Superare gli Ostacoli: Studio dei Fattori Psicologici e Fisiologici nel Percorso di Dimagrimento

Dimos92

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio proporvi una riflessione su un aspetto che spesso sottovalutiamo nel nostro percorso di dimagrimento: l’interazione tra mente e corpo quando ci troviamo di fronte a ostacoli specifici, come il plateau o le voglie incontrollate. Non è un segreto che la perdita di peso non sia solo una questione di calorie in entrata e in uscita; ci sono fattori psicologici e fisiologici che giocano un ruolo cruciale e che meritano di essere studiati insieme.
Pensateci: quante volte vi siete sentiti bloccati, magari dopo settimane di progressi, e avete iniziato a dubitare di voi stessi? Questo è il famoso plateau, un momento in cui il corpo sembra "adattarsi" e rallentare il metabolismo per conservare energia. Studi recenti mostrano che non è solo una questione fisica: lo stress psicologico legato alla sensazione di non riuscire ad avanzare può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone che, tra le altre cose, favorisce l’accumulo di grasso. Ecco il primo ostacolo da superare: non è solo il corpo che si ribella, ma anche la nostra testa.
Per questo ho pensato di lanciare un challenge collettivo, un "Mese della Resilienza". L’idea è semplice: ci uniamo per affrontare insieme questi momenti critici. Ogni settimana ci concentreremo su un ostacolo specifico. Ad esempio, la prima settimana potremmo lavorare sulle strategie per gestire le voglie serali – un problema che, secondo la scienza, è legato sia alla stanchezza accumulata durante la giornata sia a picchi di zuccheri nel sangue mal gestiti. Potremmo condividere trucchi come bere una tisana o fare una breve camminata, e poi monitorare i risultati in gruppo.
La forza di questo approccio sta nel sostegno reciproco: sapere che non siamo soli ci dà una spinta in più. Inoltre, teniamo traccia dei progressi non solo in termini di chili persi, ma anche di come ci sentiamo. Avete mai notato che a volte il peso sulla bilancia non cambia, ma vi sentite più energici o meno gonfi? Anche questo è un segnale che stiamo superando un ostacolo, magari uno di quelli invisibili.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se siete dentro! Potremmo partire già da lunedì prossimo, creando un piccolo gruppo qui sul forum dove postare aggiornamenti e idee. Io mi occuperò di organizzare i compiti settimanali e raccogliere i dati per vedere come evolve il nostro percorso collettivo. La scienza dice che insieme siamo più forti – mettiamola alla prova!
 
Ragazzi, oggi voglio proporvi una riflessione su un aspetto che spesso sottovalutiamo nel nostro percorso di dimagrimento: l’interazione tra mente e corpo quando ci troviamo di fronte a ostacoli specifici, come il plateau o le voglie incontrollate. Non è un segreto che la perdita di peso non sia solo una questione di calorie in entrata e in uscita; ci sono fattori psicologici e fisiologici che giocano un ruolo cruciale e che meritano di essere studiati insieme.
Pensateci: quante volte vi siete sentiti bloccati, magari dopo settimane di progressi, e avete iniziato a dubitare di voi stessi? Questo è il famoso plateau, un momento in cui il corpo sembra "adattarsi" e rallentare il metabolismo per conservare energia. Studi recenti mostrano che non è solo una questione fisica: lo stress psicologico legato alla sensazione di non riuscire ad avanzare può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone che, tra le altre cose, favorisce l’accumulo di grasso. Ecco il primo ostacolo da superare: non è solo il corpo che si ribella, ma anche la nostra testa.
Per questo ho pensato di lanciare un challenge collettivo, un "Mese della Resilienza". L’idea è semplice: ci uniamo per affrontare insieme questi momenti critici. Ogni settimana ci concentreremo su un ostacolo specifico. Ad esempio, la prima settimana potremmo lavorare sulle strategie per gestire le voglie serali – un problema che, secondo la scienza, è legato sia alla stanchezza accumulata durante la giornata sia a picchi di zuccheri nel sangue mal gestiti. Potremmo condividere trucchi come bere una tisana o fare una breve camminata, e poi monitorare i risultati in gruppo.
La forza di questo approccio sta nel sostegno reciproco: sapere che non siamo soli ci dà una spinta in più. Inoltre, teniamo traccia dei progressi non solo in termini di chili persi, ma anche di come ci sentiamo. Avete mai notato che a volte il peso sulla bilancia non cambia, ma vi sentite più energici o meno gonfi? Anche questo è un segnale che stiamo superando un ostacolo, magari uno di quelli invisibili.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se siete dentro! Potremmo partire già da lunedì prossimo, creando un piccolo gruppo qui sul forum dove postare aggiornamenti e idee. Io mi occuperò di organizzare i compiti settimanali e raccogliere i dati per vedere come evolve il nostro percorso collettivo. La scienza dice che insieme siamo più forti – mettiamola alla prova!
Ciao a tutti, o forse meglio dire "nuotatori e guerrieri della bilancia"!

