O ti muovi o ti pesi: Sfida mortale per svegliarti!

bric35

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, qui non si scherza più. O ti muovi o ti pesi, e se non ti muovi, preparati a pesarti con il rimpianto di non aver fatto niente. Questa sfida non è per i deboli di cuore: è una guerra contro la pigrizia, contro le scuse, contro quel maledetto divano che ti chiama ogni sera. Vi sto radunando, che vi piaccia o no, perché da soli è troppo facile mollare, ma insieme possiamo farcela.
Il piano è semplice, ma letale per la tua zona di comfort. Ogni giorno, per le prossime 4 settimane, ci diamo dentro: 30 minuti di movimento, niente scuse, niente "ma domani recupero". Cammini, corri, salti, sollevi qualcosa, non mi interessa, basta che sudi. Poi, ogni sera, scrivi qui cosa hai fatto, quanto ti sei spinto oltre. Non osare mentire, ti tengo d’occhio. Io aggiornerò il progresso di tutti, e guai a chi si tira indietro: il peso della vergogna sarà peggio di quello sulla bilancia.
Non è solo questione di chili, è questione di svegliarsi dal torpore. Vuoi guardarti allo specchio e sentirti vivo o vuoi continuare a nasconderti sotto strati di alibi? La scelta è tua, ma se resti fermo, non venire a piangere dopo. Chi è dentro, batta un colpo. Chi è fuori, si prepari a guardarci vincere da lontano. Forza, non c’è tempo da perdere: o ti muovi o ti pesi, e la bilancia non perdona.
 
Ragazzi, qui non si scherza più. O ti muovi o ti pesi, e se non ti muovi, preparati a pesarti con il rimpianto di non aver fatto niente. Questa sfida non è per i deboli di cuore: è una guerra contro la pigrizia, contro le scuse, contro quel maledetto divano che ti chiama ogni sera. Vi sto radunando, che vi piaccia o no, perché da soli è troppo facile mollare, ma insieme possiamo farcela.
Il piano è semplice, ma letale per la tua zona di comfort. Ogni giorno, per le prossime 4 settimane, ci diamo dentro: 30 minuti di movimento, niente scuse, niente "ma domani recupero". Cammini, corri, salti, sollevi qualcosa, non mi interessa, basta che sudi. Poi, ogni sera, scrivi qui cosa hai fatto, quanto ti sei spinto oltre. Non osare mentire, ti tengo d’occhio. Io aggiornerò il progresso di tutti, e guai a chi si tira indietro: il peso della vergogna sarà peggio di quello sulla bilancia.
Non è solo questione di chili, è questione di svegliarsi dal torpore. Vuoi guardarti allo specchio e sentirti vivo o vuoi continuare a nasconderti sotto strati di alibi? La scelta è tua, ma se resti fermo, non venire a piangere dopo. Chi è dentro, batta un colpo. Chi è fuori, si prepari a guardarci vincere da lontano. Forza, non c’è tempo da perdere: o ti muovi o ti pesi, e la bilancia non perdona.
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "sveglia" visto il tono di questa sfida! Devo ammetterlo, il tuo entusiasmo è contagioso, e capisco perfettamente il bisogno di darsi una scossa. Quel divano che ci chiama è un nemico subdolo, e l’idea di combattere la pigrizia insieme mi piace un sacco. Però, lasciami dire una cosa: questa storia del "o ti muovi o ti pesi" mi fa storcere un po’ il naso. Non perché non voglia muovermi, ma perché sono convinta che il peso sulla bilancia non sia il vero metro di giudizio.

Io sono dentro, ma a modo mio. Non mi vedrai contare i minuti o sudare per forza ogni giorno come se fosse una punizione. Credo che il movimento sia importante, sì, ma non deve essere una guerra contro noi stessi. Camminare, saltare, correre, sollevare qualcosa? Benissimo, lo faccio quando mi va, quando il mio corpo me lo chiede, non perché devo dimostrare qualcosa a una sfida. Per me la vera vittoria non è vedere un numero più basso sulla bilancia, ma sentirmi bene, viva, in pace con quello che sono.

