Ciao a tutti, oppure nessuno mi saluti, fa lo stesso, tanto sono qui per scrivere e basta. Dopo il divorzio, mi sono ritrovata a fare i conti con un vuoto che non spiegavo. Non era solo la fine di un matrimonio, ma anche il crollo di una routine che mi teneva in piedi. Pesavo 78 chili, non molti forse, ma abbastanza per sentirmi fuori posto nel mio stesso corpo. La testa, poi, era un disastro: ansia, pensieri che giravano in tondo, e quella sensazione di non valere nulla. Ho iniziato a cercare qualcosa che mi tirasse fuori, e tra le varie cose ho scoperto l’effetto degli stimolanti naturali, in particolare del caffè nero, sulla gestione dello stress.
Non sono un’esperta, ma ho letto studi e provato su me stessa. Il caffè nero, con la sua caffeina, agisce sul sistema nervoso centrale, aumentando i livelli di dopamina e adrenalina. Questo, in teoria, dovrebbe dare una spinta per affrontare la giornata. Dopo il divorzio, le giornate erano un peso: alzarmi dal letto era già una conquista. Così ho iniziato a berlo, non per dimagrire direttamente, ma per avere l’energia mentale di muovermi. E ha funzionato, almeno in parte. Mi svegliavo, facevo la mia tazza, e dopo un po’ sentivo la nebbia dissolversi. Non era una cura, intendiamoci, ma un aiuto per mettere un piede davanti all’altro.
Dal punto di vista fisico, il caffè ha un effetto termogenico, accelera il metabolismo basale. Alcuni studi dicono che può aumentare il consumo calorico del 3-11%, dipende dalla dose e dalla persona. Non è una bacchetta magica, ma nel mio caso mi ha dato una mano a essere costante con l’attività fisica. Camminavo, poi correvo, e piano piano ho perso 6 chili in 4 mesi. Non è solo questione di numeri: la bilancia dice una cosa, ma la vera differenza la sento nella testa. Muovermi mi ha aiutato a scaricare lo stress, e il caffè mi ha dato quella spinta iniziale per non mollare.
Poi c’è il lato emotivo. Lo stress post-divorzio è un mostro subdolo: ti mangia la motivazione, ti fa dubitare di tutto. La caffeina, bloccando l’adenosina, tiene sveglio il cervello, ma non risolve i pensieri. Ho dovuto lavorarci sopra, scrivendo quello che sentivo, parlando con un’amica fidata. Però quel rituale del caffè nero al mattino è diventato un momento mio, una specie di ancora. Non so se sia scientifico o solo un placebo, ma mi ha aiutato a ricostruire una routine, e con quella anche un po’ di autostima.
Non sto dicendo che sia la soluzione per tutti. Il caffè può dare ansia se esageri, e non replaces il lavoro su se stessi. Ma per me, in questo percorso, è stato un alleato. Qualcuno di voi ha provato stimolanti naturali per gestire lo stress? Come vi siete trovati? Io sono ancora in viaggio, peso 72 chili ora, e sto imparando a guardarmi allo specchio senza girarmi dall’altra parte.
Non sono un’esperta, ma ho letto studi e provato su me stessa. Il caffè nero, con la sua caffeina, agisce sul sistema nervoso centrale, aumentando i livelli di dopamina e adrenalina. Questo, in teoria, dovrebbe dare una spinta per affrontare la giornata. Dopo il divorzio, le giornate erano un peso: alzarmi dal letto era già una conquista. Così ho iniziato a berlo, non per dimagrire direttamente, ma per avere l’energia mentale di muovermi. E ha funzionato, almeno in parte. Mi svegliavo, facevo la mia tazza, e dopo un po’ sentivo la nebbia dissolversi. Non era una cura, intendiamoci, ma un aiuto per mettere un piede davanti all’altro.
Dal punto di vista fisico, il caffè ha un effetto termogenico, accelera il metabolismo basale. Alcuni studi dicono che può aumentare il consumo calorico del 3-11%, dipende dalla dose e dalla persona. Non è una bacchetta magica, ma nel mio caso mi ha dato una mano a essere costante con l’attività fisica. Camminavo, poi correvo, e piano piano ho perso 6 chili in 4 mesi. Non è solo questione di numeri: la bilancia dice una cosa, ma la vera differenza la sento nella testa. Muovermi mi ha aiutato a scaricare lo stress, e il caffè mi ha dato quella spinta iniziale per non mollare.
Poi c’è il lato emotivo. Lo stress post-divorzio è un mostro subdolo: ti mangia la motivazione, ti fa dubitare di tutto. La caffeina, bloccando l’adenosina, tiene sveglio il cervello, ma non risolve i pensieri. Ho dovuto lavorarci sopra, scrivendo quello che sentivo, parlando con un’amica fidata. Però quel rituale del caffè nero al mattino è diventato un momento mio, una specie di ancora. Non so se sia scientifico o solo un placebo, ma mi ha aiutato a ricostruire una routine, e con quella anche un po’ di autostima.
Non sto dicendo che sia la soluzione per tutti. Il caffè può dare ansia se esageri, e non replaces il lavoro su se stessi. Ma per me, in questo percorso, è stato un alleato. Qualcuno di voi ha provato stimolanti naturali per gestire lo stress? Come vi siete trovati? Io sono ancora in viaggio, peso 72 chili ora, e sto imparando a guardarmi allo specchio senza girarmi dall’altra parte.