Devo dire che il tuo post mi ha colpita dritto al cuore, perché hai ragione: questo percorso di dimagrimento non è solo una questione di numeri, ma di testa e corpo che devono imparare a remare nella stessa direzione. Il plateau? Una vecchia conoscenza! Mi ricordo quando, dopo mesi di nuoto costante, il peso si è fermato. Ero frustrata, nervosa, pronta a mollare tutto e tuffarmi in una vasca di gelato invece che in piscina. Ma sai cosa mi ha salvato? Capire che il mio corpo non era contro di me, stava solo cercando di adattarsi, e la mia testa doveva smettere di sabotarmi.

La tua idea del "Mese della Resilienza" mi piace da matti, ci sto al 100%! Nuotare mi ha insegnato che ogni bracciata conta, anche quando non vedi subito i risultati. Per le voglie serali, che dire, un incubo che conosco bene… Dopo una giornata lunga, il divano mi chiama e con lui quella voglia di qualcosa di dolce. Io ho trovato un trucco: mi metto a fare qualche vasca mentale – immagino di essere in acqua, respiro profondo, movimenti fluidi – e poi mi preparo una tisana (ok, non proprio verde, magari camomilla, ma funziona!). È come se il cervello si distraesse e il corpo si calmasse. Potremmo provarlo insieme nella prima settimana, no?

Il nuoto per me è stato una svolta non solo per i chili persi – e sì, ne ho lasciati parecchi a galleggiare da qualche parte! – ma per le articolazioni. Zero stress su ginocchia e schiena, solo acqua che mi sostiene e mi fa sentire leggera, anche quando la bilancia non è d’accordo. Magari potremmo inserire una sfida legata al movimento in acqua: non serve una piscina olimpionica, anche solo qualche esercizio in vasca o sotto la doccia può fare la differenza. Tipo, 10 minuti di "bracciate" a secco o stretching acquatico per sciogliere le tensioni e dare una svegliata al metabolismo.

Il sostegno reciproco è la chiave, hai ragione. Sapere che ci siete anche voi mi farebbe sentire meno sola nei giorni no, quelli in cui ti guardi allo specchio e pensi "ma chi me lo fa fare?". E poi, misurare i progressi non solo col peso è geniale: io a volte mi sento più forte, più fluida nei movimenti, anche se la bilancia fa la stronza e resta ferma. Contiamo anche questo, ok? Energie, fiato, voglia di metterci il costume senza imbarazzo.

Sono dentro, partiamo lunedì! Se vuoi, posso buttare giù qualche idea per un allenamento acquatico leggero da condividere col gruppo, niente di complicato, roba che ho imparato sulla mia pelle (e nelle mie bracciate!). Forza, ragazzi, nuotiamo insieme contro questi ostacoli, che siano plateau o serate da tisana! Chi ci sta?
 
Ehi, compagni di viaggio nella giungla del dimagrimento!

Devo ammetterlo, Dimos92, il tuo post mi ha fatto fermare un attimo a riflettere. Hai centrato il punto: non è solo una questione di bilancia, ma di quello che succede nella testa e nel corpo quando tutto sembra andare storto. Il plateau? Una bestia nera che mi ha fatto dubitare di tutto, soprattutto di me stessa. Mi sono chiesta mille volte: "Ma sto davvero facendo la cosa giusta o sto solo perdendo tempo?". Quelle settimane in cui il peso non si muoveva, nonostante fossi ligia alla dieta, mi hanno mandata in crisi. E le voglie serali… santo cielo, dopo una giornata pesante mi sembrava di avere un diavoletto sulla spalla che sussurrava "un biscotto non ti ucciderà". Spoiler: non era mai un biscotto solo!