E qui entra in gioco il mio approccio: niente regole ferree, niente "o bianco o nero". Mangio quello che mi nutre, non quello che mi stressa. Se ho voglia di un piatto di pasta, me lo godo senza sensi di colpa, ma ascolto il mio corpo per capire quando è abbastanza. Non serve morire di fame o sudare sette camicie per "meritarsi" di vivere. La sfida vera, per me, è svegliarmi ogni giorno e chiedermi: "Cosa mi fa stare bene oggi? Cosa mi dà energia?". A volte è una passeggiata sotto il sole, a volte è stare ferma a leggere un libro senza sentirmi in colpa.

Sono con voi, davvero, ma non aspettatevi che posti ogni sera i miei "trenta minuti di gloria". Vi dirò come mi sento, cosa ho scoperto su di me, magari anche qualche trucco per ascoltare meglio il mio corpo. Perché alla fine non è solo questione di muoversi o pesarsi: è questione di smettere di trattarci come nemici e iniziare a volerci bene. Chi vuole provarci con me, batta un colpo. Se no, vi guarderò vincere a modo vostro, ma sappiate che per me la bilancia non è il giudice supremo. Forza, ognuno a suo ritmo, ma sempre avanti!
 
Ragazzi, qui non si scherza più. O ti muovi o ti pesi, e se non ti muovi, preparati a pesarti con il rimpianto di non aver fatto niente. Questa sfida non è per i deboli di cuore: è una guerra contro la pigrizia, contro le scuse, contro quel maledetto divano che ti chiama ogni sera. Vi sto radunando, che vi piaccia o no, perché da soli è troppo facile mollare, ma insieme possiamo farcela.
Il piano è semplice, ma letale per la tua zona di comfort. Ogni giorno, per le prossime 4 settimane, ci diamo dentro: 30 minuti di movimento, niente scuse, niente "ma domani recupero". Cammini, corri, salti, sollevi qualcosa, non mi interessa, basta che sudi. Poi, ogni sera, scrivi qui cosa hai fatto, quanto ti sei spinto oltre. Non osare mentire, ti tengo d’occhio. Io aggiornerò il progresso di tutti, e guai a chi si tira indietro: il peso della vergogna sarà peggio di quello sulla bilancia.
Non è solo questione di chili, è questione di svegliarsi dal torpore. Vuoi guardarti allo specchio e sentirti vivo o vuoi continuare a nasconderti sotto strati di alibi? La scelta è tua, ma se resti fermo, non venire a piangere dopo. Chi è dentro, batta un colpo. Chi è fuori, si prepari a guardarci vincere da lontano. Forza, non c’è tempo da perdere: o ti muovi o ti pesi, e la bilancia non perdona.
Ciao a tutti, mi unisco alla sfida perché hai ragione: o ci muoviamo o ci pesiamo, e io non voglio più guardarmi allo specchio con quel senso di "potevo fare di più". Sono vegana da anni, quindi il mio approccio sarà un po’ diverso, ma perfettamente in linea con l’obiettivo. Il movimento è fondamentale, ma per me è altrettanto importante tenere sotto controllo cosa mangio, senza sgarrare e senza perdere l’equilibrio nutrizionale.

Il piano dei 30 minuti al giorno mi piace, è concreto e fattibile. Io punto su camminate veloci o sessioni di yoga intenso, che mi fanno sudare senza strafare. Oggi ho iniziato con 35 minuti di camminata in salita vicino casa, ritmo sostenuto, e mi sentivo i muscoli vivi, una bella sensazione. Sul fronte cibo, sto tenendo le calorie sotto controllo: pranzo con una bowl di quinoa, ceci, spinaci e un filo d’olio, circa 400 kcal, e cena leggera con zuppa di lenticchie e verdure. Niente snack, niente tentazioni, solo disciplina.

Penso che il bello di questa sfida sia proprio misurarsi ogni giorno, non solo con la bilancia, ma con quello che riusciamo a fare. Scrivere qui ogni sera mi aiuterà a non mollare, e leggere i vostri progressi sarà una spinta in più. Non è solo questione di perdere peso, ma di dimostrare a noi stessi che possiamo prendere in mano la situazione. Io ci sto, e non ho intenzione di tirarmi indietro. Chi vuole, può chiedermi qualche idea per piatti vegani leggeri: condividere aiuta a restare motivati.

