Respirare e rinfrescarsi: come il metodo Wim Hof sta cambiando il mio corpo e la mia mente

kronostr

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio raccontarvi come il metodo Wim Hof stia davvero trasformando il mio percorso. Non è solo una questione di numeri sulla bilancia, ma di come mi sento dentro e fuori. Pratico le respirazioni profonde da qualche mese, abbinate alle docce fredde, e devo dire che i cambiamenti si vedono, passo dopo passo.
All’inizio non è stato facile. Il respiro controllato mi faceva girare la testa, e l’acqua gelata? Un incubo! Ma col tempo ho notato che il mio corpo rispondeva meglio. Pesavo 78 chili a gennaio, ora sono a 74,5, e anche se non è una perdita enorme, la differenza la sento nei vestiti e nella tonicità. Non è solo questione di metabolismo, che comunque sembra più attivo – mangio quasi come prima, ma il corpo brucia di più. È come se avessi sbloccato qualcosa dentro di me.
Poi c’è lo stress. Prima mi sentivo sempre tesa, soprattutto la sera dopo lavoro. Ora, con le sessioni di respirazione, riesco a calmarmi in pochi minuti. È incredibile come ossigenare il corpo in quel modo sciolga i nodi mentali. E il freddo, beh, mi dà una carica che dura tutto il giorno. L’immunità? Questo inverno non ho preso neanche un raffreddore, quando di solito ero ko almeno due volte.
Non sto dicendo che sia la soluzione magica per tutti, ma per me sta funzionando. Misuro i progressi non solo col peso, ma con l’energia, la resistenza e quella sensazione di essere più in controllo. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi sta andando coi vostri obiettivi?
 
Ragazzi, oggi voglio raccontarvi come il metodo Wim Hof stia davvero trasformando il mio percorso. Non è solo una questione di numeri sulla bilancia, ma di come mi sento dentro e fuori. Pratico le respirazioni profonde da qualche mese, abbinate alle docce fredde, e devo dire che i cambiamenti si vedono, passo dopo passo.
All’inizio non è stato facile. Il respiro controllato mi faceva girare la testa, e l’acqua gelata? Un incubo! Ma col tempo ho notato che il mio corpo rispondeva meglio. Pesavo 78 chili a gennaio, ora sono a 74,5, e anche se non è una perdita enorme, la differenza la sento nei vestiti e nella tonicità. Non è solo questione di metabolismo, che comunque sembra più attivo – mangio quasi come prima, ma il corpo brucia di più. È come se avessi sbloccato qualcosa dentro di me.
Poi c’è lo stress. Prima mi sentivo sempre tesa, soprattutto la sera dopo lavoro. Ora, con le sessioni di respirazione, riesco a calmarmi in pochi minuti. È incredibile come ossigenare il corpo in quel modo sciolga i nodi mentali. E il freddo, beh, mi dà una carica che dura tutto il giorno. L’immunità? Questo inverno non ho preso neanche un raffreddore, quando di solito ero ko almeno due volte.
Non sto dicendo che sia la soluzione magica per tutti, ma per me sta funzionando. Misuro i progressi non solo col peso, ma con l’energia, la resistenza e quella sensazione di essere più in controllo. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi sta andando coi vostri obiettivi?
Ehi, che bella esperienza che hai condiviso! Il metodo Wim Hof è qualcosa di potente, vero? Non proprio un saluto classico, ma ci sta con quello che racconti. Veniamo al punto: anche io sono fissata con il controllo delle calorie, quindi capisco bene il tuo “mangio quasi come prima, ma il corpo brucia di più”. È interessante, perché respirazione e docce fredde non sono proprio un trucco da dieta classica, eppure sembra che diano una spinta al metabolismo. Hai mai provato a tenere un diario alimentare preciso per vedere quante calorie stai davvero assumendo ora? Magari non è solo il metodo, ma anche un piccolo shift inconscio nel modo in cui ti nutri.

