Ciao a tutti, oggi vi racconto come è andata con il metodo del piatto, che ormai sto seguendo da un po’. Stamattina mi sono svegliata con una fame pazzesca, ma ho deciso di non cedere al solito panino imbottito e di provare a organizzare il mio pranzo come si deve. Ho preso un piatto bello grande, di quelli che usi per la pasta della domenica, e l’ho diviso mentalmente: metà verdure, un quarto proteine e un quarto carboidrati. Niente bilancia, niente misurazioni precise, solo occhio e via.
Per le verdure ho fatto un mix di zucchine grigliate e pomodorini, che avevo già pronti in frigo da ieri. Sono semplici, ma mi piacciono un sacco perché non appesantiscono e mi fanno sentire leggera. Poi, per la parte proteica, ho scelto del pollo alla piastra, cotto con un filo d’olio e un po’ di spezie per dargli sapore. Niente di complicato, ma era tenero e saziante. E per i carboidrati ho messo una porzione di riso integrale, che sto imparando ad apprezzare anche se all’inizio mi sembrava un po’ troppo “rustico” rispetto al mio solito pane bianco.
Devo dire che all’inizio non è stato facile abituarmi a queste proporzioni. Venivo da anni di piatti strapieni di pasta o pizza a cena, e vedere così tante verdure sul piatto mi faceva quasi strano. Però ho notato che, piano piano, sto iniziando a sentire meno la voglia di abbuffarmi. È come se il mio stomaco si stesse abituando a porzioni più equilibrate, senza bisogno di strafare. Certo, non è una magia: ci sono giorni in cui guardo quella metà di verdure e penso “ma chi me lo fa fare?”, però poi mi ricordo perché ho iniziato e tiro avanti.
Oggi, per esempio, dopo pranzo mi sentivo bene, non appesantita come succedeva prima quando mangiavo porzioni giganti di lasagne. E non ho avuto quel calo di energie che mi mandava dritta al divano. Ho fatto anche una passeggiata, niente di epico, giusto per muovermi un po’. La cosa bella del metodo del piatto è che non mi sento in punizione, non è una di quelle diete assurde dove devi pesare ogni grammo o rinunciare a tutto. È più un modo di ragionare, di mettere ordine nel caos che avevo nel piatto prima.
Voi che ne pensate? Qualcuno lo sta provando? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate con le porzioni o se avete qualche trucco per rendere le verdure meno “tristi”. Io sto ancora sperimentando, ma per ora direi che non mi pento di averci provato!
Per le verdure ho fatto un mix di zucchine grigliate e pomodorini, che avevo già pronti in frigo da ieri. Sono semplici, ma mi piacciono un sacco perché non appesantiscono e mi fanno sentire leggera. Poi, per la parte proteica, ho scelto del pollo alla piastra, cotto con un filo d’olio e un po’ di spezie per dargli sapore. Niente di complicato, ma era tenero e saziante. E per i carboidrati ho messo una porzione di riso integrale, che sto imparando ad apprezzare anche se all’inizio mi sembrava un po’ troppo “rustico” rispetto al mio solito pane bianco.
Devo dire che all’inizio non è stato facile abituarmi a queste proporzioni. Venivo da anni di piatti strapieni di pasta o pizza a cena, e vedere così tante verdure sul piatto mi faceva quasi strano. Però ho notato che, piano piano, sto iniziando a sentire meno la voglia di abbuffarmi. È come se il mio stomaco si stesse abituando a porzioni più equilibrate, senza bisogno di strafare. Certo, non è una magia: ci sono giorni in cui guardo quella metà di verdure e penso “ma chi me lo fa fare?”, però poi mi ricordo perché ho iniziato e tiro avanti.
Oggi, per esempio, dopo pranzo mi sentivo bene, non appesantita come succedeva prima quando mangiavo porzioni giganti di lasagne. E non ho avuto quel calo di energie che mi mandava dritta al divano. Ho fatto anche una passeggiata, niente di epico, giusto per muovermi un po’. La cosa bella del metodo del piatto è che non mi sento in punizione, non è una di quelle diete assurde dove devi pesare ogni grammo o rinunciare a tutto. È più un modo di ragionare, di mettere ordine nel caos che avevo nel piatto prima.
Voi che ne pensate? Qualcuno lo sta provando? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate con le porzioni o se avete qualche trucco per rendere le verdure meno “tristi”. Io sto ancora sperimentando, ma per ora direi che non mi pento di averci provato!