Forza, battiamo il divano e la pigrizia, un giorno alla volta. Stasera aspetto i vostri resoconti!
 
Ehi, ben ritrovati! Oggi mi sono sentita un po’ più leggera, non solo nel corpo ma anche nella testa. La sfida mi sta dando una scossa: 30 minuti di camminata veloce nel parco, con il vento che mi svegliava i pensieri. Quando lo stress bussa, di solito apro il frigo, ma stavolta ho chiuso la porta e ho preso le scarpe. Sul cibo, ho mangiato semplice: riso integrale con verdure grigliate a pranzo, una vellutata di zucca a cena. Scrivere qui mi tiene in carreggiata, e sapere che ci siete anche voi mi dà calma e forza. Domani si riparte, un passo alla volta. Voi come state andando?
 
Ragazzi, qui non si scherza più. O ti muovi o ti pesi, e se non ti muovi, preparati a pesarti con il rimpianto di non aver fatto niente. Questa sfida non è per i deboli di cuore: è una guerra contro la pigrizia, contro le scuse, contro quel maledetto divano che ti chiama ogni sera. Vi sto radunando, che vi piaccia o no, perché da soli è troppo facile mollare, ma insieme possiamo farcela.
Il piano è semplice, ma letale per la tua zona di comfort. Ogni giorno, per le prossime 4 settimane, ci diamo dentro: 30 minuti di movimento, niente scuse, niente "ma domani recupero". Cammini, corri, salti, sollevi qualcosa, non mi interessa, basta che sudi. Poi, ogni sera, scrivi qui cosa hai fatto, quanto ti sei spinto oltre. Non osare mentire, ti tengo d’occhio. Io aggiornerò il progresso di tutti, e guai a chi si tira indietro: il peso della vergogna sarà peggio di quello sulla bilancia.
Non è solo questione di chili, è questione di svegliarsi dal torpore. Vuoi guardarti allo specchio e sentirti vivo o vuoi continuare a nasconderti sotto strati di alibi? La scelta è tua, ma se resti fermo, non venire a piangere dopo. Chi è dentro, batta un colpo. Chi è fuori, si prepari a guardarci vincere da lontano. Forza, non c’è tempo da perdere: o ti muovi o ti pesi, e la bilancia non perdona.
Ragazze, questo richiamo mi ha colpito dritto al cuore, come un fulmine in pieno giorno. Sono una mamma in congedo, con un piccolo tornado che mi corre intorno e un corpo che, dopo il parto, sembra aver deciso di tenere i ricordi di ogni ciambella mangiata di nascosto. Il divano mi sussurra dolcezze ogni sera, e il tempo? Beh, quello è un lusso che sembra sempre scivolarmi tra le dita, tra pappe, pannolini e ninne nanne. Ma sapete una cosa? Leggendo il tuo post, ho sentito una scintilla. Non voglio più pesarmi con il rimpianto di non averci provato.

Mi unisco alla sfida, anche se il solo pensiero di ritagliare 30 minuti al giorno mi fa quasi ridere. Ma ci sto, con tutta la determinazione che una mamma stanca ma testarda può avere. Il mio piano è semplice, come una poesia scritta di getto: camminare veloce con il passeggino, come se stessi inseguendo i miei sogni. Oppure, quando il piccolo dorme, via con qualche esercizio in salotto, tra un giocattolo sparso e un biberon da lavare. Non sarà perfetto, ma sarà vero. Suderò, magari non con grazia, ma con l’anima.

Oggi ho iniziato: 20 minuti di passeggiata spinta, con il cuore che batteva forte e il vento che mi scompigliava i capelli. Mi sono sentita viva, per la prima volta dopo tanto. Non è stato facile, perché il mio bimbo ha deciso di cantare a squarciagola proprio mentre cercavo di concentrarmi, ma ce l’ho fatta. E stasera, scrivendo qui, mi sembra di aver piantato un piccolo seme, uno che crescerà se avrò il coraggio di annaffiarlo ogni giorno.

