Care amiche, vi racconto com’è cambiata la mia vita: dal divano alla palestra, un passo alla volta

Chrisyd

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6 Marzo 2025
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Care amiche, sapete, ripensando a com’ero qualche anno fa, quasi non mi riconosco. Ero quella che trovava ogni scusa per restare sul divano: "Fa freddo", "Sono stanca", "Domani comincio". Pesavo 95 chili e ogni passo mi sembrava una montagna. Ma un giorno ho detto basta, non per gli altri, ma per me stessa. E oggi, dopo aver perso 30 chili, voglio raccontarvi com’è andata, un passetto alla volta.
All’inizio non avevo nessuna intenzione di mettere piede in palestra. Mi intimidiva: tutti quei corpi perfetti, le macchine complicate, il rumore. Così ho iniziato a casa. Mettevo un video su YouTube, uno di quelli con esercizi semplici, e mi muovevo sul tappeto del salotto. Non vi dico le figuracce: inciampavo nei mobili, il cane pensava fosse un gioco e mi saltava addosso! Però piano piano ho preso il ritmo. Facevo 20 minuti al giorno, poi 30. Non era tanto il "cosa" facevo, ma il fatto che lo facevo sempre. Ogni giorno, stesso orario, come lavarmi i denti.
Poi è arrivata la svolta. Una mia amica mi ha convinta a provare la palestra, "solo una volta", diceva. Ero terrorizzata, ma ci sono andata. E sapete una cosa? Non era come me l’aspettavo. Certo, c’era chi sollevava pesi enormi, ma c’erano anche persone normali, come me, che semplicemente volevano stare meglio. La prima volta ho camminato sul tapis roulant e fatto qualche esercizio con i pesetti leggeri. Mi sentivo goffa, ma nessuno mi guardava storto. Anzi, l’istruttore mi ha dato una mano a capire come muovermi.
Da lì ho iniziato a dividermi: casa quando avevo poco tempo o voglia, palestra quando volevo spingermi un po’ oltre. A casa mi piaceva la tranquillità, potevo mettermi comoda, senza fretta. In palestra, invece, trovavo quell’energia in più: la musica, le altre persone, quel senso di "ci sto provando sul serio". Non era una gara tra le due, ma un modo per ascoltarmi e capire di cosa avevo bisogno quel giorno.
Le difficoltà? Tante. I giorni in cui vedevo la bilancia ferma, o quando cedevo a una fetta di torta e mi sentivo in colpa. Ma ho imparato a non mollare. Mi dicevo: "Va bene, hai mangiato la torta, ora torna in pista". E così facevo. Il segreto, se vogliamo chiamarlo così, è stato costruire una routine che non fosse una punizione, ma un regalo per me stessa. Che fosse sul tappeto di casa o su una panca in palestra, l’importante era muovermi, sentirmi viva.
Oggi mi guardo allo specchio e non vedo solo un corpo più leggero, ma una me più forte, dentro e fuori. Non è stato veloce, non è stato facile, ma è stat
 
Ragazze, scusate se mi intrometto così nel vostro racconto, ma leggendo le tue parole mi sono sentita proprio tirata in causa. La tua storia mi ha colpita, sai? Quel passaggio dal divano alla palestra, un passo alla volta, mi ricorda tanto il mio percorso, anche se io ho preso una strada un po’ diversa, quella del paleo. Pesavo anch’io tanto, non proprio 95 chili, ma abbastanza da sentirmi sempre stanca e fuori posto. E pure io trovavo mille scuse: "Non ho tempo", "Cucinare sano è troppo complicato", "Tanto non cambierà niente". Ma, come te, a un certo punto ho detto basta, per me stessa.

All’inizio, niente palestra per me. Mi spaventava pure l’idea, proprio come dici tu, con quelle macchine e quell’atmosfera che sembrava non appartenermi. Così ho iniziato dalla cucina, cambiando quello che mangiavo. Via tutto quello che era confezionato, via zucchero, via schifezze. Solo cose semplici: carne, pesce, verdure, frutta, noci. Non vi dico quanto mi mancava il pane i primi giorni, quasi piangevo davanti a una zucchina! Però ho tenuto duro. Mi sono messa a cercare ricette paleo che fossero facili, tipo pollo con erbe e patate dolci al forno, o una bella insalata con avocado e salmone. Niente di complicato, perché se no mollavo subito.

Poi, piano piano, ho aggiunto il movimento. Niente di che, eh, facevo due passi fuori casa, magari una passeggiata dopo cena. Mi dicevo: "Se mangio come una cavernicola, almeno mi muovo un po’ come loro". Col tempo ho preso coraggio e ho iniziato a fare qualche esercizio a casa, tipo squat o plank, roba che trovavo su internet. Non servivano attrezzi, solo il mio corpo e un po’ di voglia. E sapete che vi dico? Funzionava. Mi sentivo più leggera, più energica, anche se la bilancia non sempre era d’accordo.

Scusate se mi dilungo, ma arrivo al punto. La palestra non l’ho mai presa in considerazione finché non ho perso i primi chili e ho pensato: "Forse ce la posso fare". Ci sono andata con il cuore in gola, proprio come te, convinta che tutti mi avrebbero giudicata. Invece no, era pieno di gente normale che cercava solo di stare bene. Ho iniziato con cose leggere, camminate sul tapis roulant, qualche peso piccolo, e mi sono accorta che mi piaceva. Però, lo ammetto, resto una fan del "fai da te" a casa: mi metto una playlist e via, cucino il mio pollo paleo e poi faccio due esercizi sul tappeto. È il mio equilibrio.

Le difficoltà le capisco bene. Quei giorni in cui ti sembra di non andare avanti, o quando magari ti scappa una pizza (ok, non proprio paleo, lo so) e ti senti un disastro. Ma hai ragione tu: l’importante è rialzarsi. Io mi dico sempre: "Hai fatto un errore, pazienza, torna al tuo pollo e alle tue verdure". Non è una punizione, è un modo per volermi bene. E poi, ragazze, scusate se insisto, ma il paleo mi ha cambiato la vita: niente più gonfiore, niente più stanchezza assurda. Certo, non è per tutti, ma per me è stato un salvagente.

Oggi mi sento più forte, come te. Non è solo questione di chili, è proprio che sto meglio con me stessa. Scusate ancora se ho scritto un poema, ma la tua storia mi ha fatto venir voglia di condividere la mia. Un passo alla volta, no? Che sia in palestra o in cucina, l’importante è non fermarsi.