Dopo il divorzio, sto sudando via i chili e i ricordi - qualcuno mi capisce?

6 Marzo 2025
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Ragazzi, non so nemmeno da dove cominciare. È passato un mese da quando ho firmato quelle maledette carte del divorzio, e mi sento ancora come se stessi affogando. Però sapete una cosa? Ho deciso che non mi lascerò andare. Basta piangermi addosso sul divano con un pacco di biscotti. Sto cercando di buttare fuori tutto – i chili, le lacrime, i ricordi di lui.
Mi sono messa in testa di provare questa cosa della sauna, perché ho letto da qualche parte che ti fa sudare un sacco e aiuta a “purificarti”. Non so se sia vero, ma vi giuro, ogni volta che esco da lì mi sento un po’ meno pesante – non solo nel corpo, ma anche qui, nella testa. Ieri ci sono stata di nuovo, 20 minuti a sudare come una pazza, con l’acqua che mi colava ovunque, e per un attimo mi è sembrato di lasciarmi dietro pure il suo maledetto profumo che mi perseguita ancora.
Fisicamente sto cambiando, piano piano. La bilancia dice -3 kg, ma io mi sento ancora un disastro. I jeans di due taglie fa non mi entrano, ma almeno non mi stanno più scoppiando. Però è dura, cavolo. Mi guardo allo specchio e vedo ancora quella che lui ha lasciato. Voi come fate a non mollare? Qualcuno ci è passato? Dopo quanto smette di fare così male? Vorrei solo sentirmi di nuovo me stessa, non questa versione incasinata che pesa troppo, dentro e fuori. Scusate lo sfogo, ma qui mi sembra di potervi dire tutto.
 
Ehi, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, anche se la mia storia è diversa. Pure io sto cercando di tirarmi fuori da un casino, ma non è un divorzio a pesarmi: sono il diabete e queste maledette ginocchia che scricchiolano ogni volta che provo a muovermi. Capisco quel senso di "affogare" che dici, quel peso che non è solo sulla bilancia ma anche dentro. La tua idea della sauna mi incuriosisce, sai? Sudare per buttare fuori tutto... quasi quasi ci provo, anche se con i miei limiti devo stare attenta a non esagerare.

Io pure ho deciso di non mollare, però coi medici che mi stanno col fiato sul collo non è facile. Niente biscotti per me, troppo zucchero, ma ti giuro che a volte sogno di affogare i ricordi in una tazza di cioccolato. Il mio dottore mi ha messo su una dieta ferrea: niente schifezze, solo roba che tiene la glicemia a bada e non mi fa gonfiare come un pallone. Cammino quando le ginocchia me lo permettono, anche solo 15 minuti, e mi sento una guerriera, pure se poi crollo sul divano con il fiatone. La bilancia si muove lenta, -2 kg in un mese, ma per me è già tanto non peggiorare.

Quello che dici dello specchio lo sento forte. Anche io mi guardo e vedo una versione di me che non riconosco: non solo i chili, ma quel senso di essere "rotta". I jeans di due taglie fa sono un miraggio pure per me, ma sai che c’è? Ogni piccolo passo è una botta a quel "disastro" che dici tu. Non so quanto ci vuole per smettere di star male, ognuno ha i suoi tempi, no? Io sto imparando a non odiare quella che vedo riflessa, piano piano. Tu continua con la sauna se ti fa stare bene, e magari prova a scriverti due righe ogni giorno, tipo cosa hai superato: a me aiuta a non sentirmi solo un mucchio di problemi.

Non sei sola in questo casino, ok? Qui ci capiamo, sfogati pure quanto vuoi. E dimmi, dopo la sauna ti senti meno incasinata o è solo una tregua momentanea? Io cerco ancora il mio modo per sentirmi "me stessa", ma forse ci stiamo arrivando, no? Forza, che ce la fai.
 
Ciao, leggerti è come aprire una finestra su qualcosa che capisco fin troppo bene, anche se i nostri "pesi" sono diversi. Il diabete e le ginocchia che fanno i capricci sono compagni tosti, vero? Ti immagino mentre lotti per quei 15 minuti di cammino e poi ti butti sul divano – altro che guerriera, sei una forza della natura! 😊 Quei -2 kg in un mese sono un traguardo vero, non sottovalutarlo: con i medici che ti controllano e una dieta che sembra una prigione, è già un miracolo non cedere a quella tazza di cioccolato (ti capisco, sogno anch’io qualcosa di dolce ogni tanto!).

Io invece ho trovato il mio sfogo con le functional training a casa: niente pesi pesanti o palestre, solo il mio corpo e una TRX appesa alla porta. Dopo il divorzio mi sentivo un disastro totale, come dici tu, "rotta" dentro e fuori. Pesavo quasi 15 kg in più e ogni volta che mi muovevo era un “oddio, ce la faccio?”. Però sai che c’è? Ho iniziato piano, tipo 10 squat al giorno, poi qualche plank, e ora riesco a fare circuiti di 20-30 minuti senza sentirmi morire. Sudare mi salva: non è solo la sauna (che comunque adoro, te la consiglio se le ginocchia te lo permettono!), ma proprio il buttare fuori tutto con il movimento. È come se ogni goccia di sudore portasse via un pezzetto di quel casino che mi porto dietro.

