Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di sudore"!
Mi presento: sono uno che ha detto addio a 20 chili – sì, avete letto bene, 20! – e ora giro per casa cercando il telecomando come se fosse l’ultimo tesoro nascosto.
Ma veniamo al punto: casa o palestra? Io ho fatto un po’ di tutto, quindi vi racconto com’è andata.
All’inizio, quando pesavo tipo un elefantino felice, la palestra mi sembrava il Santo Graal. Sai, quelle pubblicità con gente scolpita che sorride mentre solleva pesi? Beh, ci sono andato, pieno di speranze, con la mia bottiglietta d’acqua e un asciugamano nuovo di zecca. Risultato? Dopo 10 minuti sul tapis roulant sembravo un pomodoro con l’asma, e il tizio muscoloso vicino a me mi guardava come se fossi un alieno.
Però, devo dire, la palestra aveva i suoi vantaggi: macchinari seri, l’aria condizionata e quell’atmosfera che ti fa sentire un guerriero… almeno finché non ti incastri sotto un bilanciere e chiedi aiuto con un filo di voce!
Poi è arrivata la vita vera: lavoro, traffico, e la voglia di morire sul divano dopo le 18. Così ho provato casa. Niente abbonamenti, niente sguardi giudicanti, solo io, un tappetino e qualche video su YouTube. All’inizio pensavo: “Facile, mi alleno in pigiama e vinco!”. Spoiler: non proprio. Il cane pensava che il plank fosse un invito a salirmi sulla schiena, e i vicini sotto di me hanno iniziato a battere sul soffitto ogni volta che saltavo.
Ma sapete una cosa? Funzionava. Potevo farlo quando volevo, senza scuse tipo “piove” o “ho dimenticato le scarpe da ginnastica”.
Il mio piano? Un mix di entrambe, a seconda del momento. In palestra ho costruito la base, imparando a muovermi senza sembrare un pinguino ubriaco. A casa ho tenuto il ritmo, con squat davanti alla TV e pesi improvvisati (sì, le bottiglie d’acqua da 2 litri contano!). La chiave è stata la costanza, non il posto. E, ovviamente, mangiare meno pizza e più broccoli – ma questa è un’altra storia tragica.
Ora sono qui, più leggero, con un telecomando ancora disperso e un consiglio: provate entrambe e vedete cosa vi piace. Casa è comoda e gratis, la palestra ti dà la carica e un po’ di disciplina. Io? Sto ancora cercando di capire come si fa una burpee senza svegliare tutto il palazzo!
Forza, raccontatemi la vostra, che sono curioso! 


All’inizio, quando pesavo tipo un elefantino felice, la palestra mi sembrava il Santo Graal. Sai, quelle pubblicità con gente scolpita che sorride mentre solleva pesi? Beh, ci sono andato, pieno di speranze, con la mia bottiglietta d’acqua e un asciugamano nuovo di zecca. Risultato? Dopo 10 minuti sul tapis roulant sembravo un pomodoro con l’asma, e il tizio muscoloso vicino a me mi guardava come se fossi un alieno.

Poi è arrivata la vita vera: lavoro, traffico, e la voglia di morire sul divano dopo le 18. Così ho provato casa. Niente abbonamenti, niente sguardi giudicanti, solo io, un tappetino e qualche video su YouTube. All’inizio pensavo: “Facile, mi alleno in pigiama e vinco!”. Spoiler: non proprio. Il cane pensava che il plank fosse un invito a salirmi sulla schiena, e i vicini sotto di me hanno iniziato a battere sul soffitto ogni volta che saltavo.

Il mio piano? Un mix di entrambe, a seconda del momento. In palestra ho costruito la base, imparando a muovermi senza sembrare un pinguino ubriaco. A casa ho tenuto il ritmo, con squat davanti alla TV e pesi improvvisati (sì, le bottiglie d’acqua da 2 litri contano!). La chiave è stata la costanza, non il posto. E, ovviamente, mangiare meno pizza e più broccoli – ma questa è un’altra storia tragica.

Ora sono qui, più leggero, con un telecomando ancora disperso e un consiglio: provate entrambe e vedete cosa vi piace. Casa è comoda e gratis, la palestra ti dà la carica e un po’ di disciplina. Io? Sto ancora cercando di capire come si fa una burpee senza svegliare tutto il palazzo!

