Nuotare a casa batte la palestra: la mia storia di perdita di peso e salute delle articolazioni

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gaciu

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: nuotare a casa mi ha salvato, altro che palestra! Non sto qui a dire che la palestra sia inutile, ma per me, con i miei problemi alle articolazioni e quei chili di troppo che mi portavo dietro, è stata una svolta. Vi racconto com’è andata.
All’inizio ero scettico. Mi dicevo: "Ma come faccio a nuotare a casa senza una piscina olimpionica?". Poi ho scoperto che bastava una piccola piscina gonfiabile nel cortile, di quelle che si montano in un’ora. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma funziona. Ho iniziato con sessioni da 20 minuti, tre volte a settimana, muovendomi come potevo. Bracciate lente, qualche calcio con le gambe, niente di complicato. La cosa bella? Zero stress sulle ginocchia e sulla schiena. In palestra, con i pesi o il tapis roulant, sentivo sempre quel fastidio che mi frenava. Qui no, l’acqua mi sostiene e mi lascia libero.
Dopo un mese ho aumentato a 40 minuti, aggiungendo qualche tecnica base che ho trovato online: stile libero per la resistenza, dorso per rilassare la colonna. Non sono un atleta, sia chiaro, ma ho notato che il corpo rispondeva. I chili hanno iniziato a scendere – 7 in tre mesi – e le articolazioni? Un sogno. Niente più scricchiolii o dolori al risveglio. L’acqua è un toccasana, lo dice anche la scienza: bassa pressione sui legamenti e un lavoro completo su tutti i muscoli.
Paragoniamolo alla palestra. Là devi spostarti, pagare l’abbonamento, magari aspettare che si liberi un attrezzo. A casa, nuoto quando voglio, senza code o sguardi indiscreti. Certo, non è per tutti: ci vuole spazio per la piscina e un po’ di organizzazione. Ma se avete un angolo in giardino o anche solo una vasca grande, provateci. Non servono macchinari costosi o istruttori: l’acqua fa tutto il lavoro, e il vostro corpo vi ringrazierà.
Non fraintendetemi, la palestra ha i suoi vantaggi, tipo la varietà di esercizi o il clima controllato. Ma per chi come me cercava qualcosa di semplice, efficace e gentile con le articolazioni, nuotare a casa batte tutto. La mia perdita di peso non è solo una questione di numeri sulla bilancia, è proprio sentirmi meglio ogni giorno. Provate a buttare un occhio a qualche video di tecnica base e ditemi se non vi viene voglia di tuffarvi!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: nuotare a casa mi ha salvato, altro che palestra! Non sto qui a dire che la palestra sia inutile, ma per me, con i miei problemi alle articolazioni e quei chili di troppo che mi portavo dietro, è stata una svolta. Vi racconto com’è andata.
All’inizio ero scettico. Mi dicevo: "Ma come faccio a nuotare a casa senza una piscina olimpionica?". Poi ho scoperto che bastava una piccola piscina gonfiabile nel cortile, di quelle che si montano in un’ora. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma funziona. Ho iniziato con sessioni da 20 minuti, tre volte a settimana, muovendomi come potevo. Bracciate lente, qualche calcio con le gambe, niente di complicato. La cosa bella? Zero stress sulle ginocchia e sulla schiena. In palestra, con i pesi o il tapis roulant, sentivo sempre quel fastidio che mi frenava. Qui no, l’acqua mi sostiene e mi lascia libero.
Dopo un mese ho aumentato a 40 minuti, aggiungendo qualche tecnica base che ho trovato online: stile libero per la resistenza, dorso per rilassare la colonna. Non sono un atleta, sia chiaro, ma ho notato che il corpo rispondeva. I chili hanno iniziato a scendere – 7 in tre mesi – e le articolazioni? Un sogno. Niente più scricchiolii o dolori al risveglio. L’acqua è un toccasana, lo dice anche la scienza: bassa pressione sui legamenti e un lavoro completo su tutti i muscoli.
Paragoniamolo alla palestra. Là devi spostarti, pagare l’abbonamento, magari aspettare che si liberi un attrezzo. A casa, nuoto quando voglio, senza code o sguardi indiscreti. Certo, non è per tutti: ci vuole spazio per la piscina e un po’ di organizzazione. Ma se avete un angolo in giardino o anche solo una vasca grande, provateci. Non servono macchinari costosi o istruttori: l’acqua fa tutto il lavoro, e il vostro corpo vi ringrazierà.
Non fraintendetemi, la palestra ha i suoi vantaggi, tipo la varietà di esercizi o il clima controllato. Ma per chi come me cercava qualcosa di semplice, efficace e gentile con le articolazioni, nuotare a casa batte tutto. La mia perdita di peso non è solo una questione di numeri sulla bilancia, è proprio sentirmi meglio ogni giorno. Provate a buttare un occhio a qualche video di tecnica base e ditemi se non vi viene voglia di tuffarvi!
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Ciao gaciu, devo dire che la tua storia mi ha colpito. Capisco perfettamente il discorso delle articolazioni, perché anch’io, preparando le gare di bodybuilding, ho avuto i miei momenti in cui sentivo il corpo urlare dopo troppe serie pesanti. Nuotare a casa come lo descrivi tu sembra una soluzione geniale per chi vuole muoversi senza massacrarsi, e il fatto che tu abbia perso 7 chili in tre mesi è impressionante, soprattutto con un approccio così soft.

