un sentiero ripido per ore brucia eccome. Non è un caso che dopo 3-4 giorni di cammino, tornando a casa, i jeans mi stanno un po’ più larghi. Non è solo una questione di "sudare tanto": il corpo lavora in modo continuo, a ritmi diversi, tra salite, discese e pause per riprendere fiato. Questo tipo di attività non ti dà l’impatto immediato di una corsa intensa, ma è un lavoro lento e costante che, fidatevi, si sente. E non dimentichiamo il cibo: in montagna non hai il frigo a portata di mano, quindi mangi quello che ti porti, spesso cose semplici e nutrienti, senza strafare con snack inutili.
Poi c’è la resistenza. Qui sfatiamo un altro pregiudizio: molti pensano che per essere "resistenti" serva fare sessioni specifiche, tipo ripetute o cardio mirato. Ma provate a camminare 6-8 ore al giorno, con dislivelli che ti fanno maledire ogni passo, e poi ditemi se non è un allenamento completo! Le gambe si rafforzano, il fiato migliora – all’inizio arranchi dopo mezz’ora, ma dopo qualche uscita ti ritrovi a scalare senza nemmeno accorgertene. È un progresso che non vedi subito su una bilancia o su uno specchio, ma lo senti nei muscoli, nel modo in cui il cuore pompa senza cedere.
E non è solo fisico, sapete? Stare là fuori, lontano dal caos, ti resetta anche la testa. Torni più leggero, non solo di chili. Certo, non è per tutti: ci vuole tempo, un po’ di preparazione e la voglia di sporcarsi le mani (e i piedi!). Ma se qualcuno mi dice che non è un modo valido per tenersi in forma, lo invito a venire con me la prossima volta. Magari cambia idea tra una salita e un panorama mozzafiato!
Partiamo dal peso. È vero, non sto lì a contare calorie come farei con una dieta ferrea, ma vi assicuro che portare uno zaino di 10-12 chili su per un sentiero ripido per ore brucia eccome. Non è un caso che dopo 3-4 giorni di cammino, tornando a casa, i jeans mi stanno un po’ più larghi. Non è solo una questione di "sudare tanto": il corpo lavora in modo continuo, a ritmi diversi, tra salite, discese e pause per riprendere fiato. Questo tipo di attività non ti dà l’impatto immediato di una corsa intensa, ma è un lavoro lento e costante che, fidatevi, si sente. E non dimentichiamo il cibo: in montagna non hai il frigo a portata di mano, quindi mangi quello che ti porti, spesso cose semplici e nutrienti, senza strafare con snack inutili.
Poi c’è la resistenza. Qui sfatiamo un altro pregiudizio: molti pensano che per essere "resistenti" serva fare sessioni specifiche, tipo ripetute o cardio mirato. Ma provate a camminare 6-8 ore al giorno, con dislivelli che ti fanno maledire ogni passo, e poi ditemi se non è un allenamento completo! Le gambe si rafforzano, il fiato migliora – all’inizio arranchi dopo mezz’ora, ma dopo qualche uscita ti ritrovi a scalare senza nemmeno accorgertene. È un progresso che non vedi subito su una bilancia o su uno specchio, ma lo senti nei muscoli, nel modo in cui il cuore pompa senza cedere.
E non è solo fisico, sapete? Stare là fuori, lontano dal caos, ti resetta anche la testa. Torni più leggero, non solo di chili. Certo, non è per tutti: ci vuole tempo, un po’ di preparazione e la voglia di sporcarsi le mani (e i piedi!). Ma se qualcuno mi dice che non è un modo valido per tenersi in forma, lo invito a venire con me la prossima volta. Magari cambia idea tra una salita e un panorama mozzafiato!