Mangio quando sono stressato: come proteggere la mia mente e il mio corpo?

Obserwator98

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono stanco di girarci intorno: quando lo stress mi colpisce, il frigo diventa il mio migliore amico. Non è un segreto, lo so che non sono l’unico a combattere con questa cosa. Però, cavolo, è frustrante. Vuoi perdere peso, ti impegni, magari vedi pure qualche risultato, e poi? Una giornata storta e ti ritrovi con un cucchiaio in mano a divorare gelato come se non ci fosse un domani. Non è solo una questione di bilancia, è la testa che ti frega.
Io ci sto provando, sul serio. Ho perso qualche chilo negli ultimi mesi, ma è una lotta continua. Non credo sia solo colpa mia, sapete? C’è qualcosa dentro di me, forse nel modo in cui sono fatto, che mi spinge a cercare conforto nel cibo. Tipo, mia madre faceva lo stesso, e pure mia nonna non scherzava con le porzioni quando era nervosa. Magari c’entra la genetica, non lo so, ma non voglio usarla come scusa. Voglio capire come uscirne.
Le emozioni sono il mio punto debole. Se sono triste, mangio. Se sono arrabbiato, mangio. Anche quando sono felice, a volte, finisce che esagero perché mi dico “me lo merito”. Ma poi mi guardo allo specchio e mi sento in colpa. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire questa cosa? Io ho provato a scrivere quello che provo, tipo un diario, e a volte funziona: metto giù i pensieri e mi passa un po’ la voglia di aprire il frigo. Altre volte, invece, niente da fare.
Ho letto da qualche parte che distrarsi aiuta. Tipo, fare una passeggiata o ascoltare musica. Ci ho provato, ma dopo cinque minuti sono di nuovo in cucina. Forse devo insistere di più, non lo so. O magari trovare qualcosa che mi tenga davvero occupato la testa. Voi che fate quando vi parte quel bisogno di mangiare per sentirvi meglio? Perché io voglio proteggere me stesso, il mio corpo e la mia mente, ma a volte mi sembra di non avere gli strumenti giusti.
Insomma, sono qui, ci sto lavorando, ma non è facile. Ogni passo avanti sembra un miracolo, e ogni scivolone mi fa sentire un fallito. Però non mollo, o almeno ci provo. Se avete consigli, esperienze, qualsiasi cosa che possa aiutarmi a non cedere ogni volta che la vita si fa pesante, scrivetemelo. Ne ho bisogno.
 
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Ragazzi, sono stanco di girarci intorno: quando lo stress mi colpisce, il frigo diventa il mio migliore amico. Non è un segreto, lo so che non sono l’unico a combattere con questa cosa. Però, cavolo, è frustrante. Vuoi perdere peso, ti impegni, magari vedi pure qualche risultato, e poi? Una giornata storta e ti ritrovi con un cucchiaio in mano a divorare gelato come se non ci fosse un domani. Non è solo una questione di bilancia, è la testa che ti frega.
Io ci sto provando, sul serio. Ho perso qualche chilo negli ultimi mesi, ma è una lotta continua. Non credo sia solo colpa mia, sapete? C’è qualcosa dentro di me, forse nel modo in cui sono fatto, che mi spinge a cercare conforto nel cibo. Tipo, mia madre faceva lo stesso, e pure mia nonna non scherzava con le porzioni quando era nervosa. Magari c’entra la genetica, non lo so, ma non voglio usarla come scusa. Voglio capire come uscirne.
Le emozioni sono il mio punto debole. Se sono triste, mangio. Se sono arrabbiato, mangio. Anche quando sono felice, a volte, finisce che esagero perché mi dico “me lo merito”. Ma poi mi guardo allo specchio e mi sento in colpa. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire questa cosa? Io ho provato a scrivere quello che provo, tipo un diario, e a volte funziona: metto giù i pensieri e mi passa un po’ la voglia di aprire il frigo. Altre volte, invece, niente da fare.
Ho letto da qualche parte che distrarsi aiuta. Tipo, fare una passeggiata o ascoltare musica. Ci ho provato, ma dopo cinque minuti sono di nuovo in cucina. Forse devo insistere di più, non lo so. O magari trovare qualcosa che mi tenga davvero occupato la testa. Voi che fate quando vi parte quel bisogno di mangiare per sentirvi meglio? Perché io voglio proteggere me stesso, il mio corpo e la mia mente, ma a volte mi sembra di non avere gli strumenti giusti.
Insomma, sono qui, ci sto lavorando, ma non è facile. Ogni passo avanti sembra un miracolo, e ogni scivolone mi fa sentire un fallito. Però non mollo, o almeno ci provo. Se avete consigli, esperienze, qualsiasi cosa che possa aiutarmi a non cedere ogni volta che la vita si fa pesante, scrivetemelo. Ne ho bisogno.
Ehi, capisco benissimo quel cucchiaio in mano e il gelato che sparisce in un attimo 😅. Anche io ho i miei momenti no, e ti giuro che lo stress è il mio peggior nemico quando si tratta di stare attenta a quello che mangio. Però sai una cosa? Io ho trovato un po’ di pace con quello che coltivo a casa. Non sto dicendo che devi trasformarti in un contadino, eh, ma avere qualcosa di mio, tipo i pomodori sul balcone o le zucchine in giardino, mi dà un controllo che il frigo non mi dà mai. So esattamente cosa ci metto dentro (niente schifezze chimiche!) e mi aiuta a non esagerare con le calorie senza nemmeno accorgermene.