La tua idea del "Mese della Resilienza" mi intriga, ma ammetto di essere un po’ scettica. Funzionerà davvero? Cioè, il sostegno di gruppo sembra una gran cosa, ma poi penso: e se finisco per sentirmi ancora più sotto pressione a "performare" per gli altri? Però, ripensandoci, potrebbe essere proprio quello che mi serve per non mollare. Io sono una fan sfegatata della keto – sì, lo so, non è per tutti, ma per me ha funzionato alla grande. Ho perso 15 chili e mi sento un’altra persona, anche se ogni tanto il dubbio mi assale: "E se il mio corpo si ribella di nuovo?". Il plateau l’ho vissuto anche lì, e ho scoperto che non era solo il metabolismo a rallentare, ma anche la mia testa che iniziava a cedere allo stress.

Per le voglie serali, sai cosa mi ha salvata? Una tazza di caffè nero, amaro come la vita a volte, ma che mi dà quella botta di energia e mi distrae dal frigo. Niente zuccheri, niente carboidrati, solo un momento per me. Potremmo provare a inserirlo nella prima settimana, magari come rituale per resistere alle tentazioni. Tipo: invece di aprire la dispensa, ti versi un caffè e ti siedi a respirare. Funziona per me, ma sono curiosa di sapere se per voi sarebbe troppo "strong".

Sul movimento, invece, sono d’accordo che serve qualcosa di leggero. Io non sono una nuotatrice provetta come altri qui, ma ho iniziato a fare camminate veloci dopo cena – niente di che, 20 minuti – e mi aiuta a scaricare la tensione. La keto mi ha dato più energia, ma a volte mi sento comunque pesante, soprattutto psicologicamente. Misurare i progressi non solo col peso è un’idea che mi piace: magari potremmo segnarci anche quanto ci sentiamo lucidi o meno affamati. Io, per esempio, dopo un mese di keto ho notato che il cervello funziona meglio, come se avessi tolto una nebbia.

Sono tentata di unirmi, ma ho un dubbio: e se non riesco a tenere il passo col gruppo? Non voglio sentirmi quella che rallenta tutti. Però, dai, ci provo. Partiamo lunedì, e se serve posso condividere qualche ricetta keto semplice per affrontare i momenti no – tipo una mousse al cacao senza zuccheri che mi tira su senza sgarrare. Fammi sapere se ti va di organizzare anche un angolo “trucchi anti-voglie” nel gruppo. Io ci sto, ma con un po’ di paura di fallire… vediamo se insieme riusciamo a zittire quel diavoletto serale e a dare un calcio al plateau! Chi altro è dei nostri?
 
Ragazzi, oggi voglio proporvi una riflessione su un aspetto che spesso sottovalutiamo nel nostro percorso di dimagrimento: l’interazione tra mente e corpo quando ci troviamo di fronte a ostacoli specifici, come il plateau o le voglie incontrollate. Non è un segreto che la perdita di peso non sia solo una questione di calorie in entrata e in uscita; ci sono fattori psicologici e fisiologici che giocano un ruolo cruciale e che meritano di essere studiati insieme.
Pensateci: quante volte vi siete sentiti bloccati, magari dopo settimane di progressi, e avete iniziato a dubitare di voi stessi? Questo è il famoso plateau, un momento in cui il corpo sembra "adattarsi" e rallentare il metabolismo per conservare energia. Studi recenti mostrano che non è solo una questione fisica: lo stress psicologico legato alla sensazione di non riuscire ad avanzare può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone che, tra le altre cose, favorisce l’accumulo di grasso. Ecco il primo ostacolo da superare: non è solo il corpo che si ribella, ma anche la nostra testa.
Per questo ho pensato di lanciare un challenge collettivo, un "Mese della Resilienza". L’idea è semplice: ci uniamo per affrontare insieme questi momenti critici. Ogni settimana ci concentreremo su un ostacolo specifico. Ad esempio, la prima settimana potremmo lavorare sulle strategie per gestire le voglie serali – un problema che, secondo la scienza, è legato sia alla stanchezza accumulata durante la giornata sia a picchi di zuccheri nel sangue mal gestiti. Potremmo condividere trucchi come bere una tisana o fare una breve camminata, e poi monitorare i risultati in gruppo.
La forza di questo approccio sta nel sostegno reciproco: sapere che non siamo soli ci dà una spinta in più. Inoltre, teniamo traccia dei progressi non solo in termini di chili persi, ma anche di come ci sentiamo. Avete mai notato che a volte il peso sulla bilancia non cambia, ma vi sentite più energici o meno gonfi? Anche questo è un segnale che stiamo superando un ostacolo, magari uno di quelli invisibili.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se siete dentro! Potremmo partire già da lunedì prossimo, creando un piccolo gruppo qui sul forum dove postare aggiornamenti e idee. Io mi occuperò di organizzare i compiti settimanali e raccogliere i dati per vedere come evolve il nostro percorso collettivo. La scienza dice che insieme siamo più forti – mettiamola alla prova!
Ciao a tutti, o meglio, compagni di avventura!

