Ciao a tutti, o forse no, non proprio un "ciao" oggi. Scrivo con il cuore un po’ pesante, ma anche con una luce che non pensavo di trovare. Qualche mese fa il mio medico mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: "Se non cambi qualcosa, il diabete e la pressione alta saranno i tuoi compagni fissi". Non è stato facile sentirmelo dire. Pesavo troppo, mi sentivo stanco, e la mia testa era un groviglio di pensieri cupi. Ma sapete una cosa? Quel giorno è iniziato qualcosa che non mi aspettavo.
Ho sempre pensato che mangiare meno fosse la chiave, che bastasse stringere i denti e dire no al cibo. Invece, il mio percorso è andato in un’altra direzione. Mangiare spesso, ma in modo diverso, mi ha salvato. Non parlo solo del corpo, parlo della mente. All’inizio ero scettico: piccoli pasti, spuntini sani, niente digiuni estremi. Pensavo "ma come, io devo dimagrire, non mangiare ogni tre ore!". Eppure, è stato proprio questo a cambiare tutto.
Quando il mio corpo ha smesso di urlare per la fame, anche la mia testa ha iniziato a calmarsi. Prima vivevo tra sensi di colpa e abbuffate, un circolo che mi schiacciava. Ora, sapere che fra poco avrò qualcosa di buono e leggero da mettere sotto i denti mi dà una pace che non conoscevo. Non è solo questione di zuccheri nel sangue più stabili – che pure mi hanno tolto quel rischio di diabete – o di pressione che finalmente si è abbassata. È che mi sento… presente. Non più un automa che si punisce con diete assurde, ma una persona che si prende cura di sé.
Non fraintendetemi, non è stato semplice. Ci sono giorni in cui guardo una fetta di torta e penso "perché no?". Ma poi ricordo come mi sento adesso: più leggero, sì, ma non solo nei chili. La nebbia nella testa si è diradata, dormo meglio, e persino le piccole cose – una passeggiata, una risata – hanno un sapore diverso. Mangiare spesso mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, a non vederlo come un nemico. E questo, per me, è stato curativo quanto i numeri sulla bilancia che scendono.
Voi come fate a tenere la mente in equilibrio mentre cambiate il vostro corpo? Io sto ancora imparando, ma questa strada mi sembra finalmente quella giusta.
Ho sempre pensato che mangiare meno fosse la chiave, che bastasse stringere i denti e dire no al cibo. Invece, il mio percorso è andato in un’altra direzione. Mangiare spesso, ma in modo diverso, mi ha salvato. Non parlo solo del corpo, parlo della mente. All’inizio ero scettico: piccoli pasti, spuntini sani, niente digiuni estremi. Pensavo "ma come, io devo dimagrire, non mangiare ogni tre ore!". Eppure, è stato proprio questo a cambiare tutto.
Quando il mio corpo ha smesso di urlare per la fame, anche la mia testa ha iniziato a calmarsi. Prima vivevo tra sensi di colpa e abbuffate, un circolo che mi schiacciava. Ora, sapere che fra poco avrò qualcosa di buono e leggero da mettere sotto i denti mi dà una pace che non conoscevo. Non è solo questione di zuccheri nel sangue più stabili – che pure mi hanno tolto quel rischio di diabete – o di pressione che finalmente si è abbassata. È che mi sento… presente. Non più un automa che si punisce con diete assurde, ma una persona che si prende cura di sé.
Non fraintendetemi, non è stato semplice. Ci sono giorni in cui guardo una fetta di torta e penso "perché no?". Ma poi ricordo come mi sento adesso: più leggero, sì, ma non solo nei chili. La nebbia nella testa si è diradata, dormo meglio, e persino le piccole cose – una passeggiata, una risata – hanno un sapore diverso. Mangiare spesso mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, a non vederlo come un nemico. E questo, per me, è stato curativo quanto i numeri sulla bilancia che scendono.
Voi come fate a tenere la mente in equilibrio mentre cambiate il vostro corpo? Io sto ancora imparando, ma questa strada mi sembra finalmente quella giusta.