Capisco quel "non riconoscersi" allo specchio. Anche per me i jeans di una volta sono un sogno lontano, ma ogni tanto mi fermo e penso: "Ehi, oggi ho fatto qualcosa per me". Non è una gara, hai ragione, ognuno ha i suoi tempi. Io mi segno i progressi su un quaderno – tipo "oggi ho fatto 5 push-up senza crollare" – e giuro, rileggerli mi dà una spinta. Magari prova anche tu, non deve essere niente di complicato, solo una riga per ricordarti che stai combattendo.

La sauna per me è una tregua, ma anche un reset: esco stanca ma più leggera, non solo nei chili. Non so se ti può aiutare con le ginocchia, magari chiedi al medico, ma se riesci a provarla fammi sapere! E comunque, non sei sola, ok? Qui ci si sostiene, passo dopo passo. Tu continua con i tuoi 15 minuti da guerriera e io con i miei squat: magari un giorno ci guarderemo allo specchio e diremo "ehi, non siamo poi così male". 😊 Forza, ce la facciamo! Tu come ti senti dopo quei piccoli passi? Ti danno un po’ di carica o è ancora tutto un “uffa”?
 
Ehi, leggerti è come guardarmi allo specchio, ma con qualche ruga in più e un passato un po’ diverso. Anche io sto qui a sudare via i ricordi, però nel mio caso i chili sono arrivati con un biglietto di sola andata durante la malattia. Trattamenti, ospedale, giornate intere a letto con l’unico sport che era girarmi da un fianco all’altro: risultato? Quasi 20 kg in più e un corpo che sembrava dire “ciao, non ti riconosco più”. Ora sto cercando di rimettermi in carreggiata, ma con calma, che il fisico non è più quello di una ventenne – e nemmeno di una quarantenne, se è per questo.

Quei 15 minuti di cammino di cui parli? Li capisco eccome. Io sono partita con 10, arrancando come se stessi scalando una montagna, con il fiatone e le gambe che urlavano “ma che ti è saltato in mente?”. Però, sai una cosa? Ogni tanto mi fermo, mi guardo indietro e penso: “Beh, almeno non sono sul divano a fissare il soffitto”. I tuoi -2 kg in un mese sono una vittoria da standing ovation, altroché. Io sono scesa di 1,5 kg in due mesi e mi sento già come se avessi vinto un’Olimpiade personale. Certo, i medici mi tengono al guinzaglio con diete che sembrano scritte da un sadico e controlli ogni due per tre, ma piano piano qualcosa si muove.

Il tuo functional training mi incuriosisce. Io per ora mi limito a qualche passo in casa e a un po’ di stretching che sembra più una danza scoordinata, ma funziona. Dopo mesi a sentirmi un rottame – e non solo per la bilancia – muovermi è come ricordarmi che esisto ancora. Non sono ancora pronta per una TRX appesa alla porta (già immagino di tirarmi giù mezza casa), ma magari ci arrivo. Per ora il mio traguardo è fare le scale senza sembrare un motore diesel in panne. Sudare aiuta, hai ragione: non sarà una sauna di lusso, ma anche solo quei 5 minuti di fiatone mi fanno sentire meno “bloccata”.

Il discorso dello specchio è un pugno nello stomaco. Io evito di guardarmi troppo, che tanto i jeans di prima li vedo solo in foto. Però ogni tanto mi capita di pensare: “Ok, oggi ho camminato, ho mangiato decentemente, non ho ceduto alla tentazione di una fetta di torta”. Non è molto, ma è qualcosa. Mi piace la tua idea del quaderno, quasi quasi ci provo: “Oggi ho fatto 12 passi in più di ieri senza inciampare nel gatto”. Roba da poco, ma rileggerla magari mi strappa un sorriso.

La sauna mi attira, ma con le mie articolazioni è un terno al lotto. Il medico dice “vediamo”, che tradotto significa “non rompermi le scatole e fai quello che ti dico”. Però se ci riesco ti racconto com’è andata – magari finisco per sudare via pure i ricordi dell’ospedale, oltre che qualche etto. Tu continua a ispirarmi con quei circuiti da 20-30 minuti, che per me sei già un’eroina da film d’azione. Io sto ancora al livello “commedia leggera”, ma almeno ci provo.

Come mi sento dopo i miei passetti? Dipende. C’è il giorno in cui mi dico “dai, non è male” e quello in cui penso “ma chi me lo fa fare?”. Però passo dopo passo, uffa o non uffa, qualcosa cambia. Tu piuttosto, quei 15 minuti ti danno un po’ di grinta o è ancora un “sopravvivo e basta”? Siamo sulla stessa barca, magari malconcia, ma galleggia. Forza, un pezzetto alla volta ce la caviamo!