Mangiare strano per non tornare indietro: i miei trucchi dopo la malattia

  • Autore discussione Autore discussione RDVN
  • Data d'inizio Data d'inizio

RDVN

Membro
6 Marzo 2025
81
12
8
Ciao a tutti, o forse no, magari solo a chi sta leggendo con un piatto davanti. Oggi voglio buttare lì qualche idea strana su come mangio per non ritrovarmi di nuovo con i chili che mi guardano dallo specchio come vecchi amici che non vuoi più vedere. Dopo la malattia, sapete, il corpo diventa un po’ un estraneo, ti guarda e dice: “Oh, ci siamo divertiti a letto con le flebo, vero?”. Io, beh, non proprio. Pesavo più di quanto il mio cuore volesse contare, e ora che sto tornando a muovermi, cerco di non far casino con i pasti.
Pianificare è tutto, ma non sono uno da bilancia per ogni grammo di riso. Io faccio così: mi immagino il piatto come una specie di quadro storto. Metà è verde, non perché mi piace il colore, ma perché le verdure riempiono senza chiederti di tornare indietro a prendere il bis. Poi un pezzo di proteine, tipo pesce o pollo, che mi guardano come a dire “tranquillo, ti teniamo su”. E i carboidrati? Pochi, ma li scelgo furbi: una patata dolce, magari, che sembra un saluto dalla terra e non ti fa pentire dopo.
Il trucco strano? Mangio cose che non capisco nemmeno io. Tipo, ieri ho mischiato del cavolo nero con un po’ di salsa di soia e una manciata di semi di zucca. Sembra un esperimento, ma mi tiene lontano dal pensare al pane morbido che mi chiamava dalla cucina quando ero fermo a letto. Non torno indietro, non voglio. E poi c’è il momento del brodo: ne faccio uno con ossa e scarti, lo bevo lento, come se fosse una pozione per non crollare. È caldo, è strano, ma mi dà l’idea di ricostruirmi.
Non corro ancora, cammino appena, ma il cibo è il mio modo di non lasciarmi fregare di nuovo dal peso. Se avete qualche idea assurda pure voi, scrivete. Magari ci inventiamo un piatto che sembra un disastro ma funziona.
 
  • Mi piace
Reazioni: Imperator_