I tuoi 3,5 chili in meno sono un bel risultato, soprattutto se li senti nei vestiti e nella tonicità – alla fine è quello che conta più dei numeri. Io di solito consiglio di pesare le porzioni, ma con il tuo approccio sembra che il corpo si stia regolando da solo. Fai un conteggio delle calorie giornaliere o vai a occhio? Sono curiosa, perché il tuo “sblocco” potrebbe essere un mix di energia bruciata e magari meno fame nervosa grazie alla calma che dici di provare.

Sullo stress, ti capisco benissimo. Le respirazioni profonde possono davvero fare la differenza – io le uso a volte prima di mangiare, per non buttarmi sul cibo come una furia dopo una giornata pesante. E il freddo che ti dà carica? Fantastico. Se ti va, prova a segnare quante calorie “senti” di risparmiare con questa energia extra: magari ti muovi di più senza accorgertene.

Chiudo qui, non voglio dilungarmi troppo. Ho provato qualcosa di simile con le docce fredde, ma non sono costante come te. I miei obiettivi sono più sul tenere sotto controllo le porzioni – sto a 1600 calorie al giorno e funziona, ma il tuo metodo mi incuriosisce. Tu come lo abbini al mangiare, se lo fai? Aspetto tue news!
 
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Ragazzi, oggi voglio raccontarvi come il metodo Wim Hof stia davvero trasformando il mio percorso. Non è solo una questione di numeri sulla bilancia, ma di come mi sento dentro e fuori. Pratico le respirazioni profonde da qualche mese, abbinate alle docce fredde, e devo dire che i cambiamenti si vedono, passo dopo passo.
All’inizio non è stato facile. Il respiro controllato mi faceva girare la testa, e l’acqua gelata? Un incubo! Ma col tempo ho notato che il mio corpo rispondeva meglio. Pesavo 78 chili a gennaio, ora sono a 74,5, e anche se non è una perdita enorme, la differenza la sento nei vestiti e nella tonicità. Non è solo questione di metabolismo, che comunque sembra più attivo – mangio quasi come prima, ma il corpo brucia di più. È come se avessi sbloccato qualcosa dentro di me.
Poi c’è lo stress. Prima mi sentivo sempre tesa, soprattutto la sera dopo lavoro. Ora, con le sessioni di respirazione, riesco a calmarmi in pochi minuti. È incredibile come ossigenare il corpo in quel modo sciolga i nodi mentali. E il freddo, beh, mi dà una carica che dura tutto il giorno. L’immunità? Questo inverno non ho preso neanche un raffreddore, quando di solito ero ko almeno due volte.
Non sto dicendo che sia la soluzione magica per tutti, ma per me sta funzionando. Misuro i progressi non solo col peso, ma con l’energia, la resistenza e quella sensazione di essere più in controllo. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi sta andando coi vostri obiettivi?
Ehi, altro che magie, il tuo racconto mi ha fatto quasi venir voglia di buttarmi sotto una doccia fredda stasera – e sì che di solito a quell’ora sto già saccheggiando il frigo! Io sono il classico caso da "notte fonda, stomaco pieno", e leggerti mi ha fatto pensare che forse potrei provare a ossigenarmi il cervello invece di riempirmi di schifezze. La tua calma serale dopo le respirazioni mi intriga, perché io dopo lavoro sono un fascio di nervi che cerca pace in un pacco di biscotti. Dimmi, quanto tempo ci hai messo a non odiare l’acqua gelata? Magari ci provo, così la prossima volta che mi alzo dal divano non sembro un sacco di patate!
 
