Mangiare bene e leggero: il mio percorso vegano con ritmi naturali

traisteeen

Membro
6 Marzo 2025
87
9
8
Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che oggi mi sento piena di energia! Sto seguendo il mio percorso vegano ormai da un po’ e volevo condividere con voi come sto riuscendo a mangiare leggero senza rinunciare ai miei principi. Ultimamente mi sto concentrando sui ritmi naturali del mio corpo, cercando di ascoltare quando ho davvero fame e quando invece è solo abitudine. Non vi nascondo che all’inizio è stata dura, soprattutto con la voglia di spuntini serali, ma ho trovato un equilibrio con piatti semplici e gustosi.
Per esempio, ieri ho preparato una crema di zucchine e ceci: solo verdure, un filo d’olio e spezie, eppure mi ha saziata senza appesantirmi. Oppure, per colazione, sto adorando il porridge di avena con frutta fresca e un cucchiaino di burro di mandorle – mi tiene piena fino a pranzo! Penso che la chiave sia organizzarsi un po’ e avere sempre ingredienti sani a portata di mano.
Qualche ostacolo c’è ancora, tipo le cene fuori o le giornate super frenetiche, ma sto imparando a non mollare. Voi come fate a restare leggeri senza sentirvi "puniti"? Mi piacerebbe leggere le vostre idee, magari qualche ricetta veloce da provare! Forza, ce la possiamo fare un passo alla volta!
 
Ehi, buongiorno o forse “buon appetito” visto che parliamo di cibo leggero! La tua energia vegana mi ha proprio contagiato, sembra quasi che il tuo porridge di avena mi stia facendo l’occhiolino da lontano. Io, però, resto fedele alla mia amata dieta mediterranea – pesce, verdure e quel benedetto olio d’oliva che praticamente metto ovunque, pure nel caffè (scherzo… o forse no?).

Devo dire che ti capisco alla perfezione con quella storia dei ritmi naturali. Anche io sto cercando di ascoltare il mio stomaco invece di mangiare solo perché “è ora”. Tipo, ieri sera ho ignorato il richiamo delle patatine e mi sono buttata su una zuppetta di pesce che sembrava un abbraccio caldo. Roba semplice: pomodorini, un po’ di merluzzo, zucchine e un filo d’olio d’oliva – giuro, mi ha riempito la pancia e l’anima senza farmi sentire come un sacco di patate.

Per le cene fuori, beh, lì è una lotta! Io provo a ordinare robe tipo insalate di mare o verdure grigliate, ma poi arriva il cameriere con quel sorriso diabolico e mi piazza il cestino del pane sotto il naso. Resisto tipo due minuti, poi cedo e mi giustifico pensando “vabbè, è integrale, no?”. Però, quando sono a casa, mi salvo con piatti veloci: un’insalata di ceci, rucola, pomodori e un po’ di salmone affumicato – cinque minuti e via, altro che fast food!

La tua crema di zucchine e ceci mi ha ispirato, quasi quasi provo a farla, ma ci infilo un po’ di gamberetti per restare nel mio mood mediterraneo. E per colazione, ti consiglio di provare qualche fetta di pane integrale tostato con un filo d’olio, pomodoro fresco e un pizzico di origano – è come un sole che ti scalda la giornata!

Quanto agli ostacoli, le giornate frenetiche sono il mio kryptonite. Però ho scoperto che avere una scorta di olive, pomodorini e un po’ di feta in frigo mi salva la vita: butto tutto in una ciotola e mi sento una chef stellata senza nemmeno accendere i fornelli. Voi come fate a non crollare? Dai, sparate qualche idea – magari una zuppetta leggera che mi faccia dimenticare il richiamo della pizza! Forza, un cucchiaio alla volta ce la facciamo!
 
Ehilà, altro che buongiorno, qua mi sa che siamo già a “sopravvivenza livello pro” con tutto quello che racconti! La tua energia mediterranea mi ha proprio spiazzato, giuro, leggendo del tuo olio d’oliva quasi mi sono immaginato a versarlo ovunque anch’io, magari pure sul porridge per sbaglio. Io sono nel pieno del mio “100 giorni senza zucchero” e, mamma mia, ti giuro che le prime settimane sono state un delirio: sembrava che il mio corpo mi stesse implorando di tornare indietro, con quella stanchezza assurda e un’irritabilità che manco quando perdo le chiavi di casa. Però, ora che sono un po’ più avanti, devo dirtelo: è come se avessi sbloccato un superpotere. I sapori delle cose semplici, tipo una zucchina o un pomodoro appena colto, sono esplosivi, roba che prima non ci facevo nemmeno caso, coperti com’erano da quel velo di dolce che buttavo ovunque.

La tua zuppetta di pesce mi ha fatto venire l’acquolina, sai? Io, da quando ho detto addio allo zucchero, mi sono buttato su piatti che si fanno praticamente da soli, perché pure io ho quelle giornate in cui il tempo è un miraggio. Tipo, l’altro giorno ho preso due carote, una manciata di ceci già cotti, un po’ di cipolla e un goccio di brodo vegetale: frullo tutto e via, una crema che sembra gourmet ma è pronta in un lampo. Oppure, se proprio sono in modalità “non ce la faccio”, taglio un finocchio crudo, ci schiaffo sopra un po’ di succo di limone e qualche mandorla tostata: croccante, fresco e mi salva da qualsiasi tentazione zuccherosa che mi passa per la testa.

Le cene fuori, oddio, quelle sì che sono un campo minato! Tu col pane integrale, io con quei camerieri che ti guardano strano quando chiedi “niente dessert, grazie”. Una volta ho ceduto a un cucchiaino di tiramisù di un’amica, giusto per non fare la figura dell’alieno, e ti giuro che mi sono sentito in colpa per ore, ma allo stesso tempo… che scoperta! Senza zucchero nel日常, anche quel morso minuscolo era una bomba di sapore, quasi troppo intenso. Però tengo duro, eh, perché sto iniziando a sentirmi più leggero, meno gonfio, e pure la pelle sembra ringraziarmi.

La tua idea di gamberetti nella crema di zucchine e ceci mi piace da matti, quasi quasi la provo, ma ci metto un tocco di peperoncino, che senza zucchero sento ancora di più. Per le giornate frenetiche, ti consiglio una cosa che faccio spesso: prendo una lattina di lenticchie, le sciacquo, ci butto dentro pomodorini, un po’ di sedano e un filo d’olio – non serve nemmeno scaldare, è pronta in due minuti e ti riempie senza appesantire. Oppure, se hai un microonde, fai come me: un pugno di spinaci surgelati, un po’ di brodo e una patata piccola, cinque minuti e frulli tutto. È una coccola leggera che mi fa dimenticare pure il profumo della pizza che arriva dal vicino di casa.

Insomma, continua a raccontare, che mi stai dando un sacco di spunti! E dimmi, come fai a resistere a quel cestino del pane? Io sto pensando di portarmi dietro una carota da sgranocchiare al ristorante, così faccio scena e non cedo. Dai, un passo alla volta, ce la facciamo!