Ehi, uqad, che bella la tua condivisione, sembra un soffio di vento fresco tra i pensieri!

Leggerti mi ha fatto sorridere e sentire un po’ più vicina a questo cammino che, diciamocelo, a volte sembra una salita ripida. Grazie per aver aperto il cuore, mi ha dato il coraggio di raccontare un pezzetto di me.
Anch’io, come te, sto cercando di ritrovarmi, un passo alla volta, e per me quel passo è letteralmente… un passo!

Da un po’ di tempo ho scoperto la camminata nordica, quella con i bastoncini, e ti giuro, è diventata il mio modo di respirare meglio, di volermi bene. All’inizio ero scettica, pensavo fosse una cosa da “signore di una certa età” (scusate il pregiudizio!

), ma poi ho provato e… wow. Camminare con quei bastoncini mi fa sentire forte, come se ogni passo mi aiutasse a lasciare indietro un po’ di peso, non solo del corpo, ma anche della testa.
La mia storia con la bilancia non è una di quelle trasformazioni da film. Dopo un periodo in cui mi sentivo persa, con il frigo come unico amico, ho deciso di cambiare. Non di corsa, non con diete drastiche, ma con calma. La camminata nordica mi ha aiutato a muovermi, a sentire il corpo vivo. Esco quasi ogni giorno, anche solo per mezz’ora, e mi porto dietro una borraccia con acqua e qualche fettina di cetriolo o limone per darmi un tocco di freschezza.

Non so perché, ma queste piccole cose mi fanno sentire che sto curando me stessa, come se stessi annaffiando un seme che piano piano cresce.
Per me, il trucco è stato iniziare a vedere il cibo non come un premio o una punizione, ma come un alleato. Non sono una maga della cucina, ma ho iniziato a sperimentare con verdure che prima ignoravo: zucchine grigliate con un filo d’olio, cavolo riccio in insalata con un po’ di limone, carote crude da sgranocchiare mentre penso.

Non è sempre perfetto, a volte cedo a una fetta di torta, ma mi perdono. Penso che perdonarsi sia un po’ come fare un respiro profondo durante una posa di yoga: ti allunghi, ti tendi, ma non ti lasci spezzare.
Uqad, il tuo passaggio dal caffè zuccherato all’infusione di erbe mi ha fatto battere le mani!

È proprio vero, sono i piccoli gesti che costruiscono la strada. Se mai proverai lo yoga, magari un giorno ci immaginiamo a fare una camminata insieme, io con i miei bastoncini e tu con il tuo tappetino, a ridere di quanto è strano e bello questo viaggio. Per ora, ti mando un abbraccio virtuale e ti dico: continua a respirare, continua a provare. E tu, come ti stai coccolando oggi?
