Ciao a tutti, o forse dovrei dire "salve a chi riesce a correre senza sentirsi morire"! Io e il mio compagno ci siamo messi in testa di provare a correre insieme, un po’ per perdere peso, un po’ per sentirci meno in colpa quando ci scappa una pizza di troppo. Ma, ragazzi, perché deve essere così complicato? Pensavamo che avere un partner rendesse tutto più semplice, e in parte è vero, ma ci sono giorni in cui mi chiedo se non stiamo solo trascinandoci a vicenda verso il fallimento.
All’inizio eravamo entusiasti: abbiamo comprato le scarpe giuste, fatto stretching come se fossimo atleti professionisti, e ci siamo detti "dai, mezz’ora al parco non ci ucciderà". Be’, non ci ha ucciso, ma quasi. Dopo cinque minuti io avevo il fiatone e lui si lamentava di un dolore al ginocchio. Però ci siamo messi d’accordo per non mollare, ci sproniamo a vicenda, tipo "se ce la fai tu, ce la faccio anch’io". È una specie di patto non scritto: nessuno dei due vuole essere quello che si arrende per primo.
La cosa bella è che, anche se arrancando, ci stiamo provando. Lui mi aspetta quando rallento, io lo incoraggio quando dice che non ne può più. Ma non capisco perché sembri così difficile. Forse è perché non siamo abituati, o forse perché ci immaginiamo che dovrebbe essere subito facile come per quelli che vediamo sfrecciare al parco. Invece noi siamo lì, rossi in faccia, con il cuore che batte all’impazzata, e ogni tanto ci scappa pure da ridere per quanto siamo scoordinati.
Qualcuno ha dei consigli? Non so, magari su come rendere la corsa meno un’agonia e più un momento nostro? O forse è normale sentirsi così all’inizio? Io voglio davvero che funzioni, non solo per il peso, ma perché mi piace l’idea di farcela insieme a lui. Però, cavolo, non pensavo che sudare tanto potesse essere così imbarazzante!
All’inizio eravamo entusiasti: abbiamo comprato le scarpe giuste, fatto stretching come se fossimo atleti professionisti, e ci siamo detti "dai, mezz’ora al parco non ci ucciderà". Be’, non ci ha ucciso, ma quasi. Dopo cinque minuti io avevo il fiatone e lui si lamentava di un dolore al ginocchio. Però ci siamo messi d’accordo per non mollare, ci sproniamo a vicenda, tipo "se ce la fai tu, ce la faccio anch’io". È una specie di patto non scritto: nessuno dei due vuole essere quello che si arrende per primo.
La cosa bella è che, anche se arrancando, ci stiamo provando. Lui mi aspetta quando rallento, io lo incoraggio quando dice che non ne può più. Ma non capisco perché sembri così difficile. Forse è perché non siamo abituati, o forse perché ci immaginiamo che dovrebbe essere subito facile come per quelli che vediamo sfrecciare al parco. Invece noi siamo lì, rossi in faccia, con il cuore che batte all’impazzata, e ogni tanto ci scappa pure da ridere per quanto siamo scoordinati.
Qualcuno ha dei consigli? Non so, magari su come rendere la corsa meno un’agonia e più un momento nostro? O forse è normale sentirsi così all’inizio? Io voglio davvero che funzioni, non solo per il peso, ma perché mi piace l’idea di farcela insieme a lui. Però, cavolo, non pensavo che sudare tanto potesse essere così imbarazzante!