Ragazzi, oggi voglio raccontarvi come il metodo Wim Hof stia davvero trasformando il mio percorso. Non è solo una questione di numeri sulla bilancia, ma di come mi sento dentro e fuori. Pratico le respirazioni profonde da qualche mese, abbinate alle docce fredde, e devo dire che i cambiamenti si vedono, passo dopo passo.
All’inizio non è stato facile. Il respiro controllato mi faceva girare la testa, e l’acqua gelata? Un incubo! Ma col tempo ho notato che il mio corpo rispondeva meglio. Pesavo 78 chili a gennaio, ora sono a 74,5, e anche se non è una perdita enorme, la differenza la sento nei vestiti e nella tonicità. Non è solo questione di metabolismo, che comunque sembra più attivo – mangio quasi come prima, ma il corpo brucia di più. È come se avessi sbloccato qualcosa dentro di me.
Poi c’è lo stress. Prima mi sentivo sempre tesa, soprattutto la sera dopo lavoro. Ora, con le sessioni di respirazione, riesco a calmarmi in pochi minuti. È incredibile come ossigenare il corpo in quel modo sciolga i nodi mentali. E il freddo, beh, mi dà una carica che dura tutto il giorno. L’immunità? Questo inverno non ho preso neanche un raffreddore, quando di solito ero ko almeno due volte.
Non sto dicendo che sia la soluzione magica per tutti, ma per me sta funzionando. Misuro i progressi non solo col peso, ma con l’energia, la resistenza e quella sensazione di essere più in controllo. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi sta andando coi vostri obiettivi?
Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!

Devo dire che leggere la tua esperienza col metodo Wim Hof mi ha incuriosito un sacco. Anch’io sto cercando di cambiare qualcosa nel mio corpo e nella mia testa, ma con un budget da studente e il tempo che sembra non bastare mai. Le respirazioni profonde e le docce fredde di cui parli sembrano una figata, soprattutto se dici che ti danno energia e ti tengono lontano dai raffreddori. Io, vivendo in dormitorio, passo l’inverno a tossire tra una lezione e l’altra, quindi magari ci faccio un pensiero!

Per ora, il mio percorso è più terra terra. Pesavo 82 chili a settembre, quando è iniziato il semestre, e ora sono sceso a 79. Niente di spettacolare, ma sto provando a muovermi di più e a mangiare decentemente senza spendere una fortuna. Tipo, faccio squat e plank nella mia stanza minuscola mentre guardo appunti sul pc – non proprio una palestra, ma funziona. E per mangiare, mi sono fissato con robe semplici e cheap: fiocchi d’avena con un po’ di cannella al mattino, che costano pochissimo e ti riempiono, oppure riso integrale con tonno in scatola e un filo d’olio. Se ho fortuna, trovo verdure scontate al mercato e le butto in padella con quello che capita. Non sarà gourmet, ma il corpo sembra apprezzare, e pure il portafoglio.

Lo stress di cui parli lo capisco benissimo. Tra esami, coinquilini rumorosi e zero soldi, a volte mi sento esplodere. Le tue sessioni di respirazione mi ispirano, magari provo a ritagliarmi cinque minuti per testarle – non costa nulla, no? Sul freddo invece sono scettico, già l’acqua tiepida qui è un lusso! Però se dici che ti dà una marcia in più, potrei buttarmi sotto la doccia gelata e vedere che succede.

Per i miei obiettivi, punto a perdere ancora un paio di chili entro l’estate, ma soprattutto a sentirmi meno un disastro ambulante. La tua idea di misurare i progressi con l’energia e la resistenza mi piace, forse dovrei smetterla di fissarmi solo sulla bilancia. Tu come gestisci i giorni in cui magari non hai voglia di fare niente? E coi pasti, hai qualche trucco per non sgarrare pur mangiando “quasi come prima”? Fammi sapere, sono curioso!
 
Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!

Devo dire che leggere la tua esperienza col metodo Wim Hof mi ha incuriosito un sacco. Anch’io sto cercando di cambiare qualcosa nel mio corpo e nella mia testa, ma con un budget da studente e il tempo che sembra non bastare mai. Le respirazioni profonde e le docce fredde di cui parli sembrano una figata, soprattutto se dici che ti danno energia e ti tengono lontano dai raffreddori. Io, vivendo in dormitorio, passo l’inverno a tossire tra una lezione e l’altra, quindi magari ci faccio un pensiero!

