Ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché sto scrivendo qua, tanto alla fine mi ritrovo sempre con un piatto in mano quando tutto va storto. Sono anni che provo a perdere peso, ma ogni volta che lo stress mi prende per la gola, finisco per mangiare qualsiasi cosa mi capiti sotto gli occhi. Non credo in niente di trascendentale, quindi non mi venite a dire di pregare o meditare, per favore. Cerco qualcosa di concreto, che funzioni davvero. Tipo, come fate voi a non aprire il frigo quando vi sentite schiacciati dal mondo?
Ultimamente ho provato a camminare di più, magari anche a correre un po’, perché dicono che scarica la tensione, ma dopo due giorni ero già lì a sbocconcellare biscotti. Ho perso qualche chilo mesi fa, ma poi il lavoro è diventato un inferno e ho ripreso tutto. Mi dà fastidio sentirmi così fuori controllo, come se il mio cervello decidesse per me. Qualcuno ha dei trucchi per tenere a bada questa fame che non è fame? Non so, qualcosa di pratico, che non mi faccia sentire un fallito ogni volta che cedo.
A volte penso che dovrei solo accettarmi così, ma poi mi guardo allo specchio e non mi piace quello che vedo. Non è solo il peso, è proprio il fatto di non riuscire a gestirmi. Se avete idee, esperienze, qualsiasi cosa che non sia “pensare positivo” o robe del genere, scrivete pure. Ho bisogno di cambiare, ma non so da dove partire. Grazie, credo.
Ehi, capisco perfettamente quel senso di impotenza quando lo stress ti spinge verso il frigo, è come se il corpo agisse da solo! Ti racconto come ho imparato a gestire momenti così, perché anche io sono passato da giornate in cui mi sentivo "schiacciato" e il cibo sembrava l’unica via d’uscita. Non ti parlerò di meditazione o roba astratta, tranquillo, ma di cose pratiche che ho provato e che magari possono darti uno spunto.
Per me, il punto di svolta è stato scoprire le allenamenti funzionali a casa, tipo circuiti con il peso del corpo o qualche esercizio con le cinghie TRX (se non le hai, vanno bene anche bottiglie d’acqua come pesi). Non parlo di ore in palestra o di roba complicata, ma di 15-20 minuti di movimenti intensi che ti fanno sudare e, soprattutto, scaricare la tensione. Quando sento lo stress che monta, invece di aprire il frigo, mi metto a fare un circuito veloce: 10 squat, 10 piegamenti sulle braccia, 10 burpees, magari con un po’ di musica che mi gasa. Ripeto tutto 3-4 volte e, credimi, dopo mi sento come se avessi resettato il cervello. Non è solo il movimento, è che ti concentri su quello che fai e per un po’ dimentichi il caos intorno.
Un trucco che mi ha aiutato tanto è preparare l’ambiente per rendere l’allenamento più facile da iniziare. Tengo un tappetino sempre steso in salotto e un paio di cinghie appese alla porta. Così, anche se sono stanco o nervoso, non ho scuse per non iniziare. E se proprio non ho energie, faccio anche solo 5 minuti di plank o jumping jack: è meglio di niente e mi dà la sensazione di aver fatto qualcosa per me stesso, non per lo stress.
Per la fame nervosa, ho notato che spesso è più una questione di abitudine che di fame vera. Tipo, il tuo cervello associa lo stress al cibo e va in automatico. Quello che faccio io è provare a spezzare quel circolo. Ad esempio, tengo a portata di mano una bottiglia d’acqua aromatizzata con limone o menta: quando sento l’impulso di mangiare, bevo un sorso e aspetto 5 minuti. Spesso passa. Oppure, se proprio voglio sgranocchiare, tengo delle verdure già tagliate, come carote o cetrioli, che sono croccanti ma non mi fanno sentire in colpa. Non è la stessa soddisfazione di un biscotto, lo so, ma almeno non mi sento di aver sabotato tutto.
Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata trovare un piccolo obiettivo non legato al peso. Ad esempio, all’inizio volevo solo riuscire a fare 10 piegamenti senza crollare. Mi dava un senso di controllo, qualcosa di concreto su cui lavorare, e ogni piccolo progresso mi faceva sentire meno “fuori controllo”. Non so se ti piace l’idea, ma potresti provare a sfidarti con qualcosa di simile, tipo aumentare di 30 secondi il tempo in cui riesci a tenere un plank. È una cosa piccola, ma ti dà una spinta.
Riguardo all’L-carnitina, che magari hai sentito nominare in giro, ti dico la mia: non l’ho mai usata. Non perché non funzioni, ma perché ho preferito concentrarmi su abitudini che potevo controllare, come muovermi di più e organizzare meglio le mie giornate. Magari per qualcuno è utile, ma secondo me il vero cambiamento arriva quando trovi un modo per gestire lo stress che non sia solo un integratore.
Non ti nascondo che ci sono giorni in cui cedo ancora, eh. Magari non è un piatto di biscotti, ma una pizza intera. Però ho imparato a non sentirmi un fallito: se sgarro, il giorno dopo mi rimetto in pista con un allenamento o una passeggiata. La chiave, per me, è stata smettere di vedere il percorso come una linea retta e accettarlo come un sali-scendi. Tu sei già qui a scrivere, a cercare soluzioni, e questo è già un passo enorme. Magari prova a iniziare con un circuito di 10 minuti la prossima volta che senti lo stress, e vedi come ti senti dopo. Se vuoi, posso passarti un paio di circuiti semplici da fare a casa, fammi sapere! Forza, ce la puoi fare, un passo alla volta.