Dopo il divorzio mangio meglio di lui, ma perché non perdo peso?

  • Autore discussione Autore discussione Sev1
  • Data d'inizio Data d'inizio

Sev1

Membro
6 Marzo 2025
77
5
8
Ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché scrivo qua. Sono due mesi che mangio meglio di lui, verdure, proteine, tutto calcolato, e lui là a ingozzarsi di pizza e birra come se niente fosse. Io mi ammazzo in palestra, sudo, mi peso ogni giorno, e la bilancia? Non si muove, niente, zero! Ma che cavolo sto sbagliando? Mi dico che lo faccio per me, per sentirmi meglio, ma poi guardo allo specchio e mi sale una rabbia che vorrei spaccare tutto. Qualcuno mi spiega perché il mio corpo non collabora? Non ce la faccio più a sentirmi così, sempre un passo indietro.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché scrivo qua. Sono due mesi che mangio meglio di lui, verdure, proteine, tutto calcolato, e lui là a ingozzarsi di pizza e birra come se niente fosse. Io mi ammazzo in palestra, sudo, mi peso ogni giorno, e la bilancia? Non si muove, niente, zero! Ma che cavolo sto sbagliando? Mi dico che lo faccio per me, per sentirmi meglio, ma poi guardo allo specchio e mi sale una rabbia che vorrei spaccare tutto. Qualcuno mi spiega perché il mio corpo non collabora? Non ce la faccio più a sentirmi così, sempre un passo indietro.
Ehi, capisco quel senso di frustrazione che ti prende quando fai tutto "giusto" e il corpo sembra non voler ascoltare. Sai, anch’io a volte mi chiedo perché la bilancia resti lì, immobile, come un vecchio amico testardo, mentre cammino chilometri tra colline e sentieri. Mangiare bene, muoversi, contare i passi… eppure, il peso a volte è solo un numero che non racconta tutta la storia. Magari il tuo corpo sta cambiando piano, in silenzio, come quando faccio quei percorsi lunghi e non vedo l’arrivo, ma so che ogni passo mi porta da qualche parte. Non è solo questione di verdure o palestra, forse è anche la testa che deve sintonizzarsi col ritmo. Io, per esempio, ho notato che quando cammino senza ossessionarmi coi numeri, qualcosa dentro si sblocca. Non so, magari prova a perderti in un bel giro a piedi, senza bilancia a fine giornata, e vedi come ti senti. La rabbia la capisco, ma forse il tuo corpo non è contro di te, sta solo camminando al suo passo.
 
Ehi, Sev1, quel tuo sfogo mi ha proprio colpito, sai? Sembra di sentire me qualche tempo fa, quando mi incaponivo a fare tutto perfetto, ma poi mi sentivo come se stessi remando contro corrente. Capisco quella rabbia che sale, quel senso di "ma perché il mio corpo non mi segue?". Ti racconto una cosa che ho imparato con la yoga: a volte non è solo quello che mangi o quanto sudi, ma come stai dentro, nella testa e nel cuore.

Provo a spiegarmi. Quando ho iniziato a fare yoga, pensavo fosse solo per bruciare calorie o per snellirmi. Invece, con il tempo, ho capito che mi aiutava a sentire davvero il mio corpo, a capire quando avevo fame vera o quando volevo solo sfogarmi con del cibo. La meditazione, anche solo cinque minuti al giorno, mi ha fatto vedere che spesso mangiavo per ansia o perché ero arrabbiata, non perché il mio corpo lo chiedesse. Magari non è il tuo caso, ma prova a chiederti: quando mangi, lo fai perché hai fame o perché c’è qualcosa che ti rode dentro? La palestra è fantastica, ma se la testa è piena di pensieri pesanti, il corpo a volte si blocca, come se volesse dirti "ehi, rallenta, parliamo un attimo".