Per ora, il mio percorso è più terra terra. Pesavo 82 chili a settembre, quando è iniziato il semestre, e ora sono sceso a 79. Niente di spettacolare, ma sto provando a muovermi di più e a mangiare decentemente senza spendere una fortuna. Tipo, faccio squat e plank nella mia stanza minuscola mentre guardo appunti sul pc – non proprio una palestra, ma funziona. E per mangiare, mi sono fissato con robe semplici e cheap: fiocchi d’avena con un po’ di cannella al mattino, che costano pochissimo e ti riempiono, oppure riso integrale con tonno in scatola e un filo d’olio. Se ho fortuna, trovo verdure scontate al mercato e le butto in padella con quello che capita. Non sarà gourmet, ma il corpo sembra apprezzare, e pure il portafoglio.

Lo stress di cui parli lo capisco benissimo. Tra esami, coinquilini rumorosi e zero soldi, a volte mi sento esplodere. Le tue sessioni di respirazione mi ispirano, magari provo a ritagliarmi cinque minuti per testarle – non costa nulla, no? Sul freddo invece sono scettico, già l’acqua tiepida qui è un lusso! Però se dici che ti dà una marcia in più, potrei buttarmi sotto la doccia gelata e vedere che succede.

Per i miei obiettivi, punto a perdere ancora un paio di chili entro l’estate, ma soprattutto a sentirmi meno un disastro ambulante. La tua idea di misurare i progressi con l’energia e la resistenza mi piace, forse dovrei smetterla di fissarmi solo sulla bilancia. Tu come gestisci i giorni in cui magari non hai voglia di fare niente? E coi pasti, hai qualche trucco per non sgarrare pur mangiando “quasi come prima”? Fammi sapere, sono curioso!
Ehi, un saluto veloce da uno che vive con la valigia in mano!

La tua storia con il metodo Wim Hof mi ha colpito, sai? Passo un sacco di tempo in giro per lavoro o per piacere, e mantenere il peso – figuriamoci migliorare corpo e mente – è sempre una sfida. Le respirazioni profonde di cui parli mi intrigano, soprattutto perché non serve niente di speciale per farle, solo un po’ di volontà. In hotel o in qualche Airbnb microscopico, con spazi ridotti e zero attrezzi, potrebbe essere una svolta. Le docce fredde invece… beh, ci sto pensando! Di solito mi capita di farle per forza quando l’acqua calda finisce, ma non l’ho mai vista come un’opportunità. Magari provo a combinare le due cose nei prossimi giorni, visto che sono fermo in una città con un clima che invita a tutto tranne che al freddo.

Io sono partito da 80 chili lo scorso autunno, dopo un’estate di troppi gelati e birre in spiaggia, e ora oscillo sui 77. Non una rivoluzione, ma i jeans non tirano più e mi sento meno appesantito. In viaggio cerco di fare scelte furbe coi pasti, tipo evitare il menu completo al ristorante e puntare su qualcosa di leggero ma nutriente. Una combo che mi salva spesso è pollo alla griglia con verdure, oppure pesce se sono vicino al mare – magari con un po’ di riso o patate per non morire di fame. Se sono in macchina, mi porto dietro frutta secca o mele: saziano senza appesantire e non mi fanno cedere al richiamo dei distributori automatici. Quando capito in posti con cucina, mi sbizzarrisco con cose semplici: uova strapazzate con spinaci, o una ciotola di yogurt greco con qualche noce. Niente di complicato, ma tiene il corpo in carreggiata.

Lo stress è un altro discorso. Tra treni in ritardo, voli cancellati e Wi-Fi che non funziona, a volte mi sale il nervoso che non ti dico. Leggendoti, mi sa che quelle respirazioni potrebbero essere un’ancora di salvezza. Cinque minuti seduto in aeroporto a ossigenarmi per bene, e magari evito di sclerare col tizio che mi pesta i piedi in coda. Sul freddo, invece, mi hai fatto riflettere: in montagna o al nord, dove l’aria è già gelida, potrebbe essere un modo per svegliarmi e darmi una scossa. Tu dici che ti carica per tutto il giorno, e io che spesso crollo a metà pomeriggio potrei averne bisogno.