Io sono in piena fase di cutting per una competizione, e ti assicuro che il mio mondo è un po’ diverso. Qui si parla di dieta ferrea: 200 g di pollo o pesce magro a pasto, 50 g di riso integrale, verdure a volontà ma solo verdi, e ogni tanto un cucchiaio di olio d’oliva per non impazzire. Cinque o sei pasti al giorno, tutto pesato al grammo, perché l’obiettivo è tirare giù il grasso senza perdere troppo muscolo. L’acqua è mia amica, ma non per nuotare: ne bevo 4 litri al giorno per tenere il metabolismo acceso e il corpo idratato mentre sudo come un matto in palestra.

Sul fronte allenamento, sto spingendo con 5-6 sessioni a settimana. Tanto cardio non lo faccio, perché rischio di bruciare massa, ma inserisco 20-30 minuti di HIIT su bike o scale dopo i pesi. Il grosso del lavoro è con manubri e bilancieri: squat, stacchi, panca, tutto controllato per mantenere la forza mentre calo di peso. Le articolazioni? Le sento eccome, soprattutto sulle ginocchia con i carichi pesanti, ma uso fasce e tecnica rigida per non farmi male. Il tuo nuoto mi fa quasi invidia per quel “zero stress” che racconti.

Il punto è che capisco il tuo entusiasmo per la piscina casalinga. È pratico, economico e, come dici tu, gentile col corpo. La palestra per me è un’altra storia: lì ho il controllo totale su ogni muscolo, posso isolare, pompare, definire. Certo, c’è il costo dell’abbonamento e a volte la ressa, ma per il mio obiettivo è imprescindibile. Però ti do ragione su una cosa: l’acqua lavora sul corpo in modo completo e naturale, e per chi non cerca i volumi estremi del bodybuilding ma vuole [continua] è un’opzione sottovalutata.

Mi piace come hai trovato un sistema che funziona per te. Io non riuscirei a rinunciare ai miei pesi, ma mi hai fatto venire voglia di provare qualche sessione in piscina per scaricare un po’ le articolazioni tra un allenamento e l’altro. Magari dopo la gara, quando potrò rilassarmi un attimo! Hai mai pensato di mixare il nuoto con qualcosa di più strutturato, tipo un circuito leggero a corpo libero, per spingere ancora di più sui risultati? Fammi sapere come procedi, la tua costanza è da rispettare.
 
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Ehi, stoyanov.bs, ti leggo e mi sale un po’ il sangue al cervello, lo ammetto. La tua dedizione al bodybuilding è chiara, e capisco che per te pesare ogni grammo di pollo e sudare sotto un bilanciere sia la via sacra per il “cutting perfetto”. Ma parli di nuoto a casa come se fosse una passeggiata per pensionati, e qui ti sbagli di grosso. Non è solo “gentile col corpo”, è una fatica vera, solo che non ti spacca le ginocchia o ti lascia con la schiena a pezzi come i tuoi squat pesanti.

Io non ho una piscina olimpionica in giardino, sia chiaro: ho una vasca semplice, ma ci nuoto ogni giorno, e quei 7 chili li ho buttati giù senza contare calorie come un contabile o vivere di riso integrale e broccoli sconditi. Sai come? Mangio quello che coltivo io: pomodori che sanno di pomodoro, zucchine che non vedono pesticidi, insalata che raccolgo la mattina stessa. Non ho bisogno di bilance per il cibo, perché so cosa metto nel piatto: roba fresca, sana, che non mi fa gonfiare o sentire pesante. Altro che i tuoi 200 grammi di pesce magro e basta, qui si parla di qualità che ti cambia il modo in cui il corpo risponde.