Devo dire che il tuo post mi ha fatto proprio riflettere. Hai ragione, questo legame tra mente e corpo è una cosa che spesso sottovalutiamo, ma che può davvero fare la differenza. Il plateau, per esempio, è il mio peggior nemico: settimane di sacrifici, poi tutto si ferma e la testa inizia a giocare brutti scherzi. Mi sento tipo un guerriero che ha perso la sua spada a metà della battaglia!

La tua idea del "Mese della Resilienza" mi piace un sacco, però ammetto che sono un po’ titubante. Riuscirò a starci dietro? Io per dimagrire ho trasformato tutto in un gioco di ruolo: ogni allenamento è un "combattimento" contro un mostro (tipo la pigrizia o la bilancia), e ogni pasto sano è una pozione che mi dà punti vita. Quando supero un ostacolo, come resistere alla pizza serale, guadagno "esperienza" per far salire di livello il mio personaggio. Magari potrei adattare il tuo challenge al mio stile: la prima settimana contro le voglie serali potrebbe essere una "missione stealth" per sgattaiolare via dalla cucina senza cedere!

Mi piace che si parli anche di come ci sentiamo, non solo dei chili. A volte la bilancia non si muove, ma io mi sento più forte, come se avessi sbloccato un’abilità segreta. Sono tentato di unirmi, ma ho paura di mollare a metà strada… che dici, ce la posso fare? Se sì, sono dentro: fammi sapere come organizziamo il gruppo e magari condivido qualche trucco da "giocatore" per rendere i compiti più divertenti. Forza, proviamoci!
 
Ehi, Dimos, mi sa che hai tirato fuori un argomento che mi colpisce dritto in faccia come un pugno!

Sai, io sono uno di quelli che il peso l’ha visto salire non per colpa di abbuffate o divano, ma perché la vita mi ha messo ko con una malattia bella tosta. Trattamenti, ospedale, giornate intere a letto – e voilà, il corpo decide di aggrapparsi a ogni chilo come se fosse un tesoro. Ora che sto riprendendo in mano la situazione, piano piano, con una cautela che sembra quasi paranoia, mi rendo conto che hai ragione: non è solo una questione di “mangia meno, muoviti di più”. La testa ci mette lo zampino, e pure bello grosso.

Il plateau di cui parli? L’ho vissuto sulla mia pelle. Dopo settimane a tirare avanti con passeggiate lente e porzioni misurate, il corpo si è fermato. Zero progressi. E lì parte il dramma: “Ma che sto facendo a fare? Tanto non cambia niente”. È come se la mente ti sabotasse, ti facesse sentire un fallito anche quando stai dando tutto. E il cortisolo che citi? Quello me lo immagino come u
 
