Ciao a tutti, o meglio, namastè con un piatto di carbonara in mano! Oggi vi racconto come il mio “cheat meal” settimanale mi stia salvando non solo la testa, ma pure il metabolismo, che a volte sembra più pigro di me in savasana. Praticare yoga e stare attenti alla linea è una combo fantastica, ma ammettiamolo: dopo una settimana di downward dog e insalatine, il mio cervello urla “PASTA!” come se fosse un mantra.
La mia strategia è semplice: sei giorni di disciplina zen, poi il settimo mi concedo una “carica” – un pasto che sembra un abbraccio calorico. Non sto parlando di un biscottino sbriciolato nel tè, eh! Parlo di lasagne che cantano “mangiami” o di una pizza che mi guarda con quegli occhioni di mozzarella fusa. E sapete una cosa? Funziona! Il metabolismo, che pensavo si fosse addormentato tipo gatto sul tappetino da yoga, si risveglia come dopo un bel respiro profondo in pranayama. Gli esperti dicono che questi “shock” possono dare una scossa al sistema, e io ci credo – o almeno, mi piace crederci mentre affondo la forchetta.
Ma il vero miracolo è sulla testa. Lo yoga mi tiene calma, sì, però dopo giorni di quinoa e guerrieri in posizione perfetta, sento crescere una ribellione interiore. Il cheat meal è la mia valvola di sfogo: mi siedo, mangio, e per un’ora non penso né alle calorie né a quanto sono lontana dalla spaccata perfetta. È una specie di meditazione con contorno di patatine fritte. Poi torno in pista, più leggera nell’anima (e forse un filo più pesante sulla bilancia, ma chi la guarda il giorno dopo?).
Insomma, per me è un equilibrio: lo yoga mi insegna a respirare, il cheat meal mi ricorda che sono umana e che un piatto di spaghetti non rovina niente, se sai tornare al tuo tappetino con un sorriso. Voi che ne pensate? Avete mai provato a “caricare” così? O sono l’unica pazza che medita con un calzone in mente? Fatemi sapere, che tra un saluto al sole e una fetta di tiramisù, ci si supporta tutti!
La mia strategia è semplice: sei giorni di disciplina zen, poi il settimo mi concedo una “carica” – un pasto che sembra un abbraccio calorico. Non sto parlando di un biscottino sbriciolato nel tè, eh! Parlo di lasagne che cantano “mangiami” o di una pizza che mi guarda con quegli occhioni di mozzarella fusa. E sapete una cosa? Funziona! Il metabolismo, che pensavo si fosse addormentato tipo gatto sul tappetino da yoga, si risveglia come dopo un bel respiro profondo in pranayama. Gli esperti dicono che questi “shock” possono dare una scossa al sistema, e io ci credo – o almeno, mi piace crederci mentre affondo la forchetta.
Ma il vero miracolo è sulla testa. Lo yoga mi tiene calma, sì, però dopo giorni di quinoa e guerrieri in posizione perfetta, sento crescere una ribellione interiore. Il cheat meal è la mia valvola di sfogo: mi siedo, mangio, e per un’ora non penso né alle calorie né a quanto sono lontana dalla spaccata perfetta. È una specie di meditazione con contorno di patatine fritte. Poi torno in pista, più leggera nell’anima (e forse un filo più pesante sulla bilancia, ma chi la guarda il giorno dopo?).
Insomma, per me è un equilibrio: lo yoga mi insegna a respirare, il cheat meal mi ricorda che sono umana e che un piatto di spaghetti non rovina niente, se sai tornare al tuo tappetino con un sorriso. Voi che ne pensate? Avete mai provato a “caricare” così? O sono l’unica pazza che medita con un calzone in mente? Fatemi sapere, che tra un saluto al sole e una fetta di tiramisù, ci si supporta tutti!