Mangiare sano in viaggio: la mia sfida ostinata per restare in forma!

blona

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non mollo mai, nemmeno in viaggio! Mangiare sano mentre sono in giro è una sfida che affronto con la testa dura, e oggi voglio raccontarvi come ce l’ho fatta a non sgarrare, nonostante treni, aerei e hotel.
Parto spesso per lavoro, a volte per piacere, e all’inizio era un disastro: fast food in aeroporto, snack pieni di zucchero nelle stazioni di servizio, cene pesanti nei ristoranti perché "tanto sono in vacanza". Ma poi ho detto basta. Ho deciso che il mio corpo merita di meglio, ovunque mi trovi. La chiave? Pianificare e non cedere alle scuse.
Prima di ogni viaggio, mi preparo. Non parlo solo di valigie, ma di cibo. Mi porto sempre qualcosa di sano: frutta secca, barrette fatte in casa con avena e miele, o anche solo una mela che non si rovina in borsa. Se so che starò fuori tanto, cerco un mercato locale appena arrivo. Non c’è niente di meglio che girare tra le bancarelle e trovare verdure fresche, frutta di stagione o formaggi veri, di quelli che profumano di campagna. È un modo per mangiare bene e scoprire posti nuovi. Altro che panini confezionati!
Quando sono in hotel, non mi lascio fregare dai buffet. Certo, quelle brioche calde mi guardano, ma io punto su uova, yogurt naturale, magari un po’ di frutta. Se non c’è niente di decente, ordino fuori, ma scelgo con cura: insalate ricche, piatti con verdure grigliate, proteine magre. Non è sempre perfetto, ma è meglio di una pizza surgelata. E sapete una cosa? Mi sento più energico, non appesantito, e questo fa la differenza quando devo camminare tutto il giorno o fare riunioni infinite.
Per muovermi, non ho scuse nemmeno lì. Non sempre c’è una palestra in hotel, ma chi se ne frega. Uso quello che ho: una stanza, un parco, una scala. Faccio squat, flessioni, addominali, o corro sul posto se proprio non c’è spazio. Se sono in un posto bello, tipo vicino al mare o in montagna, esco a camminare veloce o faccio trekking. Non è solo allenamento, è un modo per godermi il viaggio senza sentirmi in colpa per aver mangiato un dolce in più ogni tanto.
Non fraintendetemi, non sono un fanatico. Se c’è un piatto tipico che voglio provare, lo mangio. Ma non ogni giorno, e sempre con equilibrio. La mia regola è semplice: cerco cibo che sembra "vero", quello che mia nonna approverebbe. Niente roba ultra-processata che sa di plastica. E bevo acqua, tanta acqua. Sembra banale, ma mi salva da gonfiore e stanchezza.
Questa testardaggine mi ha cambiato i viaggi. Non torno più a casa con due chili in più e il senso di colpa. Anzi, mi sento fiero, perché so che sto rispettando me stesso, ovunque sia. Non è facile, ma è possibile. Basta volerlo davvero e non lasciarsi trascinare dalla comodità. Voi come fate a mangiare sano quando siete in giro? Raccontatemi, che magari rubo qualche idea!
 
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Ragazzi, non mollo mai, nemmeno in viaggio! Mangiare sano mentre sono in giro è una sfida che affronto con la testa dura, e oggi voglio raccontarvi come ce l’ho fatta a non sgarrare, nonostante treni, aerei e hotel.
Parto spesso per lavoro, a volte per piacere, e all’inizio era un disastro: fast food in aeroporto, snack pieni di zucchero nelle stazioni di servizio, cene pesanti nei ristoranti perché "tanto sono in vacanza". Ma poi ho detto basta. Ho deciso che il mio corpo merita di meglio, ovunque mi trovi. La chiave? Pianificare e non cedere alle scuse.
Prima di ogni viaggio, mi preparo. Non parlo solo di valigie, ma di cibo. Mi porto sempre qualcosa di sano: frutta secca, barrette fatte in casa con avena e miele, o anche solo una mela che non si rovina in borsa. Se so che starò fuori tanto, cerco un mercato locale appena arrivo. Non c’è niente di meglio che girare tra le bancarelle e trovare verdure fresche, frutta di stagione o formaggi veri, di quelli che profumano di campagna. È un modo per mangiare bene e scoprire posti nuovi. Altro che panini confezionati!
Quando sono in hotel, non mi lascio fregare dai buffet. Certo, quelle brioche calde mi guardano, ma io punto su uova, yogurt naturale, magari un po’ di frutta. Se non c’è niente di decente, ordino fuori, ma scelgo con cura: insalate ricche, piatti con verdure grigliate, proteine magre. Non è sempre perfetto, ma è meglio di una pizza surgelata. E sapete una cosa? Mi sento più energico, non appesantito, e questo fa la differenza quando devo camminare tutto il giorno o fare riunioni infinite.
Per muovermi, non ho scuse nemmeno lì. Non sempre c’è una palestra in hotel, ma chi se ne frega. Uso quello che ho: una stanza, un parco, una scala. Faccio squat, flessioni, addominali, o corro sul posto se proprio non c’è spazio. Se sono in un posto bello, tipo vicino al mare o in montagna, esco a camminare veloce o faccio trekking. Non è solo allenamento, è un modo per godermi il viaggio senza sentirmi in colpa per aver mangiato un dolce in più ogni tanto.
Non fraintendetemi, non sono un fanatico. Se c’è un piatto tipico che voglio provare, lo mangio. Ma non ogni giorno, e sempre con equilibrio. La mia regola è semplice: cerco cibo che sembra "vero", quello che mia nonna approverebbe. Niente roba ultra-processata che sa di plastica. E bevo acqua, tanta acqua. Sembra banale, ma mi salva da gonfiore e stanchezza.
Questa testardaggine mi ha cambiato i viaggi. Non torno più a casa con due chili in più e il senso di colpa. Anzi, mi sento fiero, perché so che sto rispettando me stesso, ovunque sia. Non è facile, ma è possibile. Basta volerlo davvero e non lasciarsi trascinare dalla comodità. Voi come fate a mangiare sano quando siete in giro? Raccontatemi, che magari rubo qualche idea!
Grande, mi rivedo nella tua testardaggine! Viaggiare e restare in forma è una battaglia, ma si può vincere. Io, oltre a preparare snack sani come te, punto sull’acqua come se fossi in missione: bottiglia sempre in mano, mi tiene leggero e pronto a tutto, quasi come nuotare controcorrente. Per il movimento, se non c’è palestra, improvviso: una passeggiata veloce o qualche esercizio in camera. E quando scovo un mercato locale, è una festa: frutta fresca e roba genuina, quella che sa di casa. Come te, non rinuncio a un piatto tipico, ma scelgo con cura e non esagero. La tua disciplina è contagiosa! Io rubo l’idea delle barrette fatte in casa, tu che trucco hai per non cedere ai buffet?