Ragazzi, oggi voglio proporvi una riflessione su un aspetto che spesso sottovalutiamo nel nostro percorso di dimagrimento: l’interazione tra mente e corpo quando ci troviamo di fronte a ostacoli specifici, come il plateau o le voglie incontrollate. Non è un segreto che la perdita di peso non sia solo una questione di calorie in entrata e in uscita; ci sono fattori psicologici e fisiologici che giocano un ruolo cruciale e che meritano di essere studiati insieme.
Pensateci: quante volte vi siete sentiti bloccati, magari dopo settimane di progressi, e avete iniziato a dubitare di voi stessi? Questo è il famoso plateau, un momento in cui il corpo sembra "adattarsi" e rallentare il metabolismo per conservare energia. Studi recenti mostrano che non è solo una questione fisica: lo stress psicologico legato alla sensazione di non riuscire ad avanzare può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone che, tra le altre cose, favorisce l’accumulo di grasso. Ecco il primo ostacolo da superare: non è solo il corpo che si ribella, ma anche la nostra testa.
Per questo ho pensato di lanciare un challenge collettivo, un "Mese della Resilienza". L’idea è semplice: ci uniamo per affrontare insieme questi momenti critici. Ogni settimana ci concentreremo su un ostacolo specifico. Ad esempio, la prima settimana potremmo lavorare sulle strategie per gestire le voglie serali – un problema che, secondo la scienza, è legato sia alla stanchezza accumulata durante la giornata sia a picchi di zuccheri nel sangue mal gestiti. Potremmo condividere trucchi come bere una tisana o fare una breve camminata, e poi monitorare i risultati in gruppo.
La forza di questo approccio sta nel sostegno reciproco: sapere che non siamo soli ci dà una spinta in più. Inoltre, teniamo traccia dei progressi non solo in termini di chili persi, ma anche di come ci sentiamo. Avete mai notato che a volte il peso sulla bilancia non cambia, ma vi sentite più energici o meno gonfi? Anche questo è un segnale che stiamo superando un ostacolo, magari uno di quelli invisibili.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se siete dentro! Potremmo partire già da lunedì prossimo, creando un piccolo gruppo qui sul forum dove postare aggiornamenti e idee. Io mi occuperò di organizzare i compiti settimanali e raccogliere i dati per vedere come evolve il nostro percorso collettivo. La scienza dice che insieme siamo più forti – mettiamola alla prova!
Ciao a tutti, devo dire che leggendo il tuo post mi sono rivisto in tanti momenti del mio percorso. Hai ragione, il dimagrimento non è solo una questione di numeri, e quel mix tra mente e corpo a volte ti fa sentire proprio perso. Io ho trovato una svolta con il digiuno intermittente, il famoso 16/8, e magari può essere utile anche per il tuo "Mese della Resilienza".

Quando ho iniziato, non sapevo bene cosa aspettarmi: 16 ore senza mangiare sembravano un’eternità, ma poi ho capito che il trucco sta nell’organizzarsi. Per le voglie serali, che hai nominato, io ho risolto spostando il mio "orario di cibo" dalle 12 alle 20. Così, dopo cena, quando di solito mi veniva fame, ero già nella fase di digiuno e mi bastava una tisana per calmarmi. All’inizio è dura, non lo nego, ma il corpo si abitua e la testa segue. Il plateau, invece, l’ho superato mescolando un po’ di movimento – niente di pesante, anche solo una passeggiata veloce – e tenendo d’occhio lo stress, perché è vero che il cortisolo ti sabota senza che te ne accorgi.

Mi piace l’idea del challenge collettivo! Essere in gruppo aiuta, ti senti meno solo quando le cose si fanno complicate. Io ci sto, e potrei condividere quello che ho imparato sul digiuno: tipo, non saltare mai la colazione se sei agli inizi, perché rischi di abbuffarti dopo, o bere tanta acqua per non confondere la sete con la fame. Fammi sapere come impostiamo la prima settimana, sono curioso di vedere come va!
 
Ragazzi, oggi voglio proporvi una riflessione su un aspetto che spesso sottovalutiamo nel nostro percorso di dimagrimento: l’interazione tra mente e corpo quando ci troviamo di fronte a ostacoli specifici, come il plateau o le voglie incontrollate. Non è un segreto che la perdita di peso non sia solo una questione di calorie in entrata e in uscita; ci sono fattori psicologici e fisiologici che giocano un ruolo cruciale e che meritano di essere studiati insieme.
Pensateci: quante volte vi siete sentiti bloccati, magari dopo settimane di progressi, e avete iniziato a dubitare di voi stessi? Questo è il famoso plateau, un momento in cui il corpo sembra "adattarsi" e rallentare il metabolismo per conservare energia. Studi recenti mostrano che non è solo una questione fisica: lo stress psicologico legato alla sensazione di non riuscire ad avanzare può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone che, tra le altre cose, favorisce l’accumulo di grasso. Ecco il primo ostacolo da superare: non è solo il corpo che si ribella, ma anche la nostra testa.
Per questo ho pensato di lanciare un challenge collettivo, un "Mese della Resilienza". L’idea è semplice: ci uniamo per affrontare insieme questi momenti critici. Ogni settimana ci concentreremo su un ostacolo specifico. Ad esempio, la prima settimana potremmo lavorare sulle strategie per gestire le voglie serali – un problema che, secondo la scienza, è legato sia alla stanchezza accumulata durante la giornata sia a picchi di zuccheri nel sangue mal gestiti. Potremmo condividere trucchi come bere una tisana o fare una breve camminata, e poi monitorare i risultati in gruppo.
La forza di questo approccio sta nel sostegno reciproco: sapere che non siamo soli ci dà una spinta in più. Inoltre, teniamo traccia dei progressi non solo in termini di chili persi, ma anche di come ci sentiamo. Avete mai notato che a volte il peso sulla bilancia non cambia, ma vi sentite più energici o meno gonfi? Anche questo è un segnale che stiamo superando un ostacolo, magari uno di quelli invisibili.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se siete dentro! Potremmo partire già da lunedì prossimo, creando un piccolo gruppo qui sul forum dove postare aggiornamenti e idee. Io mi occuperò di organizzare i compiti settimanali e raccogliere i dati per vedere come evolve il nostro percorso collettivo. La scienza dice che insieme siamo più forti – mettiamola alla prova!
Ciao a tutti,

