Ehi, qualcuno ha voglia di condividere un po’ di esperienze vere? Mangiare fuori casa dopo un infortunio è una di quelle cose che ti fanno alzare un sopracciglio. Ti dicono che basta "fare scelte furbe" e tutto si sistema, ma sul serio? Io sono qui, zoppicando ancora un po’ dopo una bella botta alla caviglia, e vi dico la mia. Quando non potevo muovermi, il peso è salito come se niente fosse: 10 chili in pochi mesi, roba da matti. Ora sto cercando di rimettermi in carreggiata, ma non è che puoi semplicemente entrare in un ristorante e dire "ok, tutto risolto".
Le mie uscite ormai sono un mix di speranza e scetticismo puro. Prendi un menu: insalata, sì, ma poi c’è quella vinaigrette che ti frega, o il pollo grigliato che sembra sano ma chissà con cosa lo cuociono. Io provo a stare attenta, eh. Ordino cose semplici, tipo pesce al vapore o verdure grigliate, ma poi ti arriva quel cestino di pane sul tavolo e la forza di volontà va a farsi benedire. Adattare le mie vecchie abitudini a questa situazione è un incubo. Prima dell’infortunio ero una che si allenava cinque volte a settimana, ora mi arrangio con fisioterapia e qualche esercizio leggero a casa. Il metabolismo è crollato, e mangiare fuori non aiuta.
Qualche giorno fa sono stata in una trattoria vicino casa. Ho chiesto un piatto di verdure senza olio e un po’ di riso integrale. Sembrava una vittoria, ma poi il cameriere mi dice che il riso "è condito per sapore". Ma condito con cosa? Burro? Olio? Mistero. Alla fine ho mangiato, ma ero lì a pensare: "Sto davvero controllando qualcosa o è tutta una farsa?". E non parliamo delle porzioni: anche quando scegli bene, ti servono abbastanza da sfamare due persone. Io cerco di lasciare metà piatto, ma poi mi sento in colpa per lo spreco.
La nutrizione la sto sistemando a casa, con porzioni pesate e robe proteiche per non perdere quel poco di muscoli che mi resta. Ma fuori? È un terno al lotto. Mi chiedo se qualcuno di voi, magari con un infortunio alle spalle, abbia trovato un modo per non impazzire. Perché io, onestamente, non so se questa storia delle "scelte salutari" funzioni davvero o sia solo un bel racconto da rivista. Voi come fate? Avete trucchi che non siano i soliti "bevi acqua" o "chiedi il condimento a parte"? Perché dopo un po’ anche quelli stufano, e la tentazione di mollare tutto per una carbonara è sempre dietro l’angolo.
Le mie uscite ormai sono un mix di speranza e scetticismo puro. Prendi un menu: insalata, sì, ma poi c’è quella vinaigrette che ti frega, o il pollo grigliato che sembra sano ma chissà con cosa lo cuociono. Io provo a stare attenta, eh. Ordino cose semplici, tipo pesce al vapore o verdure grigliate, ma poi ti arriva quel cestino di pane sul tavolo e la forza di volontà va a farsi benedire. Adattare le mie vecchie abitudini a questa situazione è un incubo. Prima dell’infortunio ero una che si allenava cinque volte a settimana, ora mi arrangio con fisioterapia e qualche esercizio leggero a casa. Il metabolismo è crollato, e mangiare fuori non aiuta.
Qualche giorno fa sono stata in una trattoria vicino casa. Ho chiesto un piatto di verdure senza olio e un po’ di riso integrale. Sembrava una vittoria, ma poi il cameriere mi dice che il riso "è condito per sapore". Ma condito con cosa? Burro? Olio? Mistero. Alla fine ho mangiato, ma ero lì a pensare: "Sto davvero controllando qualcosa o è tutta una farsa?". E non parliamo delle porzioni: anche quando scegli bene, ti servono abbastanza da sfamare due persone. Io cerco di lasciare metà piatto, ma poi mi sento in colpa per lo spreco.
La nutrizione la sto sistemando a casa, con porzioni pesate e robe proteiche per non perdere quel poco di muscoli che mi resta. Ma fuori? È un terno al lotto. Mi chiedo se qualcuno di voi, magari con un infortunio alle spalle, abbia trovato un modo per non impazzire. Perché io, onestamente, non so se questa storia delle "scelte salutari" funzioni davvero o sia solo un bel racconto da rivista. Voi come fate? Avete trucchi che non siano i soliti "bevi acqua" o "chiedi il condimento a parte"? Perché dopo un po’ anche quelli stufano, e la tentazione di mollare tutto per una carbonara è sempre dietro l’angolo.