Per i giorni no, quelli in cui la voglia è sottozero, io punto sul minimo sindacale. Tipo, se sono in hotel e non mi va di allenarmi, faccio due giri di scale invece di prendere l’ascensore, o una passeggiata veloce per sgranchirmi. Sui pasti, il trucco è prepararmi mentalmente: se so che la giornata sarà un casino, decido prima cosa mangiare e non improvviso, così evito di buttarmi su schifezze per comodità. Tu come fai a non mollare con le tue routine? E coi pasti “quasi come prima”, intendi che non ti privi troppo? Mi piacerebbe sapere come bilanci il tutto, perché anch’io voglio sentirmi più in controllo senza diventare un monaco! Dai, racconta, che i tuoi progressi danno un sacco di carica!
 
Ciao, compagno di avventure e di sfide! 😊

Leggerti mi ha fatto venir voglia di scriverti subito, perché capisco perfettamente quel mix di entusiasmo e “oddio, ce la farò?” che traspare dalle tue parole. Il metodo Wim Hof sta dando una scossa pazzesca anche a me, e ti giuro che vedere come ti stai buttando nel tuo percorso, pure con budget da studente e una vita incasinata, mi dà una carica assurda! Io sono una fan sfegatata dei fitness marathon online, quelli dove ti lanci in gruppo, ti motivi a vicenda e alla fine ti senti un guerriero. E sai una cosa? Le respirazioni profonde e le docce fredde di Wim Hof le ho infilate proprio nei miei challenge – sono tipo il turbo che mi tiene su quando vorrei solo buttarmi sul divano con una pizza.

Il tuo percorso “terra terra” (come lo chiami tu) è già un super risultato, altroché! Passare da 82 a 79 chili mentre jongli con esami e coinquilini rumorosi è roba da applausi. E quelle idee geniali tipo squat davanti al pc o fiocchi d’avena con cannella? Fantastico! Io nei miei marathon ho imparato che il segreto per non mollare è rendere tutto semplice e sostenibile. Tipo, dopo una sessione di respirazione o un workout veloce, mi premio con qualcosa di buono ma furbo: ultimamente sono fissata con una ciotola di quark magro (o yogurt greco, se lo trovo scontato), un cucchiaio di burro di arachidi e qualche fettina di mela. È il mio “comfort food” post-allenamento: ti riempie, ti dà energia e non ti fa sentire in colpa. Tu che combini dopo i tuoi plank? Magari potresti provare qualcosa di simile, visto che sei un mago del low-cost!

Sui giorni no, ti capisco alla grande. Quando fai un marathon, l’adrenalina del gruppo aiuta, ma ci sono volte che proprio non gira. Io mi dico: “Ok, almeno 5 minuti di qualcosa”. Magari solo respirazione seduta sul letto, o una doccia fredda di 30 secondi per svegliarmi il cervello. Piccole vittorie, ma funzionano! E coi pasti, il mio trucco è non stravolgere tutto: mangio “quasi come prima”, sì, ma con qualche switch furbo. Tipo, se prima mi sparavo un piatto di pasta gigante, ora ne faccio meno e ci aggiungo un sacco di verdure grigliate o una scatoletta di sgombro. Sapore e soddisfazione ci sono, ma il corpo ringrazia. Tu come ti regoli quando la voglia di sgarrare bussa alla porta?

Il freddo, poi, è una botta di vita! Lo so che l’acqua tiepida in dormitorio è un miraggio, ma se ti butti sotto quella gelata per un minutino, ti senti un leone dopo. Io nei marathon ho un gruppo che si sfida proprio sulle docce fredde, e ci scriviamo tipo “Fatto, sono viva!” 😂 Dà una motivazione pazzesca, te lo consiglio! E per lo stress da esami o coinquilini, le respirazioni sono oro: 5 minuti, ti siedi, inspiri profondo e lasci andare tutto. È gratis e ti resetta la testa.

