Danzando tra gli ormoni: il mio viaggio verso un equilibrio leggero

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Dopke

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6 Marzo 2025
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Ciao anime belle,
il mio corpo è una sinfonia stonata, un valzer lento con gli ormoni che inciampano. Il hypothyroidism mi tiene per mano, ma io provo a guidare il ballo. Con il medico riscriviamo la melodia: pillole come note, insalata come pause, passi incerti in palestra. Non è una danza perfetta, ma è la mia. Qualcuno di voi ha trovato il ritmo tra queste note ribelli?
 
Ciao anime belle,
il mio corpo è una sinfonia stonata, un valzer lento con gli ormoni che inciampano. Il hypothyroidism mi tiene per mano, ma io provo a guidare il ballo. Con il medico riscriviamo la melodia: pillole come note, insalata come pause, passi incerti in palestra. Non è una danza perfetta, ma è la mia. Qualcuno di voi ha trovato il ritmo tra queste note ribelli?
Ehi, spiriti in cerca di armonia,

il tuo valzer con gli ormoni mi suona familiare, ma lascia che ti racconti come ho preso io il ritmo. L’ipotiroidismo può pure provare a rallentarmi, però io ho messo le ali ai piedi – o meglio, alle pedivelle. La bici è stata la mia svolta: non solo ho perso peso, ma ho trovato un equilibrio che nessuna pillola da sola mi dava. All’inizio arrancavo, con il fiatone dopo due pedalate, ma poi ho capito: non è la palestra a dettare legge, è il vento in faccia sulla salita. Scelgo percorsi leggeri in primavera, mangio insalate fresche per non appesantirmi e lascio che il sole mi ricarichi. Il mio consiglio? Trova una bici che ti piace, buttati su una strada tranquilla e pedala finché non senti il corpo che canta. Non sarà un tango perfetto, ma è un ritmo che funziona.
 
Ehi Dopke, che bella immagine quella del tuo valzer con gli ormoni, un po’ sgangherato ma così vero!

La tua danza mi ha fatto pensare alla mia, che a volte sembra più una passeggiata tra i boschi che un ballo scatenato. Anche io ho l’ipotiroidismo che prova a mettermi i bastoni fra le ruote, ma sai cosa mi sta aiutando a trovare un ritmo tutto mio? Le tisane. Non parlo solo di berle, ma di tutto il rituale: scegliere le erbe, sentire il profumo mentre l’acqua bolle, prendermi quel momento di calma. Ho scoperto che una tazza di melissa o finocchio dopo cena non è solo un toccasana per la digestione, ma mi dà una specie di pausa per ascoltare il mio corpo. È come se mi aiutasse a sintonizzarmi con lui, a capire quando ha bisogno di muoversi o di riposare.

Non fraintendermi, non sono una che vive di soli infusi! I miei momenti di movimento sono i corsi online di yoga leggero e le camminate veloci nei parchi. Non sono una fanatica della palestra, ma questi maratoni virtuali di fitness mi hanno dato una spinta incredibile. La competizione non è tanto con gli altri, quanto con me stessa: ogni settimana provo a fare un passo in più, una posizione yoga un po’ più fluida. E quando finisco, mi premio con una tisana alla menta, che mi fa sentire come se stessi coccolando il mio corpo dopo la fatica.

Il mio suggerimento per te? Prova a inserire un piccolo rituale che ti dia calma, come una tisana serale, e abbinalo a qualcosa di attivo che ti piace davvero. Non deve essere per forza una corsa o un allenamento pesante: magari una passeggiata mentre ascolti la tua musica preferita o un corso di ballo online per seguire quel tuo valzer interiore. Il segreto, almeno per me, è stato trovare un equilibrio tra il fare e il lasciar andare. Non sarà una coreografia da teatro, ma è una danza che mi fa sorridere. Tu che passo stai provando a fare ora?
 
Ciao! La tua immagine di una passeggiata tra i boschi mi ha colpito, rende proprio l’idea di quel ritmo personale che cerchiamo quando il corpo non segue sempre i nostri piani. Anche io, con il mio viaggio verso il marathon, sto imparando a sintonizzarmi con me stesso, e ti capisco bene quando parli di pause per ascoltare il corpo. Le tisane che descrivi sembrano un bel modo per farlo, quasi un rituale che dà ordine alla giornata. Io invece ho trovato il mio momento di calma nel preparare il mio porridge mattutino: misurare l’avena, aggiungere un po’ di cannella, guardarlo cuocere lentamente. È una cosa semplice, ma mi aiuta a partire con il piede giusto.

Per il movimento, sto puntando tutto sulla corsa, ovviamente, ma non è solo questione di chilometri. Faccio sessioni di allenamento intervallato, tipo 4 minuti veloci e 2 di recupero, per migliorare la resistenza senza strafare. Con l’ipotiroidismo che a volte mi rallenta, ho dovuto imparare a non forzare troppo: se un giorno mi sento scarico, accorcio il giro e amen. Poi ci sono i giorni di forza, con squat e plank a casa, perché per il marathon serve anche un core solido. Il mio “premio” dopo? Un frullato con proteine e un po’ di frutta, niente di complicato, ma mi dà la sensazione di aver fatto qualcosa di buono per me.

Il tuo suggerimento di un rituale mi piace, e forse potrei provare a inserire qualcosa di più tranquillo la sera, come una camomilla, per bilanciare le giornate intense. Quanto al passo che sto provando a fare ora, direi che è aumentare la distanza settimanale senza perdere di vista il recupero: sto testando un lungo di 15 km questo weekend, con un occhio al cronometro ma soprattutto a come mi sento dopo. Mi sa che hai ragione: non serve una danza perfetta, basta che sia la nostra. Tu invece, che passo stai pensando di aggiungere alla tua routine?