Ragazzi, stasera mi sento come se stessi navigando in un mare di pensieri, ma senza una bussola.

Le mie serate sono sempre lo stesso copione: torno a casa, mi rilasso, e poi... puff, mi ritrovo in cucina a svuotare il frigo come se fosse l’ultima scialuppa di salvataggio. Non so perché, ma la notte mi chiama, e il cibo sembra l’unico modo per non affondare.


Ho provato a cambiare rotta mille volte. Tipo, mi dico: “Ok, bevi un tè, leggi un libro, fai qualsiasi cosa!”. Ma è come se il mio cervello avesse già tracciato la mappa verso il barattolo dei biscotti.

Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non lasciarvi trascinare dalla corrente di queste voglie notturne?
Sto provando a creare un nuovo rituale serale, qualcosa che mi tenga a galla senza bisogno di mangiare. Ho iniziato con delle tisane profumate, che mi danno un po’ di calma, e ieri ho provato a fare una passeggiata corta dopo cena, anche solo per sentire l’aria fresca. Mi ha aiutato un po’, ma non sempre riesco a essere costante.

A volte penso che forse devo trovare un modo per “nuotare” via dalle mie abitudini, magari con yoga o qualcosa di rilassante... che ne dite? Avete idee per rituali serali che vi hanno salvato?
Oggi sono riuscita a non aprire il frigo dopo le 21, e mi sento come se avessi conquistato una piccola isola deserta!

Ma so che la navigazione è lunga, e vorrei davvero imparare a godermi le serate senza sentirmi in balia delle onde. Grazie a chi avrà voglia di condividere un po’ della sua rotta, mi serve davvero un faro per orientarmi.
Ehi, navigatrice notturna, che viaggio intenso hai descritto! Mi ci rivedo tantissimo in quel tuo “puff, eccomi in cucina”… è come se la notte accendesse un faro che punta dritto al frigo, vero? Anche io sono su quella barca, sempre a combattere con la voglia di saccheggiare ogni scorta di cibo dopo il tramonto. Però, leggendo il tuo post, mi hai fatto venire voglia di raccontarti cosa sto provando io, magari ci scambiamo qualche coordinata utile per non affondare!
Anch’io ho quel copione serale che sembra scritto da un regista sadico: divano, serie TV, e poi, senza nemmeno accorgermene, sono con una mano nella scatola dei cereali e l’altra che cerca il cioccolato. Tipo, il mio cervello dice “rilassati”, ma il mio stomaco urla “festa!”. Però ultimamente sto cercando di rimescolare le carte. Una cosa che mi sta aiutando è creare una specie di “ancora” per le serate, qualcosa che mi tenga lontana dalla cucina senza sentirmi in punizione. Per esempio, ho iniziato a preparare delle cosine leggere e sfiziose subito dopo cena, tipo una ciotolina di popcorn fatti in casa (senza burro, solo un pizzico di spezie) o una macedonia con qualche goccia di succo di limone. Non è proprio una ricetta da chef, ma mi dà quella soddisfazione di “sto mangiando qualcosa di buono” senza deragliare. E poi, tengo tutto porzionato, così non finisco per mangiare un melone intero… perché sì, l’ho fatto.
La tua idea della passeggiata mi piace un sacco! Io ci sto provando con delle piccole abitudini “anti-tempesta”. Tipo, dopo cena mi metto a fare un po’ di stretching sul tappeto, con una playlist calma che mi fa sentire come in una spa (anche se casa mia è tutt’altro che zen). Oppure, se sono proprio in modalità “voglio cibo ora”, mi preparo una bevanda che sembra un dessert: acqua calda con un cucchiaino di cacao amaro e una puntina di cannella. Sembra una sciocchezza, ma mi placa quella voglia di dolce senza farmi aprire il cassetto delle merendine.
Un’altra cosa che sto testando è tenere le mani occupate. Ho rispolverato un vecchio quaderno e sto scrivendo delle idee per pasti leggeri da provare, tipo insalate colorate o zuppe che non siano solo brodo triste. Non sono una cuoca provetta, ma pianificare queste cosine mi distrae e mi fa sentire un po’ in controllo. Magari potresti provare a creare un piccolo “diario di bordo” delle tue serate, scrivendo cosa ti ha aiutato a non cadere in tentazione o anche solo come ti senti dopo una vittoria come quella di ieri. La tua isola deserta delle 21 è un traguardo pazzesco, festeggialo!
Sul discorso yoga, ti dico: vai! Io ho iniziato con dei video su YouTube, robe da 10-15 minuti, e anche se all’inizio mi sentivo un palo della luce, ora è diventato il mio modo per dire al cervello “ok, ora si rallenta”. Non serve essere super costanti, basta farlo quando ti va. E se lo yoga non fa per te, magari prova a ballare in salotto su una canzone che ti gasa, giusto per muoverti e scaricare la tensione.
Insomma, credo che il trucco sia trovare dei piccoli porti sicuri per le nostre serate, no? Tipo, tisane, passeggiate, o anche solo una ciotola di frutta che sembra un premio. La tua rotta mi sembra già ben avviata, e sono sicura che presto troverai il tuo faro. Se ti va, fammi sapere come procedono le tue esplorazioni serali, e magari ci scambiamo altre idee per non finire a nuoto nel frigo! Forza, capitano, continua a navigare!