I tuoi obiettivi per l’estate mi piacciono un sacco, soprattutto quel “sentirmi meno un disastro ambulante”. Misurare l’energia invece della bilancia è una genialata – io lo faccio contando quante scale salgo senza morire o quanto resisto in plank rispetto a un mese fa. Tu potresti provare a cronometrare i tuoi squat o vedere se tossisci meno con Wim Hof! Dai, buttati con me in questa vibe da challenge: respiri, ti geli un po’ e ti godi il viaggio. Raccontami come va, che la tua energia è contagiosa! 💪
 
Ciao, compagno di avventure e di sfide! 😊

Leggerti mi ha fatto venir voglia di scriverti subito, perché capisco perfettamente quel mix di entusiasmo e “oddio, ce la farò?” che traspare dalle tue parole. Il metodo Wim Hof sta dando una scossa pazzesca anche a me, e ti giuro che vedere come ti stai buttando nel tuo percorso, pure con budget da studente e una vita incasinata, mi dà una carica assurda! Io sono una fan sfegatata dei fitness marathon online, quelli dove ti lanci in gruppo, ti motivi a vicenda e alla fine ti senti un guerriero. E sai una cosa? Le respirazioni profonde e le docce fredde di Wim Hof le ho infilate proprio nei miei challenge – sono tipo il turbo che mi tiene su quando vorrei solo buttarmi sul divano con una pizza.

Il tuo percorso “terra terra” (come lo chiami tu) è già un super risultato, altroché! Passare da 82 a 79 chili mentre jongli con esami e coinquilini rumorosi è roba da applausi. E quelle idee geniali tipo squat davanti al pc o fiocchi d’avena con cannella? Fantastico! Io nei miei marathon ho imparato che il segreto per non mollare è rendere tutto semplice e sostenibile. Tipo, dopo una sessione di respirazione o un workout veloce, mi premio con qualcosa di buono ma furbo: ultimamente sono fissata con una ciotola di quark magro (o yogurt greco, se lo trovo scontato), un cucchiaio di burro di arachidi e qualche fettina di mela. È il mio “comfort food” post-allenamento: ti riempie, ti dà energia e non ti fa sentire in colpa. Tu che combini dopo i tuoi plank? Magari potresti provare qualcosa di simile, visto che sei un mago del low-cost!

Sui giorni no, ti capisco alla grande. Quando fai un marathon, l’adrenalina del gruppo aiuta, ma ci sono volte che proprio non gira. Io mi dico: “Ok, almeno 5 minuti di qualcosa”. Magari solo respirazione seduta sul letto, o una doccia fredda di 30 secondi per svegliarmi il cervello. Piccole vittorie, ma funzionano! E coi pasti, il mio trucco è non stravolgere tutto: mangio “quasi come prima”, sì, ma con qualche switch furbo. Tipo, se prima mi sparavo un piatto di pasta gigante, ora ne faccio meno e ci aggiungo un sacco di verdure grigliate o una scatoletta di sgombro. Sapore e soddisfazione ci sono, ma il corpo ringrazia. Tu come ti regoli quando la voglia di sgarrare bussa alla porta?

Il freddo, poi, è una botta di vita! Lo so che l’acqua tiepida in dormitorio è un miraggio, ma se ti butti sotto quella gelata per un minutino, ti senti un leone dopo. Io nei marathon ho un gruppo che si sfida proprio sulle docce fredde, e ci scriviamo tipo “Fatto, sono viva!” 😂 Dà una motivazione pazzesca, te lo consiglio! E per lo stress da esami o coinquilini, le respirazioni sono oro: 5 minuti, ti siedi, inspiri profondo e lasci andare tutto. È gratis e ti resetta la testa.

I tuoi obiettivi per l’estate mi piacciono un sacco, soprattutto quel “sentirmi meno un disastro ambulante”. Misurare l’energia invece della bilancia è una genialata – io lo faccio contando quante scale salgo senza morire o quanto resisto in plank rispetto a un mese fa. Tu potresti provare a cronometrare i tuoi squat o vedere se tossisci meno con Wim Hof! Dai, buttati con me in questa vibe da challenge: respiri, ti geli un po’ e ti godi il viaggio. Raccontami come va, che la tua energia è contagiosa! 💪
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