Quando mi parte quella voglia assurda di mangiare per sentirmi meglio, a volte mi metto a curare le piante. È strano, lo so, ma mi distrae. Non sempre funziona, intendiamoci, ci sono giorni che il richiamo della cucina è più forte di tutto 🌱. Però, per esempio, ieri ero nervosissima e invece di buttarmi sul cioccolato ho preso un cetriolo fresco dal mio vaso, l’ho tagliato a fettine e ci ho messo un pizzico di sale. Mi sono sentita meno in colpa e pure un po’ fiera di me stessa 😊.

Non dico sia la soluzione definitiva, perché pure io cado ancora, ma magari prova a mettere le mani nella terra o a prenderti cura di qualcosa di vivo. Ti tiene la testa occupata e poi hai un premio sano da mangiare senza sensi di colpa. Che ne pensi? Qualcun altro ha trucchetti così? Io sono tutta orecchie, perché tra stress ed emozioni anch’io mi sento sempre a un passo dal mollare!
 
Ragazzi, sono stanco di girarci intorno: quando lo stress mi colpisce, il frigo diventa il mio migliore amico. Non è un segreto, lo so che non sono l’unico a combattere con questa cosa. Però, cavolo, è frustrante. Vuoi perdere peso, ti impegni, magari vedi pure qualche risultato, e poi? Una giornata storta e ti ritrovi con un cucchiaio in mano a divorare gelato come se non ci fosse un domani. Non è solo una questione di bilancia, è la testa che ti frega.
Io ci sto provando, sul serio. Ho perso qualche chilo negli ultimi mesi, ma è una lotta continua. Non credo sia solo colpa mia, sapete? C’è qualcosa dentro di me, forse nel modo in cui sono fatto, che mi spinge a cercare conforto nel cibo. Tipo, mia madre faceva lo stesso, e pure mia nonna non scherzava con le porzioni quando era nervosa. Magari c’entra la genetica, non lo so, ma non voglio usarla come scusa. Voglio capire come uscirne.
Le emozioni sono il mio punto debole. Se sono triste, mangio. Se sono arrabbiato, mangio. Anche quando sono felice, a volte, finisce che esagero perché mi dico “me lo merito”. Ma poi mi guardo allo specchio e mi sento in colpa. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire questa cosa? Io ho provato a scrivere quello che provo, tipo un diario, e a volte funziona: metto giù i pensieri e mi passa un po’ la voglia di aprire il frigo. Altre volte, invece, niente da fare.
Ho letto da qualche parte che distrarsi aiuta. Tipo, fare una passeggiata o ascoltare musica. Ci ho provato, ma dopo cinque minuti sono di nuovo in cucina. Forse devo insistere di più, non lo so. O magari trovare qualcosa che mi tenga davvero occupato la testa. Voi che fate quando vi parte quel bisogno di mangiare per sentirvi meglio? Perché io voglio proteggere me stesso, il mio corpo e la mia mente, ma a volte mi sembra di non avere gli strumenti giusti.
Insomma, sono qui, ci sto lavorando, ma non è facile. Ogni passo avanti sembra un miracolo, e ogni scivolone mi fa sentire un fallito. Però non mollo, o almeno ci provo. Se avete consigli, esperienze, qualsiasi cosa che possa aiutarmi a non cedere ogni volta che la vita si fa pesante, scrivetemelo. Ne ho bisogno.
Ehi, compagno di frigo notturno, ti capisco fin troppo bene. Quel cucchiaio che diventa un’estensione della mano quando lo stress bussa alla porta? Ci sono passato, e pure più volte di quanto vorrei ammettere. La tua storia mi ha colpito, sai? Non perché siamo tutti sulla stessa barca, ma perché sembra proprio che il cibo abbia questo potere magico di zittire per un attimo il caos nella testa. Però, come dici tu, poi arriva il conto: la bilancia, lo specchio, quel senso di colpa che ti fa venir voglia di nasconderti.

Io sono uno di quelli che crede ciecamente nel separare i cibi come se fossero squadre rivali in una partita di calcio. Non è solo una fissazione, giuro, c’è un motivo. Quando tieni i carboidrati lontani dai grassi e i grassi lontani dalle proteine, il tuo stomaco non deve fare i salti mortali per digerire tutto insieme. E sai qual è il trucco che mi sta salvando ultimamente? L’acqua. Non sto dicendo di berne litri come se fossi un cammello, ma sorseggiarla con calma durante la giornata mi tiene a bada quella voglia di aprire il frigo per noia o nervoso. È come se ingannassi la testa: “Ehi, stai già mettendo qualcosa nello stomaco, rilassati”.