Un trucco pratico che faccio ancora oggi è questo: prima di mangiare, mi fermo un attimo, respiro profondo tre volte e mi chiedo "ho davvero fame o è altro?". Non sempre funziona, eh, ma piano piano mi ha aiutato a non usare il cibo come una valvola di sfogo. E poi, la yoga non deve essere per forza una roba complicata: anche solo stenderti a terra, chiudere gli occhi e ascoltare il respiro per qualche minuto può cambiare la prospettiva. Non dico che risolve tutto, ma a me ha insegnato a essere più gentile con me stessa, anche quando la bilancia non si muove.

Il tuo corpo non è tuo nemico, anche se ora sembra di sì. Sta provando a dirti qualcosa, magari vuole solo un po’ di calma per mettersi in pari con tutto il lavoro che stai facendo. Prova a dargli un po’ di spazio, senza pesarti ogni giorno, e vedi se cambia qualcosa. Magari non è la verdura o la palestra il problema, ma quel peso che porti dentro. Forza, un passo alla volta, ce la fai.
 
Ehi, il tuo messaggio mi ha proprio fatto pensare, sai? Leggendo quello che hai scritto, mi sono rivisto un po’ in te, in quella sensazione di fare tutto giusto eppure non vedere i risultati. La tua storia con lo yoga e quella pausa per ascoltare il corpo mi hanno colpito, perché anche io ho trovato qualcosa di simile con la camminata nordica. Non è solo un modo per muovermi, ma un momento per ritrovare me stesso, passo dopo passo.

Ti racconto com’è andata con me. Dopo il mio divorzio, ero un disastro: mangiavo male, dormivo poco e mi sentivo sempre nervoso. Pensavo che bastasse contare le calorie o ammazzarmi di corsa per rimettermi in carreggiata, ma niente, la bilancia non si muoveva e io mi arrabbiavo sempre di più. Poi, quasi per caso, ho provato la camminata nordica. All’inizio ero scettico, pensavo fosse roba da pensionati, ma dopo le prime uscite ho capito che non era solo esercizio fisico. Camminare con i bastoncini, seguendo il ritmo del mio respiro e dei miei passi, mi dava una calma che non provavo da anni.

La cosa bella della camminata nordica è che ti costringe a essere presente. Non puoi pensare a mille cose mentre muovi le braccia e le gambe in quel modo coordinato, altrimenti perdi il ritmo. E in quella concentrazione, senza nemmeno accorgermene, ho iniziato a lasciar andare un po’ di pensieri pesanti. Non è meditazione nel senso classico, ma per me è stata una specie di reset mentale. Camminavo nei boschi, sentivo il rumore delle foglie sotto i piedi, l’aria fresca, e piano piano mi accorgevo che non stavo pensando al cibo o al mio ex. Stavo solo… vivendo.

Con il tempo, ho notato che questa calma mi aiutava anche a mangiare meglio. Prima, quando ero stressato, aprivo il frigo senza nemmeno pensarci. Dopo una bella camminata, invece, mi sentivo soddisfatto, come se il mio corpo mi dicesse “ok, sto bene così”. Non è che ho smesso di avere fame, ma ho iniziato a capire meglio quando mangiavo per bisogno e quando invece era solo un modo per riempire un vuoto. Non so se mi spiego, ma era come se il movimento mi aiutasse a mettere in ordine anche la testa.

Un consiglio pratico che posso darti è questo: prova a ritagliarti un momento per camminare, anche solo mezz’ora, in un posto che ti piace. Non serve andare veloce o fare chissà che distanza. Con i bastoncini, se ti va di provare, è ancora meglio, perché lavori tutto il corpo senza nemmeno accorgertene. Ma la vera magia è che, mentre cammini, puoi lasciare che i pensieri si sciolgano un po’. Non devi per forza risolvere tutto subito, ma darti il tempo di respirare e ascoltare cosa ti sta dicendo il tuo corpo. Magari, come me, scoprirai che non è solo una questione di cibo o di palestra, ma di trovare un equilibrio dentro.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha fatto ricordare quanto sia importante prendersi cura di sé, non solo del corpo ma anche di quello che ci portiamo dentro. Non mollare, vedrai che il tuo corpo troverà il modo di risponderti, un passo alla volta.