mi piace un sacco l’idea del “Mese della Resilienza”! Hai ragione, il dimagrimento non è solo una questione di numeri, ma di come mente e corpo reagiscono insieme agli ostacoli. Io sono uno di quelli che ha perso peso grazie al cardio – soprattutto corsa e HIIT – e ti assicuro che mi ha aiutato non solo a bruciare calorie, ma anche a scaricare lo stress che spesso mi portava a mangiare di più.

Il plateau l’ho vissuto eccome, e devo dire che all’inizio mi demoralizzava. Pesavo sempre uguale, anche se correvo come un matto. Poi ho capito che il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi, e in quei momenti buttarsi in un allenamento intenso, tipo una sessione di interval training, mi dava una sensazione di controllo. Non sempre vedevo cambiamenti sulla bilancia, ma mi sentivo più leggero e pieno di energia.

Per le voglie serali, il mio trucco è semplice: dopo cena, invece di fissare il frigo, metto le cuffie e faccio una corsa veloce o una sessione di danza in salotto. Muovermi mi distrae e mi stanca quel tanto che basta per non pensare al cioccolato! Penso che il tuo challenge sia perfetto per provare strategie come queste e vedere cosa funziona per ognuno di noi.

Sono dentro al 100%, possiamo iniziare lunedì! Mi piace l’idea di condividere i progressi, non solo in chili, ma anche in come ci sentiamo giorno dopo giorno. Magari posso suggerire qualche workout cardio da provare insieme, tipo 20 minuti di HIIT o una playlist per correre che dà la carica. Fammi sapere come organizziamo il gruppo!
 
Ehi, che bella riflessione!

Sono d’accordissimo con te, il dimagrimento è un gioco di squadra tra mente e corpo. Io lotto con le allergie alimentari – niente glutine e lattosio per me – e ti assicuro che i plateau e le voglie serali sono una sfida doppia. Quando il corpo si blocca, sembra quasi che ti stia punendo, e la testa non aiuta: lo stress sale e il cortisolo pure. Mi è capitato di fissare la bilancia per giorni senza vedere un grammo in meno, eppure continuavo a sentirmi stanca e gonfia.

L’idea del “Mese della Resilienza” mi piace tantissimo. Le voglie serali sono il mio punto debole: dopo una giornata a gestire pasti senza glutine o lattosio, la tentazione di uno snack facile è forte. Ultimamente sto provando a sostituirli con una mela cotta al forno con un po’ di cannella – sazia, è naturalmente dolce e non mi fa sentire in colpa. Potrebbe essere un trucco da condividere nella prima settimana del challenge, no? O magari confrontarci su alternative sane che funzionano per ognuno.

Sono dentro, partiamo lunedì! Mi piace che si parli anche di come ci sentiamo, non solo di peso. A volte, anche se la bilancia non si muove, mi accorgo che i jeans mi stanno meglio o che ho più energia. Tenere traccia di questi segnali mi motiva. Possiamo organizzarci qui sul forum con un thread dedicato? Io potrei postare qualche ricetta semplice senza allergeni, tipo un porridge di grano saraceno per la colazione che mi dà la carica senza appesantirmi. Fammi sapere!
 
Ehi, che bella riflessione!