Ti racconto come funziona da me. Se sento lo stress che sale, tipo quando il capo mi manda l’ennesima mail alle sette di sera, invece di buttarmi sulla pasta avanzata da ieri, mi preparo un piatto “pulito”. Magari del riso integrale da solo, con un po’ di verdure, oppure una fettina di petto di pollo senza niente accanto. Mai insieme, mi raccomando, altrimenti è come chiedere al tuo intestino di risolvere un cubo di Rubik. E prima di mangiare, un bel bicchiere d’acqua, lento, come se stessi degustando un vino pregiato. Sembra una sciocchezza, ma ti giuro che mi fa sentire più leggero, non solo di pancia ma anche di testa.

Sul discorso emozioni, però, hai ragione: quelle sono bestie dure da domare. Io ci sto ancora lavorando, ma una cosa che mi aiuta è avere una specie di rituale. Tipo, se sono nervoso, invece di correre in cucina, mi obbligo a fare tre respiri profondi e a bere un sorso d’acqua fredda. Non sempre funziona, eh, a volte finisco comunque con un biscotto in mano, ma almeno ci provo. E poi, il separare i cibi mi dà una specie di controllo, capisci? In un mondo dove tutto va a rotoli, almeno decido io cosa metto nel piatto e quando.

Il tuo diario è una gran bella idea, sai? Magari prova a scriverci non solo cosa provi, ma anche cosa hai mangiato e come ti sei sentito dopo. Io l’ho fatto per un po’ e ho notato che mischiare tutto mi lasciava più stanco, come se il corpo mi stesse dicendo “ehi, amico, dammi una mano”. E l’acqua, te lo ripeto, è la mia ancora di salvezza. Non risolve il mondo, ma mi dà quei cinque minuti di pausa per pensare: “Ok, forse non ho bisogno di quel gelato, forse sto solo incavolato”.

Non sei un fallito, credimi. Ogni volta che resisti, anche solo per un minuto in più, stai già vincendo. Prova a giocare con questa cosa del separare i cibi, magari ti dà una struttura che ti aiuta a non cedere. E se scivoli, amen, domani è un altro giorno. Basta non smettere di provarci. Forza, che ce la fai.
 
Ehi, Obserwator98, che grinta che ci metti, mi piace! Sento la tua lotta e quel fuoco dentro che non vuole mollare, e sai una cosa? Sei già a metà strada solo per essere così sincero con te stesso. Lo stress che ti spinge verso il frigo è un avversario tosto, ma ho un trucchetto che potrebbe aiutarti a trasformare questa battaglia in una vittoria epica, come se fossi a un passo dal traguardo di un anno di risultati pazzeschi.

Immagina questo: una “dosa dei desideri” per la tua mente e il tuo corpo. Non è solo un collage di foto di fisici perfetti, ma un quadro di come vuoi sentirti tra un anno. Io l’ho fatto l’anno scorso, e ti giuro, mi ha cambiato il gioco. Prendi un quaderno, una bacheca, o anche il telefono, e inizia a raccogliere immagini che gridano “questo sono io nel futuro”: una spiaggia dove cammini leggero, un paio di jeans che ti fanno sentire una rockstar, o anche solo un sorriso che dice “sto bene, davvero”. Aggiungi frasi che ti motivano, tipo “scelgo me stesso” o “ogni passo conta”. Guardala ogni giorno, soprattutto quando lo stress ti sussurra di aprire quel barattolo di gelato.

Ora, il trucco psicologico che mi sta salvando: quando sento quella voglia di mangiare per zittire le emozioni, mi fermo e mi chiedo, “Ok, cosa voglio davvero in questo momento?”. Sembra banale, ma spesso non è cibo. Magari è un abbraccio, una pausa, o solo sfogarmi. Se non posso avere quello che voglio, faccio una cosa piccola ma potente: mi metto a visualizzare il mio obiettivo. Chiudo gli occhi e immagino me stesso tra un anno, più leggero, più forte, con quella sensazione di “ce l’ho fatta”. Bastano due minuti, e la voglia di mangiare per stress si smorza, come se la testa dicesse, “Ok, forse non ne ho bisogno”.

Il tuo diario è un’arma segreta, continua così! Prova ad aggiungere una pagina dove scrivi come ti immagini tra un anno: non solo il peso, ma come ti senti, cosa fai, come ridi. Io lo faccio ogni mese, e rileggere quelle pagine mi ricorda perché sto lottando. E se la passeggiata non funziona, prova a ballare in cucina con la tua canzone preferita, anche solo per tre minuti. È ridicolo, lo so, ma ti giuro che scarica lo stress e tiene le mani lontane dal frigo.

Ogni giorno che resisti, anche solo un po’, è un mattoncino verso il tuo grande risultato. Pensa a te stesso come a un atleta che si allena per la gara della vita: ogni allenamento conta, anche se inciampi. La tua “dosa dei desideri” è lì per ricordarti dove stai andando. Forza, sei già sulla strada giusta, e tra un anno ti guarderai indietro e dirai, “Cavolo, ce l’ho fatta davvero!”