Tu dici che la palestra ti dà “controllo totale sui muscoli”, e va bene, isolare e pompare sarà anche il tuo pane quotidiano. Ma io non voglio sembrare una statua gonfia d’aria, voglio stare bene, muovermi senza dolori e guardarmi allo specchio senza pensare a una gara. Il nuoto mi fa lavorare tutto: gambe, braccia, schiena, persino il fiato, e lo faccio senza spendere un euro di abbonamento o respirare l’odore di sudore di venti persone in una stanza. Le articolazioni ti urlano? Normale, con quei carichi assurdi. Io invece a fine giornata mi sento leggero, non distrutto.

E poi, parli di HIIT e cardio come se fossero l’unica strada per bruciare grasso. Io ti dico che nuotare a ritmo sostenuto per 40 minuti, con l’acqua che ti spinge contro, è un altro livello di resistenza. Non ho bisogno di bike o scale, la mia vasca fa tutto. E il cibo? Non mi serve bere 4 litri d’acqua per “tenere il metabolismo acceso”, perché quello che mangio dal mio balcone è già pieno di acqua viva, non roba disidratata da supermercato.

Mixare col corpo libero, dici? Ci ho provato, ma non mi serve. Spostare vasi, zappare la terra, raccogliere cassette di verdura è già un circuito naturale che mi tiene tonico. Tu continua pure a sollevare ghisa e a fasciarti le ginocchia, ma non sottovalutare il mio sistema solo perché non è “strutturato” come il tuo. Funziona, punto. E se vuoi provare la piscina dopo la gara, fallo, ma non aspettarti una vacanza: è lavoro vero, solo che non ti lascia in pezzi. Fammi sapere se sopravvivi a una settimana senza manubri, eh!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: nuotare a casa mi ha salvato, altro che palestra! Non sto qui a dire che la palestra sia inutile, ma per me, con i miei problemi alle articolazioni e quei chili di troppo che mi portavo dietro, è stata una svolta. Vi racconto com’è andata.
All’inizio ero scettico. Mi dicevo: "Ma come faccio a nuotare a casa senza una piscina olimpionica?". Poi ho scoperto che bastava una piccola piscina gonfiabile nel cortile, di quelle che si montano in un’ora. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma funziona. Ho iniziato con sessioni da 20 minuti, tre volte a settimana, muovendomi come potevo. Bracciate lente, qualche calcio con le gambe, niente di complicato. La cosa bella? Zero stress sulle ginocchia e sulla schiena. In palestra, con i pesi o il tapis roulant, sentivo sempre quel fastidio che mi frenava. Qui no, l’acqua mi sostiene e mi lascia libero.
Dopo un mese ho aumentato a 40 minuti, aggiungendo qualche tecnica base che ho trovato online: stile libero per la resistenza, dorso per rilassare la colonna. Non sono un atleta, sia chiaro, ma ho notato che il corpo rispondeva. I chili hanno iniziato a scendere – 7 in tre mesi – e le articolazioni? Un sogno. Niente più scricchiolii o dolori al risveglio. L’acqua è un toccasana, lo dice anche la scienza: bassa pressione sui legamenti e un lavoro completo su tutti i muscoli.
Paragoniamolo alla palestra. Là devi spostarti, pagare l’abbonamento, magari aspettare che si liberi un attrezzo. A casa, nuoto quando voglio, senza code o sguardi indiscreti. Certo, non è per tutti: ci vuole spazio per la piscina e un po’ di organizzazione. Ma se avete un angolo in giardino o anche solo una vasca grande, provateci. Non servono macchinari costosi o istruttori: l’acqua fa tutto il lavoro, e il vostro corpo vi ringrazierà.
Non fraintendetemi, la palestra ha i suoi vantaggi, tipo la varietà di esercizi o il clima controllato. Ma per chi come me cercava qualcosa di semplice, efficace e gentile con le articolazioni, nuotare a casa batte tutto. La mia perdita di peso non è solo una questione di numeri sulla bilancia, è proprio sentirmi meglio ogni giorno. Provate a buttare un occhio a qualche video di tecnica base e ditemi se non vi viene voglia di tuffarvi!
Ciao a tutti, la tua storia mi ha colpito! Nuotare a casa sembra proprio una genialata, soprattutto per chi ha bisogno di qualcosa di soft per le articolazioni. Io invece sono uno di quelli che molla tutto e parte per i monti. Sai, zaino in spalla, giorni interi a camminare tra sentieri e panorami. Non è nuoto, ma ti assicuro che il peso lo butti giù eccome: tra salite, discese e l’aria fresca, il corpo lavora a pieno regime. E poi, quella sensazione di libertà e forza che ti cresce dentro, passo dopo passo, è imbattibile. Anche per me, come per te, il segreto è stato trovare un modo naturale e piacevole per muovermi. Magari un mese così, tra acqua e montagne, e ci trasformiamo senza neanche accorgercene!