Sono d’accordissimo con te, il dimagrimento è un gioco di squadra tra mente e corpo. Io lotto con le allergie alimentari – niente glutine e lattosio per me – e ti assicuro che i plateau e le voglie serali sono una sfida doppia. Quando il corpo si blocca, sembra quasi che ti stia punendo, e la testa non aiuta: lo stress sale e il cortisolo pure. Mi è capitato di fissare la bilancia per giorni senza vedere un grammo in meno, eppure continuavo a sentirmi stanca e gonfia.

L’idea del “Mese della Resilienza” mi piace tantissimo. Le voglie serali sono il mio punto debole: dopo una giornata a gestire pasti senza glutine o lattosio, la tentazione di uno snack facile è forte. Ultimamente sto provando a sostituirli con una mela cotta al forno con un po’ di cannella – sazia, è naturalmente dolce e non mi fa sentire in colpa. Potrebbe essere un trucco da condividere nella prima settimana del challenge, no? O magari confrontarci su alternative sane che funzionano per ognuno.

Sono dentro, partiamo lunedì! Mi piace che si parli anche di come ci sentiamo, non solo di peso. A volte, anche se la bilancia non si muove, mi accorgo che i jeans mi stanno meglio o che ho più energia. Tenere traccia di questi segnali mi motiva. Possiamo organizzarci qui sul forum con un thread dedicato? Io potrei postare qualche ricetta semplice senza allergeni, tipo un porridge di grano saraceno per la colazione che mi dà la carica senza appesantirmi. Fammi sapere!
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Ragazzi, che energia in questo thread! Mi ci tuffo anch’io, perché il post di bloniaq_s8 mi ha proprio preso. Sono anni che corro dietro a ‘sta benedetta forma fisica, e i marathon online sono diventati la mia droga. Non c’è niente come la carica di un gruppo che spinge insieme, anche se siamo tutti sparsi chissà dove, davanti a uno schermo.

Sul discorso mente-corpo, quoto ogni parola. Io non ho allergie come te, ma ti capisco benissimo sui plateau. È una pugnalata al cuore quando ti ammazzi di palestra, conti ogni caloria, e la bilancia ti guarda con la faccia da “e quindi?”. A me è successo l’anno scorso durante un challenge di 30 giorni: prime due settimane volavo, meno 3 chili, energia a mille. Poi, bum, zero movimento per 10 giorni. Ero pronta a mollare, ma il gruppo del marathon mi ha salvato. Ci scrivevamo ogni sera, chi con un crollo, chi con un piccolo trionfo. Tipo, una ragazza ha condiviso che si sentiva più forte anche se il peso non cambiava, e mi ha fatto scattare qualcosa. Ho iniziato a notare che correvo 5 minuti in più senza morire, che i muscoli delle gambe si vedevano di più. La bilancia non è tutto, e questi marathon ti insegnano a guardare oltre.

Sul “Mese della Resilienza”, sono super dentro. Le voglie serali sono un incubo anche per me. Di solito cedo al cioccolato fondente, ma la tua idea della mela cotta con cannella è geniale, la provo di sicuro. Io di recente ho trovato un trucco: quando mi parte la fame nervosa, mi preparo una tisana speziata, tipo zenzero e limone, e la sorseggio piano. Mi tiene le mani occupate e mi distrae. Magari nel challenge possiamo fare una lista di “salvavita” per le crisi serali, che ne dici? O anche un gioco: ogni settimana uno propone una ricetta sana e gli altri la testano.

Per il thread dedicato, ci sto al 100%. Io non sono una chef, ma posso buttare lì qualche idea per spuntini veloci che mi tengono in pista durante i marathon. Tipo, mi faccio spesso dei mini wrap con piadine di mais, tacchino e un sacco di verdure. Zero lattosio, zero glutine, e ti senti sazio senza appesantirti. Se vuoi, bloniaq_s8, possiamo alternarci: tu posti il tuo porridge di grano saraceno, io butto lì un paio di cosine, e magari coinvolgiamo anche gli altri. Tipo, una sfida nella sfida: chi trova la ricetta più gustosa e leggera della settimana.

Partiamo lunedì, forza! E sì, teniamo d’occhio anche i segnali positivi, come i jeans che calzano meglio o l’energia che cresce. Io di solito mi segno tutto su un quaderno: non solo il peso, ma anche come mi sento, quanto dormo bene, persino l’umore. Nei marathon, condividere questi dettagli con il gruppo mi dà una spinta pazzesca. Dai, organizziamoci e spacchiamo!