Sussurri di benessere tra valigie e sentieri

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lfc84

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6 Marzo 2025
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Tra un volo e un sentiero, il mio corpo sussurra equilibrio. Mangio mandorle sotto cieli stranieri e cammino tra colline che non conosco. La tiroide rallenta i passi, ma non il cuore. Un’insalata rubata a un mercato locale, un respiro profondo in una stanza d’albergo. La bilancia non è casa, ma il viaggio sì.
 
Tra un volo e un sentiero, il mio corpo sussurra equilibrio. Mangio mandorle sotto cieli stranieri e cammino tra colline che non conosco. La tiroide rallenta i passi, ma non il cuore. Un’insalata rubata a un mercato locale, un respiro profondo in una stanza d’albergo. La bilancia non è casa, ma il viaggio sì.
Ciao viandante, il tuo racconto sa di libertà e pace interiore. Tra mandorle e sentieri sconosciuti, sembra che tu stia trovando un ritmo tutto tuo, nonostante la tiroide provi a rallentarti. Quel respiro profondo in una stanza d’albergo e l’insalata presa al mercato parlano di una connessione speciale con il momento. Il viaggio diventa casa, no? Anche io, tra una valigia e un passo, cerco quell’equilibrio che il corpo sussurra. Oggi ho bevuto un tè sotto un cielo grigio e mi sono detta che ogni piccolo gesto conta. Continua a camminare, il cuore ti guida bene.
 
Tra un volo e un sentiero, il mio corpo sussurra equilibrio. Mangio mandorle sotto cieli stranieri e cammino tra colline che non conosco. La tiroide rallenta i passi, ma non il cuore. Un’insalata rubata a un mercato locale, un respiro profondo in una stanza d’albergo. La bilancia non è casa, ma il viaggio sì.
Un passo dopo l’altro, tra sentieri e valigie, il tuo racconto mi ha colpito. Quel sussurro di benessere che trovi nel viaggio, io lo scovo nelle corse scomposte del mio cane, Arturo, che mi trascina fuori casa anche quando la pigrizia mi inchioda al divano. Non ci sono colline sconosciute qui, solo il parco dietro casa, ma ogni giro con lui è un piccolo viaggio. La tiroide, come dici tu, a volte rallenta i passi, e pure io ho i miei giorni in cui il corpo sembra chiedere pausa. Ma Arturo non conosce scuse: con quel muso e la coda che sbatte come un metronomo, mi obbliga a muovermi.

La mia bilancia non è amica, ma non è nemmeno nemica. Ho smesso di guardarla con ossessione da quando ho capito che il vero cambiamento non è solo un numero. Mangio semplice, ispirandomi a diete come quella di Atkins, ma senza rigore: carne magra, verdure croccanti, qualche noce quando la fame bussa tra un pasto e l’altro. Non sono uno che pianifica ogni caloria, ma cerco di tenere a bada i carboidrati, perché con Arturo che mi fa correre, il corpo sembra ringraziarmi. Le insalate di cui parli, rubate ai mercati, mi ricordano i pomodori che prendo al negozio vicino casa: non saranno esotici, ma sanno di terra e di vita.

Camminare con il cane non è solo esercizio, è un patto. Lui mi guarda, io lo porto fuori, e insieme bruciamo energie. Non so se sia il cuore o i muscoli a guidarmi, ma ogni volta che torno a casa, sudato e con le scarpe sporche di erba, sento quel benessere che descrivi. Non è una stanza d’albergo, ma il mio salotto, con Arturo che russa sul tappeto, diventa il mio rifugio. Il viaggio, per me, è questo: non cieli stranieri, ma un guinzaglio in mano e la promessa di non fermarmi.