Risvegliare il corpo: il mio viaggio di forza e rinascita dopo l'infortunio

Wolf2009

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6 Marzo 2025
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Buonasera a tutti, o forse è più un "ben ritrovati" in questo spazio di confronto e ispirazione. Scrivo stasera con un bicchiere di tisana fumante accanto, mentre rifletto sul cammino che sto percorrendo. Dopo l’infortunio alla schiena di un anno fa, il mio corpo sembrava aver dimenticato cosa significasse sentirsi forte. Il peso accumulato, frutto di mesi di immobilità e di un rapporto complicato con il cibo, era diventato un’armatura che non riconoscevo. Eppure, eccomi qui, a raccontarvi di come sto riscoprendo la mia forza, passo dopo passo, con pazienza e una nuova consapevolezza.
L’allenamento di forza, per me, non è solo sollevare pesi o contare ripetizioni. È un dialogo con il mio corpo, un modo per risvegliarlo e ricordargli che può ancora sorprendermi. Ho iniziato con esercizi a corpo libero, adattati alla mia condizione: plank modificati, squat assistiti, movimenti lenti che rispettano i miei limiti ma sfidano la mia volontà. La palestra è diventata un luogo di meditazione, dove ogni serie è un’occasione per ascoltare il respiro e sentire i muscoli che si attivano, come se si risvegliassero da un lungo sonno.
Un ruolo fondamentale lo sta giocando l’alimentazione. Non parlo di diete restrittive, ma di un equilibrio che nutre senza appesantire. Ho scoperto il potere di piatti semplici, come zuppe ricche di verdure e legumi, che saziano e danno energia senza gravare sul corpo. Una minestra di zucca e ceci, ad esempio, è diventata il mio rituale serale: calda, avvolgente, un abbraccio per l’anima e per i muscoli che stanno lavorando sodo. Scelgo ingredienti freschi, stagionali, e mi diverto a sperimentare con spezie che danno sapore senza bisogno di eccessi.
Non è un percorso lineare. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove, o in cui il dolore mi ricorda che la strada è ancora lunga. Ma ho imparato che la forza non si misura solo in chili persi o in pesi sollevati. Si misura nella costanza, nel coraggio di ricominciare ogni mattina, nel scegliere di credere in me stessa anche quando il riflesso nello specchio non è ancora quello che sogno. Questo viaggio mi sta insegnando che il corpo è un alleato, non un nemico, e che ogni piccolo progresso è una vittoria.
Voi come state vivendo il vostro percorso? Cosa vi dà la spinta per andare avanti, anche nei momenti di fatica? Condividete, se vi va: siamo qui per ispirarci a vicenda.