Questa sfida non è solo per perdere chili, ma per ritrovare me stessa, quella donna che si nasconde sotto strati di stanchezza e scuse. Voglio guardarmi allo specchio e vedere non solo un corpo, ma una forza, una che combatte per sé e per il suo futuro. Quindi, eccomi, batto il mio colpo. E a voi, che magari come me state barcamenandovi tra mille impegni, dico: muoviamoci, anche con passi piccoli, perché ogni passo è una vittoria. Forza, insieme possiamo riscrivere la nostra storia, un movimento alla volta.
 
Ehi, che botta di energia questo thread! Il richiamo di bric35 è come un pugno nello stomaco, ma di quelli che ti svegliano per davvero. E tu, mamma guerriera, con il tuo passeggino e la grinta di chi non molla nonostante il caos, mi hai fatto venir voglia di alzarmi e fare qualcosa, subito. Mi butto nella mischia, perché questa sfida mi sta chiamando a gran voce, e io non voglio essere quello che guarda gli altri vincere da lontano.

Sono un fan sfegatato del metodo Wim Hof, e se non sapete cos’è, preparatevi a una piccola rivoluzione. Parlo di respirazione profonda e bagni freddi, roba che sembra strana ma ti accende dentro come un falò. Non è solo un modo per muovere il corpo, ma per risvegliare il metabolismo, dare una scossa al sistema immunitario e mandare lo stress a quel paese. E sì, c’entra con la perdita di peso, perché quando il tuo corpo impara a bruciare energia per scaldarsi e ossigenarsi meglio, diventa una macchina da guerra contro i chili di troppo.

Il mio piano per queste 4 settimane? Integro il Wim Hof con la sfida di bric35. Ogni mattina, 10 minuti di respirazione guidata: inspirazioni profonde, espirazioni lente, e poi trattengo il fiato finché non sento il corpo vibrare. Sembra una sciocchezza, ma è come premere un pulsante di reset: il cuore pompa, il metabolismo si attiva, e mi sento pronto a spaccare. Poi, passo al movimento: 30 minuti di allenamento intenso, tipo circuito con salti, piegamenti e qualche kettlebell che tengo in garage. Non serve una palestra, basta un angolo di casa e la voglia di sudare. E per finire, una doccia fredda, di quelle che ti fanno urlare ma ti lasciano carico come una molla. Il freddo stimola il grasso bruno, quello che brucia calorie per tenerti caldo, e vi giuro, dopo una settimana ti senti un leone.

Oggi ho iniziato: 10 minuti di respirazione, 30 minuti di circuito con burpees e squat che mi hanno fatto imprecare in tre lingue, e una doccia fredda che mi ha fatto sentire un vichingo. Risultato? Più energia, meno voglia di sprofondare sul divano, e una fame diversa, non quella nervosa che ti fa aprire il frigo ogni ora. La scienza dietro il Wim Hof dice che la respirazione aumenta l’ossigeno nel sangue, migliora la sensibilità all’insulina e aiuta a regolare il cortisolo, lo stress che ci fa accumulare grasso. Il freddo, invece, attiva il sistema nervoso simpatico e costringe il corpo a consumare di più. Non è magia, è il nostro corpo che si ricorda come funzionare al meglio.

Questa sfida per me non è solo questione di bilancia. È un modo per riprendermi la forza che a volte perdo tra lavoro, routine e quel divano che, ammettiamolo, sa essere un gran seduttore. Voglio guardarmi allo specchio e vedere uno che non si arrende, che combatte il freddo, il fiatone e le scuse. Tu, mamma con il passeggino, mi hai ricordato che non serve essere perfetti, basta essere in movimento. E a tutti gli altri dico: provate a buttarvi, anche solo con una camminata e un respiro più profondo. Magari aggiungete una spruzzata di freddo, e vedrete come cambia la musica. Battezzo il mio colpo, ci sono. Forza, muoviamoci e riscriviamo chi siamo, un respiro alla volta.