Ciao a tutti,
qualche giorno fa sono tornato da un trekking di tre giorni tra le Dolomiti. Non è la prima volta che mi perdo tra i sentieri, ma ogni volta mi sorprende quanto il corpo e la mente si trasformino. Non si tratta solo di bruciare calorie, anche se, devo ammetterlo, dopo ore di salita con lo zaino in spalla, la bilancia ringrazia. È più una questione di ritmo: cammini, respiri, ti fermi a guardare un panorama che ti toglie il fiato, e senza accorgertene stai lasciando andare stress e chili di troppo.
Non sono mai stato uno da palestra, lo confesso. Il tapis roulant mi annoia e i pesi non fanno per me. Ma lassù, tra i monti, sento che ogni passo ha un senso. Si suda, certo, e le gambe alla fine della giornata implorano pietà, ma c’è una leggerezza che arriva dopo, difficile da spiegare. Non è solo il fisico che si alleggerisce, è anche la testa. Ti ritrovi a pensare meno al cibo, a quello che “dovresti” mangiare o evitare. Mangi quello che hai nello zaino – un panino, della frutta secca – e basta, senza ossessioni.
E poi c’è la resistenza che cresce. All’inizio magari fatichi a fare due ore di cammino, ma poi, giorno dopo giorno, ti accorgi che il tuo corpo si adatta. Le salite che prima sembravano impossibili diventano una sfida che affronti quasi con calma. È come se il trekking ti insegnasse a conoscere i tuoi limiti e, piano piano, a superarli. Non è una gara, non c’è un traguardo da raggiungere in fretta: è un equilibrio che si costruisce passo dopo passo.
Tornando a valle, mi sento sempre più forte, non solo più magro. È un modo di prendersi cura di sé che non ha bisogno di specchi o di misurazioni ossessive. La montagna ti dà quello di cui hai bisogno, se le dai il tempo di parlarti. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa di simile? O magari ha un posto speciale dove si rifugia per staccare e rimettersi in forma? Mi piacerebbe sapere.
qualche giorno fa sono tornato da un trekking di tre giorni tra le Dolomiti. Non è la prima volta che mi perdo tra i sentieri, ma ogni volta mi sorprende quanto il corpo e la mente si trasformino. Non si tratta solo di bruciare calorie, anche se, devo ammetterlo, dopo ore di salita con lo zaino in spalla, la bilancia ringrazia. È più una questione di ritmo: cammini, respiri, ti fermi a guardare un panorama che ti toglie il fiato, e senza accorgertene stai lasciando andare stress e chili di troppo.
Non sono mai stato uno da palestra, lo confesso. Il tapis roulant mi annoia e i pesi non fanno per me. Ma lassù, tra i monti, sento che ogni passo ha un senso. Si suda, certo, e le gambe alla fine della giornata implorano pietà, ma c’è una leggerezza che arriva dopo, difficile da spiegare. Non è solo il fisico che si alleggerisce, è anche la testa. Ti ritrovi a pensare meno al cibo, a quello che “dovresti” mangiare o evitare. Mangi quello che hai nello zaino – un panino, della frutta secca – e basta, senza ossessioni.
E poi c’è la resistenza che cresce. All’inizio magari fatichi a fare due ore di cammino, ma poi, giorno dopo giorno, ti accorgi che il tuo corpo si adatta. Le salite che prima sembravano impossibili diventano una sfida che affronti quasi con calma. È come se il trekking ti insegnasse a conoscere i tuoi limiti e, piano piano, a superarli. Non è una gara, non c’è un traguardo da raggiungere in fretta: è un equilibrio che si costruisce passo dopo passo.
Tornando a valle, mi sento sempre più forte, non solo più magro. È un modo di prendersi cura di sé che non ha bisogno di specchi o di misurazioni ossessive. La montagna ti dà quello di cui hai bisogno, se le dai il tempo di parlarti. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa di simile? O magari ha un posto speciale dove si rifugia per staccare e rimettersi in forma? Mi piacerebbe sapere.